mercoledì 2 dicembre 2020

Tozzetti alle nocciole per un Avvento condiviso

Driving home for Christmas - Chris Rea

Eh già, Dicembre. 

Ecco la fine di un anno che non si farà dimenticare per lungo tempo. 
A pensarci, il mese più bello, quello che simboleggia la gioia e la rinascita della speranza, è anche quello che chiude una storia, quella di quei 365 giorni che ognuno si porta dietro tra gioie e dolori e per i quali ha sempre un milione di propositi e aspettative che finiscono molto spesso con l'essere disattese.
Di tutto il silenzioso fragore di un anno disturbato, questo Dicembre avrà un pregio, grande, che forse non ritroveremo più: nessuna corsa, nessuno stress all'inseguimento del regalo perfetto, della festa perfetta, del vestito perfetto...il momento lo impone ma il cuore ringrazia. 
Se avessi una tuta di pile rossa con una renna gigante stampata sopra, la indosserei a Natale con tanto di cappello. 
Probabilmente il mio look di quel giorno non sarà neanche tanto diverso. Intanto starò in ciabatte...evviva. 

Un Avvento Condiviso

Lontani. Molti di noi lo saranno. Dai propri cari, dai figli, genitori, amici. 
11 mesi di distanziamento ed ancora non ci siamo abituati al distacco. 
Forse non lo saremo mai. 
Dal desiderio di vicinanza e condivisione, è nato un Calendario dell'Avvento virtuale su Instagram in cui 24 blogger aprono a turno una finestrella, raccontando il proprio Natale, attraverso una ricetta ma soprattutto attraverso la vicinanza a voi che ci leggete e a cui speriamo di fare un po' di spensierata compagnia. 
Oggi è il mio turno ed apro questa finestrella con un po' di emozione e malinconia perché questo Natale, più di tutti gli altri sarà  per me un momento di raccoglimento e riflessione. 
Tozzetti, non Cantucci! 

La verità è che avrei voluto condividere un'altra ricetta simbolo dei Natali della mia infanzia, che ho già raccontato tanto tanto tempo fa su questo blog: la pizza rentorta. 
Era il cavallo di battaglia di mia nonna paterna Emma, fra i dolci delle feste. 
Come spesso succede nelle famiglie matriarcali, le ricette si tramandano facendole insieme, ma nessuna delle figlie o figli di mia nonna (6 in tutto), ha avuto in custodia questo sapere. 
La ricetta è andata perduta. Con alcune cugine ho cercato per anni di ricostruire questa specie di biscotto arrotolato nella sfoglia. 
Così quando sono stata invitata a partecipare al Calendario, la prima cosa a cui ho pensato è stata lei, la pizza rentorta, ma al momento di farla, sono entrata in crisi. 
Era il dolce preferito da mio padre. 
Lui è stato il giudice di tutti gli esperimenti fatti per riprodurla, e come si divertiva a dare consigli per avvicinarsi al sapore originario. 
Mai cucinare qualcosa con le lacrime in gola. Forse in futuro ci riproverò. 
Ho preferito buttarmi sugli inossidabili Tozzetti di nonna Emma, altro leitmotiv dei nostri Natali romani. 
Nonna ne preparava una carrettata. 
Negli anni '80, quando a tavola eravamo in 35 tra nonni, zii e nipoti, i tozzetti dovevano durare fino alla Befana, con un tesoretto nascosto per coloro che poi ripartivano per tornare nelle proprie case. 
Questi deliziosi biscotti assomigliano nella forma ai nostri Cantucci, ma nella sostanza il sapore è molto diverso. 
Olio (in questo caso dalla Sabina, origine della mia famiglia paterna) al posto del burro, nocciole romane (o nocchie come le chiamava mia nonna) al posto delle mandorle. Nessuna lucidatura. 
Rustici, tosti ma friabili, una vera droga. 
Ed in questo Natale, quando l'isolamento e la distanza mi costringeranno a fare i conti con il fantasma dei miei Natali passati e la mancanza di mio padre sarà più forte che mai, cercherò di ricordarmi della fortuna che ho avuto e che ho di essere tanto amata. 
Fatelo anche voi. 
Ingredienti per c.ca 1kg200 g di Tozzetti 

