lunedì 6 febbraio 2017

Mini bundt all'anice e olio extravergine. La La Land, il cinema, la nostalgia e la consolazione.

City of Stars - Ryan Gosling & Emma Stone 
Nella serata più piovosa dell'ultima stagione, sono riuscita ad andare a vedere La La Land.
L'ho fatto in un cinema piccolo, stretto, dentro una chiesa sconsacrata gremita di gente dalla prima all'ultima fila.
Il mio primo pensiero è stato: "ma la gente non aveva smesso di andare al cinema?"
Ed il secondo, immediatamente dopo: "ti prego, fai che sia bello perché chi resiste due ore con i ginocchi conficcati nello schienale di fronte!"
Il disagio di sentire il respiro del vicino pomparmi nell'orecchio, è svanito all'oscurarsi delle luci ed all'apparire di una highway losangelina, innondata di sole e macchine ferme in un ingorgo.
Da lì ad essere proiettati in una scena corale alla Saranno Famosi, con tanto di ballerini piroettanti su cofani di auto e camion, gambe slanciate su gard reil, complicità canterina tra autisti vocati allo stesso destino, sul tema gioioso e liberatorio di "Another Day of Sun", c'è voluto un istante.
La magia del cinema mi aveva già incatenata, gli occhi spalancati e la bocca aperta in un sorriso ebete, serratosi soltanto ai titoli di coda, solo perché nella gola tremava una lacrima di commozione.
Si fa male a dire perché qualcosa ti piace senza compromessi mentre è cordialmente detestata da qualcun altro.
Se si ama il cinema, se, come me, si ama fortemente il genere musical, non si può restare indifferenti a questo film.
Che prima di tutto è un tenero, appassionato e nostalgico omaggio a quel cinema che non c'è più ed alla consapevolezza che certe cose siano irripetibili.
E proprio perché essendo tali, son care al nostro cuore.
La storia d'amore tra Mia e Sebastian è simile a tante riviste mille volte: due giovani (una aspirante attrice ed un appassionato jazzista) animati da un sogno più grande di loro che si incontrano casualmente, si detestano al primo sguardo, si incrociano di nuovo e si amano senza limiti e probabilmente per sempre.
Quindi nulla di nuovo sul fonte occidentale.
Il geniale Damien Chazelle, già autore del bellissimo Whiplash (se non lo avete visto, fatelo!), decide di raccontare questa storia attraverso la musica, il ballo e le canzoni in formato Cinemascope.
Il che, fin dall'inizio, ti sheckera dentro il continuo ricordo di vecchi film musicali su cui sei cresciuto (da Cantando sotto al pioggia a Un americano a Parigi), provocandoti un senso di pacifico turbamento e latente malinconia.
La storia è pur sempre una storia d'amore, ma il messaggio che ti arriva è un altro: com'era meravigliosa la vita raccontata nei musical, e che gioia di vivere, e che peccato che il musical, quel musical non sia più.
Se posso lasciarmi andare, La La Land non è un musical assoluto: ogni quadro, ogni performance, ogni scenografia utilizzata sono al servizio della nostalgia del regista, che fa un tuffo amorevole nel periodo d'oro del grande musical americano.
La scelta dell'autore, di non utilizzare protagonisti che fossero cantanti o ballerini affermati, è ponderata ed ha lo scopo di dare a chi guarda, un'impressione di tenero impaccio e naturalezza, ma non di confronto, perché quel "musical" non si eguaglia.
Ci sono i colori, i costumi, ci sono gli sfondi sognanti, la musica struggente.
C'è tutto a voler ricordare com'era e come non è.
In un momento di grande passione e disillusione, Seb, impersonato da uno scontroso e divertente Ryan Gosling, afferma che il Jazz puro, libero da condizionamenti e necessità, stia morendo.
I grandi locali storici in cui il Jazz ha fatto la storia sono ormai fast food etnici, i cinema in cui si proiettano film della vecchia Hollywood, serrano i battenti.
Un mondo incantato sta scomparendo.
Questa verità scorre a fianco di una storia d'amore che incatena, che ci fa sognare e che traduce in stupende immagini tutto quello che il cinema vero dovrebbe fare: emozionarci, divertirci, consolarci.
Lo sguardo di Mia, potente, espressivo e strenuamente aggrappato al sogno, ha le immense iridi turchesi di Emma Stone, e pare essere fatto per perdersi in quello disincantato di Seb.
Non si riesce a staccarsi da lui, neanche in quel finale a sorpresa (che non vi svelerò) e che, nonostante tutto, mi ha visto uscire da quella sala, come solo il buon cinema ha il potere di fare, felice.
E la nostalgia di sapori antichi e profumi lontani è tutta in queste tortine all'olio extravergine e anice, dalla fantasia di Martha Stewart nel suo libro cakes.
Facili e veloci come ogni buon dolce che rispetti dovrebbe essere. E perfetti da portarsi al cinema e mangiare in silenzio, innamorati e sognanti guardando La La Land.

