Dopo tanto tempo si torna a parlare di olio Extravergine.
E stavolta le notizie non sono delle migliori.
Purtroppo l'anno che sta per cominciare con la raccolta di novembre/dicembre, non ci prospetta niente di buono.
La terribile stagione invernale passata, ma ancor più una primavera piovosa e fredda, hanno mortificato l'intera produzione.
Gli alberi d'olivo hanno subito danni gravissimi in particolare nel periodo della fioritura, che comincia tra la fine di marzo ed aprile, quando le piante sono sottoposte a rischi enormi a causa del rischio gelo.
Quest'anno il gelo non c'è stato, ma la pioggia si: tanta, troppa, interminabile.
Le coltivazioni d'olivo ma anche i vigneti ci stanno ricordando un anno tremebondo attraverso un prodotto che sarà da dimenticare.
Vorrei non dirlo ma devo e credo che sia una cosa che molti di noi, che amiamo l'extravergine, conosciamo.
Con molta probabilità ci troveremo a dover condire i nostri piatti con olio straniero. E non parlo della grade distribuzione, delle multinazionali che ormai ci spacciano in tutta tranquillità olio Spagnolo, o Tunisino o Marocchino per extravergine rigorosamente tricolore.
Parlo anche dei Consorzi, dei Frantoi certificati, ecc.
Perché quest'anno le olive non ci sono.
E se ci sono, sono malate, malconce, di pessima qualità.
Mi piange il cuore ma è così, ovunque in Italia.
Forse si salva la Sicilia, dove il clima è stato più clemente, ma dalle notizie che arrivano, anche nella bella isola del sole, il danno è stato immenso.
Che fare quindi?
Non so, quello che mi viene da dire è, per quanto possibile, acquistare quanto rimasto delle DOP del 2014, perché l'olio di quest'anno è stato eccellente. E per nessuna nessuna ragione, fidarsi.
In primis si quelli che vogliono vendervi extravergine a 3 euro. Quello da sempre.
E dal vostro frantoio o consorzio di fiducia, capire che se una bottiglia quest'anno non vi costerà più 8/10 euro come normalmente avviene, la ragione è una sola.
Un anno triste quello che si prospetta per l'extravergine.
Meglio celebrare in bellezza un piatto con un olio eccellente, che arriva dalle colline Umbre, quelle di Trevi, città dell'Olio della primissima ora, che rappresenta uno dei luoghi più incantevoli della regione e che vi consiglio di visitare quando passerete in zona.
Parlo dell'Olio extravergine Trevi Dop dell'azienda Il Frantoio , un fruttato dolce, gradevolissimo e pieno di sentori di erba e oliva.
Questa dolcezza mi ha spinto ad abbinarlo ad un piatto di conforto, una cremosa di indivia, con quella sua nota amara, smorzata dalla freschezza della birra e dalla dolcezza della pera che ho voluto aggiungere a crudo (bel contrasto di sapore e consistenza).
Per poi chiudere il tutto con una nota acida data dalla robiola di capra da sciogliere voluttuosamente.
Provate e mi direte.
Prima di lasciarvi alla ricetta vi invito a visitare le ricette preparate dalle mie amiche
Fausta - Caffè col cioccolato
Stefania - Cardamomo & co
Teresa - Scatti golosi
Sabina - Cookn' book
Ingredienti per 4 persone
4 cespi di indivia o radicchio Belga
1 patata grande
1sedano rapa
1 piccola cipolla bianca
1 gamba di sedano
mezzo bicchiere di birra bionda Belga
2 pere Abate
80 g di robiola di capra
Olio extravergine di Trevi Dop
Sale- pepe nero macinato fresco
1 litro di brodo vegetale
In una larga casseruola, fate passire la cipolla affettata sottilmente con il sedano in due cucchiai di olio extravergine, aggiungendo un piccolo mestolo di brodo se necessario.
Quando gli aromi saranno morbidi, aggiungete la patata a dadini, il sedano rapa a pezzetti e l'indivia affettata sottilmente.
