lunedì 19 dicembre 2016

Chocolate meringue cake: ho già dato, adesso basta però.

The Christmas Waltz - Doris Day
Per la prima volta dopo non so più quanti anni, forse una trentina, arrivo alla settimana di Natale senza avere pronto niente.
Non un regalo fatto, non una cena realizzata, biscotti di Natale fatti solo in parte, tortellini manco a parlarne.
Il caro colpo della strega ha portato con se un'amica, perché alle feste ovviamente non si va mai da soli: la cara influenza che non veniva a trovarmi da 3 anni.
Riemergo oggi da 4 giorni di riposo drogato e dolorante e guardo a questi giorni che mi separano dalle feste con un senso di fastidio.
Mi sento confusa, frastornata e soprattutto non ho più voglia di fare nulla.
L'idea di entrare adesso in un negozio alla ricerca di non so bene cosa da impacchettare, mi terrorizza oltre che nausearmi.
Non saranno giorni facili, così come non sarà il Natale che avrei voluto, fatto della vera serenità che ti pervade quando hai intorno a te le persone che ami e che stanno bene.
Pare che tutto abbia deciso di ricordarmelo ancora una volta.
Abbasso la testa annuendo: "si, ho capito. Adesso però ti prego basta. Se la strategia era quella di mettermi a tappeto e per farlo hai dovuto piegarmi fisicamente,  te lo confermo: ci sei riuscito!
Direi che puoi anche smettere adesso. La mia dose l'ho già avuta. Maledetto 2016."
Una torta stupenda, decadente, elegante, che ha nella sua delicata fragilità collassata, la sua vera bellezza.
Non vorrei dire che è un po' la metafora di come mi sento io adesso, ma ci vado vicina.
Mi dispiace non aver potuto mostrare una fetta, ma l'avevo preparata per una cena con amici qualche tempo fa e la trovo perfetta per questo periodo.
Una raccomandazione: rispettate i tempi di cottura.
Se conoscete bene il vostro forno, fate in modo di non tenercela più del necessario perché il rischio di seccarla è molto alto.
Se come me, utilizzerete uno stampo leggermente più grande (io 26 cm), allora avrete bisogno di minor tempo: togliete almeno 5/7 minuti sia dalla prima che seconda cottura.
Inoltre evitate di finirvi la meringa prima ancora di spalmarla sul dolce, perché quando l'assaggerete, la tentazione sarà irresistibile.
L'autrice di questa torta è la maestra indiscussa della meringa: chi se non Donna Hay?
Quando la servirete, sentirete gridolini di estasi, perché questa crosta di zucchero leggero che frana indecorosamente, è una delle cose più irresistibili contro cui combattere.
La panna è un perfetto complemento, ma se preparerete un coulis di lamponi, farete un BAM interstellare!

Chocolate meringue cake di Donna Hay 
Ingredienti per uno stampo da 24 cm
240 g di cioccolato amaro 50% tritato
180 g di burro a dadini
2 uova medie a temperatura ambiente
4 uova medie, separate a temperatura ambiente
90 g di brown sugar
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
50 g di farina 00
1/2 cucchiaino di lievito in polvere per dolci
40 g di farina di mandorle

Per la meringa 
220 g di zucchero semolato finissimo (tipo Zefiro)
1 cucchiaino di aceto di vino bianco
3 cucchiaini di maizena setacciata
25 g di cacao olandese setacciato + extra per rifinire

