Estate - Chet Baker
Le torte mancano da un po' in questo blog.
Non che manchino nella mia vita, questo sia chiaro, anche se ultimamente sto cercando di starci lontana.
Con grossa difficoltà.
Penso che una buona torta sia la soluzione a tanti giramenti di scatole.
Non che fare una torta ti risolva il problema, ma sicuramente ti aiuta a guardarlo da lontano, a dimenticarlo per qualche momento, il tempo che impasti, monti, cuoci e decori.
Ecco: in questo tempo la tua mente è altrove, immersa in quel pezzo di cioccolata che si scioglie lentamente nel burro, nelle uova che montano magicamente e da gialle diventano bianche, danzando sotto la frusta insieme allo zucchero.
Tutta la tua energia è lì: in quel composto vellutato e voluttuoso che stai versando nella teglia adeguatamente imburrata, presagendo già sotto il palato, il sapore della tua torta.
Ed è energia assolutamente positiva. Non come quella che sprechi a concentrarti sul problema.
Il problema non sparisce, sia chiaro, ma si allontana, e come tutte le cose che guardiamo da lontano, si mostra nella sua interezza, non ci sembra più tanto grande come quando ci siamo sopra.
Diventa un puntino nell'universalità di tutte quelle cose maledettamente più importanti della nostra.
Fare una torta è un atto zen. Altro che l'arte della manutenzione della motocicletta!
Fare una torta rimette in ordine quel disordine emotivo che ti tiene prigioniera, ridimensionando il tutto a livello di un profumo: quello che esce dal forno pochi minuti prima che il dolce sia pronto.
E' una questione di equilibrio: mentre la torta cresce spinta dal calore, le tue ansie si sgonfiano e si placano e tutto sembra un'equazione perfetta.
Fare una torta è quasi più bello che mangiarla: ho detto quasi!
L'idea è partita da una vecchia ricetta vista su Sale e Pepe, una torta al cioccolato con le mele.
In realtà non so dire perché le mele non mi convincono del tutto con il cioccolato, ma l'aspetto della torta mi piaceva e doveva essere proprio morbida.
Così alzo gli occhi sulla mia dispensa e trovo un vaso di pesche sciroppate, le "precoche" pugliesi, quelle grosse, a buccia gialla che devi togliere con il coltello tanto è avvinghiata alla polpa, così come il nocciolo che non si stacca neanche a morsi!
I parenti di mio marito hanno un frutteto immenso che produce precoche stupende, e mangiarle fresche appena tolte dall'albero, è un vero delirio.
Ho ricevuto in dono alcuni barattoli di questi frutti dorati immersi nel loro sciroppo: guardarli e sapere cosa farne è stato un attimo.
Ne è uscita una torta di decadente bellezza, morbida e fondente ma non sbriciolosa.
Crosticina meringosa a contrasto con la polpa delle pesche che affondano, ma non troppo, in un sogno di cioccolato.
Ingredienti per 8/10 persone
120 g di farina 00
200 g di amaretti
180 g di burro
130 g di cioccolato fondente
160 g di zucchero
5 uova
800 g di precoche sciroppate, sgocciolate e tagliate a spicchi
2 cucchiai di rum
mezza bustina di lievito per dolci
un cucchiaino di estratto di vaniglia
Fate sciogliere il cioccolato tritato con il burro in un pentolino dal fondo spesso mescolando ogni tanto.
Sbriciolate gli amaretti con un matterello, mettendoli tra 2 fogli di carta da forno e teneteli da parte.
Sgusciate le uova separando i tuorli dagli albumi e sbattete i tuorli con 150 g di zucchero fino a che non saranno belli gonfi, chiari e spumosi.
A questo punto aggiungete il cioccolato fuso nel burro, facendolo scendere a filo mentre continuate a mescolare, quindi il rum e la vaniglia, gli amaretti sbriciolati e per finire, la farina setacciata con il lievito. Fate questa operazione sempre gradatamente.
Montate gli albumi a neve ferma.
Prendete una cucchiaiata di albumi ed aggiungeteli al composto mescolando energicamente per ammorbidirlo quindi cominciate ad incorporare gli albumi con una spatola di gomma, mescolando dall'alto in basso con molta delicatezza.
Versate il composto in una teglia a cerniera con diametro 24 cm, foderata con carta da forno inumidita e strizzata.
Scolate bene le pesche e se necessario asciugatele con carta da cucina, quindi tagliatele a spicchi e cominciatele a disporre sulla superficie a raggiera, dall'esterno all'interno.
