mercoledì 28 dicembre 2011

Metti un'amica in cucina: tortellini!

Oh Happy day - Aretha Franklyn
Metti che due tipe completamente stordite s’incontrino casualmente on line. Metti che tra loro scatti una simpatia irresistibile. Metti anche che le stesse vivano a poco più di un’ora l’una dall’altra e condividano una serie di insane passioni, una delle quali è quella che ti inchioda alla sedia e ti invita alla ginnastica mandibolare…cosa mai potrebbe nascere da questa relazione? Una parola sola: Tortellini!
“Certo che ci vediamo prima di Natale, sennò come faccio a farti gli auguri? Eppoi non avevamo deciso insieme di fare i tortellini?” .
La Pami arriva a casa mia abbastanza puntuale. Io intanto ho già messo su il ragù e cominciato ad impastare la sfoglia e per le 10.00,  tutto è pronto per darci dentro con gli ombelichi di Venere. Ma perché quando siamo insieme mi passa la voglia di fare tutto tranne che di chiacchierare allo sfinimento? Ecco, io mi sarei piazzata di corsa sul divano con lei di fronte e giù a raccontarci ogni cavolata, a parlare per ore di cinema, di libri, di viaggi, di incasinamenti sentimentali (i suoi), di paturnie familiar-casalinghe (le mie), di ormoni ormai fuori controllo (i nostri) e di roba buona da mangiare che fa sempre allegria. Il tutto condito da cazzeggiamenti volanti e ragionamenti al limite del paradosso che ci fanno tanto ridere e che contribuiscono a trasformare 5 ore di tempo insieme, in pochi minuti scivolati via.
La Pami è una forza della natura però mi domando perché sia convinta che io debba insegnarle come fare i tortellini! Quando le ho detto "perché non ci troviamo prima di Natale e facciamo i tortellini" mica intendevo che li so fare! L’intenzione era quella di farsi due risate e di mangiare una cosa buona prima delle feste, invece lei è arrivata e mi fa: ma io pensavo che mi avresti insegnato tu! Infatti l'esordio della nostra opera è stato alquanto moscio poi, via via con il lavoro, i risultati si sono fatti vedere! 
Se devo dirla tutta, la sua è deformazione da “corso di cucina”. Tanto è rilassata e caciarona nella vita normale quanto è severa e “mastina” durante le sue lezioni di pasticceria! Questo ve lo dico perché l’ho appurato con mano!  Invece io sono caciarona sempre e la nostra seduta di tortellini si è trasformata in una risata continua, in pause chiacchierone ed in una piattata finale di radiosi tortelli con il ragù che ci hanno rappacificato con il mondo intero!  Ehi Pami,  che lo rifamo?

Ecco la mia ricetta del ripieno del tortellino alla bolognese, scovata su svariate riviste e credo piuttosto fedele alla tradizione:
Per c.ca 10/12 persone:
Ripieno:
-       100 gr di polpa di maiale
-       100 gr di prosciutto di parma
-       100 gr di mortadella di Bologna
-       100 gr di Parmigiano Reggiano
-       1 uovo
-       noce moscata
-       una piccola cipolla
-       mezzo bicchiere di vino bianco
-       una noce di burro
-       sale q.b.
   Per la sfoglia
-       350 gr di farina 00
-       3 uova intere
-       un pizzico di sale
-       un cucchiaio di olio evo
Fate cuocere la carne di maiale  nella cipolla tritata e passita nel burro in una padella antiaderente per c.ca 6/8 minuti coprendola con un coperchio. Dopo questo tempo, sfumate la carne con il vino bianco, salate e coprite nuovamente lasciando cuocere coperta per altri 6/7 minuti. Al termine, togliete la carne dalla padella conservando il fondo di cottura e fatela raffreddare. Tagliatela a tocchetti quindi passatela nel mixer con la mortadella ed il prosciutto e riducete il tutto in un composto sottile, utilizzando anche un po’ del fondo di cottura.
Una volta macinata bene la carne, toglietela dal mixer e mettetela in una ciotola. Aggiungete l’uovo, il parmigiano e la noce moscata (una bella grattugiata) e mescolate tutto accuratamente fino ad ottenere un composto morbido e setoso. Lasciate riposare e preparate la sfoglia lavorando a lungo la farina con le uova. Se tirate la pasta con il mattarello come abbiamo fatto noi, la pasta deve riposare almeno 20 minuti per riuscire a stenderla come si deve. Se invece userete la macchina, potrete cominciare immediatamente, passando la pasta più volte nel primo spessore così da lavorarla ulteriormente.

