giovedì 6 aprile 2023

Charlotte di Colomba con fragole: Buona Pasqua!

Ultimo rush prima della Pasqua. 
La mia sarà domestica, senza viaggi parentali ma con la mia famiglia intorno alla tavola di casa mia. 
A dirla tutta, la cosa che preferisco. 
Oddio, non è che non mi sarebbe piaciuto andare da qualche parte, ma considerando la ressa ed i prezzi, ed il mio livello di stanchezza, l'alternativa mi va benissimo.
Inoltre si prospetta una Pasqua freddina e forse anche piovosa. 
Per augurarvi una buona festa, ho preparato una ricetta che andrà bene per quando le feste saranno finite e vi ritroverete con una montagna di Colomba svolazzante tra un pensile e l'altro. 
Se proprio non ne potete più, questo è un modo carino per riproporla.
Intanto vi auguro dei giorni sereni e riposanti. Come più preferite. 
Buona Pasqua a tutti voi. 

La Colomba Pasquale è un dolce che si presta a numerose varianti di riciclo spesso molto semplici nella preparazione. 

La mia preferita è certamente il “pain perdu”, un escamotage tutto francese per utilizzare la brioche un po’ rafferma e trasformarla in una merenda deliziosa. 

Basta passare una fetta di colomba in una padella antiaderente con poco burro e farla tostare su entrambi i lati servendola con confettura o frutta fresca. 

Oppure il classico pudding all’inglese: basta preparare una crema con uova, zucchero e latte, versarla sugli avanzi di colomba in una pirofila aggiungendo frutta o pezzettini di cioccolata e passarla in forno fino a che la crema non sarà rappresa e la superficie dorata e via, il dessert è pronto da essere servito accompagnato a del gelato o panna. 

Questa ricetta invece si rifà alla tradizione dello zuccotto Toscano, dove il guscio di pan di Spagna diventa a base di colomba ed il ripieno un cuore di crema alla ricotta fresca di stagione che in primavera vive il suo trionfo. 

Fragole e cioccolata o anche la vostra fantasia fanno il resto. 

Facile, veloce e di grande effetto. 


Ingredienti per uno stampo da savarin di 24/26 cm di diametro

600 g c.ca di Colomba classica 

500 g di ricotta fresca

250 ml di panna fresca 

100 g di formaggio spalmabile tipo quark

50 g di zucchero a velo 

80 g di zucchero semolato fine 

600 g di fragole 

80 g di gocce di cioccolato 

8 g di gelatina in fogli 

La scorza grattugiata di un limone non trattato

La scorza grattugiata di un arancia non trattata 


Per il coulis di fragole

250 g di fragole 

2 cucchiai di zucchero

Il succo di 1 limone 


  • Foderate lo stampo a ciambella con pellicola trasparente ed affettate la colomba in fette regolari spesse mezzo cm quindi sistematele nello stampo in maniera da foderarlo completamente. Pressate con le dita verso le pareti per farle aderire. 
  • In una larga ciotola mettete la ricotta ben scolata ed il formaggio cremoso e con una spatola lavorateli fino ad ottenere una crema. Aggiungete lo zucchero semolato e la scorza degli agrumi e continuate a lavorare con energia. 
  • Mettete la gelatina a mollo in acqua fredda per 10 minuti. Nel frattempo scaldate la panna rimasta quasi a bollore quindi scolate la gelatina e strizzatela bene quindi versate la panna in una ciotola e fatevi sciogliere la gelatina. Aggiungete il composto alla crema di ricotta e mescolate bene.
  • Montate 200 ml di panna a neve ferma con lo zucchero a velo ed aggiungetela alla crema di ricotta mescolando delicatamente per incorporare. 
  • Per ultimo aggiungete le fragole ben lavate e tagliate a dadini insieme alle gocce di cioccolato e mescolate un’ultima volta. 
  • Versate il composto cremoso nello stampo pressando con una spatola quindi una volta raggiunti i bordi, chiudete tutto con fettine di colomba sulla superficie. Appoggiate un piatto piano o un vassoio con un peso sopra e mettete in frigo per almeno 2 ore o tutta la notte.
  • Preparate il coulis di fragole cuocendo le restanti fragole tagliate a pezzi, con il limone e zucchero. Quando le fragole saranno morbide, dopo c.ca 10 minuti di cottura, versatele in un bicchiere per mixer a immersione e frullatele. Potete passare il coulis ancora caldo al setaccio se preferite. Servite la Charlotte con la salsa di fragole fredda  
  • Si conserva in frigo massimo 3 giorni. Si può congelare. 





lunedì 3 aprile 2023

Supplì al telefono Cacio e Pepe: la malattia del sonno.