Non spingetele nel composto tanto scenderanno lentamente da sole.
Cospargete le pesche con lo zucchero rimasto ed infornate a 180°C.
Fate cuocere per 50 minuti e fate la prova dello stecchino come sempre.
Lasciatela raffreddare prima di toglierla dalla teglia.
La consistenza è molto soffice ed umida. Assolutamente perfetta.
Con questa torta partecipo al Contest di Ambra Il Gattoghiotto in collaborazione con Salter
Condivido ogni parola, ma non avrei mai saputo dirlo con le tue parole! Hai descritto benissimo la poesia del fare. Che si tratti di torte o di altro fatto con amore per amore. Amore anche per noi stessi, che ogni tanto non guasta. Soprattutto quando cominciamo a sentirci come un sughero sballottato dai flutti.
RispondiEliminaCondivido anche lo scetticismo nei confronti della coppia mela-cioccolato, mentre con le pesche....mmmmmmm si'! Tutta la vita! Se poi sono genuine e sciroppate in casa, anche di piu'...Buonissima settimana amica mia.
Cara la mia Roberta, hai ragione. Cucinare in ogni caso è un atto di generosità e di amore. Ma fare una torta ancora di più! Un abbraccio grande.
Eliminae finalmente... direi! era un pò che gli zuccheri mancavano da queste parti! E l'incipit lo potrei copiare e incollare nello stato del mio blog, whatsup, e pc, tanto mi corrisponde. Ed è vero quasi meglio e più terapeutico che mangiarne! E poi basta co 'sti frutteti mamma mia che invidia, vabbè oggi ho ordinate le pesche sciroppate vediamo se nel pomerigio i mostri mi lasciano fare la mia seduta di yoga, ooops zen! un bacio è coccolosa e bellisisma la tua torta, come piacciono a me! mony***
RispondiEliminaEcco mio marito che lascia aperto il suo account!!! sono io che scrivevo ma l'avrai capito :)))
Eliminaahahaahahah....mi sono detta: toh, un nuovo commentatore uomo. Poi eri tu sotto mentite spoglie! Se la provi, fammi sapere come viene! Ti mando un bacio grande.
EliminaTi confesso che per un momento ti ho visto con una latta in mano di frutta sciroppata e mi sono domandata se non avessi sbagliato blog...poi ho riletto del meraviglioso dono e mannaggia a me che non ho parenti che mi omaggio di così tante cose buone.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda cucinare non è così zen, alterno momenti in cui sono fortemente concentrata su quello che faccio a momenti in cui penso agli affari miei (quando fonde il cioccolato per esempio o quando monto gli albumi). Ma sono fatta così, spesso la mia mente vola per altri luoghi e so che mi dovrei sforzare nel hic-et-nunc :-) In ogni caso torta da provare (ma non adesso perché ho deciso di ridurre drasticamente un sacco di cibi a causa di continue emicranie). bacioni
Guarda, in fatto di doni gastronomici da parenti, quanti ne vuoi. Dai ceci ai capponi...quindi lasciamo perdere. Sai che potrebbe proprio essere un'intolleranza alimentare la tua emicrania? Fai un controllo per carità!
EliminaUn bacio stellina!
Sono d'accordo, cucinare è una specie di terapia. Specie le torte, per me, ed è vero...prepararle è quasi più bello che mangiarle. Beh, no, diciamo che è un piacere equivalente :D
RispondiEliminaQuesta tua direi che parla da sola!
Lo stavo scrivendo nel post, poi mi sono detta: mi prendono per scema! Invece è così, cucinare è veramente terapeutico.
EliminaBaci cara Stefy.
Di quanto può essere terapeutica una torta, ne so qualcosa anche io.
RispondiEliminaQueste è semplicementge divina. Semplice di base ma con dei colori e dei gusti troppo accattivanti.
Un abbraccio, e spero che tutto passi in fretta!
Ciao Kitty, passerà. E se non mi fassa, mi faccio una torta! :D
EliminaUn abbraccione.
Concordo perfettamente!!!
RispondiEliminaPer me fare una torta, a parte l'essere sempre un PIACERE, ma a volte è davvero un atto terapeutico! ;-)
Questa è la fine del mondo, buona buona! .....che invidia però i frutteti..mannaggia!
Buona settimana!! Roberta
ahahahaahah...qualche fortuna ce l'ho anche io! :D Un bacione grande Roberta!