  • Preriscaldate il forno a 160° ed imburrate uno stampo a cerniera da 24 cm di diametro, rivestendo poi il fondo con carta da forno. 
  • Mettete il burro ed il cioccolato in una casseruola a fondo spesso e fate sciogliere a fiamma dolce mescolando di tanto in tanto, fino a che tutto non sia sciolto e cremoso. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare mentre preparate il resto. 
  • Mettete le 2 uova intere + 2 tuorli, il brown sugar e la vaniglia nella ciotola della planetaria e montate con la frusta a velocità sostenuta per 5 minuti, fino ad ottenere una montata densa e chiara. 
  • Versate a filo la cioccolata fusa nella montata di uova, quindi aggiungete la farina setacciata, il lievito e le mandorle e con una spatola di silicone, amalgamate tutto mescolando dall'alto in basso fino a che l'impasto non sarà perfettamente omogeneo. 
  • Versate il composto nello stampo e cuocete per 35/40 minuti. Non cuocete oltre. 
  • Togliete dal forno ed alzate la temperatura a 180° 
  • Si passa alla meringa: mettete i rimanenti 4 albumi in una ciotola d'acciaio pulita e montateli con la frusta elettrica o la planetaria a velocità sostenuta fino a che non si formino dei picchi morbidi. A questo punto cominciate ad aggiungere lo zucchero a cucchiaiate, senza aggiungere la successiva se lo zucchero non sarà completamente dissolto. Ci vorranno c.ca 18 secondi per ogni cucchiaio.  
  • Quando avrete terminato lo zucchero, assaggiate se potete percepire dei cristalli di zucchero. Se la meringa sarà perfettamente setosa, aggiungete l'aceto e fate montare per altri 2/3 minuti a velocità fino a che la vostra meringa non sarà lucida e spessa. 
  • Adesso potete togliere la ciotola dalla braccio e spargete la maizena miscelata con il cacao sulla meringa, utilizzando un setaccio. Con una spatola incorporate con delicatezza facendo attenzione che non restino dei grumi farinosi. 
  • Adesso versate tutta la meringa sul dolce e stendetela con una spatola in maniera armoniosa ma non troppo regolare. 
  • Rimettete il dolce in forno per 20/25 minuti al massimo fino a che la meringa non sia bella gonfia e croccante. Non sovracuocete. 
  • Lasciate raffreddare il dolce a temperatura ambiente per almeno 20 minuti prima di passare la lama del coltello con delicatezza intorno all'anello dello stampo. Una volta tolto l'anello, fate terminare il raffreddamento poi passate in frigo 2 ore prima di servire. 
  • Togliete dal frigo almeno 1 ora prima di servire, e spolverate con il cacao al momento del servizio. 
  • Servite con panna semimontata o se vi piace, con del coulis di frutti rossi. 


giovedì 15 dicembre 2016

Pollo in cocotte: maledetta stanchezza!

Blue Christmas - Elvis Presley live
Ed eccoci qua, messa a ko dal un bel colpo della strega ad un attimo dal Natale.
Tutto perché uno si ostina a credersi Superman e non si da una calmata quando il corpo comincia a mandare messaggi inequivocabili.
Attenzione...si sono accese le lucine d'emergenza. Slow down!
Invece figurati.
Vai con il borsone della spesa che pesa millanta chili, cassa da sei di acqua minerale e tracolla con il computer e fatti sti bei tre piani per arrivare a destinazione.
E se a metà della strada, si spegne anche la luce, ecco che comincia lo spettacolo.
Evito di raccontare il resto, che è fatto di lacrime, smadonnamenti e deambulazione alla Frankenstein.
Sdraiata sul divano con la testa obnubilata da un anti dolorifico, penso a domani, alla cena programmata con le mie adorate amiche "quattroquarti" proprio a casa mia, perché desideravo da una vita cucinare per loro, e mi ribolle il nervoso.
Non so credere se sia sfiga, smalocchiamenti o soltanto la conseguenza di una stanchezza mai addomesticata, fatto sta che mi sento una vecchia di 90 anni.
Avete rimedi? Consigli? Un trapianto di carne giovane?
In queste condizioni credo a tutto: pur di stare meglio sono disposta ad ingurgitare qualche mistura di polvere di insetto e ali di pipistrello!
Nell'attesa mi bevo un litro di infuso bollente di acqua e zenzero con limone e miele...almeno mi stasa tutto e mi coccola un po'!
Perché non si vive di soli dolci.
Il mio tanto amato e versatile pollo, stavolta cotto in cocotte, al sapore di arancia ed estremante succoso grazie ad una cottura ricca di liquidi, che si presta perfettamente a rallegrare la tavola delle feste.
Da servire con le vostre verdurine preferite, nel mio caso carote e finocchi e qualche bello scalogno, prima saltati e poi cotti insieme al vostro pollo. Facile, veloce e da provare.