Una volta stesa la sfoglia sottile, con un coltello affilato tagliate ricavando dei quadrati di 3 cm di lato ciascuno. Ponete una pallina di ripieno al centro di ogni quadratino quindi chiudetelo facendolo combaciare 2 punte opposte come si piega un fazzoletto, ottenendo un triangolo ripieno. Mantenete la base larga del triangolo rivolta verso il basso e piegate la punta del triangolo in avanti verso di voi, facendo contemporaneamente ruotare i due lembi esterni dietro il vostro dito per chiudere poi il tortellino sul polpastrello. Non è un’operazione immediata né facilissima, ma non è nemmeno impossibile e se all’inizio la Pami ed io ci siamo imbranate alla grande, alla fine siamo riuscite ad ottenere un risultato onorevole. 
Il consiglio è quello di disporre i tortellini freschi su vassoi che passerete immediatamente in congelatore quindi in sacchettini porzionati (io faccio in genere sacchettini da 250 gr).  Lasciare i tortellini a lungo sulla spianatoia significa rovinarli, perché l’umido del ripieno tende a sciogliere la sfoglia. Con questa procedura avrete tortellini perfetti pronti all’uso quando vorrete. 






lunedì 19 dicembre 2011

Un regalo speciale per i vostri Piccoli Chef?

It's the most wonderful time of the Year - Andy Williams
Una parola il cui suono mi piace tanto ed il cui significato mi riempie profondamente è "condivisione". Credo che andrebbe usata più spesso in maniera sincera e soprattutto gratuita. Il Natale è forse il momento in cui quasi tutti noi (anche se sempre troppo tardi), ne riscopriamo l'importanza. 
Specialmente noi grandi, che non abbiamo mai il tempo per goderci a fondo i nostri bambini. Quello che mi auguro per questi prossimi giorni di festa, è proprio questo: condividere il maggior tempo possibile con mia figlia e mio marito e farlo nel miglior modo possibile. 
Come mamma cuciniera e foodblogger, mi si riempie il petto di orgoglio quando mia figlia mostra interesse in quello che sto facendo in cucina, però spesso non riesco a farla partecipare perché la maggior parte delle ricette hanno tempi e modalità complessi ed un bambino finisce inevitabilmente con l'esserne escluso. Ma una meravigliosa opportunità me l'ha data la Food Editore inviandomi un libro delizioso e molto ben fatto, con cui divertirsi in cucina con i nostri bambini: Piccoli Chef
Piccoli Chef è da pochissimo in libreria ed a mio avviso si presta ad essere un regalo splendido e "da grandi" per i vostri bambini. Basta aprirlo e sfogliarlo per restarne incantati: le ricette semplici, sane, accattivanti ed a misura di bambino proposte da Licia Cagnoni, spiegate in maniera divertente dalle bellissime illustrazioni di Ilaria Falorsi. Un passo passo dall'ingrediente al piatto finito, con immagini chiare, colorate, adatte anche ai più piccini che non sanno ancora leggere. L'introduzione inoltre, trasforma l'atto del cucinare in un vero e proprio gioco da fare con mamma e papà, con regole, modalità e finalità. 
Personalmente ho subito voluto mettere alla prova l'efficacia del libro facendolo testare alla mia asparagina, che dal momento in cui ha avuto Piccoli Chef tra le mani, ha detto: "questo è mio e guai a chi me lo tocca"! Alice si è divertita a leggerlo, con particolare attenzione all'introduzione (il che mi ha stupito moltissimo) quindi ha fatto una panoramica sulle ricette ed ha immediatamente scelto la sua preferita. Le ricette sono divise in tre sezioni:
"Tutti i giorni" - "Colazione e Merenda" - "Ricette delle feste". Quella scelta da Alice fa parte delle proposte per la Colazione e Merenda. 
Abbiamo trascorso il sabato pomeriggio in cucina, insieme a spadellare, lei da vero e proprio chef ed io a registrare la sua performance. Vi garantisco che le "Bombette alle Carote" che ha preparato tutte da sola erano squisite! 
Qui sopra trovate gli ingredienti mentre qui di seguito vi illustro le modalità attraverso l'impegno della mia piccola Chef:
In primo luogo pulite e tagliate le carote e bagnate la polpa con il limone mescolandola affinché non si annerisca. Riducetele in polpa nel mixer. Tritate le mandorle sempre nel mixer.
Montate le uova con lo zucchero nella planetaria fino a che non sono gonfie e spumose quindi aggiungete la farina con il lievito, le scorze di limone grattuggiate, ed un pizzico di sale e mischiate tutto in maniera omogenea. Aggiungere quindi le carote e mescolate con cura. Riempite dei pirottini da muffin per 2/3 quindi mettete in forno a 180°C per 20/25 minuti. Sfornate. Quando saranno freddi, spolverizzate di zucchero a velo.
Buon divertimento con i vostri bambini in cucina! 

