Più di una volta su queste pagine, ho dichiarato il mio amore per il cinema.
Il cinema quando è bello, è in grado di farti sognare e soprattutto, mettere in moto i pensieri e le emozioni.
Non serve che sia un grande film.
Basta l'idea ed una scrittura abile, quello che ho trovato in un piccolo film di Danny Boyle che ho visto questo week end: Yesterday.
Che io sia una "ragazza" Beatles non è un segreto. Molti dei post in questo blog hanno una canzone dei Fab Four come colonna sonora.
La mia play list è un viaggio di devozione nella loro musica e scusate se mi lancio in una affermazione assolutista: nessuno come loro!
Tornando al film che è soprattutto e certamente un omaggio alla grandezza di questa band immortale, la trama è breve: per qualche misteriosissima ragione, il protagonista si risveglia dopo un incidente che avrebbe potuto ucciderlo, e scopre suo malgrado, che nessuno nel mondo sa chi siano i Beatles.
E non si tratta di una amnesia globale.
No: i nostri eroi John, Paul, George e Ringo non sono mai esistiti come Beatles.
La loro musica non è mai nata e loro sono persone normalissime che non hanno lasciato alcun segno nel mondo (non vi sentite male al pensiero?).
Tranne per il protagonista, un musicista spiantato che approfitta della situazione spacciando come proprie le loro canzoni.
E che, come volevasi dimostrare (e come sostengo io ogni giorno), sono eternamente fresche e attuali e immensamente belle da avere un subitaneo successo planetario.
Ma la promessa di ricchezza e fama non consolano il protagonista dalla consapevolezza della perdita. Così come per tutto il film è forte il senso di nostalgia e smarrimento del giovane musicista (ma anche di chi guarda).
Il suo rispetto per i capolavori dei Beatles lo porteranno ad un gesto inaspettato e qui mi fermo perché potrete scoprirlo andando a vedere il film.
Quello che invece mi ho molto apprezzato è l'idea.
Tutti sappiamo come ognuno di noi, nel proprio piccolo, sia in qualche modo un elemento che "modifica" il destino di molte altre persone.
Gli artisti, il talento, la genialità quando è espressa al massimo della propria potenza può segnare solchi così profondi nella storia dell'umanità in grado di guidarne la strada e modificarla per sempre.
Danny Boyle usa la sua band del cuore per fare questo gioco di "sottrazione", ma potremmo fare lo stesso usando un Leonardo Da Vinci, un Michelangelo, un Mozart...Cosa sarebbe la nostra vita oggi, senza di loro?
Vi ricorda qualcosa?
A suo tempo, Troisi e Benigni ebbero un'idea simile per il loro film più bello: boicottare la scoperta dell'America e sedurre una ragazza con una canzone.
Guarda caso, quella canzone si chiamava Yesterday.
La ricetta di oggi è un rientro nel mondo dei lievitati che amo tanto.
Avrei voluto scrivere un post diverso, parlarvi di NY dove sono stata non tanto tempo fa e dove tornerò a breve, ma ho circa un trilione di foto da aggiustare e talmente tanto da dire che non ne ho avuto il coraggio.
I NY pretzel di Gellatly sono lievemente diversi da quelli originali che troviamo nei baracchini ovunque in città e lungo Central Park.
Sono più "panosi", fragranti all'esterno e morbidi all'interno, con quel quid piccantino che ti spinge ad inzupparli in una salsa o farcirli con del buon formaggio o salume.
La procedura di lucidatura è diversa da i pani o pretzel tirolesi o bavaresi. L'acqua non contiene bicarbonato quindi non si ottiene quel colore bronzo lucido tipico di questo procedimento.
Qui la bollitura prevede la presenza di zucchero ed il colore che otterrete non è più intenso di quello che vedete in foto. Ma garantisco per la bontà.
Ingredienti per 8/9 pezzi
12 g di lievito di birra fresco
45 g di olio extravergine d'oliva
4 belle cucchiaiate di salsa piccante tipo Tabasco
455 acqua fredda
750 g di farina forte (io ho usato una Petra per pane e lievitati)
14 g di sale fino
olio per ungere
60 g di zucchero semolato (si può sostituire con il miele piacendo)
albume sbattuto per lucidare
fiocchi di sale (io Maldon)
- In una larga ciotola sciogliere il lievito, l'olio e la salsa piccante nell'acqua. Aggiungete la farina ed il sale e con un cucchiaio di legno, mescolate fino a che gli ingredienti non siano combinati e stiano insieme.
- Versate il tutto su una spianatoia e lavorate l'impasto con il metodo "stretch and fold", ovvero stirate con la destra l'impasto davanti a voi e riavvolgetelo su se stesso continuando così per almeno 8 minuti, per fare in modo che il glutine si attivi adeguatamente. A quel punto date all'impasto la forma di una palla e mettetelo in una ciotola oleata. Coprite con pellicola e lasciate lievitare almeno 1 ora in luogo tiepido.
- Tagliate l'impasto in 8 o 9 pezzi di c.ca 140 g ciascuno, pirlateli dando loro la forma di una pallina e copriteli disponeteli sulla spianatoia leggermente infarinata coprendoli con un panno pulito, a riposare per almeno 5 minuti.
- Riscaldate il forno a 240° e preparate 2 teglie con carta da forno leggermente oleata.
- Adesso rotolate le palline per ottenere dei cordoncini lunghi almeno 70 cm e date loro la forma classica del Pretzel (v. in foto). Sistemateli sun una teglia infarinata coprendoli con un canovaccio pulito, e lasciateli riposare altri 5 minuti.
- Mentre i pretzel riposano, fate bollire 4 litri d'acqua in una larga pentola a fondo spesso. Quando bolle, buttate lo zucchero, attendete un attimo che si sciolga e riducete la fiamma in modo da potare l'acqua a sobbollire dolcemente.
- Con delicatezza sollevate due o 3 pretzel alla volta e immergeteli nell'acqua. Mettetene pochi alla volta per poter agire con maggiore tranquillità. Fate sobbollire i pretzel c.ca 10 secondi per lato quindi scolateli con una schiumarola e sistemateli distanziati, sulle due teglie.
- Sbattete l'albume con una forchetta e spennellatelo con cura sui pretzel poi cospargete il sale in fiocchi generosamente.
- Fate cuocere per 14/15 minuti fino a che non saranno color nocciola dorata. Toglieteli dal forno e fateli raffreddare su una griglia.
- Serviteli con salumi, formaggi e della buona senape davanti ad un bel film con NY protagonista!