EliminaDella serie ...quando si dice che la cucina è sentimento.....la tua torta e le fasi della sua preparazione ce lo trasmettono a pieno ;)
RispondiEliminaGrazie cara Ilaria. Un abbraccio,
EliminaEcco, facciamo così: vengo ad aiutarti, ma questa volta solo per *farla fuori* .... che mi migliorerebbe sicuramente l'umore ... e di molto!
RispondiEliminaSplendida! Non ho percocche sciroppate ma ho una o due idee per la sostituzione della frutta.
(mica tutti hanno la fortuna di prenderle direttamente dal frutteto!).
Diciamo poi che concordo con tutto il resto, dalla preparazione alla calma con cui si impasta alla pazienza di aspettarne il risultato.
Spesso la cucina è la mia medicina. Per il cuore, Per l'anima. Per la pace famigliare.
Baci
Nora
Vieni quando vuoi. E' rimasta una briciola, ma possiamo sempre rifarla insieme....le pesche non mi mancano! Un bel bacione Nora.
EliminaSono d'accordissimo con te. E' un atto zen.
RispondiEliminaIl dolce in forno e il profumo in casa ed è pace.
Buonissima questa torta! :)
Il profumo di torta in casa è davvero una vera festa e da senso di pace, sono d'accordo. Un bacione.
EliminaConcordo... spesso preparare una torta emana un'energia positiva che ci trascina via dalla pesantezza o dai malumori... in generale ormai è l'effetto che mi fa entrare in cucina e pensare a cosa preparare di buono, aprendo il frigo contenta... chi l'avrebbe mai detto? Per me è stata una sorpresa fare questo salto in più... e forse c'è una ragione per cui nel mio blog i dolci sono la categoria più ricca di ricette... e non intendo smettere... :-)
RispondiEliminaBeh, anche in questo blog i dolci hanno sempre un posto speciale...forse tutte noi che abbiamo aperto un blog, la pensiamo alla stessa maniera. Un bel bacione Francesca.
Elimina… ecco, quasi! ;)
RispondiEliminaesatto! ahahahaahah
Eliminache paradisooooo Patty! tieniti pronta che a breve arriva il mio contributo per il tuo contest!
RispondiEliminaNOn vedo l'oraaaaaa....
Eliminama è una vera e propria delizia...Ci credo che un assaggino ti migliora l'umore...
RispondiEliminaFarla e mangiarla migliora l'umore! Ciao Memole!
Eliminasul potere taumaturgico delle torte mi trovi assoluamente d'accordo! a volte (e dico: a volte!) è davvero più la soddisfazione di farle che mangiarle...per me è sufficiente ci sia il cioccolato per definire qualsiasi torta superba! compliemnti ! bacissimi!!!
RispondiEliminaCioccolato, crema, frutta, insomma....qualsiasi cosa abbia il nome di torta, per me è un salva umore! Un abbraccio mia cara.
Eliminaverissimo sai Patty?! Fare una torta spesso mi rimette in pace col mondo!
RispondiEliminaOttimo dolce, davvero...
Un abbraccio grande
Secondo me dovremmo fondare un club! Un bacione Simo!
EliminaMooolto buonaaaaaa accativante prendo nota e rimando fino a Pasqua niente dolci per me grrrrrrr buona settimana.
RispondiEliminaEdvige, coraggio, resisti! Poi dopo ti prendi la tua rivincita! Un bel bacione.
EliminaCiao Patty!Complimenti e in bocca al lupo anche a te....questa torta è deliziosa!E poi, hai perfettamente ragione, anche per me fare le torte è quasi terapeutico....e nei periodi in cui ho più pensieri e più stress la mia soluzione è fare dolci....sembra strano ma è una valvola di sfogo incredibile!
RispondiEliminaA presto,
Francesca
Grazie Francesca. Un abbraccione e a presto,
Eliminafare dolci mi fa sempre bene.....^_^
RispondiEliminaA chi lo dici! :D
EliminaAbbraccione
Non avevo mai pensato al fatto che fare una torta potesse essere un atto zen. Ma il bello del leggere i tuoi post è proprio quello. Rendersi conto di aver sempre pensato a qualcosa ma senza saperlo prima che arrivassi tu a dirlo con una leggerezza, semplicità ed ironia degne di una scrittrice nata.