giovedì 15 dicembre 2011

E' Natale, dobbiamo essere buoni (dove posso trovare un bazuka?):Muffin con olive di Kalamata

Have yourself a Merry little Christmas - Coldplay
Sono notoriamente una personcina educata e rispettosa. Mi arrabbio con difficoltà e mantengo stoicamente il mio self-control. Lavorando al pubblico si sviluppano capacità da Elastigirl:  ci si allunga e ci si accorcia alla comanda, si muta la faccia in una perenne espressione sorridente come The Mask, si impara a muovere il capino su e giù come i cagnolini che una volta ammiccavano dai vetri posteriori nelle macchine dei nostri papà. Insomma, per dirla alla senese "si ingolla" spesso l'amaro. Tutto posso, tranne quando qualcuno mi provoca con la sua protervia o stupidità ma anche lì, purtroppo, la reazione è sempre condizionata da un'educazione che mi impone rispetto e controllo.
Però a volte lo vorrei tanto: impazzire! Dare di balta, dare fuori di matto,  trasformarmi nella PatriziHulk che si nasconde pericolosa dentro di me, imbracciare un Bazuka di 40 kg, e fare fuori nell'ordine: quella deficiente che ha parcheggiato in mezzo al passaggio per l'accesso al piazzale dove lavoro e se ne sta seduta pacifica nella macchina a spippolare sul telefono, senza notare che sono lì a davanti a lei, a sfanagliare e suonare il clacson da 5 minuti e quando esco dalla macchina e busso al finestrino per chiedere cortesemente se si toglie dai maroni, mi dice incazzosa "ma poteva anche sfanagliare"...e mi manda cordialmente a fare qualcosa che dovrebbe fare lei per il resto dei suoi giorni; la donnina che si è segnata per la gita e che due giorni prima di partire, quando la chiami per venire a pagare, ti dice che in realtà lei non era sicura e che tanto, non avendo pagato non importa; l'omino che si crede furbo e cerca di passarti avanti nella fila alla posta  - che stai mortalmente facendo da 1 ora e mezza - usando penosi escamotage da Ispector Clouseau e del quale, per quanto ti sta addosso, riesci a sentire anche la terribile fiatella; tutti quelli che: guidano tagliando la strada, non rispettano la precedenza, suonano allo scattare del verde, sfanagliano prima di sorpassarti, guardano nel tuo abitacolo mentre aspetti al semaforo, guardano nel tuo abitacolo e fanno gesti coglioni mentre aspetti al semaforo, non hanno ancora capito  il funzionamento delle rotonde a scorrimento (se sono a scorrimento, devi scorrereeee), parcheggiano in modi creativi, ecc. ecc. Ecco, una strage insomma! Però io ne sento il bisogno, insomma, non dico di andare in giro ad ammazzare la gente, ma di un gesto liberatorio! Perché che la mamma dei cretini sia sempre incinta un po' mi ha rotto le balle! Ma la pillola noo? 