Arriviamo di rincorsa alla Pasqua dopo un Marzo meteora che ci ha lasciato così in fretta da trovarci sgomenti al pesce di Aprile. 
Non so più a cosa devo aggrapparmi per rallentare questa vita, un cavallo imbizzarrito che non sente più neanche il morso e le redini. 
La mia primavera è cominciata con un unico sentimento: desiderio di dormire. 
Il mio corpo cade in una sorta di catalessi verso le 14.00. 
In alcuni momenti, cado svenuta sul divano per quella mezzora che riesce a risollevarmi il morale e la lucidità. E' una sensazione di vero panico, il bisogno di dormire. 
Un'urgenza più forte della fame. 
Spero che questo "cambio di stagione" passi presto perché è imbarazzante sbadigliare come se non ci fosse un domani. La malattia del sonno.
Ditemi che non sono la sola. 
Ditemi che è normale e che è come il jat lag: dopo un po' ci si adatta. 
Al momento la cosa pare piuttosto ostinata. 

Un grande classico che valorizza formaggi come il pecorino (Romano, Toscano o Sardo) è la Cacio e Pepe. 

Un tripudio di sapori intensi e fondenti che richiede maestria e anche qualche piccolo trucco.

Ma trasferire una cacio e pepe in un supplì non è assolutamente difficile, anzi anche molto divertente, sia nel momento della preparazione che quando queste delizie verranno portate in tavola. 

Tutti impareranno cosa sia un “suppli’ al telefono” al momento in cui questa dorata polpetta verrà divisa in due ed il suo cuore di mozzarella filerà tra una metà e l’altra. 

E’ il momento della verità: ecco perché i supplì vanno serviti caldissimi, ma non subito, una volta tirati fuori dall’olio bollente. 

Dovrete attendere 2/3 minuti, perché la temperatura al cuore renda il ripieno perfetto per essere filante a dovere senza colare miseramente. 

Potrete riciclare ogni vostro risotto avanzato nello stesso modo. 

E i vostri cari vi ringrazieranno


Ingredienti per c.ca 20 supplì


400 g di Riso Vialone Nano

100 g di Pecorino romano grattugiato

80 g di Pecorino Toscano fresco a dadini 

50 g 

1 cucchiaio di pepe nero macinato fresco 

1 1/2 litro di brodo vegetale 

250 g di mozzarella non troppo acquosa

2 uova 

250 g di pan grattato 

100 g di farina 00

Olio per frittura 

  • Preparate il risotto in maniera tradizionale: in una larga padella tostate a fiamma media il pepe insieme al riso senza olio. Quando il riso comincia ad essere traslucido, abbassate la fiamma e cominciate a versare il brodo ben caldo comprendo il riso fino al suo livello. Mescolate. Lasciate che il riso assorba i liquidi prima di aggiungerne nuovamente e mescolate via via. 
  • Togliete il riso dal calore 2 minuti prima che arrivi a cottura. Aggiungete i formaggi, il burro e mantecate bene mescolando con cura quindi versatelo in un contenitore largo in modo che stendendolo si raffreddi velocemente. Copritelo e mettete in frigo almeno 3 ore o tutta la notte. 
  • Quando sarete pronti a friggere, preparate i supplì prendendo una cucchiaiata di impasto. Inumiditevi le mani e stendete il riso formando una piccola conca al cui centro metterete un rettangolo (2 cm x 1 cm) di mozzarella e richiuderete il riso intorno alla mozzarella formando un ovale. Proseguite fino a esaurimento degli ingredienti. 
  • In un piatto versate la farina, in un altro le uova sbattute e nell’ultimo il pan grattato. 
  • Fate scaldare l’olio in una padella di ferro stretta ed alta sui bordi e nel frattempo, passate il supplì prima nella farina, poi nell’uovo e per finire nel pan gettato. Se volete una crosta più spessa ripassate nuovamente nell’uovo e pan grattato. 
  • Fate cuocere pochi supplì alla volta in olio profondo a 170/180° per qualche minuto, girandoli via via in modo che risultino ben dorati e la mozzarella si sciolga completamente. 
  • Scolate su carta assorbente e serviteli ben caldi attendendo 2 o 3 minuti una volta tolti dall’olio. 
  • Si possono congelare una volta formati prima di procedere alla panatura.