martedì 30 marzo 2021

Chiffon cake con namelaka al limone

You belong to me - Annie Lennox 

Per la serie "siamo già a Pasqua", voglio concentrarmi sull'idea che questa sia l'ultima Pasqua in lockdown e che certamente il prossimo anno saremo in viaggio in qualche bella località. 
Viviamo quindi il momento, consolandoci nelle nostre case insieme alla presenza delle persone più importanti per noi, con la calma rassegnazione di chi ha già vissuto questo momento e sa che non c'è nulla in più da fare che non si stia già facendo. 
Ho pensato a questa torta perché mi sembra un inno alla primavera, sia nel suo aspetto che nei suoi profumi, dove il limone trionfa sul resto. 
Avrei voluto inserirci anche delle fragole poi ho pensato che avrebbero dovuto essere perfette nel gusto ma è ancora tanto presto per quelle davvero buone e lascio la scelta a voi. 
Per me la primavera ha il profumo fresco e acidulo del limone, che il piatto sia dolce o salato. 
Lo uso spessissimo e diventa un complemento fondamentale nel condimento delle insalate e verdure.
Vorrei poter conservare il più a lungo possibile questo aroma, forse il mio preferito in assoluto dopo quello del basilico (non per niente insieme stanno da Dio). 
La chiffon è un dolce che su questo blog è molto amato. 
Con le dovute precauzioni è semplice da preparare (consigliabile avere una impastatrice o planetaria per ottenere una massa montata con i controfiocchi) ed anche piuttosto veloce, in più è versatile e si mantiene soffice per diversi giorni adeguatamente coperta. 
La texture è talmente morbida da ricordare l'ovatta ed è possibile aromatizzarla con qualsiasi liquido (io l'ho fatta anche con l'Earl Grey e cioccolata). 

La ricetta è quella della Chiffon all'arancia che trovate già su questo blog, con questa variante:
  • la quantità di succo di limone è 100 ml + 80 di acqua. 
Inoltre, per la perfetta riuscita, fate attenzione a queste indicazioni:
  • Separate le uova (tuorlo da albume) e portatele a temperatura ambiente 
  • Non aggiungete sale alla montata di albumi, ma solo il cremor tartaro ed eventualmente un mezzo cucchiaino di limone che stabilizza la montata
  • Lo stampo per questo dolce è fondamentale: stampo da ciambellone americano o Angel cake con o senza piedini, 26 cm diametro nella parte più larga 
  • Lo stampo NON SI IMBURRA pena il disastro totale. La torta deve potersi "aggrappare" all'alluminio mentre cresce ed una volta sfornata dovrà essere capovolta sui suoi piedini o infilata a testa in giù sul collo di una bottiglia. Non si sforna fino a che non sia fredda. 
  • Ogni altra spiegazione, la troverete sul post indicato. 
Qui di seguito vi metto la ricetta della Namelaka al limone, facoltativa, con cui potrete fare la decorazione. Questa quantità vi servirà per la decorazione del top ed anche se vorrete, della farcitura. Quella che vi avanza può essere congelata e riutilizzata su altri dolci tipo crostatine con frutta. 

Namelaka al Limone 
340 g di cioccolato bianco
400 g di panna fresca 
200 g di latte intero
120 g di succo di 1 limone e la sua scorza grattugiata
5 g di colla di pesce in fogli 
25 g di acqua 
  • Spezzettate i fogli di gelatina e metteteteli in una ciotolina con l'acqua
  • Sciogliete il cioccolato a bagnomaria in una ciotola abbastanza ampia
  • Portate ad ebollizione il latte e versateci la gelatina mescolando per farla sciogliere completamente
  • Versate il latte in 3 tempi sul cioccolato, mescolando di volta in volta per incorporare bene. Non aggiungete altro latte se il primo non è ben incorporato.
  • Aggiungete la panna ed emulsionate con il Minipimer avendo cura di non incorporare aria 
  • Aggiungete il succo di limone e la sua scorza e mescolate con un cucchiaio. La crema si addenserà come per magia. 
  • Mettete in frigo tutta la notte coperta con pellicola a contatto.
  • Il giorno dopo decorate con un sac a poche con la vostra bocchetta preferita. Io ho usato una tonda liscia da 1 cm di diametro. 



venerdì 26 marzo 2021

Crostata salata di primavera e la tristezza della moderazione.

