The Christmas Waltz - She and Him
E di fronte a questa consapevolezza, reagiamo!
Alla ineluttabilità di quanto spifferato dai nostri documenti di identità, ai nostri specchi la mattina appena alzate, alle fotografie abbandonate in giro per casa e dolori alquanto sospetti che insinuano le nostre articolazioni, reagiamo!
Facciamogliela vedere noi al Natale che bambini lo siamo ancora.
Che è possibile lasciarsi travolgere dalla magia e da pensieri positivi.
Che non ci lasciamo inorridire da impossibili maratone gastronomiche, da regali riciclati, da parenti malmostosi e simpatici come sabbia nelle mutande, dal "dobbiamo perché è Natale".
Proviamo per una volta a ricordare come eravamo all'età di 8 anni, quando Natale era Natale.
Nessuna ansia (se non quella di percepire rumori sospetti durante la notte della Vigilia), nessuna rabbia, agitazione, nervosismo, stanchezza e voglia di scappare!
Soltanto un'immensa, radiosa, straripante, incontrollabile meraviglia.
Ecco, vorrei che il mio ed il vostro Natale fossero per una volta da quando bambini non siamo più, una giornata di rinnovata meraviglia.
Vi abbraccio tutti, uno per uno, riservandovi un pensiero pieno di affetto e di gratitudine perché cari amici, siete in grado ogni volta, di rendere questo spazio il mio motivo di meraviglia.
Buon Natale e Buone Feste a tutti voi, ai vostri cari, ai vostri bambini.
La vostra Patty.
lunedì 23 dicembre 2013
lunedì 16 dicembre 2013
Il Natale è la festa dei bambini: la piccola fabbrica dei biscotti.
Deck the Halls - James Taylor
Il Natale è la festa dei bambini.
Che si abbia o meno la casa piena di figli, nipoti e bimbi di ogni età, questa resta una festa magica.
Che tu sia l'ultimo dei Grinch o l'aiutante primo di Babbo Natale, è indubbio che ognuno di noi, nel profondo, cerchi di riprodurre ogni volta quello spirito incantato che ci ha pervaso un giorno.
Chi ha fatto in modo che ognuno di noi credesse al Natale?
A Gesù Bambino o Babbo Natale che dir si voglia? I nostri genitori, i nostri nonni, i grandi che ci hanno circondato con affetto, avvolgendoci in un'atmosfera incantata fatta di attese, di piccoli misteri, di notti speciali e di doni (che a dirla tutta non erano la cosa più importante).
I miei Natali di bimba cominciavano con un viaggio.
Un Milano Roma in macchina, su una Fiat 127 azzurra polvere con una piccola pantera nera appiccicata vicino alla targa.
Il portabagagli carico e due bambine spesso litigiose nel retro.
Un viaggio interminabile che per me spesso era un incubo perché soffrivo di mal d'aria e le soste diventavano frequenti, dei piccoli drammi ogni volta, tanto che ripensandoci adesso, posso immediatamente percepire quella nausea soffusa.
Eppure, quel viaggio era per me il momento più speciale perché sapevo che presto avrei rivisto i miei nonni, l'infinito gruppo dei miei zii, i cuginetti e soprattutto la casa di nonna piena zeppa di cose buonissime, di atmosfera fantastica e dell'inconfondibile odore di cucina.
Attraversavamo la Pianura Padana baluginante di nebbia, l'Appennino a volte imbiancato ed arrivavamo nel pomeriggio a destinazione.
La nausea passava, i giochi cominciavano e la festa durava fino all'Epifania.
Quando purtroppo ripartivamo e mia sorella ed io ce ne stavamo zitte con la morte nel cuore a rimirare le nostre calze della Befana senza poter intaccare il nostro tesoro (all'epoca era la mamma che distribuiva le caramelle ed i dolci e dovevano durare un po').
Ecco, quella sensazione di immensa serenità che mi dava il trascorrere il Natale con i miei parenti più vicini (a tavola non eravamo mai meno di una trentina) è quella che ogni volta cerco e vorrei ritrovare nel mio Natale di oggi, in quello che vorrei vivesse mia figlia.
Senza troppi fronzoli, come allora che di soldi ce n'eran pochi, né richieste di regali impossibili (il Dolceforno purtroppo Gesù Bambino non me lo ha mai portato...evidentemente non me lo meritavo!), stando semplicemente insieme.
Così, domenica pomeriggio, nella mia parrocchia, ci siamo improvvisati folletti di Babbo Natale, ed abbiamo fatto i biscotti. Tanti, golosi, colorati, croccanti, e li abbiamo portati in dono ai vecchietti della nostra casa di riposo.
Un manipolo di ragazzine fantasiose, tanti tagliapasta divertenti e l'allegria di stare insieme.
Lo spirito di Natale parte anche da qui.
Vi lascio veloce la ricetta dei meravigliosi Omini di Pan di zenzero della Delia Smith, la ricetta migliore provata sin ora. Provatela: i biscotti risultano incredibilmente profumati e soprattutto molto croccanti e durano a lungo mantenendo la loro fragranza se conservati un un sacchetto per biscotti ben chiuso.
Sono inoltre adorabili da decorare e da regalare.
Il Natale è la festa dei bambini.
Che si abbia o meno la casa piena di figli, nipoti e bimbi di ogni età, questa resta una festa magica.
Che tu sia l'ultimo dei Grinch o l'aiutante primo di Babbo Natale, è indubbio che ognuno di noi, nel profondo, cerchi di riprodurre ogni volta quello spirito incantato che ci ha pervaso un giorno.
Chi ha fatto in modo che ognuno di noi credesse al Natale?