Ingredienti per 4 mini bundt da 250 ml l'uno. 
90 g di farina 00
2 uova grandi intere + 1 tuorlo grande
90 g di zucchero semolato
un cucchiaino di scorza grattugiata di una arancia non trattata
1 cucchiaino e mezzo di semi di anice tostati (e tritati)
100 g di olio extravergine Riviera Ligure Dop
1 pizzico di sale
mezzo cucchiaino di lievito in polvere
zucchero a velo per spolverare
  • Preriscaldate il forno a 170°. Imburrate ed infarinate quattro stampi monoporzione.
  • Tostate i semi di anice in un padellino fino a che non li sentirete sfrigolare, quindi fateli raffreddare e pestateli in un mortaio fino a renderli polvere. 
  • Montate le uova ed il tuorlo con lo zucchero, la scorza di arancia ed i semi di anice fino a che il composto non sarà bello gonfio. 
  • Aggiungete l'olio a filo mentre la massa continua a montare, senza interrompere, fino a che il composto non sarà omogeneo.
  • Miscela farina, lievito e sale ed aggiungili in 3 tempi alla massa montata
  • Versate il composto negli stampi riempiendoli fino a 2 /3 quindi cuoceteli per c.ca 20/30 minuti, e fate la prova stecchino per verificare la cottura. 
  • Mettete gli stampi su una griglia e fateli raffreddare per una decina di minuti prima di sformarli. 
  • Serviteli tiepidi per apprezzare in pieno il meraviglioso aroma di anice. 

14 commenti:

  1. Sono stata al cinema ieri pomeriggio, era dai tempi delle medie che non entravo in un cinema per lo spettacolo pomeridiano. Sono tornata a casa felice. Ho un rapporto conflittuale con i musical, non li conosco abbastanza e forse per questo ho il terrore di annoiarmi. La La Land mi è piaciuto, specie con quel finale, come queste tortine che hanno tutte le carte in regola per entrare nel quadreno delle ricette da provare.
    Marta

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    1. Cara Marta, il musical o lo si ama, o lo si odia. Difficilmente c'è una via di mezzo. Deve essere fatto bene e gli americani sanno farlo. Questo è un film che sogna di essere un musical. Per questo mi è piaciuto.
      Ti mando un forte abbraccio.

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  2. Adoro Ryan Goslin e questi dolcetti adorabili, sembrano super soffici, da provare...appena il forno riapparirà nella mia cucina!!! sigh!

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    1. Ahhhh Ryan Gosling...è credibile anche come pianista!
      Un bacione grande ed in bocca a lupo per il forno!

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  3. Il tuo post mi ha lasciata a bocca aperta e, soprattutto, desiderosa di infornare le tue tortine e correre al cinema!

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    1. Cara Pasqualina, spero che tu possa farlo senza pregiudizi, godendoti la serata in serenità.
      Ti abbraccio forte. Grazie <3

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  4. È il film che volevo vedere ieri ma fra una vita e l'altra sono finita a fare la marmellata di arance 😊 ci vado in questi giorni e sono così felice di aver letto la tua recensione che mi convince moltissimo perché è un film che tanti hanno letto con troppa leggerezza e tu mi confermi che il messaggio che ne esce e' tutt'altro che leggero: guardare allo specchio il mondo che cambia senza poter fare nulla per fermarlo e essere gli ultimi dei mohicani...come noi ! E hai scelto i dolcetti giusti per accompagnare il tuo pensiero: di forma retro', di gusto pure...l'anice sa di nostre nonne, lo trovo rassicurante. Un bacio !

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    1. Esatto, è un film che vuole regalare gioia ma che sotto sa anche raccontare qualcos'altro.
      Vedilo e poi ne parliamo insieme. Ti abbraccio forte (PS adoro l'anice ovviamente).

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  5. Scrivi tanto bene quanto fotografi bene e cucini bene! Insomma sai fare bene un sacco di cos'è cara Patty! "Pacifico turbamento e latente malinconia": hai reso benissimo l'atmosfera del film e il suo significato. E questi dolcini si inseriscono proprio bene in quest'atmosfera, complimenti per il tuo buon gusto! <3

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    1. Ma grazie Cecilia, mi imbarazzi ma ti ringrazio di cuore per le tue parole. E' che quando qualcosa mi ha colpito, poi mi lascio andare.
      Ti abbraccio forte, sono felice che il film ti sia piaciuto <3

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  6. Hai reso perfettamente il tutto con l'unica differenza che sono uscita in singhiozzi con il desiderio di prendere a craniate lei: come si puo'?

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    1. Ma come si può mi domando anche io! Forse, se avesse avuto un finale diverso, non ci saremmo mai affezionate così tanto a questa coppia da sogno.
      Un po' di lacrime le ho ingoiate anche io però! Un bacione gigante.

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  7. Carissima Patty, ho visto LaLaLand sabato, avevo molte aspettative... forse troppe! Contrariamente a te la magia non mi ha coinvolto purtroppo. Alcune scene mi sono sembrate ridicole, la storia trita e ritrita, veramente nulla di nuovo sotto il sole! Salvo le musiche, molto gradevoli, e quel gran figo di Gosling :) per il resto un film a mio avviso inutile. Capisco possa piacere agli americani, essendo la celebrazione del loro sogno, ma a me non ha dato nulla... Ma mi sono dilungata troppo! I tuoi meravigliosi dolcetti invece sì che mi piacciono un sacco, anche se sono americani ahahah!! Un abbraccio forte forte

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    1. Mi dispiace Cristina, ma sono convinta che in molti abbiano avuto la tua stessa impressione. Perché purtroppo si va al cinema già con chissà quale idea, avendo letto di tutto in proposito e quindi un condizionamento c'è. Io non ho voluto leggere nulla, ne ascoltare le opinioni degli altri per non farmi rovinare la serata. Ci sono andata senza aspettarmi nulla, solo di divertirmi. E così è stato. Ma credo di averlo detto abbastanza :D
      Ti abbraccio cara Cristina.

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