sabato 27 gennaio 2018

Crostata di mele e limone per il Club del 27

Lady Marmelade - Moulin Rouge Version - C. Aguillera
Continuando sulla scia agrumata che sta caratterizzando gli ultimi post di questo blog, oggi il banco è particolarmente ricco e poi non dite che non vi voglio bene!
Non mi dilungherò neanche in parole inutili perché da leggere ne avrete per il prossimi mesi visto che con il Club del 27, ovvero quel manipolo di assatanate della cucina che ogni mese in questa data, ci dà dentro con un tema specifico, divertendosi a cucinare tutte insieme, ne abbiamo fatte delle belle!
Il tema di questo mese è la Marmellata di Agrumi alla maniera inglese, ovvero tosta, amara e scura come tradizione comanda.
Così, invitandovi ad andare sulla pagina del Club per leggere la moltitudine di proposte delle scatenate cuciniere, mi appresto ad introdurre quanto da me preparato: Marmellata ai limoni di Cetara finita dentro alla Crostata di mele e limone di Anna del Conte.
E veniamo a noi.
La fortuna di avere un marito che gira l'Italia in lungo e che sa che per farmi felice basta un mazzo di carciofi invece di rosee purpuree a gambo lungo, è che ogni volta arriva una bustina con qualche prelibatezza dei posti in cui è stato.
L'ultimo viaggio mi ha regalato una sacchettata di tostissimi e profumati limoni di Cetara che non avevano alcuna intenzione di finire in una marmellata.
Si, perché la scorza grattugiata io la metto praticamente ovunque e quando ho limoni non trattati per me è una festa. Volete poi mettere l'aroma dei limoni della Costiera?
Insomma: è bastato il tarlo del Club del 27 per cambiare idea.
Ci faccio la marmellata, vabbé dai! Quando mi ricapita.
Devo anche essere sincera. La ricetta tratta dal libro Marmelade - A Bittersweet Cookbook di Sarah Randell, è semplice ed anche relativamente veloce.
Si comincia la sera prima ed il giorno dopo in poco tempo è fatta.
Quindi veniamo subito alla nostra marmellata di limoni
MARMELLATA ESTIVA DI LIMONI - Dal libro Marmelade - Sarah Randell
La particolarità di questa marmellata è che vi verrà scura, amara e assolutamente non acida grazie all'uso del bicarbonato che crea una reazione con l'acido citrico, smorzandone la forza.
Il colore è dovuto anche all'uso di zucchero di canna in sostituzione al tradizionale semolato.
Ingredienti per c.ca 8 vasetti da 250g
200 g di mela (una mela piccola - io ho usato una mela Gala)
1400 g di limoni interi
2 kg di zucchero di canna chiaro (credete, non è troppo, serve tutto)
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio setacciato