A Gesù Bambino o Babbo Natale che dir si voglia? I nostri genitori, i nostri nonni, i grandi che ci hanno circondato con affetto, avvolgendoci in un'atmosfera incantata fatta di attese, di piccoli misteri, di notti speciali e di doni (che a dirla tutta non erano la cosa più importante).
I miei Natali di bimba cominciavano con un viaggio.
Un Milano Roma in macchina, su una Fiat 127 azzurra polvere con una piccola pantera nera appiccicata vicino alla targa.
Il portabagagli carico e due bambine spesso litigiose nel retro.
Un viaggio interminabile che per me spesso era un incubo perché soffrivo di mal d'aria e le soste diventavano frequenti, dei piccoli drammi ogni volta, tanto che ripensandoci adesso, posso immediatamente percepire quella nausea soffusa.
Eppure, quel viaggio era per me il momento più speciale perché sapevo che presto avrei rivisto i miei nonni, l'infinito gruppo dei miei zii, i cuginetti e soprattutto la casa di nonna piena zeppa di cose buonissime, di atmosfera fantastica e dell'inconfondibile odore di cucina.
Attraversavamo la Pianura Padana baluginante di nebbia, l'Appennino a volte imbiancato ed arrivavamo nel pomeriggio a destinazione.
La nausea passava, i giochi cominciavano e la festa durava fino all'Epifania.
Quando purtroppo ripartivamo e mia sorella ed io ce ne stavamo zitte con la morte nel cuore a rimirare le nostre calze della Befana senza poter intaccare il nostro tesoro (all'epoca era la mamma che distribuiva le caramelle ed i dolci e dovevano durare un po').
Ecco, quella sensazione di immensa serenità che mi dava il trascorrere il Natale con i miei parenti più vicini (a tavola non eravamo mai meno di una trentina) è quella che ogni volta cerco e vorrei ritrovare nel mio Natale di oggi, in quello che vorrei vivesse mia figlia.
Senza troppi fronzoli, come allora che di soldi ce n'eran pochi, né richieste di regali impossibili (il Dolceforno purtroppo Gesù Bambino non me lo ha mai portato...evidentemente non me lo meritavo!), stando semplicemente insieme.
Così, domenica pomeriggio, nella mia parrocchia, ci siamo improvvisati folletti di Babbo Natale, ed abbiamo fatto i biscotti. Tanti, golosi, colorati, croccanti, e li abbiamo portati in dono ai vecchietti della nostra casa di riposo.
Un manipolo di ragazzine fantasiose, tanti tagliapasta divertenti e l'allegria di stare insieme.
Lo spirito di Natale parte anche da qui.
Vi lascio veloce la ricetta dei meravigliosi Omini di Pan di zenzero della Delia Smith, la ricetta migliore provata sin ora. Provatela: i biscotti risultano incredibilmente profumati e soprattutto molto croccanti e durano a lungo mantenendo la loro fragranza se conservati un un sacchetto per biscotti ben chiuso.
Sono inoltre adorabili da decorare e da regalare.
OMINI DI PAN DI ZENZERO
75 g
zucchero Muscovado
2 cucchiai
di miele millefiori
1
cucchiaio di melassa
1
cucchiaio di acqua
1
cucchiaino di cannella in polvere
1
cucchiaino di zenzero in polvere
un pizzico
di chiodo di garofano in polvere
la scorza grattuggiata
di un’arancia non trattata
95 g di
burro
½
cucchiaino di bicarbonato
225 farina
00 setacciata + extra per infarinare
PER LA GLASSA
125 g di
zucchero a velo
1 tuorlo albume (grazie Cri)
un
cucchiaino di succo di limone
Mettete lo
zucchero, il miele, la melassa, l’acqua e tutte le spezie con la scorza di
arancio, in una larga casseruola antiaderente. Accendete la fiamma a calore
moderato e portate il composto a bollore mescolando continuamente.
Rimuovete
la pentola dal fuoco ed aggiungete il burro a dadini ed il bicarbonato
setacciato. Mescolate bene e fate sciogliere il burro ottenendo un composto
lucido ed uniforme.
Aggiungete
gradualmente la farina setacciata e mescolate con un cucchiaio fino ad ottenere
una palla morbida e malleabile. Se ritenete che sia troppo morbida, potete
aggiungere un po’ di farina.
Avvolgete
la palla nella pellicola e fate riposare in frigo per non meno di 30 minuti ma
anche tutta la notte. Deve poter essere stesa con facilità.
Con un
mattarello stendete la pasta su una superficie infarinata ad uno spessore di 3
mm c.ca
Con i
tagliapasta ricavate le forme che preferite.
Sistemate
la pasta su una placca coperta di carta da forno e fate cuocere a 180° per
10/15 minuti (dipende dal vostro forno), fino a che i biscotti avranno i
contorni leggermente dorati.
Toglieteli
dal forno e sistemateli su una gratella a raffreddare completamente. I biscotti
si induriranno con il raffreddamento.
Preparate la glassa.
Montate a neve il
tuorlo con uno sbattitore ed aggiungete i limone per ottenere un bel bianco
brillante. Quando i tuorli saranno montati ma non del tutto, aggiungete lo
zucchero setacciato gradatamente. Fatelo incorporare bene all’uovo fino a che
non otterrete una glassa lucida, fluida. Se volete colorarla, dividete il
composto in ciotoline diverse ed aggiungete colori alimentari possibilmente in
polvere o gel e mescolate bene. Usate dei sac a poche o cornetti di carta da
forno.
Spero che troviate anche voi un momento per pasticciare con i più piccoli perché non è Natale se non si ritorna un po' bambini.
Buon lunedì a tutti.
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