lunedì 21 luglio 2014

Mediterraneo. Ai tempi della crisi.

Mediterraneo Soundtrack
La prima cosa che ti porti via lasciando la Grecia è un senso di azzurro.
Puoi stingere gli occhi, concentrarti sui ricordi, rivivere in rewind il tuo viaggio, ma sempre lì ritorni: in quel senso di azzurro che ti pervade, ti solleva e ti resta dentro per giorni.
Desidero tornare.
Sei anni dall'ultimo viaggio sono tanti e non so veramente cosa aspettarmi.
Athene all'epoca era una città appena uscita da un'Olimpiade.
Nulla lasciava presagire quello che da lì a poco l'avrebbe travolta.
Adesso non ne parla più nessuno, ma il fallimento di un paese non è roba per vecchi.
Neanche per giovani.
Parto con un'ansia mista ad emozione perché so che Athene la vedrò solo en passant, essendo il mio viaggio direzione sud.
Non conosco la Grecia come vorrei, non ho visitato le isole e probabilmente le lascerei per ultime dovendo scegliere.
Qualsiasi luogo gremito di turisti smaniosi mi fa venire voglia di stare a casa mia.
La prima grande sorpresa me la riserva la compagnia aerea.
Volo con Aegean da Roma su un aeromobile nuovissimo, comodo, personale delizioso e sorridente e, stupore, ancora il servizio pasto compreso nel prezzo. Non per niente è la compagnia europea più premiata e ciò mi mette di buonissimo umore.
Arrivo che il sole è già calato. Con i miei compagni di viaggio dobbiamo raggiungere Kalamata e lo facciamo in auto.
Per deformazione professionale ho bisogno di darvi un'idea di dove si trovi Kalamata, nota ai più per le sue magnifiche olive grosse e carnose.
Parliamo di Peloponneso ed in particolare di Messenia.
Il Peloponneso è quella penisola che rappresenta il sud del paese ed ha la forma di una piccola mano a 4 dita.
E' collegato al resto del continente dallo stretto di Corintho, che è proprio il posto dove ci fermiamo per una piccola pausa ristoratrice. Abbiamo ancora due ore di viaggio per raggiungere la nostra destinazione, situata tra il mignolo e l'anulare della mano in questione.
E' già notte.
Nel piccolo paese di Antica Corintho non c'è praticamente nessuno, se non sparuti capannelli di uomini locali che guardano la partita di turno dei Mondiali.
I ristoranti sono ancora tutti aperti, ma vuoti ormai. Le dieci di sera di un giugno inoltrato: mi immobilizzo di fronte al Tempio di Apollo illuminato nel buio e mi domando perché non ci sia la fila per ammirare questa bellezza. La domanda si perde nel silenzio della notte.
Viaggiare la notte può essere romantico e sollecita pensieri ed emozioni, ma non ti fa capire nulla di ciò che succede intorno a te. Il paesaggio è solo un lunga ed interminabile pausa silenziosa e scura e non vedi l'ora di raggiungere il tuo Hotel.
Però quando ti svegli è come avere fatto un salto nel tempo e nello spazio.
Luoghi sconosciuti che ti si aprono di fronte nella loro quotidianità, facendoti venire la voglia di stropicciarti gli occhi per essere sicura che lì, adesso, ci sei proprio tu.
Kalamata si apre sul mare ed alle spalle l'abbraccia una distesa di olivi argentati.
Il centro storico è minuscolo, pulito, tranquillo ed integro. I monumenti non sono molti ma tra loro emerge lo splendore della chiesa Bizantina dei Sacri Apostoli, in pietra color della sabbia.