  •  Sbuccia la mela e elimina il torsolo. Procurati 2 quadrati di garza di 20 cm di lato ed appoggiali sovrapposti su una scodella. Metti le bucce della mela sulla garza. Taglia la mela a tocchetti e falla cuocere in una casseruola con qualche cucchiaio d'acqua fino a quando non sia morbida e sfatta. Aggiungi acqua se necessario. Dovrà cuocere c.ca 10/15 minuti. 
  • Taglia a metà i limoni e spremine il succo raccogliendolo in una caraffa graduata. Non buttare i semi ma mettili sulla garza insieme alle bucce. Aggiungi la polpa dello spremiagrumi al succo.
  • Adesso taglia le metà dei limoni in quarti e riduci i quarti in fettine sottili con un coltello ben affilato, senza preoccuparti delle membrane interne che lascerai attaccate alla buccia. Se necessario, rimuovi le estremità nodose dei limoni ed aggiungile alla garza
  • Quando tutta la buccia è affettata sottilmente, raccoglila in una grande ciotola. 
  • Aggiungi acqua al succo per ottenere un totale di 1,5 litri. 
  • Versa il liquido nella ciotola con le bucce tagliate. 
  • Chiudi la garza come se fosse un sacchetto e ferma l’estremità superiore con dello spago. Fai in modo che lo spago sia sufficientemente lungo da poter essere legato lateralmente al tegame in cui cuocerai la marmellata. Metti quindi il sacchettino nella ciotola immerso con le bucce ed il succo e lascia riposare coperto tutta la notte. 
  • La mela cotta raffreddata potrai metterla in una ciotolina e conservarla al fresco fino all'indomani.  
  • Il giorno successivo, versare l'intero contenuto della ciotola in un ampio tegame (possibilmente più largo che alto in modo che il calore possa distribuirsi regolarmente), compresa la mela cotta. Lega il sacchetto di garza sul lato del tegame facendo in modo che appoggi sul fondo. Porta tutto ad ebollizione, quindi riduci la fiamma e fai bollire delicatamente per 30-45 minuti, o finché le scorze non sono veramente tenere, mescolando di tanto in tanto. 
  • Rimuovi il sacchetto, schiacciandolo bene contro il lato del tegame (io l'ho messo nello schiacciapatate ed ho spremuto bene) per estrarre tutta la pectina possibile. 
  • Versa lo zucchero nella pentola: la marmellata ti sembrerà molto densa, ma cuoci a fuoco molto basso, mescolando fino a quando tutto lo zucchero si sarà sciolto. 
  • A questo punto, toglie il tegame dal fuoco ed aggiungi gradatamente e mescolando il bicarbonato di sodio, quindi rimettere la pentola sul fuoco. Noterai che il bicarbonato scatenerà la formazione di una densa schiuma che salirà fino al bordo della pentola. Mescola continuamente in modo da controllare il volume e piano piano la schiuma diminuirà. 
  •  Aumenta il calore e porta la marmellata ad ebollizione e lasciala bollire per 20-25 minuti o fino a quando non ha raggiunto il punto desiderato (il tempo di bollitura non è lontano dalla realtà. Se ritieni che sia troppo liquida, lasciala bollire massimo 30 minuti, ma raffreddandosi, si indurirà molto quindi valuta attentamente la cottura). 
  • Lascia riposare la marmellata per qualche minuto quindi trasferiscila in vasetti sterilizzati caldi, chiudi bene, capovolgi e lasciare raffreddare.
  • VARIANTI: - MARMELLATA DI LIMONE E GIN - aggiungi 50 ml di gin con il bicarbonato di sodio, fai bollire, quindi aggiungi altri 2 cucchiai di gin una volta che la marmellata ha terminato la cottura. - MARMELLATA DI LIMONE E LIMONCELLO - Aggiungi 50 ml di limoncello al bicarbonato di sodio, fai bollire, quindi aggiungi altri 2 cucchiai di limoncello una volta che la marmellata ha terminato la cottura.
Una volta pronta la tua marmellata, potrai attendere un mese prima di consumarla oppure potrai fare come me, ed infilarla subito subito in una bella crostata. 

E' molto tempo che non pubblico una crostata e l'idea che mi è venuta è di usare uno stampo da tarte rettangolare e realizzare una decorazione diversa dal solito. Niente griglia, niente cuoricini o fiorellini.
Avevo in mente un intricato intreccio di tralci e foglie di edera che piano piano si richiudono sul ripieno lasciandolo appena intravedere.
Non è un decoro complesso ma c'è bisogno di una frolla ben fredda e non troppo morbida quindi mi sono permessa di "aggiustare" appena la ricetta di Anna del Conte, diminuendo la quantità di uova che su 250g di farina e ben 150 g di burro, mi sembrava eccessiva.

Ingredienti per uno stampo da 24 cm di diametro
250 g di farina 00
100 g di zucchero a velo
150 g di burro freddo
la scorza grattugiata di mezzo limone
1 uovo grande ed un tuorlo grande (io solo 1 uovo)
un pizzico di sale

Per il ripieno
100 g di mandorle senza buccia tritate grossolanamente
175 g di mela grattugiata (io ho usato una Pink Lady)
8 cucchiai colmi della vostra marmellata di limoni
il resto della scorza di limone grattugiata.
Poco tuorlo sbattuto per lucidare

  • Versa la farina in una larga ciotola, aggiungi lo zucchero setacciato e la scorza del mezzo limone quindi miscela tutto con una frusta a mano. Taglia in burro in dadini quindi sabbia il burro con la farina usando la punta delle dita. 
  • Sbatti l'uovo e versalo nel composto quindi comincia ad incorporarlo con la punta di un coltello ed impasta il tutto velocemente per ottenere una palla. Appiattiscila ed avvolgila nella pellicola. Falla raffreddare in frigo almeno mezz'ora. La pasta può essere preparata anche un giorno prima, avendo cura di tirarla fuori dal frigo almeno mezz'ora prima di usarla. 
  • Mentre la pasta riposa, prepara il ripieno grattugiando la mela ed unendola alla marmellata: se la marmellata fosse troppo dura, aggiungi un paio di cucchiai d'acqua. Mescola bene. Aggiungi anche la scorza di limone e dai un'ultima mescolata. 
  • Quando la pasta sarà pronta, stendila su una spianatoia leggermente infarinata ad uno spessore di 3/4 mm e foderaci lo stampo che avrai precedentemente imburrato. Buca il fondo con una forchetta e cospargilo con le mandorle tritate. 
  • Riempi il guscio con la miscela di marmellata e mela e stendi bene il composto. 
  • Per realizzare la decorazione, stendi la rimanenza della frolla ad uno spessore di 3mm e con una rotella affilata, taglia delle strisce lunghe e sottili per realizzare i tralci. Disponi i tralci lungo i bordi come nell'immagine, creando degli intrecci e ghirigori come più vi piace. 
  • Adesso rifinisci i tralci con le foglioline. Con un tagliapasta a forma di foglia d'edera, taglia le vostre foglioline e disponile in ordine casuale sui tralci, facendole sporgere anche sui bordi per dare armonia. 
  • Una volta terminato, spennella la decorazione ed i bordi con poco tuorlo sbattuto con un goccio di latte metti in frigo. Fai raffreddare almeno 1 ora o anche più. 
  • Cuoci in forno caldo a 190° per 35/45 minuti, e comunque fino a che la frolla non sia bella dorata. 
  • Fai raffreddare su una griglia e togli dallo stampo facendo molta attenzione a non rovinare i bordi. 