Primavera - Marina Rei 

Ultimamente ho dovuto prendere una decisione che mi ha creato un moto di tristezza.
Piegata dalla quantità di spam, riversata sui commenti di qualsiasi post pubblicato in passato o recentemente, ho deciso di mettere la moderazione ed impedire quindi l'imbrattamento di questo spazio con questa pratica avvilente. 
I vostri commenti verranno pubblicati non prima di essere vagliati da me. 
In passato cancellavo quei pochi messaggi spam al momento della ricezione, ma si contavano sulla punta delle dita ed erano per lo più messaggi in lingua straniera creati ovviamente da macchine. 
Negli ultimi due mesi invece, sono stata investita da messaggi provenienti da account fake in cui si inveiva contro una persona in particolare, di cui si faceva nome e cognome, un tale avvocato, accusato di pratiche ignobili. Una sorta di gogna mediatica attraverso pagine ignare. 
Siccome questa cosa è andata avanti per settimane nonostante il mio alacre cancellare, aumentando esponenzialmente giorno dopo giorno, ho dovuto prendere questa decisione, che vivo come una mutilazione della mia e vostra libertà di comunicare senza "censura". 
Ho anche deciso di decidere se rendere pubblici o meno i commenti "anonimi" in cui chi scrive e mi conosce, non si palesi con un nome, perché dietro l'anonimato c'è una forma di vigliaccheria insopportabile che mi fa venire voglia di perdere il mio aplomb capricorniano e lanciarmi in invettive senza moderazione. 
Perché io adoro il confronto se costruttivo, perché non sono perfetta e se c'è una critica e questa viene fatta con educazione, l'accetto di buon grado e la considero fonte di crescita personale. 
Invece, l'anonimato nella rete, è solo una maniera ignobile di offendere e colpire a tradimento persone di cui si è invidiosi, facendosi forti di questa invisibilità che invece ci fa solo piccoli. 
Quindi "cari" anonimi lettori che venite qui per mortificare me ed i miei amici attraverso commenti sgradevoli ed inutili, non troverete pane per i vostri denti su queste pagine, ma solo uno sguardo pietoso sulla vostra  triste e futile  esistenza. 
Scusate amici per l'introduzione necessaria, ma in qualche modo bisogna pur difendersi.
Pensiamo a cose belle come la primavera e prepariamo una ricetta che più facile di così non ce n'è. 
A metà tra una Pasqualina ed una torta salata, la differenza la fa la freschezza degli ingredienti. 
Scegliete i migliori mi raccomando. 

Ingredienti per 6/8 persone 
Stampo da 24 cm diametro 

2 rotoli di pasta sfoglia rotonda 
300 g di ricotta di pecora freschissima
200 g di fave sgusciate 
200 g di bieta erbetta novella
50 g di parmigiano grattugiato 
2 uova medie + 1 tuorlo 
la scorza di un limone grattugiato 
sale - pepe qb 
1 cucchiaio di olio extravergine 
  • prepara il ripieno: fate scolare bene la ricotta su un setaccio e mettetela in una larga ciotola 
  • lavate accuratamente la bieta erbetta. Tenete da parte una manciata di quelle più tenere e belle ed il resto scottatela per 3 minuti in acqua bollente. Scolatela, strizzatela bene e sminuzzatela al coltello. 
  • Scolate le fave 1 minuti in acqua bollente e privatele della pellicina 
  • Versate favette, bietola nella ciotola con le uova, il parmigiano, la scorza di limone e l'olio. Mescolate bene quindi aggiustate di sale e pepe.
  • Coprite lo stampo con carta da forno quindi sistemate il primo rotolo di sfoglia con cura. Bucatelo con i rebbi di una forchetta. Versate il ripieno livellandolo con una spatola. Cospargete la superficie con le foglioline di bieta rimasta. 
  • Dal secondo rotolo, ricavate delle strisce larghe a vostro piacimento e disponetele sul ripieno in maniera creativa o creando una griglia come per una crostata. Spennellate il tutto con il tuorlo rimasto sbattuto con poca acqua. 
  • Fate cuocere a 180° per 35/40 minuti o comunque fino a che tutto non sia ben dorato. 
  • Servite calda o tiepida accompagnata da una bella insalata mista, favette sgusciate o crudité di stagione. 