La gente ed i bambini siedono intorno alla chiesa, sulle sue scale ed i suoi muretti e si rilassano all'aria fresca del tardo pomeriggio. Qualcuno fa la fila per uno spuntino prima di cena.
La sensazione di sentirsi a casa è forte.
I greci ci assomigliano: nel senso dell'accoglienza e nel piacere del convivio. Ma anche nella voglia di divertirsi e condividere.
Non per niente sui loro menu, le mezas, ovvero gli antipasti hanno una lista infinita perché a tavola si può stare anche solo per chiacchierare spiluccando dai piattini.
Ceniamo all'aperto, sotto un pergolato di cappelli da Abat Jours colorati ed allegri.
Come nelle migliori storie, non manca la musica. L'emozione è grande quando un bravissimo mandolinista si esibisce in una serie irresistibile di Sirtaki. Verrebbe voglia di alzarsi e ballare.
Non so dire. Mi aspettavo di trovare cittadine depresse, strade vuote.
L'effetto è completamente opposto. Non ci sono molti turisti. Pochi direi.
Ma la gente del posto è in strada, si incontra, è nelle botteghe. I negozi destinati ai locali, hanno vetrine colme di prodotti a basso costo. Abiti con linee ormai passate, tessuti sintetici, poveri.
Poi svolti l'angolo e ti si apre la bottega di spezie, carina, con la commessa sorridente e complice che parla volentieri in inglese e ti accompagna nel giro sciorinando il nome di tutte le polveri ed il loro utilizzo. Tu saccheggi il negozio e lei ti regala Ouzo e tavolette di sesamo al miele.
Esci, volendo ritornare.
Non riesco a trattenermi e faccio domande a chi mi capita.
Ma com'è un paese fallito? Cosa succede alle persone?
Qualcuno mi risponde che in campagna non è cambiato poi molto.
L'agricoltura, le terre, la pesca: chi ha la fortuna di avere un terreno ed una barchetta, ha tirato avanti in maniera più o meno dignitosa. Lo sguardo è di chi sta affrontando una prova, ma lo fa senza paura.
L'idea della rinuncia al benessere in un luogo come questo è paradossale.
Probabilmente l'impressione che ho è fasulla, ma se dovessi trovarmi al posto di questa gente, forse avrei il loro stesso sguardo.
Sul piccolo golfo di Kalamata sorgono numerosi Hotel, alcuni decisamente belli.
Il nostro è nuovissimo, inaugurato da 15 giorni.
Non smetto di guardarmi intorno con occhio professionale e sbircio il listino prezzi di questa struttura che ha belle camere con piscina privata in terrazza: è metà di giugno ed il costo della camera non supera gli 85 euro. Colazione inclusa. E si parla di un quattro stelle superiore.
Ad agosto restiamo nei 150 euro.
Sono sempre più convinta che cercare l'isola sia uno sbaglio.
Quando poi da Kalamata ci spostiamo a Koroni, con un viaggetto di c.ca un'ora, capisco che nella mia seconda vita scapperò qui.
E forse ci farò il nido.
Lungo il percorso veniamo travolti da una vegetazione lussureggiante: buganvillee, aranceti, girasoli, campanule viola arrrampicate su qualsiasi cosa abbandonata, e poi olivi, vigneti, e paesini deliziosi.
Superiamo una stazione di servizio con tre pompe di benzina, vecchia ed un po' sgarrupata.
Sulla pompa centrale, una gentile signora ha appoggiato un vaso di gerani.
Mi viene da ridere di tenerezza. In ogni situazione si cerca di migliorare e trovare il bello.
L'accoglienza a Koroni è di quelle che lasciano il segno per sempre e da cui cercherò di trovare ispirazione nei momenti grigiastri.
