mercoledì 27 settembre 2017

Gricia à porter per il Club del 27

Changes - David Bowie
Con l'età si cambia, almeno un po'.
Con noi cambiano i gusti, lo sguardo sulle cose, la capacità di ascoltare e di dire, la nostra silhouette e spesso l'importanza che si dà a quanto ci succede intorno.
Si impara, chi più chi meno, a difendersi e a contare fino a dieci.
I più saggi imparano a non dare giudizi perché hanno capito che l'oggetto primario delle loro critiche resta sempre colui che guardano allo specchio la mattina appena alzati.
A me non fa più paura il cambiamento.
Anzi, l'idea di essere sempre in evoluzione fa il paio con il concetto stesso di esistenza: pensare che da ragazza ero persino angosciata dall'idea di cambiare il taglio dei miei capelli quasi mi privassero di un'identità che non avevo ancora acquisito.
Ultimamente sto anche imparando a resistere alle mareggiate, agli agguati che la vita ci riserva, a non voler controllare tutto come pretenderebbe la nazimaestrina insita in me.
E' proprio vero che un sano "ecchisenefrega" spesso è meglio dello Xanax.
Senza divagare oltre, ultimamente ho scoperto di non essere più così innamorata della pastasciutta.
Intendiamo bene: non è che mi faccia schifo, tutt'altro.
Ma se prima, quando mancavano le idee per la cena, c'era sempre il piatto di rigatoni al pomodoro a salvarmi dall'empasse, adesso la scelta della pasta arriva quasi sempre in fondo alla mia lista di alternative.
Non so cosa sia successo ma probabilmente è il mio corpo a mandare dei messaggi che non posso esimermi dall' ascoltare.
Così questa pasta alla Gricia, che mancava alla collezione delle buone pastasciutte di questo blog, è quasi una poesia ad un amore passato che ricordo con tenerezza.
Tanto ci penserà mia figlia a ricordarmi ogni giorno che per lei "pastasciutta rules".
A braccetto con l'MTC di questo mese dedicato alle paste di mare, si muove il Club del 27, il gruppo di irriducibili che se potessero, si farebbero murare a vita in cucina come Tutankamon, sperando però di usare i vasi canopi come nuovi strumenti per la vasocottura.
Oggi questa banda di scellerate celebra 17 piatti di pasta icone della nostra cucina non solo in Italia, ma nel mondo.
Ricette che fanno sdilinquire gli americani, sbrodolare di passione i tedeschi, sospirare gli inglesi e incazzare i francesi, che, come canta il buon vecchio Paolo Conte, "le balle ancora gli girano".
Allora, io ci ho dato dentro con una meravigliosa Gricia, dalla ricetta della mia omonima Patrizia di Cake's amore, che ovviamente ribadisce l'essenzialità di una ricetta dalle origini povere, versione "bianca"della più nota Amatriciana, il piatto della transumanza dei pastori laziali, dove gli ingredienti sono 3 e soltanto 3: pasta, guanciale e pecorino romano, il tutto ben profumato di pepe nero pestato fresco.
Con buona pace di Cracco e della sua cipolla!
La Gricia

Ingredienti per 4 persone
2 fette di guanciale tirato spesse un dito, tagliate a fettine sottili 2/3 mm
100 g di pecorino romano stagionato
360 g di spaghetti (io bucatini)
sale qb
pepe in grani (mezzo cucchiaio)

  • Riducete i grani di pepe in polvere dentro un mortaio. Unite il pecorino e mescolate bene. 
  • Fate bollire abbondante acqua salata in una larga caldaia quindi cuocetela secondo il vostro gusto (io al dente).
  • Mentre la pasta cuoce, fate scaldare una larga padella dove verserete il guanciale senza l'ausilio di altri grassi. Farete cuocere il salume fino a che il grasso non si sarà sciolto e la parte rossa sarà croccante (c.ca 5 minuti). 
  • Una volta cotta la pasta, trasferitela nella padella usando un ragno (senza quindi scolarla, per conservare l'acqua di cottura), e fateli saltare un po' nel guanciale per insaporirli quindi unite la miscela di formaggio e pepe ed aggiungete un po' di acqua di cottura per mantecare, fino a quando non avrete ottenuto una crema leggera. 
  • Servite immediatamente cospargendo ancora di buon pecorino. 
E naturalmente, per coloro a cui invece la pastasciutta non basta proprio mai, il consiglio è di cuocerne un bel po' e conservarla in frigo per poi fare il bis con una bella frittata di pasta, da mangiare magari a bocconcini servita come aperitivo o la sera in un disimpegnato buffet davanti al televisore, con una buona birra e amici complici.