sabato 20 marzo 2021

Torta di mele alla francese per la Giornata Mondiale dei dolci di mele

You are the Sunshine of my heart - S. Wonder 

Veloce veloce perché è sabato e normalmente non si posta in questa giornata.
Ma sono stata tirata dentro ad una festa di dolci a base di mele e non ho potuto tirarmi indietro. 
Per l'occasione ho voluto preparare un dolce che dire facile e veloce è poco. 
L'impasto si prepara in due minuti dopo aver pesato e preparato gli ingredienti.
L'operazione più lunga è quella di sbucciare le mele credetemi.
La torta arriva da una vecchia rivista francese che faceva la polvere in casa mia. 
L'avevo messa da parte per prepararla in un'occasione giusta, e quella è arrivata. 
E' proprio la classica torta da massaia che non ha tempo da perdere: prepari la pastella in un attimo, ci butti sopra le mele e fai cuocere. 
Per completare il tutto, si rifinisce con una glassa mondiale, che fa versata sulla torta una volta cotta e ripassata in forno per farla dorare, creando una superficie lucente e caramellata da urlo. 
Nella sua semplicità, diventa un dolce elegante e buonissimo (che in casa mia è durato da sera a mattina). 
Se la proverete fatemi sapere. 
L'unica raccomandazione che vi faccio è di controllare la cottura. 
Sia nella prima che nella seconda cottura, la superficie deve essere ben dorata. 
Soprattutto nella seconda cottura, tenete la torta in forno fino a che non prenderà un bel colore caramellato, quindi fatela raffreddare un poco e toglietela dallo stampo aiutandovi con una lama. 
Bon apetit. 

Ingredienti per uno stampo a cerniera di 22 cm di diametro 
150 g di farina 00
100 g di zucchero 
10 g di lievito 
1 pizzico di sale 
2 uova grandi 
60 ml di olio di semi 
50 ml di panna + 50 ml di acqua miscelati 
2 mele Granny Smith grandi 

Per la glassatura 
1 uovo medio 
60 g di burro 
80 g di zucchero
2 cucchiai di latte  
la scorza di un limone grattugiato
  • Preriscaldate il forno a 180°. Versate la farina, lo zucchero, il lievito ed il sale e mescolate bene con una frusta. Aggiungete quindi le uova, l'olio ed il latte e mescolate fino ad ottenere una pastella liscia e senza grumi. 
  • Versatela nella teglia imburrata e con la base foderata di carta da forno. 
  • Sbucciate le mele, privatele del torsolo, riducetele in spicchi e tagliatele a pezzetti non troppo grandi. Cospargete delicatamente la superficie con le mele e mettete in forno per 30/35 minuti. 
  • Mentre la torta cuoce preparate la glassa. In una ciotola versate tutti gli ingredienti e mescolate con cura. Tenete da parte sino ad utilizzo.
  • Controllate la cottura del dolce. Quando la superficie sarà dorata dopo il tempo indicato, toglietela dal forno e versateci sopra la glassa ruotando lo stampo in modo che sia distribuita uniformemente. Rimettete in forno per altri 15 minuti fino a che non si sarà formata una crosticina croccante e dorata. 
  • Togliete dal forno e lasciate intiepidire per una decina di minuti, quindi passate una lama intorno ai bordi e sformatela. 
  • Servitela tiepida o a temperatura ambiente accompagnata da gelato, panna o crema inglese. E' deliziosa 



lunedì 15 marzo 2021

Pane di mele: una passione che profuma di lievito.