La padrona di casa ci coccola con piatti della tradizione ma mi rendo conto di stare facendo il giro del Mediterraneo in punta di forchetta ed il primo pensiero che mi passa per la mente sono le mie amiche blogger, che di fronte alla tavola imbandita, avrebbero un sussulto. Come sta succedendo a me.
All'ombra di un pergolato verdissimo, i miei occhi sono più avidi della mia bocca.
Non riesco a non provare un senso di enorme privilegio per essere qui, adesso.
Al momento del dolce, la padrona di casa mi racconta in perfetto italiano, la storia di un dolce che viene servito nei momenti speciali, in particolare ai matrimoni.
Si tratta del Diplos, una pasta tirata sottile, arrotolata come un diploma e fritta in olio profondo. Il dolce viene poi cosparso di miele e frutta secca. Con la sua voce gentile mi spiega che il dolce è arrotolato perché la felicità non possa scappare. Io trovo la cosa talmente piena di poesia e romanticismo che, nonostante sia colma di cibo fino all'orlo, ne prendo uno con gratitudine.
Per oggi credo di aver già ricevuto la mia dose di felicità.
L'hotel che ci ospita è praticamente vuoto.
E' una pensione molto spartana, gestita da due pescatori dai modi spicci e concreti.
Le camere andrebbero sicuramente ristrutturate, i bagni rifatti. Ma quando apro la finestra questo è quello che vedo, e non mi importa più di niente. La spiaggia è deserta, poco più in basso.
Il mare ha una trasparenza che non vedevo da tempo. Resto in terrazza e sogno.
Koroni è affacciata sulla punta interna del mignolo della nostro Peloponneso.
Piccola, splendida e quasi sconosciuta, ha un passato recente piuttosto doloroso, visto che durante la seconda guerra mondiale l'intera città fu occupata da Tedeschi ed Italiani che privarono delle case i propri abitanti.
Eppure il centro storico è ancora integro e meravigliosamente suggestivo.
Pochi turisti passeggiano lungo il porto mentre scende il tramonto.
Mi guardo intorno, prigioniera del senso di azzurro.
Cammino sbirciando nei portoni aperti, in cui si intravedono piccole corti fiorite, le botteghine semivuote, le panetterie, le pasticcerie.
Mi soffermo davanti ad un negozio buio, nel quale scorgo un anziano signore seduto su uno sgabello, circondato da montagne di carta, giornali, riviste, oggetti di vario genere appoggiati ovunque disordinatamente. Non ci sono mobili, molte cose sono sparse per terra.
La porta è vecchia, i vetri rotti, nessuna insegna. E' unedicola.
Passo oltre sorridendo...qual'è il problema?
Koroni è il posto dove puoi ancora entrare nella cucina di un ristorante, guardare il pesce e scegliere quello che ti piacerebbe mangiare, magari suggerendo la ricetta che ti va sotto lo sguardo divertito del gestore, come un piatto di spaghetti con frutti di mare.
Che è quello che mi vedo servire, perfettamente al dente!
Mentre torniamo verso l'Hotel, diamo uno sguardo agli annunci di vendita case.
Con maggiore attenzione del solito. Per la prima volta mi succede di pensare che qui potrei davvero viverci. Lontano dalla pazza folla, lontano da bisogni creati.
Semplicemente immersa nell'azzurro e nella semplicità.
E già nella mia mente faccio progetti che mi tolgono la malinconia della partenza.
Il distacco non sarà così complicato.
Tanto, prima o poi torno.