Fate insaporire quindi alzate la fiamma e sfumate con la birra.
Cominciate ad aggiungere il brodo coprendo appena le verdure e via via che viene assorbito aggiungete altro brodo, fino a completare la cottura. Ci vorranno c.ca 25/30 minuti.
Con un mixer ad immersione riducete le verdure in purea e per rendere la crema più fluida, aggiungete brodo se necessario.
Una volta pronta, pulite le pere e riducetele a dadini piccoli. Mettete i dadini in una ciotola, conditeli con un pizzico di sale, olio extravergine e pepe e mescolate bene.
Versate la crema nelle ciotole e cospergetele con le pere condite, una piccola quenelle di robiola di capra ed un generoso filo di olio Extavergine di Trevi.
Macinate il pepe e servite subito.
Patty io adoro le vellutate e l'indivia mi piace moltissimo... deve essere davvero delicata! Un bascione!
RispondiElimina"voluttuosamente" mi sembra il termine giusto; non collegato esclusivamente alla robiola che si scioglie, piuttosto per le sensazioni che, sono convinta, susciti questa preparazione dai sapori complessi.
RispondiEliminaAnche da noi poco olio, quest'anno :( . Io sono fortunata perché ho un amico che produce per sé e per pochi "intimi" e credo ne abbia ancora dello scorso anno, però mi domando quali olii verranno messi in commercio. Non buoni, credo :(.
Baciotto :)
meravigliosamente invitante e di sicuro buonissima e molto delicata:))mi piace tantissimo:))
RispondiEliminabravissima come sempre Patty, complimenti:))
un bacione e buon fine settimana:))
Rosy
È vero, notizie sconfortanti…
RispondiEliminaPer questo sono felice di assistere alla raccolta dell'olio novello nel trapanese e poter usufruire della possibilità di comprarlo appena molito.
Sull'olio hai molta ragione, dalle nostre parti è un pianto. Ma questa vellutata mi ispira molto, come sempre quando vedo abbinamenti frutta-verdura (faccio da sempre la vellutata di zucca e mele).
RispondiElimina(OT: poiché sono una che quando si fissa sulle ricette si fissa, ho rifatto i tuoi budini sglutinandoli per cena con celiaci: successo pieno!).
indivia e birra.. ma che vellulata particolare, senz'altro da provare :-) p.s. purtroppo non sono solo gli ulivi ad aver sofferto, io ho qualche albero da frutto e la vite in giardino ed è un disastro, parlo nel mio piccolo ovvio, dunque immagino cosa possa significare per l'agricoltura in genere, aspettiamoci costi stellari e poco sapore.
RispondiEliminaA me l'indivia piace poco, ma questa tua ricetta mi ha parecchio incuriosito con le pere sul fondo della ciotola! Anch'io penso che quest'anno trovare un olio buono 'nostrano' sarà parecchio difficile! Ed anche per il vino le prospettive non sono migliori! Un abbraccio
RispondiEliminaL'amaro dell'indivia e la dolcezza delle pere, il tutto in un abbraccio birroso. Favolosa! :)
RispondiEliminaadoro le vellutate, mi piace l'indivia con quel suo gusto amarognolo e così croccante: credo che proverò la tua ricetta.
RispondiEliminaVero Patty , niente olive quest'anno..egoisticamente tiro un sospiro di sollievo perchè è sempre un gran lavoro da fare....
RispondiEliminaMa per fortuna abbiamo una buona scorta e dovrebbe bastare, almeno penso...
Dover comprare l'olio mi suonerebbe strano ma all'occorrenza....che si può fare?
Mi sono scritta molto volentieri, sperando in un tuo gradito ricambio..
Un bacio all'olio d'oliva doc!
e grazie...
http://rockmusicspace.blogspot.it/
Questa me l'ero persa. Sarà perfetta per l'inverno in Francia, anche se dovrò sostituire la robiola con del caprino fresco. Sempre che riesca a partire.
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