martedì 23 gennaio 2018

St Clement's Polenta biscuits per Starbooks

Lemon Tree- Fool's Garden 
Altra ricetta in 5 ingredienti per Jamie Oliver e lo Starbooks di gennaio.
Dei biscottini con farina di mais dall'inebriante profumo di limone.
Se volete sapere se perdere 30 minuti del vostro tempo e pochissimo sforzo per prepararli, andate a leggere il post nel blog ufficiale Starbooks.
Secondo me vi intrigheranno!
Buona giornata a tutti.


lunedì 22 gennaio 2018

Carote arrosto glassate: a volte meno è meglio.

More - Riz Ortolani
Questo blog sta subendo un andamento privo di ogni logica.
Un po' come giocatori in mezzo ad un campo che continuano a dare calci ad un pallone senza rendersi conto che prima o poi dovrebbero anche andare a rete.
Quando posso cucino, magari riesco a fare qualche fotografia e poi tutto resta fermo in anticamera, in attesa che qualcosa dall'alto decida di farsi sentire.
Mi sembra quasi di aver finito le parole.
Stamattina mi sono svegliata ed ho avuto la fortissima sensazione di essere mancante di qualcosa.
Vi capita mai di farvi una lista mentale di tutte quelle cose che dovete fare prima di un viaggio e poi quando state chiudendo la porta di casa, siete certi di aver dimenticato una cosa importante?
Quella sensazione terribile che ci sia qualcosa che non torna ma non riuscite ad identificare cosa?
Ecco, per me è così un giorno si e l'altro pure.
Mi rendo conto che la reazione inconscia al senso di vuoto, è riempire ogni momento della vita con cose, azioni, cibo.
Non smetto mai di muovermi.
Poi arriva il momento in cui, prostrata, mi fermo come un blocco di ghiaccio, e resto immobile sperando che intorno a me tutta questa frenesia sparisca ed io riesca ad emergere dal disordine.
E' come uno di quei sogni in cui cammini cammini e sei sempre fermo al solito posto.
Forse dovrei smettere di camminare ed aspettare che qualcosa succeda prima o poi.
Solo che non è da me.
Forse dovrei solo fare meno e meglio.
E dopo questo entusiasmante inizio settimana, facciamoci una "non ricetta", dalla facilità estrema e per gli amanti delle carote.
Ogni tanto meno è meglio.
Ingredienti per 4 persone
1 kg di carote di diverso genere, viola, arancio, possibilmente novelle
50 g di nocciole tostate e tritate grossolanamente
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di melassa di melograno
1 cucchiaino di miele
4 generosi cucchiai di Olio extravergine - io Chianti Dop
mezzo cucchiaino di semi di cumino pestati
una manciata di prezzemolo tritato grossolanamente
sale in fiocchi
pepe nero macinato fresco

  • Accendete il forno a 180°. 
  • Sbucciate e private le carote della parte verde lasciando il picciolo. Lavatele sotto acqua corrente. (nb quelle viola macchiano moltissimo - siete avvisati)
  • In una ciotola versate la melassa, il miele, l'olio, i semi di cumino e sbattete bene con una forchetta fino ad ottenere una vinaigrette.
  • Mettete le carote in una teglia, cospargetele della salsa preparata e con le mani massaggiatele in modo che vengano cosparse completamente. 
  • Adesso salate e pepate generosamente, quindi distribuite i semi di sesamo sulle carote quindi infornate e cuocete per c.ca 30 minuti, o fino a quando le carote non cominceranno ad essere dorate.
  • Una volta cotte, cospargetele di nocciole e prezzemolo e servite immediatamente. 