Ingredienti per 4 persone
1 pollo intero di cc.a 1 kg
6 carote
3 finocchi
4 scalogni
mezzo bicchiere di succo d'arancia spremuto fresco + 1 metà arancia
mezzo bicchiere di birra rossa (doppio malto)
2 spicchi d'aglio in camicia
1 bouquet guarni con rosmarino, salvia e timo
Olio extravergine
Sale e pepe

  • Pulite con cura le verdure, affettate le carote in diagonale e i finocchi a fettine spesse un paio di cm.
  • Massaggiate il pollo con un cucchiaio d'olio e una miscela di sale e pepe, cospargendolo bene su tutta la superficie. Inserite uno spicchio d'aglio e la metà dell'arancia all'interno della cavità del pollo e richiudetela con uno stuzzicadenti. 
  • Nella cocotte che utilizzerete per la cottura in forno (io ho usato una pirofila con coperchio in vetro pirex) fate scaldare 3 cucchiai d'olio extravergine e saltateci le verdurine a fiamma allegra fino a che non saranno rosolate. Toglietele e sistematele in una ciotola lasciando nella pirofila il loro succhi. 
  • Se necessario, aggiungete un altro cucchiaio d'olio e a questo punto fate rosolare bene il pollo su tutta la superficie, ponendo la massima attenzione a non bucare la pelle che altrimenti si ritirerebbe in cottura dando un risultato antiestetico. 
  • Riposizionate il pollo con il petto in alto e sistematevi intorno le verdurine quindi alzate la fiamma e versate il bicchiere con la miscela di arancia e birra e fate riprendere il bollore. Coprite con il coperchio.
  • Mettete in forno che avrete preriscaldato a 180° e cuocete per c.ca 40 minuti. 
  • Dopo questo tempo cuocete ancora una 20na di minuti, irrorando via via il pollo con il sughetto e attendendo che sia ben rosolato. 
  • Una volta pronto, toglietelo con delicatezza dalla cocotte e avvolgetelo nella stagnola, mentre vi occupate del fondo. 
  • Scolate le verdurine e tenetele in caldo. Addensate i succhi a fiamma vivace fino a che non otterrete una salsa mediamente densa. Nappatevi il pollo e servite su un piatto con le sue verdure. 
  • Resta succoso e morbido ed è buono anche riscaldato. 

lunedì 12 dicembre 2016

Treccia russa di Natale: una brioche che crea dipendenza.

Driving home for Christmas - Chris Rea 
Poteva mancare un lievitato in questo periodo?
Purtroppo non sono in grado di preparare i grandi lievitati natalizi, vedi panettone e pandoro che imperversano in rete da un mese a questa parte.
Non ho il lievito madre, non ho ancora preso il coraggio di buttarmi e non so se sarei in grado di addomesticare la belva.
Al momento mi accontento di un panetto di lievito di birra che a dirla tutta, dà sempre delle belle soddisfazioni.
Corteggio questa treccia da una vita.
L'ho già fatta 2 volte, la prima con un mezzo disastro per non avere ascoltato la testa che mi continuava a ripetere: non ci sta tutto l'impasto nello stampo da un litro!
Ed in effetti!
La seconda, non c'è stato modo di fotografarla, sparita alla velocità della luce.
Stavolta ho aspettato di essere sola in casa, per non ricevere agguati dai golosi residenti e mi sono rimessa al lavoro.
L'ispirazione è arrivata dalle mani stupende di Manuela e dal suo blog Profumi e Colori, ricco di lievitati favolosi.
La sua esperienza in fatto di arte bianca è un vero bagaglio di consigli e piccoli trucchi che sicuramente aiutano anche il meno scafato nell'argomento, ad avere risultati incoraggianti.
Ho seguito pedissequamente la ricetta apportando una piccola variazione tematica.
In questa treccia avevo voglia di trovare il profumo del Natale, quindi ho pensato di aromatizzarla con un misto spezie per Speculoos e cramberries disidratati, dal sapore dolce e acidulo e dal colore festoso.
Per il resto, è una brioche che non smette di incantarmi, soffice, fragrante, leggera e bellissima nella presentazione.
La sua caratteristica sono le due "rose" di impasto agli estremi, che purtroppo nel mio caso non sono venute a causa dell'eccessiva morbidezza della massa. La prossima volta aggiungerò un paio di cucchiai di farina in più per renderla più sostenuta senza indurirla.
Vi consiglio spassionatamente di provarla, e per maggiori spiegazioni potrete sempre leggere il post di Manuela, estremamente chiaro ed esaustivo.
Ingredienti per uno stampo da plum cake 30x11 alto almeno 7 cm. 

