mercoledì 19 giugno 2019

Il Galatoboureko ed il sapore di Cipro

I have a dream - Abba 
Con l'arrivo di Giugno, si comincia a sognare il prossimo viaggio.
Pur non essendo un'amante del mare come vacanza, specialmente quando si hanno le ferie a ferragosto, sono però profondamente innamorata del mare come luogo dell'anima ed un piccolo sogno che spero di poter esaudire è visitare Cipro, grande isola che segna il confine tra Oriente ed Occidente e che fa sognare soltanto pronunciandone il nome.
Il libro Starbooks del mese di giugno è un omaggio a quest'isola, attraverso la sua cucina. Georgina Hayden ci racconta della sua infanzia osservando le mani della nonna materna cucinare piatti meravigliosi.
Io ho scelto di provare un Galatoboureko, o letteralmente "dolce di crema" in cui la pasta fillo arrotolata come piccoli sigari, richiude un cuore di crema profumata.
La ricetta dettagliata è sul post di oggi  che vi invito a leggere, perché è pura poesia.
Buona estate amici.



martedì 11 giugno 2019

Faraona bardata con patate novelle: lo ZEN e la maleducazione.

Coming around again - Carly Simon
La mattina di un sabato di giugno.
Sola, in agenzia.
So già che non passerà nessuno: qui tutti hanno già cominciato ad andare al mare quindi potrò lavorare nella totale tranquillità.
Metto la mia musica preferita in lieve sottofondo e predispongo l'animo ad uno zen rilassato e sorridente.
Sono le dieci ed una giovane coppia simpatica si affaccia alla porta: devono firmare delle carte per dei visti. Li faccio accomodare, ma ricontrollando i documenti, mi accorgo che c'è un piccolo errore e mi accingo a correggere.
In quello stesso istante arrivano una signora over 70 e quello che deve essere il figlio, un quarantenne col borsello che comincia a girare nervoso alle spalle dei ragazzi, con fare scocciato.
Io chiedo con gentilezza di cosa hanno bisogno e mi sento rispondere che devono solo lasciare la quota regalo per una lista di nozze.
Guardo i ragazzi di fronte a me chiedendo il loro permesso per servire velocemente queste persone e loro acconsentono sorridendo.
Il mio spirito zen comincia a subire dei contraccolpi.
Il quarantenne col borsello, con il tono di chi "finalmentehaicapitochedeviservireprimanoi" esordisce: "Ecco, bene, così si fa tutti prima", in un senese sguaiato.
Io guardo stranita i ragazzi, loro guardano me complici e tratteniamo a stento una risata (tutti prima chi?).
Mentre sto per stampare la ricevuta del pagamento, divento protagonista di un siparietto che lascia a bocca aperta i clienti seduti vicino a me:
" E dove lo farebbero questo viaggio di nozze?" - si lancia sguaiato il ragazzone vintage.
"Vanno in Giappone! Un tour davvero meraviglioso" - rispondo entusiasta per la scelta dei clienti.
L'entusiasmo dura il tempo di un attimo, spianato dalla risposta del tipo che con "Ma che c'è bisogno di andà in Giappone co' tutte le belle hose da vede' che abbiamo in Italia? Io mi domando e diho".
Evito di iperventilare, stendo le braccia lungo i fianchi, prendo un lungo respiro ripristinando il sorriso e rispondo serena: "Sa, il viaggio di nozze è un viaggio per la vita. A meno che non decida di sposarsi 6 o 7 volte, cosa che lei avrà la fortuna di non sperimentare, fare un grande viaggio una volta nella vita, è diritto sacrosanto di chi lo decide."
"Sarà, ma pe' me è una spesa inutile" e lancia un'occhiata tronfia alla madre che lo fissa silenziosa.
Mi verrebbe da ricordargli che se non ci ha fatto caso, si trova in una agenzia di viaggi, luogo in cui ci sono persone che lavorano per pagarsi la pagnotta e che viaggiare è ciò che da' il senso a questo lavoro, ma poi, stremata dalla maleducazione dell'ignorantone, lo saluto con "Contento lei, arrivederci e grazie".
Una volta spariti dalla mia visuale, i ragazzi del visto mi guardano e mi chiedono: "Vi fanno un vaccino per affrontare simili serpenti?"
Ridiamo tutti come matti ed il mio zen ritorna disteso dove lo avevo lasciato.
Gioie e dolori del lavoro al pubblico.
Lo sa bene chi come me incontra persone ogni giorno e non per piacere.
La maleducazione impera e la pazienza di quei pochi sopravvissuti al culto della gentilezza, è ormai talmente sfibrata da essere pronta per il macero. Amici gentili: resistete. Siamo una razza in estinzione.
Dopo quasi due mesi torno a pubblicare.
La voglia me l'ha data questa ricetta, che arriva da una bella collaborazione con la distribuzione SIMPLY ETRURIA che nella mia regione ha molti negozi.
Ho preparato la faraona per il numero Speciale Toscana del mese di giugno e gli amici della mia zona potranno leggerla lì, insieme ad un altro piatto molto speciale che pubblicherò a breve.
Per me è stata l'occasione di provare una carne che personalmente non avevo mai cucinato e che se gestita come si deve, dà grandi soddisfazioni.
Ecco qui la ricetta. Semplicissima.