45 commenti:

  1. oddio Patty che bellezza!
    è vero, della Grecia ti resta l'azzurro negli occhi, nel cuore.
    io a distanza di oltre 20 anni mi ricordo ancora il bianco immacolato delle case contro l'azzurro delle finestre e delle porte, il mare incredibile, la gente sorridente, il buon cibo.
    invece di aspettare l'altra vita potremmo scappare di casa....
    bentornata ragazza!
    Sandra

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    1. Cara Sandra, la tua proposta mi alletta assai. Non abbiamo neanche bisogno di valige, tanto troviamo tutto là. Ti mando un bacio.

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  2. Grazie! Un senso di gioia, come se si allargasse il respiro, leggendo questa pagina. Con l'augurio di fare sempre vacanze da sogno come questa. :-)))

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    1. Giovanna, grazie per le tue parole. In effetti la sensazione che si prova viaggiando in quei posti, è il respiro libero e profondo. Auguro lo stesso anche a te.

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  3. Un post meraviglioso, che ti spinge all'interno di quelle realtà uniche e bellissime, dove nonostante la povertà si guarda avanti facendosi coraggio e sorridendo.
    La Grecia l'ho vista solo di sfuggita, ma grazie a questo post ora ho una voglia immensa di tornarci, di respirarla a pieni polmoni e di rientrare con l'azzurro negli occhi.
    Brava Patty!

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    1. Ed io ti auguro di poterci andare presto, in un viaggio lento e poco programmato, una piccola avvenuta alla scoperta della semplicità. L'importante è cominciare a pensarci, poi la partenza diventa naturale. Ti abbraccio.

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  4. Che bello! Non sono ancora stata in Grecia, ma è da quando sono ragazzina che programmo di visitarla... Com'è rilassante quell'azzurro, fa davvero venire voglia di mollare tutto e fuggire. Anche tu sbirci sempre gli annunci immobiliari quando sei in un posto che ti piace? In Francia è la mia attività principale ogni anno :)

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    1. Giorgia, lo faccio sempre. ovunque. In particolare nei posti che mi entrano dentro. Per come sono fatta, io tornerei praticamente in tutti i posti dove sono stata. L'idea della casa mi affascina sempre...è un piccolo senso di appartenenza che mi nasce la dove mi sento bene, accolta. Un bel bacione.

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  5. Mi hai emozionato. La Grecia è il mio sogno di bambina, che guardava il babbo uscire dall'acqua con la muta da sub e immaginava Ulisse, di adolescente, che ripeteva i versi di Euripide e i nomi dei porti di Atene come un mantra consolatorio, di sempre. Mi ci hai portato ed era esattamente come la immaginavo. Bello pensare a una semplicità possibile e viverla con i tuoi occhi.

    cavoliamerenda

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    1. Chiara, che aspetti? Il Peloponneso per altro costa pochissimo. Metti questo tuo sogno nel cassetto, sopra la tua tavola. Comincia ad osservarlo da vicino. Vedrai che poco a poco si avvera. Devi andarci. Ti innamorerai. Baci grandi.

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  6. Patty, che racconto meraviglioso, fatto col cuore!
    Ho visto qualche scorcio di Grecia qualche anno fa ed è stato amore a prima vista: per come sono gli abitanti, per l'ospitalità, per il cibo così buono e concreto, per il profumo che si respira...e per quell'azzurro così vivo che, secondo me, se lo sono inventato loro :)

    Un bacione super Patty :)

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    1. E' vero. La Grecia è proprio così e l'azzurro lo hanno inventato loro. Non per nulla è il simbolo della loro bandiera: un colore. Incredibile. Baci bella bionda.

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  7. Mi riempie il cuore senti parlare di Grecia in queste parole. In me di Grecia c'è molto, c'è un fratello che inseguendo il suo sogno d'amore si è trasferito laggiù. Io lo inseguo quando posso, per immegermi in quel senso di assoluta essenza priva di sfonzoli e superficialità. La crisi si sente eccome, gli stipendo sono bassi, spesso si accontentano di quel poco, che diventa tantissimo quando viene condiviso con i vicini di casa. Mio fratello architetto, mia cognata archeologa marina lavorano per il ministero della cultura greco, ma adesso anche in una taverna per arrotondare un po', sono itineranti del tipo va dove ti porta il lavoro e da quasi un anno sono a Paros, ma di isole ne hanno vissute molte, personalmente una delle più belle e tranquille è Kythnos a circa un'ora di nave da Atene, pochi turisti, un sole abbagliante stemperato spesso dal vento fresco e secco del meltemi. La prossima volta, magari.Resto qui nella speranza di leggere ancora di Grecia...

