mercoledì 29 gennaio 2020

Zucca arrostita e hummus per Starbooks

What the world need now Is Love - Jackie DeShannon
L'ultima ricetta di Starbooks di questo mese.
Un piatto semplicissimo e veloce da fare, perfetto per questa stagione.
Sono certa che molte di voi lo proveranno, seguendo i dovuti consigli.
Ma per avere tutte le informazioni, dovrete andare a leggere il post ufficiale sul Sito Starbooks.
Buona giornata

giovedì 23 gennaio 2020

Torta della nonna: noi donne d'altri tempi

Sing Sing Sing - Benny Goodman
Sono una donna retrò.
Nella mia anima convivono due spiriti antitetici di cui non mi capacito, ma che individuo molto bene e alla fine accetto benevolmente: la donna che guarda al passato ed il maschiaccio impunito.
Ci sono sempre stati, da che io ricordi.
Dopo i 12 anni, il maschiaccio ha lasciato maggior spazio alla ragazzina nostalgica, tranne poi fare capolino in molte situazioni quotidiane.
Nello sport, nel gusto per la competizione, nel modo di vestire (avete mai avuto la fissazione per le cravatte o le Clark, i gilet da uomo, le salopette di jeans, i pantaloni larghi con le pences, i capelli corti alla maschietta? Beh, io si).
In tarda adolescenza, ho lasciato che l'anima da donna "vintage" prendesse il sopravvento.
Mai minigonne, solo longuette, gonne a ruota della mamma o pantaloni capri con le ballerine.
Ho avuto il periodo degli abiti di cotonina floreale un po' "francesi",  dei pull oversize, preferibilmente cardigan (quelli anche adesso e per sempre), le espadrillas piatte di tutti i colori e quelle con la zeppa ed i lacci che ho amato ed amo senza riserve.
Idolatro lo stile "anni 40": se potessi mi farei le onde nei capelli come la Rita Hayworth.
Adoro le gonne strette in vita, a tubino, a tulipano, le magliette a righe da marinaio.
Indosso i pantaloni per praticità ma sono una donna da gonna (se solo non fossi troppo freddolosa).
Ho ricominciato ad indossare i tacchi soltanto da quando ho ripreso a studiare il Tango, e questa la dice lunga sul mio amore per il passato.
Se parliamo di musica, sono stata una ragazzina "vecchia" inside.
Quando tutte impazzivano per Miguel Bosé, io rispondevo con i Beatles e tutt'al più mi difendevo con Lucio Dalla.
Nelle cassette del mio walkman, c'era Mozart, Tchaicovsky, Debussy, Nina Simone, Nat King Cole, Benny Goodman e Glen Miller.
Nonostante gli anni '80 siano stati il mio periodo Duraniano, avrei pagato oro per un concerto dei Berliner o di Santana.
Per non parlare del cinema.
Tutti i Musical di Hollywood, Fred e Ginger, Gene Kelly e Cyd Charisse, Frank Capra, De Sica, Minnelli...sono stati la mia formazione e la mia fuga dalla realtà.
Il film che ha rappresentato la chiave che ha aperto il mio cuore alla settima arte, è Via Col Vento, di cui conosco i dialoghi a memoria.
Ovviamente il maschiaccio ogni tanto si rifaceva vivo, altrimenti non potrei amare così tanto l'epopea di Guerre Stellari e Indiana Jones.
Potrei continuare a parlare di questo per ore, ma il mio sguardo, oggi più che mai, è rivolto al passato.
Senza rimpianto, ma come fonte di ispirazione e irraggiungibile bellezza.
Perfettamente in tema con il mio essere donna d'altri tempi, è la modesta e immensamente buona Torta della Nonna.
Non sto a raccontarvi storie o leggende sulla sua nascita.
Io ricordo di averla sempre vista sui banchi delle pasticcerie della mia città e nella maggior parte dei casi, ha la superficie coperta da una granella di frutta secca e non pinoli, per non confonderla con la cugina, la "pinolata", anche questa ripiena di crema pasticciera ma avvolta da pasta biscuit.
La "mia" torta della nonna, ovvero quella che a me piace mangiare, deve essere un guscio di frolla non croccante ma avvolgente, ripieno di tanta crema pasticciera dalla consistenza sostenuta, ma ancora cremosa, non so se mi spiego.
Quei ripieni rigidi che assomigliano a budini, li rifuggo come la peste.
La crema si deve sciogliere in bocca, essere dolce, ma non troppo e profumare di limone e vaniglia.
Questa è la mia torta della nonna. E' come piace a me e forse, un po' mi assomiglia.