10 g di lievito di birra fresco
200 ml di latte parzialmente scremato a temperatura ambiente
1 cucchiaino di miele
90 g di zucchero
90 g di burro morbido
2 uova piccole a temperatura ambiente
550 g di farina 00
1 cucchiaino raso di sale

Per il ripieno
50 g di burro morbido
60 g di cranberry essiccati
1 cucchiaino di spezie per Speculoos
40 g di brown sugar
Zucchero a velo a piacere per rifinire

  • Nella ciotola della planetaria o dell'impastatrice, fate sciogliere il lievito nel latte leggermente intiepidito e con il miele. Mescolate bene quindi versatevi cucchiaiate di farina presa dal totale e mescolate fino ad ottenere una pastella densa. Coprite questa pastella con uno strato di farina alto mezzo centimetro. Coprite con una pellicola e fate riposare il lievitino in un luogo tiepido, fino a che non vedrete formarsi in superificie, delle crepe da cui potrete vedere l'impasto sottostante. 
  • Versate le 2 uova nell'impasto insieme allo zucchero. Con il gancio cominicate ad impastare a velocità media aggiungendo la farina. Verificate che l'impasto non sia troppo molle. Nel caso potete aggiungere uno o due cucchiai di farina (la capacità di assorbimento dei liquidi, dipende dalla farina che utilizzerete). Per ultimo aggiungete il sale e continuate ad impastare fino a che l'impasto non sarà omogeneo. A questo punto cominciate ad introdurre il burro con la quantità di un cucchiaino alla volta, procedento al secondo quando il primo sarà assorbito. Continuate ad impastare per una decina di minuti, fino a che l'impasto non sarà ben incordato ed avrà lasciato la ciotola bella lucida. Date un minuto di giri a velocità alta e fate la prova del velo. 
  • Mettete la palla di impasto, che sarà bella lucida ed elastica senza essere appiccicosa, in una ciotola capiente imburrata e procedete alla seconda lievitazione (60/90 minuti c.ca). L'impasto dovrà raddoppiare.  