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    1. Fortissimo tuo fratello. E grande coraggio. Ma ti dico che dopo aver visitato il Peloponneso non mi spaventerebbe mettermi in gioco laggiù. Bisogna avere energia e positività. Tutto il resto è superfluo. L'unica isola che ho visitato è Egina, anche questa nell'arcipelago di fronte ad Athene. L'isola dei pistacchi. Devi andarci la prossima volta. Ne ho parlato in un post tempo fa. In bocca al lupo a tuo fratello ed un bacione grande a te.

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  8. una faza, una raza.
    la grecia me la sono sempre sentita mia, nelle mie corde e per questo l'ho sempre amata tanta.
    a kalamata e corinto sono stata 20 anni fa, ma l'hai raccontata come la ricordavo. il tempo non sembra passato, tutto pare uguale e invece non lo è.
    all'epoca avevo un'altra età e viaggiavo in modo diverso, forse più superficiale. cercavo il mare bello e badavo meno alla storia, ma non ho mai trascurato la gente, per questo ho girato tante ma tante isole.
    ora vorrei rifarmi il peloponneso fermandomi di più a godermi l'arte. ho voglia della natura dl monte olimpo e delle meteore, ma anche di quella parte di grecia, quella verso la turchia, più insolita e selvaggia.
    ok dai, la voglia mi è riesplosa. organizzo. :))
    grazie patty cara.
    un bacio

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    1. Lo sai Sabrina che io sto pensando di ripartire? Insieme a mio marito, in avanscoperta per il futuro. Ed anch'io vorrei visitare Olimpia, le Meteore e Salonicco. C'è così tanto da vedere....Dai organizzati che ti seguo! Superbacio.

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  9. Una pagina emozionante, mille sfumature, di colori, sensazioni.....gusto.
    Davvero troppo bello:))))

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    1. Cara Fabiana, ti ringrazio di cuore. Un bacio grandissimo.

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  10. Ho visto solo una piccola porzione di Grecia (Creta) e non conservo bei ricordi. Tuttavia il tuo post fa venire voglia di partire!
    Come accade durante la guerra, la vera difficoltà è quella che si vive nelle città, perché la terra (e il mare) salvano stomaco e dignità. Sono altresì convinta che la nostra povera Italia sia ricca di luoghi come quelli da te raccontati, solo che siamo talmente stanchi di lottare per essa che forse un altra nazione sembra migliore. Il tuo reportage è magnifico, bellissime foto e un taglio da esperta di viaggi davvero utile. Bacioni

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    1. Cara Roberta, gli italiani sono esterofili e non so se questo sia un bene o meno. Concordo con te che in Italia ci siano posti esattamente stupefacenti e probabilmente più significativi di questi piccoli luoghi, è il modo in cui si guarda. Ho le stesse emozioni ogni volta che vedo un luogo nuovo ma ancora di più quando mi trovo in posti dove, nonostante la fatica di vivere, la dignità è più grande di tutto il resto. In Italia di strada da fare ce n'è ancora tanta. Ma ancora di più se non capiremo che questo paese e la sua bellezza è l'unica risorsa che può farci uscire dal baratro. Grazie cara Roby, un abbraccione.

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    2. Concordo, la bellezza e il suo rispetto.
      Quanto al resto, non so: credo che vedere ciò che c'è al di fuori sia un arricchimento, sempre. Misurarsi con altre realtà è l'unica maniera per saper comprendere la vera portata del nostro orizzonte abituale. Le due cose non sono affatto in contraddizione. Bisogna conoscere entrambe. Purtroppo oggi viaggiare sta diventando più che un lusso, un privilegio e non è detto che tocchi a chi sa anche "vedere". Per dire: sto organizzando un we in Trentino per due persone: non ce la caveremo con meno di 550 euro, quasi tutti di treni in supereconomica. Ma chi può permetterselo coi salari di oggi? Chi può permettersi di girare alla scoperta del suo paese chessò, una volta al mese?