Ingredienti per uno stampo tipo pastiera da 20 cm di diametro

Per la frolla 
300 g di farina 0
200 g di burro freddo a dadini
100 g di zucchero fine tipo Zefiro
1 cucchiaino raso di lievito per dolci
scorza grattugiata di un limone non trattato
1 uovo grande

Per la crema pasticciera 
500 ml di latte intero
4 tuorli grandi
130 g di zucchero
40 g di maizena
la scorza di un limone non trattato pelato senza intaccare la parte bianca
i semi di mezza bacca di vaniglia

Per rifinire
80 g c.ca di pinoli, nocciole e mandorle tritati grossolanamente al coltello
albume qb
zucchero a velo a piacere.
  • Per prima cosa preparate la crema così potrete farla raffreddare bene prima di usarla (volendo anche la sera prima). Separate i tuorli dagli albumi. Mettete il latte sul fuoco a fiamma dolce e portate quasi ad ebollizione con l'aggiunta del limone e vaniglia. Lasciate in infusione per una ventina di minuti. Nel frattempo miscelate lo zucchero con la maizena aiutandovi con una frusta. Mettete il composto in una ciotola ed aggiungete i tuorli. Sbattete bene con una forchetta fino ad ottenere uno zabaione chiaro e gonfio. 
  • Scaldate nuovamente il latte fino a farlo fremere quindi versatene un terzo nella ciotola dello zucchero ed uova per rompere il composto che mescolerete bene prima di versarlo nella casseruola del latte. 
  • Fate cuocere a fiamma dolce mescolando con una frusta fino a che la crema non arriverà ad ebollizione e raggiungerà la consistenza desiderata. NOTA BENE: state attenti a non far stracciare la crema lasciandola bollire troppo (un paio di minuti sono sufficienti). La crema non dovrà essere troppo densa perché continuerà poi a cuocere nella torta. Sta al vostro occhio. Questa è la parte più difficile: valutare il grado di densità della crema. Considerate più o meno la densità della crema che mettereste in un bombolone o in un bigné. 
  • Una volta pronta, versatela in una ciotola e copritela immediatamente con pellicola a contatto per non far formare la "crosta". Fate raffreddare e poi mettete in frigo fino al momento in cui preparerete la torta. 
  • Preparate la frolla mettendo in un mixer con lame la farina setacciata con il lievito, il burro e la scorza di limone. Fate frullare con il pulse fino a che non otterrete un composto di briciole fini. Aggiungete a questo punto lo zucchero e frullate ancora per un breve istante. 
  • Aggiungete l'uovo e fate frullare fino a che non l'impasto non starà insieme in grosse briciole. Rovesciatelo su una spianatoia e velocemente dategli la forma di una palla impastando con le mani senza scaldarlo. Avvolgete nella pellicola appiattendolo un po' e mettete in frigo per 30/45 minuti. 
  • Imburrate lo stampo e foderate il fondo e i bordi con carta da forno. Stendete 2/3 dell'impasto ad uno spessore di c.ca 3/4 mm e formate il guscio della torta nello stampo. Punzecchiate il fondo con una forchetta. 
  • Versatevi la crema che livellerete sbattendo la tortiera delicatamente sul tavolo e con il resto della frolla formate il "coperchio" della torta. Rifinite i bordi con un coltello affilato e schiacciate bene i bordi con le dita o con una forchetta. 
  • Spennellate la superficie con un po' di albume e cospargete con la frutta secca tritata. 
  • Fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 10 minuti, quindi abbassate la temperatura a 160° e proseguite la cottura per altri 50 minuti c.ca, fino a completa doratura. 
  • Togliete la torta dal forno e fatela raffreddare su una griglia. Potete tenerla in frigo tutta la notte prima di servirla, ma ricordate di riportarla a temperatura ambiente prima di tagliarla (almeno 1 ora fuori dal frigo). 
  • Si conserva ottimamente per 3 giorni sempre in frigo. 

lunedì 20 gennaio 2020

Fregola, green, pecorino per Starbooks

Manic Monday - The Bangles
E' sempre un po' urticante per me, rimandare o bocciare una ricetta Starbooks.
Prima di tutto perché se si è scelto un libro, si hanno sempre delle grandi aspettative.
E poi perché un autore come Nigel Slater è sull'Olimpo della perfezione e mai ci si aspetterebbero delle proposte meno che sorprendenti.
Invece pare che anche i grandi abbiano dei punti deboli ed in questo caso non sto a dirvi quali, perché se vorrete scoprirlo, dovrete andarvi a leggere il post ufficiale sul sito Starbooks.
Una buon giornata amici.

lunedì 13 gennaio 2020

Quadrotti con fichi e uvetta: e sono 9!