  • Quando l'impasto sarà pronto, dovrete stenderlo. Preparate una ampia spianatoia leggermente infarinata e rovesciatevi sopra l'impasto. Con il matterello stendetelo allo spessore di mezzo centimetro ottenendo una sfoglia rettangolare con il lato lungo di fronte a voi. 
  • In una ciotolina lavorate il burro a cui avrete aggiunto le spezie per Speculoos e con una spatola stendete la crema su tutta la superficie. Cospargete la sfoglia con lo zucchero e i cranberries che avrete fatto ammollare in acqua calda per 30 minuti, tenendone da parte una manciata. 
  • Con calma e se necessario aiutandovi con una spatola, arrotolate la sfoglia su se sul lungo il lato lungo, cercando di fare in modo che i bordi combacino. 
  • Con un coltello affilato tagliate un capo del rotolo lungo 3 cm e tenetelo da parte. E' una rosa di impasto che dovrete utilizzare per completare la treccia. 
  • Incidete il rotolo con il coltello affilato, dividendolo per tutta la lunghezza interrompendo il taglio a 3 cm dall'altro capo. 
  • Prendete questo capo, ruotatelo all'indietro e fatelo riemergere tra le due metà del rotolo. Portate la metà di destra sulla vostra sinistra e quella di sinistra a destra, in modo che il capo resti dritto come una rosa fra due lembi, e da qui proseguite attorcigliando i due lembi per formare la treccia. 
  • Quando arriverete in fondo, prendete il capo tagliato, sistematelo fra l'incrocio dei due lembi e fateli richiudere intorno alla rosa. 
  • La treccia adesso è pronta e deve essere trasferita nello stampo imburrato o foderato di carta da forno, con estrema delicatezza. 
  • Potrete cercare di aprire delicatamente i lembi delle "rose" per ottenere un elegante effetto in cottura. A me non è venuto perché l'impasto era molto morbido ed ho avuto difficoltà a maneggiarlo. 
  • Decorate la superficie con i restanti cranberry e mettete a lievitare coperta con pellicola per altri 60/75 minuti (io nel forno con la luce accesa).
  • Una volta terminata la terza lievitazione, spennellate la treccia con un filo di latte e mettetela in forno preriscaldato a 180° per 30/35 minuti, fino a che non sarà bella dorata e cotta. 
  • Sformatela delicatamente aiutandovi con la carta da forno e fate raffreddare su una gratella. Rifinite con un velo di zucchero. 
  • E' estremamente morbida e fragrante e si conserva bene se protetta dall'aria, per 4/5 giorni. Io la taglio a fette e la congelo. La mattina per colazione la metto nel tostapane ed ho brioche fresca e profumata da spalmare con marmellata di arance o anche con nulla. E' assolutamente perfetta così. 







giovedì 8 dicembre 2016

Una perfetta torta di mele: the Recipe-tionist!

Christmas Lights - Coldplay
Mi sono resa conto solo oggi che su questo blog ho ben 16, dico sedici, torte di mele.
Escludendo ovviamente focacce, biscotti, dolcetti ed altre varie amenità.
Controllando il mio archivio ho avuto quasi un mancamento: mioddio...non sarò ripetitiva?
Con l'espressione terrea di chi si rende conto di avere commesso chissà quale peccato, mi sono messa a rileggere le ricette per capire se la mia sia una mania o solo una coincidenza.
Ho deciso per la seconda.
Come si fa a non amare la mela nei dolci?
Come si fa a non lasciarsi incantare dalla semplice e modesta bellezza di questo frutto della vita, il cui profumo, specialmente da cotto, è in grado di inebriarci e trascinarci in un momento di perfezione assoluta come accolti e protetti tra le braccia di nostra madre?
Non si può.
Così continuerò a postare torte di mele, in una sorta di viaggio alla scoperta di quei sapori, che per uno strano caso del destino, abbiamo già dentro di noi e che ricerchiamo senza tregua.
Ognuno di noi ha la propria ricetta speciale, quella che sa di poter replicare senza rischio d'errore, quella che ha una storia, un ricordo o semplicemente, è solo maledettamente buona.
Questa volta la torta che ho preparato ha un significato diverso.
Arriva dal blog di una amica che è una delle persone più solari e positive che mi è capitato di incontrare: la Francy del blog Ricette e Vignette.
Francy è la protagonista di questo mese, del Contest "The Recipe-tionist", ideato da quel vulcano di idee e gioia di vivere che è la Flavia di Cucicuocidici.
Il mio rammarico è quello di non essere in grado di partecipare con maggiore frequenza a The Recipe-tionist, perché non si tratta di un classico contest, ma è un'opportunità intelligente e bellissima di rendere omaggio ai blog dei nostri amici, attraverso un viaggio a ritroso nella storia dei loro ricettari.
In poche parole, il vincitore del mese è il Re della festa, e chi ha voglia di festeggiare con lui, ha l'opportunità di saccheggiare il suo archivio e omaggiarlo interpretando una o più delle sue ricette.
Tutto questo nei termini che troverete nel blog di Flavia.
La cosa che trovo meravigliosa di questa idea, è che non è solo un modo sano e generoso di condividere in rete, ma piuttosto l'opportunità di scoprire in maniera più intima l'autore del blog, capirlo attraverso le sue ricette, andando a ritroso nella sua storia, osservando come cambia e cresce nel tempo, provando tenerezza per i suoi inizi ed orgoglio per la strada che ha fatto.
E' quello che è capitato a me, scorrendo le pagine del blog di Francy, sorprendendomi delle centinaia di bellissime ricette, alcune estremamente complesse e creative, altre fortemente legate alla sua terra ed alla sua città, Bologna, altre che raccontano il suo essere madre premurosa di bimbi golosi e scoppiettante caricaturista.
Sono caduta su questa Torta di mele, perché in realtà la Francy un po' me lo ricorda questo dolce: bella e buona in maniera semplice, senza sovrastrutture o strani orpelli, in un modo che piace proprio a tutti.
Riporto fedelmente la ricetta di Francy.
Ho usato una tortiera da 22 cm perché non avevo quella da 24.
E' risultata leggermente più alta così che ho dovuto allungare il tempo di cottura.
Inoltre ho applicato una aggiunta che anche la Francy consiglia, perché per me "mela chiama cannella" e non posso farne a meno.
Come finitura non ho cosparso zucchero semolato ma ho messo qualche confettino di zucchero per dare un aspetto più festoso. Il resto è inalterato.