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  11. L'ho letto questa mattina e inviato via mail al marito. Per darti l'idea di quanta voglia mi avevi fatto venire quando me ne parlavi e di quanto mi è aumentata leggendo e vendendo le fotografie sto anche pensando di stamparlo... E poi ti te mi fido e mi lascerei guidare a occhi chiusi! Un bacio emozionato

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    1. Sono felice davvero che ti sia piaciuto e spero che magari presto avrai la possibilità di andarci. Io sono qui e se hai bisogno di una dritta, sai dove trovarmi.
      Ti abbraccio fortissimo.

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  12. Patrizia, che meraviglia! Mi hai fatto tornare in mente la sensazione che ho avuto la prima volta che sono andato in Turkia tantissimi anni fa. Gente povera ma dignitosa che si guadagna da vivere lavorando; sempre molto accogliente e pronta ad aiutarti perché tu sei l'ospite e devi essere trattato come un gran signore. Questo è il bello dei paesi mediterranei: anche nei posti più lontani ti senti sempre un po' a casa tua!

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    1. E' esattamente così. Il culto dell'ospite. Una filosofia che si trova soprattutto nel mezzogiorno del mondo, molto più spesso in quei paesi dove c'è poco e nulla ma dove l'ospite è sacro e prezioso.
      Uno spunto di riflessione su cui mi piacerebbe scrivere un post. Ti abbraccio Andrea. Grazie.

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  13. Io parto fra due settimane e spero di tornare con le foto simili alle tue...la Grecia è il posto dell'anima di tuti noi (almeno così dovrebbe essere)...ogni volta che ci vado mi commuovo !

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    1. Ed io ti invidio e sono certa che tornerai con il cuore pieno di emozioni.
      Non vedo l'ora di leggere il tuo viaggio.
      Bacissimi.

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  14. L'ultima volta che sono stata in Grecia è stato proprio l'anno delle Olimpiadi, appena prima delle stesse, ed era l'anno della maturità, la gita dell'ultimo anno (ohGesùquantotempoèpassato), quella classica del classico, Atene, Olimpia, Delfi et similia, e ammetto che soprattutto Atene non mi era entrata nel cuore (classicità a parte, ovviamente).
    Ora ci tornerei, e tornerei a girarla, per vedere queste altre bellezze, questo azzurro che ti entra negli occhi e nel cuore

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    1. Athene è difficile. Incasinata, sporca, depressa, non bellissima, ma non è la totalità della Grecia. Bisogna comunque vederla e capirla e poi aprirsi alla scoperta di tutto il resto. Che ti lascia a bocca aperta. Ci tornerai e cambierai idea. Un bacione gigante.

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  15. quando si dice "saper viaggiare"...
    grande, grandissima patty, grazie per questo splendido post!!!

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    1. Tu sei sempre di parte ;) ma non sai quanto le tue parole mi facciano piacere.
      Un abbraccione forte forte.

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  16. Ciao Patty grazie x questo giro turistico...anche se sono in vacanza in un posto meraviglioso, fa sempre piacere scoprire luoghi nuovi ;)!!! Baci Luisa

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    1. Ma grazie a te Luisa per essere passata. E mi piace l'idea di averti fatto viaggiare un pochino con il cuore. Smack

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  17. Fai viaggiare anche me che - per tanti motivi - ho il guinzaglio cortissimo e devo limitarmi a sognare il mare limpido e le persiane turchesi.Grazie!
    Claudette

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    1. Cara Claudette, il 90% delle volte io viaggio con la testa.
      Non ti crucciare, sono certa che potrai partire presto.
      Un bel bacione.

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  18. Sono stata in Grecia più o meno 23 anni fa (il mio primo viaggio con il mio dolce doppio) e i ricordi e le sensazioni sono le stesse che tu racconti oggi…
    Bellissime foto, bellissimo post!

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    1. In effetti non credo che la Grecia sia cambiata poi molto, specialmente la parte continentale, quindi è sicuramente una destinazione da rivalutare. E' più facile che cambi il nostro modo di guardare ogni nuovo luogo.
      Ti ringrazio tanto mia cara, e ti abbraccio forte.

