You've got a friend - Carole King & James Taylor -
Quattro è un numero perfetto.
Quattro sono i petali del quadrifoglio, le pareti che sostengono una casa, le ruote dell'auto che ci porta lontano. Quattro sono le lettere di una parola semplice ma calda come il sole: Ciao.
Quattro erano i Moschettieri e quattro siamo noi, amiche da una vita.
Non so se sia vero che le grandi amicizie hanno radici nel passato, però nel mio caso è così. Se provo a fare una lista dei così detti "veri amici, forse riesco a completare le dita di una mano. E dal pollice al medio ci sono loro, le mie amiche di scuola, di adolescenza e di futura senilità.
Ci siamo incontrate e conosciute al Liceo: 3 anni di panico da interrogazione, compiti inevasi, suggerimenti trasversali e "salatini" condivisi.
Tre anni indimenticabili, registrati su diari di scuola e memorie che ogni volta puntualmente ritornano. Ma se posso essere sincera, la nostra amicizia, quella vera, è nata proprio fuori dalla scuola. Dopo. Da una promessa. Quella di continuare a vederci a cena almeno una volta ogni 2 mesi. Nonostante la vita, nonostante le distanze e i casini di ognuna.
All'inizio, questi appuntamenti serali ci vedevano riunite in un gruppo più cospicuo perché altre compagne ci raggiungevano per ricordare insieme avventure comuni.
Poi il gruppo si è "asciugato", e siamo rimaste noi quattro. Le stesse che nel frattempo avevano continuato a condividere sprazzi di vita, vacanze, matrimoni, pancioni, battesimi e funerali, cene in famiglia e tombole con i bambini.
Ci siamo osservate cambiare, crescere, cercare di diventare le donne che avevamo in mente. Ci siamo riuscite? Non importa. Nessuna tra queste otto braccia giudica il risultato. Ognuna tra questi otto occhi protegge e difende l'altra. Intelligenza, ironia, schiettezza. L'onestà ed il coraggio nel mostrare le proprie fragilità e debolezze alle altre, senza pudore, senza filtri. Quando guardo le mie amiche, vedo donne meravigliose che sono orgogliosa di tenere nella mia vita.
Non so cosa voglia veramente dire "amicizia", ma quello che provo per loro nonostante le telefonate siano rare e gli incontri centellinati, è qualcosa di molto grande e sincero, un sentimento highlander.
Citte, avremo i capelli bianchi, i figli sposati, un guardaroba old fashioned e parecchie diottrie in meno, ma continueremo a trovarci per la nostra pizza fatta di chiacchiere e risate, sfoghi e magoni. In quattro attorno a un tavolino, solo noi e le nostre vite. Caterina, Laura, Simona: e' una promessa.
Questa amicizia, l'amicizia come la vedo io, è un semplice Quattro Quarti. Quattro come le parti che lo compongono. Quattro come le donne che celebrano questa amicizia.
Il Quattro Quarti è una torta di casa, la più semplice che possiate preparare quando vi ritrovate con solo uova, zucchero, burro e farina e volete qualcosa che vi conforti il cuore con morbidezza e modestia.
Il Quattro Quarti o Quatre Quarts "alla francese", è nonostante tutto un dolce versatile, che ben si adatta ad ogni occasione attraverso l'aggiunta di aromi o frutta o cioccolata. Quello che vi piace. Quello che vi va. E' anche la base di molti Sponge cake inglesi, quindi è il dolce perfetto per l'ora del te. Con le amiche ovviamente.
Non riesco a pensare ad altro dolce che possa così ben rappresentare le nostre diverse peculiarità fondersi armoniosamente insieme creando un rapporto tanto forte e longevo. Solo un impasto lavorato senza fretta e con attenzione vi può regalare il Quattro Quarti perfetto. Perfetto come un'amicizia.
Quattro Quarti al limone e vaniglia con more e lamponi
Ingredienti per 6/8 persone
4 uova fresche (nel mio caso erano gr 263) a temperatura ambiente
Lo stesso peso delle uova (con il guscio) di:
- farina
- zucchero
- burro (a temperatura ambiente - molto morbido)
- La scorza grattugiata ed il succo di un limone non trattato
- I semi di una bacca di vaniglia
- un pizzico di sale
- 8 gr di lievito per dolci (il lievito in ogni caso si può anche omettere perché il volume e la morbidezza del dolce sono conferiti dagli albumi)
- Una vaschetta di 80 gr di lamponi
- Una vaschetta di 80 gr di more
- Poco zucchero a velo
- Yogurt greco con un cucchiaino di miele di acacia (per servire)
Grattuggiate il limone quindi spremetelo e mettelo in un ciotolino. Tagliate a metà una bacca di vaniglia e con la punta di un coltello raccogliete i semini e metteteli in infusione nel succo di limone.
Separate tuorli da albumi. Montate con l'impastatrice elettrica i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un impasto bianco, ben gonfio e spumoso. Cominciate ad aggiungere il burro a fiocchetti, facendo attenzione che venga ben amalgamato. Volendo potete anche fonderlo e farlo raffreddare per poi versarlo a filo, ma con il burro morbido non si rischia di smontare l'impasto, che risulta più armonico ed in cottura il burro non tende a scendere alla base del dolce.
Aggiungete la scorza di limone ed il succo con la vaniglia continuando ad impastare. Setacciate il lievito e la farina e versatela lentamente a cucchiaiate nell'impasto, continuando a mescolare, insieme al pizzico di sale.
Per ultimo, montate a neve ben ferma gli albumi quindi incorporateli con una spatola nel composto, mescolando lentamente fino a che non otterrete un composto ben amalgamato.
Versate il tutto in uno stampo per plum cake imburrato e infarinato o in uno stampo da 26 cm, e fate cuocere in forno a 160/170° per 45 minuti. Fate comunque la prova stecchino. Al termine della cottura, lasciate stabilizzare il dolce nel forno per 5 min. prima di toglierlo.
Una volta freddo, decoratelo con more e lamponi e cospargete con poco zucchero a velo. Potete servirlo con dello yogurt greco addolcito con miele di acacia. E' ottimo anche a distanza di giorni.
Con questo post sono felice di partecipare al bellissimo contest di Monica di Dolcigusti "L'amicizia, se fosse una ricetta, sarebbe..."
Alle mie amiche, in previsione di quel viaggio tanto sognato e ancora in cantiere, regalerei una shopping bag (Zalando) da usare per il bagaglio a mano.