mercoledì 17 gennaio 2018

Riso al forno allo zafferano per Starbooks

Sorprendimi - Stadio
Lo Starbooks di questo mese è l'ultimo nato di Jamie Oliver, autore molto apprezzato dal questo gruppo - 5 Ingredients. 
In passato abbiamo esaminato almeno altri 4 suoi libri, sempre divertendoci molto.
Stavolta il tema di questa novità sono ricette da preparare con soli 5 ingredienti, in generale molto facili da reperire. 
La gola mi ha fatto cadere sulla ricetta in fotografia, ovvero un riso allo zafferano cotto in forno. 
Una preparazione facilissima e veloce.
Per sapere cosa ne penso e leggere la ricetta con le note finali, dovete però andare qui, sulla pagina ufficiale Starbooks. 
Una buon ventodì a tutti! 

lunedì 15 gennaio 2018

Passiamole in rivista: Tarte Tatin speziata per Mag about Food

Dawn - Pride and Predjudice soundtrack
Questo lunedì si apre con una bellissima novità targata MTC, per il Magazine che ogni giorno allieterà con articoli e sorprese stimolanti il mese della sfida.
Mag About Food è infatti il magazine di Mtchallenge in cui potrete quotidianamente sfogliare rubriche diverse legate ovviamente a tutto ciò che è FOOD, e quella di oggi è per me particolarmente stimolante: Passimole in rivista! 
Una panoramica su tutte le riviste di cibo più prestigiose pubblicate nell'universo mondo.
Oggi, nell'articolo sul sito ufficiale, vengono presentate due riviste simbolo dell'editoria britannica, Olive e Delicious, scandagliate dalla nostra Alessandra Gennaro, e testate da un manipolo di coraggiose che hanno provato per voi alcune ricette davvero originali.
Ma Passiamole in rivista non è solo un test per scoprire quanto siano affidabili le proposte delle varie pubblicazioni, quanto una finestra su un mondo, quello editoriale straniero, da cui spessissimo traiamo ispirazione e stimoli che difficilmente riusciamo a trovare nel panorama del nostro paese.
Osservare ciò che fanno gli altri, quando è fatto bene, è il primo modo per crescere ed imparare.
E allora...
Per quanto mi riguarda, troverete una ricetta bellissima tutta da provare, per stupire con effetti speciali i vostri ospiti: una Pie di funghi e porri avvolta in croccante pasta fillo.
Ed una seconda ricetta dolce che vi lascio qui, perché le proposte erano così tante ed intriganti che non ho veramente resistito.
Ecco comunque una piccola immagine della ricetta che troverete sul MAG oggi.
Mushroom and leek pie 
Veniamo quindi alla ricetta della Tarte Tatin speziata, la seconda ricetta da me testata da Delicious di gennaio 2018.
Il metodo di preparazione è diverso da quello tradizionale ma richiede l'uso di una padella di ferro tipo Skillet, che possa essere messa in forno. Io ho trovato una padella adatta con facilità in un negozio casalinghi.
L'uso della padella permette di fare due cotture che velocizzeranno tutto il procedimento.
Fate molta attenzione a quando toglierete la padella da forno per capovolgerla perché il manico sarà rovente. Proteggetevi con cautela.
Inoltre la torta andrà capovolta immediatamente e non lasciata riposare qualche minuto come dalla preparazione in tortiera.
Le spezie ovviamente, esaltano le mele alla grande. Io l'ho trovata spettacolare.

Per 6/8 persone
Preparazione: 15 min.
Cottura: 20/25 min + ½ h raffreddamento

PREPARA PRIMA: Prepara e cuoci la torta (vedi punto 5) fino a 24 ore prima. Raffreddala completamente quindi lascia la padella in un posto fresco. Quando sei pronta a servire, scaldala bene in forno caldo per 10/15 minuti.
La tarte può essere raffreddata al punto 3 (prima di cuocerla) per un massimo di 24 ore.
Cuocila come indicato nella ricetta.

CONSIGLI DAL FOOD TEAM
Non ti preoccupare per il metodo poco ortodosso – noi ci siamo sopresi dal dover mettere la pasta sulle mele prima che fossero cotte sul piano di cottura, ma abbiamo provato la ricetta attentamente e questo metodo funziona veramente – mele morbide, caramellate e leggere, pasta croccante. Matt di certo conosce il suo lavoro!

100 g di burro ammorbidito
100 g di zucchero semolato
1 bastoncino di cannella spezzato
1 baccello di vaniglia
1 anice stellato
1 pizzico di nove moscata macinata fresca
un poco di pepe nero macinato fresco
4/5 mele Cox (dipende dalla loro dimensione), sbucciate, private del torsolo e divise a metà (strofinate con del limone per evitare che si scuriscano).
Farina per spolverare
200 g di pasta sfoglia già pronta
Clotted cream per servire

AVRETE BISOGNO:
Una padella di ferro da 20 cm di diametro a fondo spesso, adatta alla cottura in forno.