Ingredienti per 4 persone
1 faraona toscana di c.ca 1,800
100 g di rigatino del chianti a fette sottili
1 lattina di birra rossa a temperatura ambiente
1 spicchio d'aglio
rametti di rosmarino, un mazzetto di salvia
1 carota,  costa di sedano, 1 piccola cipolla
Olio extravergine d'Oliva Chianti Classico Dop
Sale, pepe, qb
2 kg di patatine novelle ben lavate e con la buccia.

  • Pulite la faraona, private la pelle di eventuali residui di piume quindi riempite la cavità con rosmarino, salvia, uno spicchio d'aglio in camicia. Spennellate la pelle con olio extravergine e massaggiate tutto il volatile con sale a cui avrete aggiunto un trito finissimo di rosmarino, salvia e pepe. Una volta condita la pelle, bardate la faraona con le fettine di rigatino partendo dal petto ed arrotolandole poi sulle cosce. Legate le estremità delle cosce per non farle allargare in cotture, e fermate il rigatino con dello spago da cucina legato intorno al petto. Inserite un paio di rametti di rosmarino sotto lo spago.
  • Sistemate la faraona bardata in una teglia sufficientemente larga e cosparsa con abbondante olio extravergine. Pulite le carote, il sedano e la cipolla e tagliate il tutto a rondelle non troppo spesse e versatele nella teglia intorno alla faraona. 
  • Mettete in forno preriscaldato a 180° C statico, coperta con un foglio di allumino e date 20 minuti con il timer. Nel frattempo tagliate in due le patate novelle e sistematele in una pacca da forno oleata, che possa contenerle tutte su uno strato, sul lato del taglio, salando bene il tutto ed aggiungendo una manciata di foglie di salvia e rosmarino. Mette in forno con il pollo. 
  • Passati i primi 20 minuti, versate sulla faraona un bicchiere e mezzo di birra e salate leggermente gli odori. Proseguite la cottura senza il foglio di alluminio. Ogni 15 minuti bagnate la faraona con il fondo di cottura.
  • Girate le patate e proseguite la cottura girandole ogni 15 minuti in modo che si dorino su tutta la superficie. 
  • La durata della cottura della faraona dipende dal peso. In genere si parla di 1 h per chilo di peso ma la faraona ha carne piuttosto tenace quindi è possibile che dobbiate cuocerla più a lungo. Fate la prova cottura su una delle cosce (la parte più ostinata): bucatela con uno stuzzicadenti e se esce liquido trasparente, allora è cotta. Toglietela dalla teglia e mettetela sul piatto di portata coprendola con l'alluminio. 
  • Prendete le verdure del fondo di cottura con il liquido e frullatele con un mixer a immersione. Servite la salsa con la carne.
  • Sistemate le patate ormai dorate sul piatto di portata e servite tutto ben caldo.