 
Ogni tanto ritorno. 
La cosa incredibile è che in questo periodo non faccio che cucinare e fotografare, ma non per il blog. 
Così quando non sono troppo stremata dalla suddetta attività e trovo un attimo per provare una ricetta che aspetta da un po', mi sembra quasi una festa. 
I lievitati mi rendono sempre molto felice. 
La fase dell'impasto, che osservo come un falco per capire se tutto sta procedendo come si deve; il riposo per la lievitazione, di cui cerco di dimenticarmi, perché se ci penso troppo alla fine qualcosa va storto -  del tipo "mi autosmalocchio"; la formatura, durante la quale cerco di immaginare il risultato finale quindi mi muovo sempre con un certo timore; la seconda ed ultima lievitazione, dove comincia il conto alla rovescia per il traguardo, e l'immancabile prova "impronta" sull'impasto ormai cresciuto...
Sono tutti momenti bellissimi, in cui il tempo lascia lo spazio ad altre attività ed alla distrazione. 
Farei lievitati tutti i giorni se potessi perché sono impagabili anti stress. 
Poi la cottura. 
Lì c'è sempre un'incognita ma ho imparato a fare una cosa:  ascoltare il mio naso. 
Controllo, apro lo sportello, misuro il colore con lo sguardo, analizzo il colore dei bordi. 
Ma non c'è nulla come il profumo che si sprigiona quando il nostro tesoro è cotto. 
Quell'odore dolce e intrigante come niente altro; quell'aroma che ti viene voglia di respirare a pieni polmoni come quando arrivi la mattina presto al mare; un profumo che ti riporta indietro, non sai bene dove, ma in un posto dove sei stato bene, pieno di luce, calore e felicità.
Il profumo di un pane che sta per essere sfornato, è una delle cose per cui vale la pena essere nati. 
Questa ricetta arriva da un gruppo di abili panificatrici con cui mi sto mettendo in gioco su Instagram. 
Si chiama "Il cestino del pane" ed ogni mese testiamo una nuova ricetta proposta da uno dei membri del gruppo. 
Oggi tocca a questo Pane di Mele, proposto da Roberta @dalricettariodiroberta. 
Ognuno dei participanti del gruppo, ha realizzato il proprio pane seguendo la ricetta ma mettendoci del proprio quindi avremo pani molto diversi nella forma e nella procedura. 
Se vorrete vedere gli altri pani, potrete seguire i tag dalla mia pagina Instagram. 
E adesso passiamo alla ricetta. 

Ingredienti per uno stampo a ciambella da 26 cm di diametro o da cake 30 x 13

450 g di mele golden a spicchi
50 ml di birra 
succo di un limone 
100 g di farina 0
500 g di farina di farro 240 W
7 g di lievito di birra
90 g di latte tiepido 
40 g di burro a dadini 
1 uovo + 1 tuorlo 
1 cucchiaino di zeste di limone grattugiata
10 g di sale 
1 cucchiaio di zucchero 
  • Versate le farine nella ciotola e miscelatele. Fate una fontana. Sciogliete il lievito di birra nel latte tiepido e zucchero e versatelo nella cavità lasciandolo agire per 15 minuti. 
  • Mentre il lievito agisce, cuocete le mele nella birra e succo di limone fino a che non abbiano assorbito i liquidi, quindi lasciatele raffreddare. 
  • Versate il sale sul bordo della fontana ed al centro, sul lievito mettete l'uovo, la scorza di limone, le mele e lavorate impastando a velocità media fino ad ottenere un composto omogeneo. 
  • Quando comincerà a staccarsi dalle pareti, aggiungete il burro morbido a tocchetti poco alla volta, impastando per una decina di minuti, fino a che l'impasto non sarà lucido, elastico ed avrà lasciato la ciotola ben pulita. 
  • Cospargete la superficie dell'impasto con poca farina, coprite con pellicola e fate lievitare per almeno 1 ora in forno con la lucina accesa. 
  • Rovesciate l'impasto sulla spianatoia per la formatura del pane. Se vorrete sistemarlo nella ciambella, potrete pesarlo e dividerlo in 6 palline di eguale peso. Piegatele e pirlatele quindi sistematele lasciando spazio tra l'una e l'altra, nello stampo imburrato. 
  • Fate lievitare per 45 min. circa sempre in forno coperto con un canovaccio pulito. 
  • Una volta lievitato, lucidate con il tuorlo sbattuto con un po' di latte ed infornate a 190° per 30 minuti o fino a che non sarà bello dorato. 
  • Sformate immediatamente e lasciate raffreddare su una gratella. Si conserva molto morbido per 2 o 3 giorni ed è perfetto tostato una volta raffermo. Si congela perfettamente una volta freddo e tagliato a fette.