mercoledì 14 dicembre 2011

E i vostri film di Natale? Pie ricca natalizia

Das Himlische Leben (dal Des Knaben Wunderhorn) - G. Mahler
Tornando a parlare del Natale e della sua ritualità, questo è anche il periodo delle serate davanti alla televisione a godersi quei film pieni di magia, bontà e sentimenti meravigliosi che raramente ci capita di vivere nel quotidiano. Proprio per questo ci piacciono tanto e per una volta ci sentiamo sereni a guardare la televisione con i nostri bambini, senza il terrore di incappare in scene allucinanti di violenza o volgarità gratuita. Al di là del fatto che io adori visceralmente il cinema, e chi di voi ha imparato a conoscermi, lo sa, ci sono dei film che la mia famiglia riguarda puntualmente sotto Natale  e che ogni volta riescono ancora a divertirci, a farci sentire grati e ritornare piccini. Vi lascio il mio personale elenco di film di Natale. Voi mi regalate il vostro?

Per primo non può non mancare “La vita è meravigliosa” di Frank Capra, del 1946, rigorosamente in un bianco e nero da commozione, con quello strepitoso doppiaggio che ci ricorda tanto la nostra infanzia e attori meravigliosi come James Steward. Un film mitico che tutti i nostri bambini dovrebbero guardare (ma anche qualche grande) sulla potenza dell’altruismo. Vi prego, vedetelo.
“Sette spose per Sette Fratelli”:  ahhhh, ma a voi non viene voglia di cantare e ballare non appena attacca “Bless your beautiful hide, whenever you may be” con il vocione dello strepitoso Howard Keel? Io non resisto. Mia figlia sa già a memoria tutti i nomi dei fratelli Pontepee e si diverte da matti quando c’è il gran ballo alla fattoria! Non so bene perché questo sia per noi un film di Natale, ma l’atmosfera è fantastica e la musica con le coreografie dei balletti hanno fatto la storia di questa forma cinematografica. Io lo adoro!
“Ricomincio da capo (Groundhog Day)”: un film divertentissimo, una scoperta di qualche anno fa che è diventata un must in casa mia. Il famigerato giorno della Marmotta diventa un incubo per il cinico e anafettivo Bill Murray (strepitoso!). Ambientato in un paesino ricoperto dalla neve, ti lancia un’inquietante domanda: cosa faresti se la tua vita ripetesse per sempre lo stesso identico giorno senza possibilità di scampo? Un film di grande comicità, sull’importanza del cambiamento (il proprio).
“Tutti insieme appassionatamente”: e che poteva mancare? Lo so che ve lo immaginavate già, ma  io sono dipendente da questo film. Ne conosco le battute a memoria, so tutte le canzoni, e mio marito mi accusa di avere contagiato anche mia figlia. Che ci posso fare, è un film magico, e poi la Julie/Maria è per me una delle attrici più fantastiche ancora viventi.
“Il monello” – Ultimamente mi è capitato di vedere la versione restaurata di questo capolavoro di Charlie Chaplin. Era moltissimo che non lo vedevo e l’ho trovato se possibile ancora più bello. Questo è un film da guardare con i vostri bambini e riguardare, perché solo un genio come Chaplin poteva creare dei momenti di così alta comicità e riso e farti precipitare nelle lacrime di commozione un attimo dopo. Un film veramente meraviglioso, commovente, tenero, pieno di sensibilità e dolcezza. Una pietra miliare.