1.     Spalmate il burro sulla base della padella coprendola completamente. Distribuitevi lo zucchero in uno strato uniforme. Spargetevi i pezzetti di cannella, l’anice stellato, la bacca di cannella , la noce moscata ed una macinata di pepe nero quindi sistematevi sopra le mezze mele, con la parte del taglio verso l’alto.
2.     Stendete la pasta sfoglia su una base infarinata quindi ritagliate un cerchio usando un piatto di 2 cm più grande della circonferenza della padella. Sistemate la pasta sopra le mele, rimboccandola bene lungo i bordi ed facendo attenzione che tutte le mele siano ben avvolte dalla pasta.
3.     Bucate la pasta su tutta la superficie (questo consentirà al vapore di uscire durante la cottura), quindi raffreddate il tutto per 30 minuti (vedi il PREPARA PRIMA).
4.     Scalda il forno a 220°/200°C con forno ventilato. Per cuocere metti la padella su una fiamma medio alta ed ogni tanto scuoti la padella per evitare che le mele brucino. Osserva che lungo i bordi appaia un caramello dorato dopo c.ca 6/8 minuti. Non preoccupatevi se la pasta si alza e si scioglie un poco (vedete CONSIGLI DAL FOOD TEAM)
5.     Trasferite la padella nel forno e cuocete per 20/25 minuti fino a che la pasta è ferma ed di un intenso colore dorato. La Tatin può essere finita a questo punto e riscaldata più tardi (vedete Preparare Prima) o rovesciata su un piatto da servizio, servita tiepida con clotted cream.





sabato 13 gennaio 2018

Torta al cioccolato e lamponi: 7 anni di Blog.

Both sides now - Jony Mitchell
Oggi non sono qui.
Una parentesi fuori di casa che coincide con una data speciale, in realtà non programmata.
Vi racconterò in futuro la ragione di questo viaggio; al momento è ancora tutto in divenire e non sarebbe corretto.
In ogni caso, chi mi segue da un po' sa che questa giornata coincide con due nascite: quella della sottoscritta e di questo spazio virtuale.
Tralasciando i festeggiamenti per il primo evento, che gli anni ormai non si contano più e le candeline sulla torta potrebbero provocare l'incendio di S. Francisco, preferisco concentrarmi sul numero 7 pari agli anni di questo blog.
Sono andata a leggermi il significato del 7 in numerologia e ciò che ho scoperto è sorprendente.
Il 7 è legato strettamente alla spiritualità, alla capacità di intuizione e di fondere il "magico" con il quotidiano.
Secondo i Pitagorici era il simbolo della ciclicità ed era rappresentato come un cerchio.
A livello esoterico, il 7 richiama numerose corrispondenze, basti pensare alle 7 note musicali, ai 7 peccati capitali, ai 7 Angeli dell'Apocalisse, ai 7 giorni della settimana, le 7 costellazioni, ecc.
Ritrovare spesso questo numero sulla tavola numerologica di una persona, ci indica che questa ha grandi doti spirituali, possiede diversi talenti molto importanti, alcuni dei quali ancora inespressi.
Ecco, invece di pensare che questo sia l'anno della crisi come nei matrimoni di un tempo, voglio credere che il 7 possa portarmi la capacità di cercare e trovare il lato spirituale e magico nella mia vita, anche nelle scelte che mi troverò a fare.
Lasciarmi guidare dall'intuizione, dal sentimento molto più che dalla ragione che ha sempre governato la mia vita.
Con il tempo si tende ad indurirsi, a chiudersi al mondo, ad avere meno voglia di farsi domande, quelle importanti, trascinati dal corso della vita come su una zattera che ormai si comanda da sola.
Più ci penso e più non voglio che la mia vita sia così e neanche che questo piccolo spazio soffra di sindrome da abbandono.
Beh, speriamo che questo 7 sia un numero fortunato. In ogni caso, è un numero primo! :)
Questa è una torta preparata e non mangiata.
Beh, appena assaggiata si, ma non goduta a pieno visto che il giorno dopo siamo partiti.
Quindi la torta ha preso strade diverse e spero che chi l'ha ricevuta possa apprezzarla.
Premetto che non sono tipo da torte super farcite, ma questa mi intrigava assai.
L'ispirazione mi è arrivata da lei, ma al solito ci ho messo del mio, modificando e semplificando ulteriormente il tutto.
Ho ridotto gli strati a due, ho modificato la farcia, ho personalizzato il ripieno, insomma...è lei ma con un diverso carattere.
Lamponi e cioccolato è un'accoppiata formidabile. Specialmente se c'è la presenza di una farcia che lascia la bocca leggermente "grassa" come può essere un'ottima ganache o una crema al burro.
Nella ricetta originale l'autrice usa una crema al burro.
Io personalmente non l'amo moltissimo, quindi mi sono limitata ad una ganache al cioccolato fondente montata al profumo di arancia.
La base è una fantastica torta al cioccolato, umida al punto giusto, fondente quanto basta, e perfetta per essere farcita.
Ingredienti per 2 stampi da 18 cm di diametro a cerniera (2 strati di torta)
50 g di cacao non zuccherato
125 ml di acqua bollente
200 g di zucchero di canna finissimo
125 g di burro morbido
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
3 uova medie a temperatura ambiente
150 g di farina 00
8 g di lievito per dolci