Ingredienti per una tortiera da 24 cm di diametro (a cerniera)
200 g farina 00
50 g di farina di farro
50 g di farina integrale
5 mele golden medio piccole (io Pink Ladies)
3 uova a temperatura ambiente
120 g di zucchero
1/2 bicchiere di latte a temperatura ambiente
125 g di yogurt bianco a temperatura ambiente
50 g di burro fuso
1 bustina di lievito per dolci (io mezza)
1/2 limone
1 cucchiaino raso di cannella in polvere + per rifinire
1 pizzico di sale.

  • Accendete il forno a 180°
  • Sbucciate riducendole a pezzetti piccoli, 3 mele, che metterete in una ciotola con il succo del mezzo limone e 10 g di zucchero (dal totale)
  • Sbucciate la quarta mela e tagliatela a pezzi che cuocerete in una casseruola con un po' d'acqua, 10 g di zucchero (dal totale) e la cannella. Cuocete a fiamma dolce fino a che le mele non saranno morbide. Versate il tutto in un bicchiere da mixer a immersione e frullate fino a ridurre in purea che lascerete intiepidire.
  • Versate le uova nella ciotola della planetaria insieme allo zucchero e montatele fino ad ottenere un composto gonfio, chiaro e leggero. Continuando a montare, aggiungete il latte a filo e lo yogurt.
  • Una volta incorporati latte e yogurt, setacciate farine e lievito ed aggiungetele al composto con un pizzico di sale. Impastate con la foglia per incorporare bene e per ultimo aggiungete il burro fuso e intiepidito.
  • A questo punto versate con delicatezza le mele nell'impasto ed incorporatele piano con una spatola di silicone. Per ultimo aggiungete la mela frullata ed incorporate bene.
  • Versate l'impasto nella teglia che avrete foderato con carta da forno.
  • Sbucciate l'ultima mela e con un coltello affilato tagliatela a metà, privatela del torsolo ed appoggiate la parte del taglio su un tagliere e affettatela finemente. Fate così anche per l'altra metò.
  • Decorate la superficie della torta come più preferite. Io ho inserito le fettine in senso concentrico con le fette rivolte verso l'alto, simulando una sorta di rosa con petali che si schiudono. 
  • Cospargete con zucchero o zuccherini ed un velo di cannella. 
  • Fate cuocere per 40/50 minuti (fate la prova stecchino, perchè l'impasto è particolarmente umido e lo stecchino deve uscire pulito). 
  • Aspettate 10/15 minuti prima di togliere il cerchio dalla tortiera e fate raffreddare su una griglia. Servite a temperatura ambiente, accompagnata da un cucchiaino di confettura di albicocche.  