Mi fermo qui. Cinque sono abbastanza per questo spazio ma aspetto i vostri così magari trovo qualcosa di nuovo o qualcosa comunque da rivedere con piacere. Aspetto con curiosità. 


lunedì 12 dicembre 2011

E se Babbo Natale.....Canestrelli!

Let it snow - F. Sinatra

La festa si avvicina a grandi passi. La velocità con cui passa il tempo in questi giorni mi riempie di ansia. Vorrei vivere al rallenty, vorrei che mancasse ancora un mese: In realtà quello che amo del Natale non è il 25 dicembre, ma tutto quello che c’è prima, l’attesa, la preparazione, la città che si trasforma e si illumina, la casa che si riempie di rosso e di lucine colorate. Il giorno di Natale nella nuda e cruda realtà, è un lungo, faticosissimo soggiorno intorno alla tavola ed il successivo tentativo di non sentirsi come un dinosauro in via d’estinzione per problemi gastrici. Quindi, nonostante sia il periodo delle cene e cenini di buon augurio, questo è il momento in cui il amo di più l’idea del Natale e vorrei che durasse il più a lungo possibile. Non è così anche per voi?
Così, se di magia natalizia dobbiamo parlare allora facciamolo alla grande, voglio immaginare che Babbo Natale per una volta decida di considerare caduta in prescrizione l’età under 12 per la consegna dei regali e nonostante il periodo di crisi, voglia accogliere tutte le letterine e le richieste di noi bambini un po’troppo cresciuti. Abbiamo la possibilità di scrivergli e di chiedere solo 3 cose e parlo di cose concrete, terrene, che si possano toccare e che siano realmente fattibili e non cambiamenti universali o situazioni ultraterrene. Però potete chiedere qualsiasi cosa vogliate, preziosissima o introvabile, il vostro desiderio segreto, proprio quello che sognate da sempre.
Vi dico fin da adesso che non sarà facile, in questi casi non si riesce mai a volare alto.
Eccovi la mia: “Caro Babbo Natale, non sono stata uno stinco di santo ed ultimamente ho combinato un bel po’ di pasticci, però spero di non essere sulla tua lista dei cattivi perché alla fine non credo di meritarmelo. Se vorrai, queste sono le cose che desidero da tanto:
1)      Un anno sabbatico per fare il giro del mondo con la mia famiglia.
2)      Un casale in Val d’Orcia con vista mozzafiato e tante camere per i miei amici, piscina panoramica, una cucina gigante e perfettamente attrezzata. Intorno un oliveto fruttifero ed una vigna generosa.
3)      Una settimana nella più prestigiosa beauty farm al mondo, magari sul mare, per essere rimessa a nuovo e partire alla grande con il nuovo anno. 
Allora, me la fate leggere la vostra letterina speciale?