Per la ganache montata
150 g di cioccolato fondente di ottima qualità al 70%
150 g di panna fresca
15 g di burro
la scorza intera di una arancia non trattata (pelata senza toccare la parte bianca).

Per la finitura
80 g di confettura di lamponi
125 g di lamponi freschi
zucchero a velo a piacere.

  • Prepara le basi: versa l'acqua bollente sul cacao setacciato che avrai messo in una ciotolina e mescola bene fino ad ottenere una crema liscia che lascerai raffreddare mentre prepari il resto. 
  • Metti il burro nella ciotola di un mixer e montalo con la frusta per c.ca 1 minuto. Con una spatola pulisci bene i bordi della ciotola quindi aggiungi lo zucchero e l'estratto di vaniglia e monta a velocità medio alta per 3/4 minuti fino a quando non avrai ottenuto un composto leggero e pallido. 
  • A questo punto aggiungi un uovo alla volta, e non incorporare il prossimo prima che il primo non sia ben amalgamato.
  • Quando le uova sono state incorporate, devi aggiungere il cacao e la farina setacciata con il lievito in 2 tempi. Comincia con la metà del cacao, quindi metà farina, il resto del cacao ed il resto della farina. Amalgama bene.
  • Suddividi il composto nei due stampi che avrai imburrato e foderato con carta da forno, e cuoci a 180° per 25/30 minuti (fai la prova stecchino che dovrà uscire pulito). 
  • Lascia riposare 10 minuti nella teglia prima si sformarli e capovolgerli su una griglia. Fai raffreddare completamente. 
  • Mentre le basi cuociono, prepara la ganache. Metti la panna ed il burro in un pentolino con la buccia dell'arancia e porta a fremere. Spegni e lascia in infusione (almeno 20 minuti) mentre tagli il cioccolato grossolanamente. 
  • Metti il cioccolato in un ciotola di acciaio, riscalda nuovamente la panna quindi privala della buccia e versala sul cioccolato. Lascia riposare 1 minuto, quindi con una frusta mescola lentamente per far sciogliere bene il cioccolato ed ottenere un composto lucido e cremoso. Adesso devi lasciare raffreddare completamente la ganasce. 
  • Quando la ganache sarà fredda, potrai montarla con la frusta a mano o nella planetaria. Vedrai che si schiarirà e gonfierà creando un composto leggero, morbido e stabile. 
  • Aiutandoti con una spatola, versalo in un sac a poche munito di bocchetta liscia di 1cm e mezzo, e preparati a farcire la torta. 
  • Posiziona la base sul piatto di portata. Scalda la confettura con un cucchiaino d'acqua, in modo che sia facilmente spalmabile e versala al centro della torta dandole la forma di un cerchio (lo strato dovrà essere almeno di 5 mm) e lasciando 2 cm di bordo lungo la circonferenza. Al centro della confettura, fai un ciuffetto generoso di ganache quindi decora i bordi con tanti ciuffetti di ganache come vedi in foto. Per ottenere dei ciuffi tondi, posizionati con il sac a poche in verticale sulla torta, spingendo con delicatezza verso il basso e allontanandoti repentinamente per ottenere una bella punta di crema. 
  • Metti la seconda base sempre con il lato liscio in alto, e termina la decorazione. Questa volta con tanti ciuffi di ganache il più possibile regolari nella dimensione e termina aggiungendo i lamponi in maniera casuale sui ciuffi. Spolvera con dello zucchero a velo se ti piace. 
  • Se non la servi subito, puoi conservare tranquillamente fino a 3 giorni in frigo, ma toglila almeno mezz'ora prima di servirla per riportare la ganache alla sua cremosità. 