RispondiEliminaLe percoche le adoro e sciroppate non le ho mai mangiate, dovrò rimediare prima o poi :)
La tua torta è bellissima, mi piace molto il contrasto dell'arancione delle percoche con il marrone del cioccolato. Ecco, vorrei averne qui una fetta adesso, anche se per la merenda ormai è un po' troppo tardi, ma quasi quasi, guarda, mi ci farei la cena :)
Un bacione!
Mari, tu sei un tesoro. Però ti aspetto qui per una fetta di torta, anche due va!
EliminaTi abbraccio forte.
Condivido a pieno anche per me cucinare è quasi terapeutico e a volte mi da più piacere realizzare il dolce che mangiarlo...oddio sono matta! La tua torta zen è perfetta e mette il buon umore anche solo guardandola <3
RispondiEliminaCara Enrica, i tuoi commenti mettono me di buonumore! Tanti baci!
EliminaHai ragione ... io dico spesso - a volte per scherzo, a volte sul serio - che dalla mia cucina non sono mai uscite torte così belle (e buone) come nei periodi più dolorosi e complicati. Quante volte mi sono rifugiata in cucina tra lacrime e farina, sorrisi e mele sbucciate, musica e ricordi ....
RispondiEliminaClaudette
Ecco Claudette, ho dimenticato una cosa: quando cucina non manca mai la musica! Un bacio grande
Eliminaecco perché mi piace tanto preparare i dolci e non lo sapevo!!! ;)
RispondiEliminamai mangiato le percoche... come rimediare?? mi sa che devo venire a trovartiiiiiiiiii!
un abbraccio, grande donna:)
Le precoche sono una tipologia meridionale. Non so se al nord ci sono, am il le ho sempre mangiate al sud e non le trovo neanche qui in Toscana. Le ho scoperte tardi anche io! Baci regina dei biscotti!
EliminaCiao Patty, *fare una torta è più bello che mangiarla*, mi calza a pennello. E mette pure in ordine il disordine emotivo. Io avrò molto disordine emotivo, perchè ultimamente non faccio altro che rilassarmi in cucina: preparare tutti gli ingredienti, pesarli e allinearli nelle loro ciotoline mi calma.
RispondiEliminaPassando alle percoche, ne hanno ragalato qualche barattolo anche a me. Di quelle sode e profumatissime. E quindi ho tutto per questa torta zen. :-)
Hai ragione, anche il preparare tutti gli ingredienti è molto zen. Amo la pasticceria perché è il contrario di me: tutto deve essere dosato alla perfezioni, è matematica della materia. Io invece sono l'opposto e questo mi riporta all'ordine. Giustissimo! Baci grandi
EliminaCiao Patty!! che meraviglia di torta pesche e cioccolato che connubio perfetto, e si fare una torta è la cosa più rilassante per me, anche dopo una giornata intensa e stancante chiudermi in cucina è la cosa che preferisco.. ti capisco molto bene... :) Daniela
RispondiEliminaMi sa che dovremmo fondare un club! Quelle delle torte zen!
EliminaBacione grande!
Prima la parte focosa che c'è in me:
RispondiElimina"miiiiiiiiiii! Io pesche simili li rivedrò soltanto quando torno a casa dai miei... e ti prometto che questa non mi scappa mica, questa torta sarà miaaaaaaa!
maròòòòò, non è buona... di più!
la mia parte zen:
"gentilmente, potrei avere, con calma e serenità, un pezzettino di questa torta?
No, perché tra te e me, se la mangio subito, adesso, probabilmente si accentua la mia parte zen, e smette di colarmi la bava sulla tastiera a queste ore..."
°emenomalechenonmipiacionoidolci!
Insomma, sei una specie di Drl Jeckyll & MR Hide...c'è da avere paura :D :D :D
EliminaMai sei mitica!
Hai ragione al 100 per 1000!!! E' proprio vero che nella preparazione di una torta molto spesso il giramento di scatole viene ridimensionato... è un qualcosa di terapeutico e infatti appena rincaso da una giornataccia la seconda cosa che faccio (previa lunghissima doccia bollente che rilassa e prepara al momento zen della cucina) è proprio stabilirmi in cucina e pesare, mescolare, annusare e godermi la voluttuosità di un impasto burroso... e non capirò mai chi afferma di detestare la cucina!
RispondiEliminaCiao, Tatiana
Tatiana, è una domanda che mi faccio anche io, ma forse dicono la stessa cosa quelli che amano il calcio...vai a capire!
EliminaBacione.
Patty - Adoro cose dolce come questa torta e sono contenta che l'hai fatta. Il giorno è incominciato bene.