Care Flavia e Francesca, questo post è per voi, con un abbraccio forte e la gioia di avervi potuto conoscere personalmente.









martedì 6 dicembre 2016

Riso libanese con lenticchie: Mujaddara. Ma la gente cucina ancora?

Please come home for Christmas - Bon Jovi
Ma la gente cucina ancora?
Voi, cari lettori silenziosi, cucinate ancora?
E per cucinare non intendo saper aprire con maestria una busta di minestrone surgelato, versarlo con grazia nella straordinaria pentola antiaderente fighissima, accendere il fuoco secondo istruzioni e cuocere quegli esatti 8 minuti che vi separano dalla ciotola fumante e dal cucchiaio.
Intendo cucinare.
Sedersi al tavolo e pensare a quale menu preparare per la cena della vostra famiglia o quella per gli amici che verranno a trovarvi; stilare una lista di ingredienti, andare a comprarli scegliendoli con cura, leggendo le etichette, non lasciandovi incantare dal richiamo delle sirene dal banco dei precotti, facendovi domande sulla provenienza di quel ceppo di insalata così croccante che vi fa l'occhiolino dal reparto verdure, su quel taglio di carne rosea già arrotolata nel suo bello spago, eccetera eccetera eccetera.
Beh, perché cucinare è anche e soprattutto questo.
E' anche ovviamente farsi uno spaghetto aglio e olio, buono, specialmente se è nuovo ed è Dop, ma è tutto quello che viene prima, perché alla fine cucinare è una cosa semplice se si hanno prodotti buoni, certificati, scelti con cura ogni tanto svicolando il super.
Oppure cucinare è un'azione anacronistica?
E' una storia vecchia e svuotata di morale, un mito acchiappacitrulli per arricchire i già troppo ricchi, una perdita di tempo e di denaro perché sappiamo bene quanto il tempo sia denaro.
Perché si parla così tanto di cibo, di cucina, di ricette se nessuno, diciamoci la verità, cucina più?
Fate come me. Giocate a "Cos'ha nel carrello".
Quando andate a fare la spesa al super, buttate l'occhio nel carrello del vicino, che non è detto sia sempre il più verde. Si imparano tante cose.
In particolare nel carrello delle mamme con bambini piccoli o in quello dei clienti un po' più in carne. Queste due categorie sono le più affezionate al precotto, surgelato e confezionato. Alla faccia della salute per la crescita. Alla faccia di tutte le blogger mamme che si prodigano in messaggi positivi e salutari.
I carrelli più oculati e corretti sono quelli degli anziani, dove c'è poco di tutto, ma esclusivamente prodotti che devono essere per forza trasformati da un'operazione culinaria. Che sono quelli più economici. Nei loro carrelli non troverete mai un'insalata in busta o un pollo a pezzi.
Sono anche quelli più tristi in verità perché mi è capitato spesso di vedere togliere dal mucchio una volta alla cassa, perché superato il budget di spesa.
Ma è proprio lì, nel supermercato che capisci che la gente non cucina più. Cioè lo fa sempre meno, disimparando, perdendo il senso ed il valore di questo gesto che non è soltanto nutrirsi come pensano in molti: da che mondo è mondo, si mangia per nutrirsi!
Quando sento questa frase mi viene una tristezza che rasenta la depressione. Un po' come dire che da che mondo è mondo si fa sesso per riprodursi.
Ok, non perdiamo di vista il concetto base: chi cucina ancora?
Ha senso farlo? Ha senso amare il cibo, preoccuparsi di ciò che mangiamo, dispiacersi della sparizione di prodotti e produttori, arrabbiarsi di fronte a chi cucina prendendo in giro il nostro palato e la nostra intelligenza, dare tutta questa importanza all'argomento?
La risposta sta tutta qui, proprio nel concetto che "si mangia solo per nutrirsi".
Che pare il preferito da chi il cibo lo ha portato in una fabbrica e te lo serve bello che pronto.
Un po' come essere tornati alla preistoria, solo che lì si correva per cacciare e si faticava a seminare.
Oggi basta un microonde.
Per chi come me ha ancora voglia di perdere tempo nutrendosi con la gioia di farlo bene, un piatto meraviglioso, semplice, profumato e sensuale come tante ricette che arrivano dal Medio Oriente e da un libro straordinario come Jerusalem di Yotam Ottolenghi.
Ci vuole poco, qualche spezia facile da reperire e un sano e curioso appetito.
Mi raccomando, non lesinate con quelle cipolle fritte: vi faranno uscire di testa!

