lunedì 3 aprile 2023

Supplì al telefono Cacio e Pepe: la malattia del sonno.

Arriviamo di rincorsa alla Pasqua dopo un Marzo meteora che ci ha lasciato così in fretta da trovarci sgomenti al pesce di Aprile. 
Non so più a cosa devo aggrapparmi per rallentare questa vita, un cavallo imbizzarrito che non sente più neanche il morso e le redini. 
La mia primavera è cominciata con un unico sentimento: desiderio di dormire. 
Il mio corpo cade in una sorta di catalessi verso le 14.00. 
In alcuni momenti, cado svenuta sul divano per quella mezzora che riesce a risollevarmi il morale e la lucidità. E' una sensazione di vero panico, il bisogno di dormire. 
Un'urgenza più forte della fame. 
Spero che questo "cambio di stagione" passi presto perché è imbarazzante sbadigliare come se non ci fosse un domani. La malattia del sonno.
Ditemi che non sono la sola. 
Ditemi che è normale e che è come il jat lag: dopo un po' ci si adatta. 
Al momento la cosa pare piuttosto ostinata. 

Un grande classico che valorizza formaggi come il pecorino (Romano, Toscano o Sardo) è la Cacio e Pepe. 

Un tripudio di sapori intensi e fondenti che richiede maestria e anche qualche piccolo trucco.

Ma trasferire una cacio e pepe in un supplì non è assolutamente difficile, anzi anche molto divertente, sia nel momento della preparazione che quando queste delizie verranno portate in tavola. 

Tutti impareranno cosa sia un “suppli’ al telefono” al momento in cui questa dorata polpetta verrà divisa in due ed il suo cuore di mozzarella filerà tra una metà e l’altra. 

E’ il momento della verità: ecco perché i supplì vanno serviti caldissimi, ma non subito, una volta tirati fuori dall’olio bollente. 

Dovrete attendere 2/3 minuti, perché la temperatura al cuore renda il ripieno perfetto per essere filante a dovere senza colare miseramente. 

Potrete riciclare ogni vostro risotto avanzato nello stesso modo. 

E i vostri cari vi ringrazieranno


Ingredienti per c.ca 20 supplì


400 g di Riso Vialone Nano

100 g di Pecorino romano grattugiato

80 g di Pecorino Toscano fresco a dadini 

50 g 

1 cucchiaio di pepe nero macinato fresco 

1 1/2 litro di brodo vegetale 

250 g di mozzarella non troppo acquosa

2 uova 

250 g di pan grattato 

100 g di farina 00

Olio per frittura 

  • Preparate il risotto in maniera tradizionale: in una larga padella tostate a fiamma media il pepe insieme al riso senza olio. Quando il riso comincia ad essere traslucido, abbassate la fiamma e cominciate a versare il brodo ben caldo comprendo il riso fino al suo livello. Mescolate. Lasciate che il riso assorba i liquidi prima di aggiungerne nuovamente e mescolate via via. 
  • Togliete il riso dal calore 2 minuti prima che arrivi a cottura. Aggiungete i formaggi, il burro e mantecate bene mescolando con cura quindi versatelo in un contenitore largo in modo che stendendolo si raffreddi velocemente. Copritelo e mettete in frigo almeno 3 ore o tutta la notte. 
  • Quando sarete pronti a friggere, preparate i supplì prendendo una cucchiaiata di impasto. Inumiditevi le mani e stendete il riso formando una piccola conca al cui centro metterete un rettangolo (2 cm x 1 cm) di mozzarella e richiuderete il riso intorno alla mozzarella formando un ovale. Proseguite fino a esaurimento degli ingredienti. 
  • In un piatto versate la farina, in un altro le uova sbattute e nell’ultimo il pan grattato. 
  • Fate scaldare l’olio in una padella di ferro stretta ed alta sui bordi e nel frattempo, passate il supplì prima nella farina, poi nell’uovo e per finire nel pan gettato. Se volete una crosta più spessa ripassate nuovamente nell’uovo e pan grattato. 
  • Fate cuocere pochi supplì alla volta in olio profondo a 170/180° per qualche minuto, girandoli via via in modo che risultino ben dorati e la mozzarella si sciolga completamente. 
  • Scolate su carta assorbente e serviteli ben caldi attendendo 2 o 3 minuti una volta tolti dall’olio. 
  • Si possono congelare una volta formati prima di procedere alla panatura.


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