RispondiEliminaCiao Lindaaaa....ti mando un forte abbraccio. Quando torni in Italia?
Eliminaconcordo in pieno su questo tuo pensiero: "Fare una torta è quasi più bello che mangiarla" anche perchè al momento: 1) sono a dieta; 2) preferisco il salato al dolce (ma i dolci li mangio, ovvio!); 3) vedere le persone felici quando prepari una torta apposta per loro non ha prezzo....(per me) un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaEcco, anche la faccia di chi è il destinatario è un'altra ragione per cui siamo felici di fare torte! Poi la dieta non la nominare in casa mia, ok? Un bacione grande!
EliminaQuant'è vero quello che dici... Da sempre combatto l'ansia a colpi di torte!
RispondiEliminaSaremo strane noi donne... saremo pressate all'inverosimile dalla società (ammettiamolo una buona volta!).. ma abbiamo tante risorse alcune ce le tramandano le nonne o le mamme...
Un abbraccio grandissimo e questa torta la segno subito
Laura
bello "combattere l'ansia a colpi di torte". Me la segno! Ti abbraccio cara Laura!
EliminaMa quanto è vero quello che scrivi! Quanto diventa rilassante e creativo preparare una torta....e che torta!!!
RispondiEliminaTutto si ridimensiona assumendo i connotati di una concreta positività. Concreta, facile, a portata di mano e ricca di profumi e sapori. Grazie cara Patty!
Grazie a te Annamaria, sei sempre gentilissima! Un bacione
EliminaConcordo pienamente con quanto hai scritto, anche per me cucinare è 'terapeutico' serve a scaricarmi nei momenti di nervosismo..mi rilassa..allontana momentaneamente il pensiero da un determinato problema...questo vale sia per le preparazioni dolci che per quelle salate:)
RispondiEliminacomplimenti per questa golosissima torta, davvero troppo invitante e ottimi gli abbinamenti, bravissima!!!:)
Un bacione!!!:)
Rosy
Rosy, grazie davvero per le tue parole. Se nei nostri blog ci sono tante torte, ci sarà una ragione! Baci grandi!
EliminaMamma mia Patty...grazieeeee!!! E' magnifica!!! Un abbraccio!!!
RispondiEliminaGrazie a te Ambra, stavo per perdermi il tuo contest! Sono arrivata in corner! Bacione
EliminaNemmeno io amo l'abbinamento mele/cioccolato, che comunque ammetto non stia male (anche se preferisco le pere, allora).
RispondiEliminaMa, da buona piemontese, se metti pesche (o precocche -qui le ho sempre viste con la doppia c), cioccolato e amaretti, I'm on board :D
Sai che in meridione le chiamano anche percoche? In Molise ed in Campania...la doppia c mi manca. Pesche e amaretti in Piemonte è un must! Bacione carissima
Eliminache bontà tesorooooooooooo!!!
RispondiEliminaCiao Raffy, un bacione
EliminaRagazza cara, trovo davvero terapeutico dedicarsi alla preparazione di una torta. Forse è per questo che ultimamente ne inforno di frequente… Aggiungo anche la tua, da triplo slurp! Bacio a te Patty : )
RispondiEliminaaahahaah...si, me lo dicevo anche io. Non faccio altro che sfornare ciambelloni! Che malattia. Ma forse mi passano le paturnie! Un bacione cara Stefania.
Eliminahai assolutamente ragione, fare una torta è un atto zen, rido mentre ti leggo perchè pure per me funziona fare i dolci. Sono un potente antistress, sia prepararli ma soprattutto mangiarli! Questa poi con le percoche sciroppate è fantastica!
RispondiEliminaRidi ridi, che se continuiamo così ci ricoverano! Roba da matti, ci fosse stata una di voi che mi avesse detto "ma che cavolo dici!". Evidentemente siamo tutte da ricovero!
EliminaBacione carissima!
si fare una torta è pura poesia, un'arte...c'è anche quel piccolo momento di tensione mentre aspetti in cottura....si è tanto bello quanto mangiarle!
RispondiEliminawow, che torta stupenda... e che invidia per quel frutteto!!! In bocca al lupo per il contest!!
RispondiEliminaHai ragione Pat! Quando ho le paturnie per dirla alla Audrey, vado in cucina e inizio qualcosa. Sempre dolci in effetti, soprattutto esecuzioni notturne!
RispondiEliminaComplimenti per questa buonissima torta! Un bacione,Frankie