Ingredienti per 4 persone
4 cipolle dorate affettate finemente
50 g di farina 00
200 g di lenticchie di Castelluccio
olio extravergine qb
1 cucchiaino di semi di cumino
1 cucchiaino di semi di coriandolo
1/2 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino e mezzo di cannella
250 g di riso Basmati
Un cucchiaino di zucchero di canna
700ml di acqua calda.
Un ciuffetto di coriandolo fresco (a piacere).
  • Cuocete le lenticchie in abbondante acqua leggermente salata, e scolatele quando saranno ancora al dente (2 o 3 minuti meno della cottura prevista dalla confezione). Versatevi uno o due cucchiai di olio extravergine e tenete da parte.
  • Riscaldate 2 dita di olio extravergine in una padella di ferro quindi quando avrà raggiunto i 179/180°, friggetevi le cipolle affettate, che avrete prima passato velocemente nella farina. Friggete in più tempi in modo che le cipolle non siano troppo affollate nell'olio e possano divenire dorate e croccanti. Scolatele su carta assorbente e tenetele in caldo. Se avrete fritto alla giusta temperatura, manterranno la loro croccantezza per lungo tempo. 
  • In una larga padella tipo wok, versate 3 cucchiai di olio ed aggiungete il cumino ed il coriandolo che avrete prima schiacciato leggermente in un piccolo mortaio. Cuocete mescolando a fiamma media fino a che le spezie non emaneranno la loro fragranza. 
  • Aggiungete la cannella e la curcuma, mescolate e cuocete per altri 2 minuti.
  • Aggiungete adesso il riso e lo zucchero e mescolate bene fino a che il riso non sarà ben avvolto dalle spezie, quindi versate le lenticchie e l'acqua e portate a ebollizione. 
  • Abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per c.a 15 minuti fino a che il riso non sarà tenero. 
  • Una volta pronto, spegnete, rimuovete il riso dal calore, coprite la padella con un telo pulito e coprite con un coperchio, lasciando riposare per 10 minuti. 
  • Versate il riso sul piatto di portata e sgranatelo con una forchetta aggiungendo metà della cipolla fritta. Mettete il resto della cipolla sulla cima del piatto, decorate con coriandolo fresco e servite immediatamente, magari accompagnato con una salsa allo yogurt. 



domenica 4 dicembre 2016

Un Calendario dell'Avvento tutto da mangiare

Do you hear what I hear - Whitney Huston
Un mese intenso.
Un mese che volerà alla velocità della luce, tutti presi dai preparativi, qualunque essi siano.
Così a volte servono delle idee che possano accompagnare la settimana delle feste.
Io ho ripescato alcune ricette perfette per questo periodo, con le quali potrete stupire i vostri amici o coccolare i vostri cari.
Giorno dopo giorno, fino al grande momento, ecco qui di seguito i piatti da cui potrete trarre ispirazione.
E mi raccomando: fatemi sapere se ne proverete qualcuno.
Buon Mese dell'Avvento!