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  19. Ciao Patty, conosco quella zona non per esserci stata ma perchè nei paraggi c'è un campo da golf e ormai (non solo il gioco d'azzardo crea dipendenza patologica) anche solo un'idea di viaggio ne deve prevedere uno...capisci amme! posti meravigliosi e vita tranquilla. la crisi secondo me è in città, i posti di mare comunque riescono a galleggiare. Pensa che io ho conosciuto per prima la Grecia continentale Patrasso, Atene, Salonicco, Alessandropoli in giro con lo scooter e il camper e l'atmosfera non è la stessa che in luoghi di villeggiatura. Poi però ho conosciuto le Meteore , il Monte Athos (ma solo da lontano perchè le donne non possono entrare!) e sono entrata in un altro mondo e poi le isole che sono altra cosa ancora...credo che ci siano tante anime in questa nazione...tutte da scoprire. Complimenti alle foto. Un bacione

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    1. Mi avevano parlato di questa patologia ma è la prima volta che ne incontro un caso :-).

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  20. CHe post pieno di poesia, e che bei ricordi mi hai fatto riaffiorare alla mente! Io purtroppo Kalamata la ricordo per l'ospedale, ci siamo finiti dopo una brutta caduta in moto, (un'auto non si era fermata ad uno stop). Quell'anno ho passato le ferie con una gamba ingessata (mica siamo tornati indietro) servita e riverita in una pensioncina "azzurra"....

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  21. Grecia, un pezzo del mio cuore è sempre là. Tra meno di 15 giorni la rivedrò e la amerò come sempre. Anche io credo che non esista un posto migliore dove rifugiarsi, quando ne sento la nostalgia. Questo tuo racconto e le tue immagini me la fanno desiderare come non mai... splendido!!!!

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  22. Grecia per te è azzurro, per me invece è bianco. Bianco delle case che acceca, bianco delle tovaglie sulle tavolate di sera.Bianco come la luce che quasi ti acceca. Bianca come la spiaggia di Kreta che mi ha coccolato qualche anno fa.
    Trasparente come l'acqua del suo mare.
    Un posto magico.
    Un desiderio per tornare.
    Grazie di avermelo ricordato, a me che non amo il mare ma la quiete....
    A presto
    NOra

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  23. Cara Pat grazie di questa cronaca che aspettavo con interesse. Sembra che ci sia un'economia doppia: una per turisti che coinvolge in parte anche gente che ha a che fare con loro, magari in nero, una per i Greci, specialmente quelli che lavoravano nelle grandi città. La domanda è: se qualcuno di queste persone ha bisogno ad esempio di un ospedale, di cure mediche particolari, che fa? che trova? La speranza di vita qual è?
    Mi fa piacere vedere che il Mani ha salvaguardato almeno un pochino delle sue coste e dei suoi paesini, le devastazioni fatte a Creta, in Attica, nel Peloponneso settentrionale non le dimenticherò mai. Chissà se un giorno potrò tornare in quelle zone che ho visto molto superficialmente da ragazzina, allora erano semiselvagge. Ma l'acqua è sempre disperatamente gelida come la ricordo?

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    1. Cara Pellegrina, l'acqua è gelida! Io non ho osato fare il bagno mentre mio marito ha sguazzato come un pesce. Ma il colore è indimenticabile! Sulle necessità di servizi pubblici, non ti so dire ma immagino che non sia una cosa semplice ed immediata. E comunque un paese che ha subito uno scossone fortissimo ed ancora non è assestato. Quello che auguro a questa gente, è che la situazione possa solo migliorare per il bene di tutti. Ti abbraccio forte mia cara.

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  24. Ciao Pat, sono stata in vacanza anche io per qualche minuto con queste fotografie. I tavoli all'aperto, il pergolato sopra e il mare sullo sfondo, nel mio immaginario sono la Grecia. Meravigliosa sempre. Le tue immagini e le parole le rendono giustizia. Un abbraccio, Giovanna

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