Ingredienti per una Gricia à porter da 18 cm di diametro

200 g di bucatini
100g di guanciale tagliato a fettine come sopra
4 uova fresche 
150 g di pecorino romano grattugiato 
80 g di scamorza o mozzarella fiordilatte
pepe come sopra.
Olio extravergine qb
  • Preparate una Gricia secondo le indicazioni spiegate sopra e fatela raffreddare (potete conservarla in frigo anche 2 giorni in un contenitore ermetico). 
  • Sbattete le uova in una larga ciotola che possa contenere anche la pasta. 
  • Unite 50 g di pecorino ed aggiustate di sale
  • Versate 3 cucchiai d'olio in una padella antiaderente di 18 cm diametro e fate scaldare. 
  • Versate la pasta già condita nel composto di uova e mescolate bene in modo che la pasta sia bene avvolta dall'uovo. 
  • Quando l'olio è ben caldo versate metà della pasta sul fondo della padella. Cospargete la superficie con la mozzarella ridotta a dadini quindi ricoprite con il resto di pasta. Schiacciate bene con un cucchiaio e fate cuocere a fiamma media smuovendo via via la padella (cca 5/7 minuti).
  • Sollevate leggermente il fondo per controllare la doratura. Se è pronta, potrete girare il tutto aiutandovi con un piatto piano che appoggerete sulla bocca della padella e con estrema cautela capovolgere. Adesso fate scivolare la pasta ancora nella padella per completare la cottura. 
  • Una volta pronta, lasciatela riposare nella padella 5 minuti poi trasferitela sul piatto di portata. 
  • Attendete altri 5/8 minuti prima di tagliarla, in modo che si assesti ben bene e sia facile porzionarla. E' stupenda anche fredda! 

12 commenti:

  1. Io,te,Firenze e una gricia...what else!
    Gola, tanta gola alle 10.25 di mattina!!
    Baciine ciccia

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  2. Cara Patrizia mi sei mancata! Che dire, piatto di pasta da urlo ma ancora di più a me piace la gricia a porter. Dall'età di 14 anni la pasta non è ben vista dalla mia psiche e quindi preferisco optare per versioni differenti. Poi cara patty come ti capisco, è difficile "lasciare andare", fregarsene e passare oltre. Chi se ne importa se qualcosa non va come si vorrebbe, se c'è un pizzico di sale in più nella pasta, se non siamo i primi della classe, se il nostro aspetto non corrisponde esattamente a quello che avremmo voluto essere...bisognerebbe davvero usarne tanti di questi "chi se ne frega!" un saluto caro

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  3. Buonissima io preferisco questa versione originale a quella con il pomodoro. Unico peccato mio personale ci metto un pò di cipolla. Buona giornata.

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  4. Una volta un amico dottore mi disse "Per vivere bene ogni mattina ti devi bere un bel bicchiere di menefreghismo". Aveva assolutamente ragione. Sfiziosa la pret-a-porter

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  5. Piatto succulento... ma la gricia à porter è troppo bella!

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  6. Mi rivedo tutta nelle tue parole. Col tempo anche io sto imparando a guardare le cose da un altro punto di vista, a fregarmene di più, a farmi scivolare di dosso quello che un tempo mi avrebbe rattristata o fatto male. Mi è stato detto tante volte di pensare a "se c'è un problema, puoi risolverlo? Bene, si risolverà. Non puoi risolverlo? Allora continuare ad arrabbiarsi o intristirsi non servirà a nulla". Bisogna imparare a vivere così :) E pure con un bel piatto di gricia, ogni tanto. Versione pret a manger, poi, la trovo meravigliosa :D

    Ps. A proposito, non ti ho più detto che a Parigi sono stata alla trattoria che mi hai suggerito :) Siamo state benissimo :) Grazie del suggerimento :)

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  7. pure la Porter... ma tu sei un geniaccio! <3 un bacione!

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  8. La versione à porter è meravigliosa!!!!

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  9. Wow! Che meraviglia quella gricia á porter...mi hai fatto venir fame. Bravissima

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  10. Naturalmente oltre che dalla versione classica non si può non essere conquistati da quella a' porter.

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