Be Italian - from NINE 
Ho quasi perso il conto.
Da quando ho aperto questo blog, quest'oggi nove anni fa, ho sempre dedicato una piccola pagina a questa ricorrenza, tranne l'anno scorso, in cui me ne sono completamente dimenticata.
O forse no.
Non posso dimenticare che questo blog è nato il mio stesso giorno, ma forse semplicemente un anno fa non mi è sembrato importante. Non so, non lo ricordo.
Oggi invece scrivo ma lo faccio senza grandi entusiasmi.
Ho poco da festeggiare, il pensiero è altrove, vicino a chi in questo momento sta vivendo la sua prova più difficile.
Per cui perdonatemi se sarò breve. Magari più avanti festeggio con calma.
Ma poi chi ha detto che un compleanno è importante?
Ho un quintale di fichi secchi dalla Turchia.
Non so come smaltirli. Mangiarli da soli, nonostante mi piacciano da impazzire, non mi sembra il caso.
Allora credo che li userò per fare dei dolci, a partire da questi quadrotti deliziosi, perfetti per ragazzi che fanno sport o sono ipercinetici!
La frutta viene fatta ammorbidire nel succo d'arancia vi lascio immaginare il sapore una volta sformato.
Il tutto è facilissimo e per altro, veloce da preparare. Provateci.

Ingredienti per 24 quadrotti
250 g di burro tagliato a dadini + extra per imburrare
200 g di uvetta
200 g di fichi secchi bianchi tagliati a fettine
300 g di succo di arancia spremuto fresco
200 g di brown sugar
2 uova grandi a temperatura ambiente
al scorza di un'arancia non trattata
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
350 g di farina 00
8 g di lievito in polvere
mandorle in scaglie per rifinire
  • Riscaldate il forno a 160°. Imburrate uno stampo da 30 x 20 cm (una pirofila a bordi alti) e foderate con carta da forno. 
  • Mettete l'uvetta ed i fichi in una casseruola non troppo piccola e coprite con il succo di arancia. Portate ad ebollizione con fuoco medio alto quindi abbassate la fiamma e fate sobbollire per c.ca 15 minuti fino a che il succo non sarà quasi tutto assorbito dalla frutta. A questo punto aggiungete il burro mescolando con delicatezza per farlo sciogliere. Quando sarà completamente fuso, togliete dalla fiamma e fate intiepidire. 
  • Mettete le uova nella ciotola della planetaria, con lo zucchero, la scorza di arancia e la vaniglia e battete il tutto fino ad ottenere un composto chiaro e cremoso e lo zucchero sciolto. Non è necessario montare. 
  • Aggiungete la farina ben setacciata con il lievito e mescolate con una spatola incorporando bene. A questo punto, aggiungete il composto di burro e frutta secca ed incorporate con delicatezza usando una spatola. 
  • Versate il tutto nello stampo, rifinite con le mandorle e fate cuocere per c.ca 1 ora. Verso i 40 minuti controllate che la superficie non sia scura, in caso coprite con un foglio di alluminio e proseguite la cottura. Fate la prova stecchino per controllare che l'interno sia asciutto. 
  • Fate intiepidire 5/10 minuti quindi trasferite il tutto su una griglia e fate raffreddare. 
  • Con un coltello affilato, tagliate in quadrati della misura che preferite e servite. Perfetto con un buon te aromatico. 
  • Si conserva per una settimana in una scatola ermetica. 

lunedì 6 gennaio 2020

MTC STORY: Muffin con composta di mele, noci e cannella.