martedì 9 gennaio 2018

Shortbread con semola al profumo di arancia

Space Oddity - David Bowie
Nonostante tutte le buone intenzioni che l'inizio di un nuovo anno porta con sé, questo spazio non ha ancora deciso di mettere la testa a posto.
Il problema è che io con il cibo, vado a sentimento.
Ci sono tantissime preparazioni che vorrei provare ed ultimamente, sarà forse per l'influenza che la serie Downton Abbey sta avendo su di me (lo so, l'ho scoperta in ritardo ed in ritardo me la guardo), vivo una strana fascinazione per la cucina anglosassone.
Non che qui manchino ricette "very British", tutt'altro.
Per gli shortbread ho sempre avuto un folle amore.
Quando facevo il liceo, gli ultimi due anni in particolare, se non portavo la colazione da casa, mi fermavo ad una botteghina lungo il percorso dalla fermata del bus alla scuola, e compravo una scatola di Shorbread fingers della Walkers - si, quelle scatoline con il tartan rosso sullo sfondo - e durante la ricreazione (ma più facilmente di nascosto durante la lezione), sterminavo tutti i biscotti.
Adoravo, e tutt'ora ne vado pazza, quella consistenza compatta ma fondente e friabile dall'intenso aroma di buon burro, quelle piccole parentesi salate che emergevano dall'insieme mai troppo dolce.
Tutt'ora mi capita di comprarli, ma raramente.
Ne mangio uno, con lentezza ed assaporo quel ricordo di piacere quasi segreto di quando li consumavo sotto il banco.
Desideravo preparare gli shorbread da tempo immemore e sono partita dalla ricetta di uno dei miei libri del cuore: Delia's Cake di Delia Smith.
Credo di aver postato quasi tutte le ricette del libro su questo blog: mai una sola delusione.
Se avete voglia di giocare alle "Signore inglesi durante l'ora del te", questo è il dolce che dovete preparare.
La presenza di semola rimacinata, contribuisce a dare una speciale consistenza a questi biscotti, aumentandone in maniera esponenziale la "sabbiosità". Scusate l'invenzione, ma non saprei come altro definire quella friabilità quasi polverosa che si ha una volta che si morde uno di questi biscotti.
La mia unica concessione, è stato aggiungere la scorza di una arancia non trattata per avere questo delicato aroma di agrume che tanto amo.
Sono facili, veloci e deliziosi.
Lavorate gli ingredienti velocemente e fateli raffreddare completamente prima di riporli (ma non dureranno a lungo).

Ingredienti
175 g di farina 00
75 g zucchero semolato + extra per spolverare
175 g di burro a temperatura ambiente (di ottima qualità)
75 g di semola rimacinata
la scorza di una arancia non trattata

  • Metti tutti gli ingredienti in una ciotola e strofinali con la punta delle dita fino a che non  otterrai delle briciole non troppo grosse e l'impasto comincerà a stare insieme. Impasta velocemente per ottenere una palla quindi
  • Imburra e fodera con carta da forno uno stampo a cerniera da 20 cm di diametro. Trasferiscivi l'impasto e pressando con delicatezza, distribuiscilo su tutta la superficie. Con il retro di un cucchiaio (o anche con un pestacarne), livella l'impasto schiacciando senza troppa forza.
  • Con una forchetta buca tutta la superficie (puoi anche realizzare delle sequenze ordinate di buchi) e finisci premendo i bordi per creare un disegno decorativo.
  • Cuoci gli shortbread al centro del forno a 150° C da 1h ad 1h ed un quarto (controlla via via il tuo forno). La superficie dovrà essere dorata pallida.
  • Togli lo stampo dal forno e lascia raffreddare 10 minuti prima di tagliare lo shortbread in 12 spicchi.
  • Togli tutto con attenzione (sono friabilissimi) dallo stampo e lascia raffreddare completamente su una griglia. 
  • Conservali in una scatola di latta (durano fragranti a lungo e migliorano nel tempo). 