lunedì 5 dicembre 2011

Pasta fresca time: farfalle di castagne, salsiccia e carciofi

Oh Holy Night - Luciano Pavarotti - Placido Domingo
Il mio periodo "pasta fresca" imperversa alla grande. Ho già parlato di fisse che mi vengono periodicamente. Per non smentirmi, vi comunico che questo è il periodo "sfogliesco", il cui mi sento tanto "rezdora", per dirla alla parmense, e ci do di mattarello all'ennesima potenza. Se non ho altre millanta cose a cui pensare, fare la pasta fresca in casa è un rito che ha un che di liberatorio. L'unica contro-indicazione per me che sono un po' più alta della norma, è il mal di schiena che ne deriva, perché stare chinata sul tavolo troppo a lungo, mi cementifica la colonna vertebrale ed al termine della sessione pastaiola, assomiglio pericolosamente ad una novantenne bisognosa di un trepiede per girare per casa. 
A parte la stesura della sfoglia, stavolta per fare le mie farfalle mi sono seduta. Consentitemelo, ma proprio non ce la facevo! Però questo formato di pasta è divertente e carino a vedersi e se avete gente a pranzo o a cena, sicuramente farete la vostra porca figura! 
L'idea mi è venuta perché qualche tempo fa ho comprato un sacchetto di farina di castagne, la farina di Neccio come si chiama qui da noi in Toscana, che avrei voluto utilizzare per fare un bel castagnaccio. Ci ho ripensato perché in casa odiano cordialmente questo dolce tradizionale, e di mangiarmelo in solitaria proprio non mi andava. Così ho pensato di usarla per delle tagliatelle però che noia, sempre la solita cosa....La farfalla è arrivata spontanea, come un'idea leggera e gentile, uscita dal mio vaso degli attrezzi di cucina, dove tra mestoli, leccapentola, fruste e pennelli vari, alberga inutilizzata una meravigliosa pinza d'acciaio. Ahhhhhhhhhhh.....la posso usare per fare le farfalle! E così è stato. Vi confesso che se possedete questo attrezzo, fare le farfalle in casa è di una facilità disarmante. Dovete dotarvi di un po' di gentilezza ed occhio, ma io sono riuscita a fare 3 etti di pasta in c.ca un'ora, e se lo possa fare io, lo fanno tutti! 

giovedì 1 dicembre 2011

Un compleanno in agenzia: crostata twix

All I want for Christmas is you - Mariah Carey

E' ufficiale: è il 1 dicembre e siamo ai blocchi di partenza. Comincia il conto alla rovescia e da oggi saremo bombardati da mane a sera di pubblicità, film, canzoni, immagini, e tutto quello che riuscite ancora ad inserire in questa lista, in tema natalizio. Ed io, lo confesso apertamente, ne sono contenta. Quindi scusatemi se sarò ripetitiva e fors' anche noiosa, ma se deve essere Natale, che Natale sia. Qui non si monda nespole! Le mie colonne sonore saranno in tema e sceglierò le mie canzoni preferite nelle versioni più strane o inconsuete, quindi spero che gradirete ed avrete pazienza fino al 7 gennaio, quando tutto tornerà di nuovo triste e grigiolino! 
Il 1 primo dicembre è anche un giorno speciale nella mia vita perché festeggia il suo compleanno la mia dolce e pazza cognata Rosa, con la quale condivido ogni giorno almeno 10 ore di follia in agenzia e una sorellanza senza confini. Per farle una sorpresa (chiamiamola così, perché in realtà ieri sera mi ha commissionato il suo dolce ideale per oggi), le ho preparato la meravigliosa Crostata Twix, che mi ha insegnato la mia cara Pami (Pami perdonami se non è venuta come Dio comanda), e che vi confesso, è una delle cose più indecentemente goduriose che abbia mai mangiato in vita mia. Le foto non le rendono giustizia, perché la torta avrebbe dovuto soggiornare in frigo per almeno un paio d'ore prima di essere servita, mentre io avendola fatta tra ieri sera e stamattina, non sono riuscita a far solidificare la ganache al cioccolato come avrei voluto e che al momento del taglio, ha cominciato a franare trascinando con se il mou nascosto al primo strato. 
Ora, non è che facesse schifo, intendiamoci, ma il taglio netto sulla cioccolata, che lascia intravedere lo strato di caramello mou sopra il guscio avrebbe avuto il suo bel perchè, ma non si può avere tutto dalla vita. E poi pare che gli ospiti, amici e clienti di passaggio, abbiano gradito. 
In ogni caso vi lascio qui di seguito la ricetta e soprattutto per chi ancora non 
la conoscesse, vi invito ad andare a trovare la Pami nel suo meraviglioso blog, paese dei balocchi per chi come me ama il dolce senza limiti si lascia sedurre dalle parole quando sono usate bene. E lei lo sa fare da Dio.