Memory - Cats 
Il 27 aprile 2011 è una data che non dice nulla, non ha un significato speciale nella vita dell'universo.
E' un giorno qualunque, quello in cui questo blog e questa persona hanno incrociato per la prima volta l'MTC.
Queste pagine erano on line da poco più di tre mesi e come succede in certe storie d'amore, quell'incontro avrebbe cambiato tutto.
Io, amministratrice inesperta di uno spazio disordinato e volenteroso, ho cominciato a capire soltanto da allora, che la cucina, il cucinare, erano questioni su cui non si può scherzare (troppo).
Molto, quasi tutto di ciò che so di cucina, l'ho imparato dentro la Community più vivace e longeva del web e lo dico non senza un certo imbarazzo, perché con molta probabilità senza quegli orribili "gnocchi alla romana tricolori" pubblicati proprio nella data di cui sopra,  probabilmente avrei smesso di scrivere e raccontare di cibo già da un po'.
Sono le famose "sliding doors" della nostra esistenza, le scelte fatte per caso, per passione, per incoscienza quelle che cambiano le nostre vite.
Per me, almeno nel caso di questa avventura, è stato così e forse anche per alcune amiche della Community incontrate in questi lunghi nove anni.
La prima delle quali resta lei, Alessandra, il cui appeal e agente catalizzatore, mi rapirono già dalle pagine del suo "Menu Turistico", che leggevo come un assetato nel deserto.
Era l'epoca in cui in cui i blog di cucina erano spazi di vere affinità elettive: ci si sceglieva attraverso le parole, ci si innamorava su una lista di ingredienti, ci si incontrava di fronte ad un piatto di pasta per guardarci in faccia come si fa nella migliore tradizione di un'amicizia che sboccia e che dura per sempre.
L'Mtchallenge è stato galeotto per molti di noi e non c'è bisogno di raccontarne la storia che comunque, almeno nel mio caso, è presente sulla metà delle pagine di questo blog.
Con il post di oggi io e molti altri amici, vogliamo ricordarne il ruolo importante che ha avuto nelle nostre vite di " cuochi 2.0" e con un misto di affetto, mancanza e nostalgia, ribadire quanto sia stato bello sin che è durato.
Un buon numero di ricette tra quelle delle 69 sfide Mtc, sono ormai piatti fissi dei miei menu della festa, quelle con cui voglio stupire amici, quelle a cui mi affido perché so di non fallire, quelle che, nonostante aver provato numerose alternative, restano sempre le migliori nella riuscita.
L'Mtc è stato ed è ancora per me, ciò che per le nostre nonne era la ricetta sussurrata dall'amica, scritta di corsa sul pizzino volante e conservata in un quaderno ormai liso.
Qualcosa di prezioso che fortunatamente posso conservare qui e a cui ricorrere senza paura che vada perso.

La ricetta con cui voglio celebrare questa giornata di bei ricordi, non è stata scelta con una motivazione specifica, ma semplicemente perché l'ho potuta preparare velocemente, per un brunch domenicale.
Si tratta di semplici muffin con composta di mele e noci (ricetta nuova preparata appositamente per l'occasione), dalla sfida nr 43, lanciata dalla stupenda Francy sui "Muffin dolci e salati".
Una sfida tra le tante, che mi ha molto divertito perché la ricetta doveva essere accompagnata da una citazione letteraria, una canzone, un film...insomma, ogni sfida un ricordo bellissimo..

Ingredienti per 12 muffin medi o 8 grandi 
200 g di farina 0 macinata a pietra
100 g di farina integrale
100 g di brown sugar
100 g di noci
100 g di mela tagliata a dadini (io ho usato una Granny Smith)
8 g di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale
un cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
100 ml di latte
100 g di composta di mele
100 g di burro fuso e intiepidito
2 uova grandi
granella di zucchero ( a piacere) per rifinire
  • Accendete il forno a 190°. Sistemate i pirottini all'interno della teglia per muffin. 
  • Setacciate le farine, il bicarbonato ed il lievito, la cannella in una larga ciotola, aggiungete lo zucchero ed il sale e miscelate bene con una frusta. 
  • Tritate le noci al coltello in maniera grossolana e aggiungetele al composto di farine. Tenete da parte. 
  • Preparate gli ingredienti liquidi in una seconda ciotola. Insieme alle uova, mescolate il latte, la composta di mele, il burro fuso, la vaniglia e le mele. Quando avrete un composto omogeneo, aggiungetelo alla miscela di ingredienti secchi, e con una spatola di silicone, mescolate il tutto, velocemente, con 10/11 belle mescolate. Non lavorate troppo il composto che dovrà risultare grumoso, per non sprigionare il glutine ed ottenere così un muffin gnucco. 
  • Riempite i pirottini per 2/3 con il composto. Rifinite se vi piace, con granella di zucchero (il muffin non sarà molto dolce) ed infornate per 20/25 minuti. 
  • Fate la prova cottura e lo stecchino dovrà uscire leggermente umido. Se notate uno stecchino sporco, proseguite di 5 minuti. 
  • Fate raffreddare per una decina di minuti prima di togliere i muffin dallo stampo e farli raffreddare completamente su una gratella. 
  • Si conservano un paio di giorni protetti dall'aria. 

Ciao MTC!