500 g di farina 0
3 uova medie
300 g di nocciole tostate (io Tonda Gentile romana) 
250 g di zucchero semolato 
100 g di olio extravergine della Sabina Dop
la scorza grattugiata di un limone 
2 cucchiaini rasi di lievito 
  • Tritate metà nocciole al coltello in pezzi non troppo piccoli ed il resto lasciatelo intero. Su una spianatoia versate la farina miscelata con i lievito e lo zucchero e formate la fontana. 
  • Al centro rompete le uova e versate l'olio quindi sistemate le nocciole tutte intorno alla fontana. Con una forchetta sbattete le uova al centro e cominciate lentamente ad incorporare la farina. Con l'aiuto di un tarocco, radunate la farina verso il centro e fate in modo che assorba i liquidi sempre utilizzando il tarocco. Quando comincerà a stare insieme, impastate con le mani fino ad ottenere un impasto morbido e lucido. 
  • Accendete il forno a 180° e predisponete 2 teglie coperte da carta da forno. 
  • Tagliate l'impasto formando dei filoncini di c.ca 3/4 cm di diametro e sistemateli distanziandoli sulle teglie. 
  • Fate cuocere per c.ca 20 minuti quindi togliete dal forno e fate raffreddare. Una volta freddi, tagliateli diagonalmente con un coltello affilato ottenendo dei tozzetti non troppo grandi. Rimettete in forno per 10/15 minuti fino a che non saranno ben asciutti e dorati. Una volta freddi potrete conservarli in scatole ermetiche per oltre un mese (ma non ci arrivano).  

11 commenti:

  1. Bellissimo post, biscotti che profumano di amorevoli ricordi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie cara Antonella. Ogni tanto abbiamo bisogno di abbandonarci ai ricordi. Un abbraccione.

      Elimina
  2. Possiamo cercare di accantonare il dolore per un' assenza, ma in certi momenti dell' anno (ma non solo) è davvero difficile.
    Bellissima l' idea del pile rosso :-).
    Anche noi ci prepareremo a vivere un Natale essenziale.
    Intanto mi beo questi tozzetti golosissimi. Non fatico a credere che siano una droga.
    A presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' così purtroppo. In Natale solleva coperchi di malinconia che pensavamo di avere dimenticato. Buttiamoci nelle cose buone.
      Un abbraccione carissima.

      Elimina
  3. ..che poesia questi tozzetti.. ..grazie per condividerne il ricordo!
    ps ..l’olio è nella ricetta originale o una tua sostituzione al burro..? ..io sono di Terni(adottata aretina) e la ricetta di nonna è con il burro..
    Ti abbraccio ❤️❤️❤️

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La ricetta di mia nonna è con l'olio extravergine. So che negli ultimi tempi usava anche il burro ma lì si era fatta corrompere dalla modernità.
      La sabina è terra di olio e ti posso garantire che il sapore non perde un grammo della sua bontà! Un bacione carissima.

      Elimina
    2. Patrizia grazie mille Cara❤️❤️❤️..leggerti è una carezza per il cuore.. ..e proverò queste delizie quanto prima..😉

      Elimina
  4. Vengo qui a scaldarmi il cuore con le tue presentazioni, e i colori delle tue splendide ricette.
    Buon Avvento, Patrizia!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Annamaria che bello sapere che continui a leggere le mie stramberie.
      Ti abbraccio fortissimo e caramente.

      Elimina
  5. La ricetta, per sua stessa natura, mi lascia come sempre indifferente. Ma che piacere leggere le tue riflessioni ed i tuoi ricordi. Ed anch'io credo proprio che non ci abitueremo mai al distacco, né nei confronti di chi ci sta vicino ne nei confronti di chi non c'è più. Buon mese di dicembre in attesa delle feste di Natale. AlbertoMassimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Alberto, il tuo commento mi riconferma quello che ho pensato il primo istante che ho postato nell'etere. Ovvero che il desiderio era quello di parlare con voi piuttosto che parlare di cibo tout-court. E sapere che qualcuno viene qui per questo, mi scalda tantissimo il cuore.
      Grazie infinite caro Alberto.

      Elimina

Ciao! Grazie per esserti fermato nel mio angolino. Se ti va, lascia un pensiero, un commento, una critica. Ti risponderò con piacere. La tua opinione è importante.
Ti ricordo che se commenti con un account registrato ACCONSENTI a pubblicare il link al tuo profilo tra i commenti. Prima di commentare consulta la PRIVACY POLICY per ulteriori informazioni.