venerdì 5 gennaio 2018

Il Patè di lesso e la filosofia dell'avanzo

If it makes you happy - Sheryl Crow
Iniziare l'anno con un post sugli avanzi.
Spero che sia di buon auspicio visto che l'avanzo spesso non è sinonimo di cose importanti o a cui dare valore.
A volte è anche piuttosto pericoloso.
Se ti dicono per esempio, che sei "un avanzo di galera", io comincerei a farmi delle domande.
Eppure, se parliamo con le nostre mamme o le nostre nonne, chi ha ancora la fortuna di averle vicine, gli avanzi "roba sacra sono" e spesso la loro trasformazione in un pasto nuovo di zecca, costituiva ragione di vanto per la brava massaia.
Ma le massaie, da quel che mi dicono in regia, non esistono più.
Una specie pressoché estinta o non lontana dall'esserlo.
In una società dove tutto si consuma alla velocità della luce, dove le dispense sono stracolme, i frigo offrono asilo a formaggi, salumi e verdure che spesso si incrociano producendo nuove forme di vita in continua evoluzione, dove il carrello della spesa del vicino offre l'immagine della totale confusione mentale, della bulimia gastroemozionale, l'avanzo è ormai totalmente anacronistico, inutile.
Sappiamo benissimo tutti, per lo meno noi, che ancora abbiamo il coraggio di avvicinarci ai fornelli, che la verità è molto diversa.
Che dovremmo TUTTI cominciare a ragionare in termini di consumo misurato, etico, sostenibile.
E che di questa filosofia di rispetto delle nostre risorse così cara alle vere massaie, l'avanzo è uno dei fondamentali pilastri.
Non voglio entrare in tematiche più grandi di me, ma le guerre si vincono con piccole azioni quotidiane, costanti e ripetute.
Ritornare a dare il giusto valore a tutto quello che acquistiamo per alimentarci, utilizzandolo al meglio e non sprecandolo, ci rende oltre che responsabili, persone migliori.
Così, visto che ho ancora un contenitore con del buon bollito avanzato, stasera polpette, ma per voi, qualcosa di più chic e raffinato come un bel paté.
Di lesso ovviamente.
Purtroppo devo confessare di non essere una "massaia responsabile", perché spesso mi ritrovo a dover gettare alimenti che ho lasciato deperire semplicemente perché non sono stata oculata nei miei acquisti ed ho preso più di quanto avessi bisogno.
Ogni volta che accade, sento una fitta al cuore e mi maledico.
Però questo blog è un sostenitore dell'avanzo e per chi cerca idee in proposito, qui sotto ne troverà una piccola selezione.


Per la Giornata Nazionale degli Avanzi del Calendario del Cibo Italiano,  le proposte saranno numerose e molto creative che ovviamente, vi invito a leggere.
Con l'auspicio che le occasioni di spreco si riducano sempre di più.
Una piccola premessa: il bollito è una preparazione straordinaria che mangiata al momento dà la più grande soddisfazione. Nonostante tutto ha bisogno di essere accompagnato da salse per riequilibrare quella parte di succhi che perde in cottura.
Purtroppo l'avanzo semplicemente riscaldato è immangiabile quindi deve necessariamente essere trasformato. Il paté è un'ottima soluzione ma va arricchito di sapori e ben bilanciato con odori, spezie, ed elementi che possano fornire la giusta umidità/cremosità.
Mentre lo preparate, usate il vostro palato!

Ingredienti per cc.a 250 g
200 g di lesso misto (manzo, gallina, ecc)
50 g di burro salato a temperatura ambiente
Un cucchiaio abbondante di pistacchi sgusciati e non salati + qualcuno per decorare
Qualche fettina di tartufo nero (o bianco magari)
Mezzo cucchiaino di noce moscata
La punta di un cucchiaino di zenzero in polvere
La punta di un cucchiaino di cannella
Un nulla di chiodi di garofano in polvere
Abbondante pepe nero macinato fresco
Olio extravergine qb
Brodo del lesso qb
Sale qb
  • Prendi il lesso e prima di utilizzarlo lascialo fuori dal frigorifero almeno mezz'ora. Privalo delle parti cartilaginose quindi riducilo a pezzettini che metterai nel mixer insieme al burro, alle spezie, pepe e sale e ad un cucchiaio di olio e un paio di cucchiai di brodo tiepido 
  • Aziona il mixer a velocità media e comincia frullare il composto fino ad ottenere una pasta fine. Aggiungi il brodo e olio via via, per ottenere una consistenza vellutata e cremosa ma ancora sostenuta. 
  • Una volta ottenuta la crema, mettetila in una ciotola ed aggiungi i pistacchi tritati grossolanamente, il tartufo, mescola bene quindi aggiusta di sale e pepe se necessario. 
  • Trasferisci il paté in un barattolo di vetro o di ceramica che possa essere chiuso ermeticamente e conserva in frigorifero per 4/5 giorni. Eventualmente puoi congelare. 
  • Quando dovrai servirlo, toglilo almeno mezz'ora dal frigo: io gli do' una leggera scaldatina immergendolo a bagnomaria in modo che l'impasto si ammorbidisca e riprenda la sua consistenza spalmabile. 
  • Perfetto servito su fette di pan brioche tostato. 
  • Per la ricetta del Pan brioche, ti consiglio di cuore questa qui che è diventata un must in casa mia. Affetta le fette ad uno spessore non inferiore al cm o qualcosina di più: quando lo tosterai, la base sarà croccante ma lo spessore interno sarà morbidissimo e fragrante.