mercoledì 22 gennaio 2014

Se è grande, è americano! Bagels e ricordi di un viaggio.

Born in the USA - The Boss
L'America è un paese grande. Oggettivamente.
Che poi sia anche un grande paese, ognuno ha la sua opinione in proposito.
Ma l'aggettivo grande ed il suo rapporto con esso quando arriviamo in America, per noi che veniamo dalla campagna (come diceva una bella canzone) è fonte di alterne reazioni.
Viaggerete in lungo e in largo e "grande" in tutte le sue declinazioni, fino a superlativi assoluti creativi e onomatopeici, sarà la parola che non potrete imperdirvi di pronunciare.
Perché tutto in quel paese è decisamente fuori misura.
A partire dagli spazi, vasti, sconfinati, senza orizzonte raggiungibile con lo sguardo.
Alle strade che attraversano il paese, sul cui esempio sono state riprodotte le corsie dei supermercati,  in cui possono incrociarsi 4 carrelli senza nemmeno dover dare la precedenza.
Per finire alle porzioni del cibo, fresco o confezionato: non riuscirete mai a comprare una bottiglia di latte da un litro come è uso qui da noi.
Finirete il vostro giro di spesa inevitabilmente con un bidone di latte ridicolmente grosso o con la singola porzione pensata per chi vive da solo, ovvero il tristissimo mezzo litro.
Di conseguenza potete immaginare che anche la maggior parte della gente si conformi a questa generale "grandezza", finendo col diventare over size.
Questo purtroppo è un argomento poco piacevole su cui fare dell'ironia, ma è tristemente noto, per cui se avrete la fortuna di poter programmare un viaggio nel grande paese, abituatevi all'idea.
Qualche anno fa, quando mia figlia quasi dodicenne aveva solo cinque anni, abbiamo fatto un bellissimo viaggio in Florida.
Lo scopo primario era ovviamente portare Alice ai parchi Disney (che intendiamo bene, erano una meta ambita anche da noi bambinoni mai cresciuti).
Poco più di otto giorni tra la costa affacciata sul Golfo del Messico e Orlando a fine ottobre, in coincidenza con il week end di Halloween.
L'America si gira in auto, "on the road" e non c'è modo migliore per conoscerla, apprezzarla e scoprirne le infinite contraddizioni.
Con mio marito abbiamo viaggiato spesso in US ed amiamo moltissimo l'idea del viaggio in auto.
Fin dal momento della scelta del mezzo all'agenzia di autonoleggio.
La macchina più piccola prevista dalle agenzie locali è quella che per lo standard europeo rientra nella categoria "berline", ovvero la nostra categoria più alta.
Gli americani vogliono stare comodi (ma soprattutto, e perdonate se sono anche un po' cattiva, sono dotati di superculoni per cui le macchine devono essere grandi!) e se pensate di noleggiare un'utilitaria tipo Fiat Punto o simile, dimenticatelo...quelle sono macchine giocattolo.
Quindi ci siamo trovati a viaggiare con una stupenda familiare color panna, poltrone avvolgenti, superaccessoriata con portabicchieri, tavolinetti, scomparti segreti e altri sorprendenti gadget con cui abbiamo tenuto impegnata mia figlia durante gli spostamenti.
Il primo momento di panico da "grandezza", lo abbiamo vissuto a Orlando arrivando a Disneyworld.
Eccitati per il desiderio di entrare ai parchi, siamo arrivati ancora prima dell'apertura ed abbiamo lasciato l'auto nel parcheggio principale (uno spazio di 2 o 3 ettari preposto alla bisogna), che a quell'ora era praticamente vuoto.
Ma dal parcheggio non si entra a piedi nel parco.
Bisogna prendere un trenino tipo quelli turistici, che ti porta alla stazione dove ti imbarchi sullo shuttle veloce per il parco.
L'organizzazione è micragnosamente perfetta. Il trasferimento dura al massimo 15 minuti e nessuno deve mai attendere.
La giornata è stata magica, ma non devo raccontarvela. Vi metto qualche foto fatta allora, giusto per farvi capire.
Il bello è arrivato a fine giornata.
Ripreso lo shuttle e poi il trenino, arriviamo al parcheggio all'imbrunire.
Di fronte a noi si prospetta uno spettacolo agghiacciante: un parcheggio stracolmo di auto, tutte color panna, tutte familiari, tutte uguali!
Una distesa di auto senza fine e nella mia testa il vuoto: ma come diamine è fatta la nostra macchina?
Si, perché vi pare facile dopo un solo giorno di noleggio avere chiaramente nella testa com'è fatta la vostra auto. A malapena vi ricordate il colore.
Mio marito ed io ci guardiamo seriamente preoccupati e cominciamo a scandagliare la zona dove ci ricordavamo di averla parcheggiata. Fino a che mia figlia fa: BIIIP!
Genio di una bambina: la chiave chiama macchina! Mio marito schiaccia il bottoncino sulla chiave e nel mare magnum di auto, vediamo illuminarsi e lampeggiare in lontananza la nostra....Salvi!
Ecco a cosa servono gli accessori!
I parchi Disney sono un paradiso del divertimento: in tutti i sensi!
Per politica aziendale, tutti i dipendenti devono attenersi scrupolosamente alla politica Disney del "qui dentro si vive la fiaba", quindi tutti coloro che lavorano per la fiaba, sono per contratto magici: sempre sorridenti, gentilissimi, cordiali, assertivi, disponibili e ti vengono in soccorso anche se non sei in difficoltà.
Lo abbiamo scoperto interrogando una ragazza italiana che faceva la sua esperienza ad Epcot e che sembrava annoiarsi a morte. Però parlava un inglese perfetto!
Gli americani sono bravissimi a crearti dei bisogni: assurdi, indecenti, assolutamente inutili. E per questo irresistibili.
Quando si hanno bambini, si fa tutto per loro.
 Arrivati a destinazione, abbiamo scoperto l'esistenza della "Bibbidi Bobbidy Boutique!, dove una bimba entra come tale ed esce nei panni di una principessa. Dalla A alla Z: vestito, scarpe, trucco e parrucco della sua principessa preferita.
Ecco, adesso parlo da donna a donne/mamme!
Lo so perfettamente che è eccessivo, antifemminista e retrogrado, ma voi cosa avreste fatto?
Personalmente, se ci fosse stata anche una situazione per le mamme, mi sarei fiondata a pesce! Figuriamoci mia figlia.
A parte il costo, che è decisamente anti economico, è stata una delle esperienze più divertenti del viaggio...la sera siamo andati alla parata di Halloween e Alice era la principessa Bella (notare le fate madrine belle paciose!).
Non si scherza con le dimensioni, con i numeri e le quantità.
Mentre farete le vostre buone file alle attrazioni nei parchi, sarete circondati, e se vi dico circondati credetemi, da persone che fanno un'unica cosa continuativamente: mangiano.
Mangiano di tutto: da strane sbobbe gelatinose in colori che vanno dal rosa fucsia all'azzurro Puffo, a cosce di tacchino grandi come la testa di vostro figlio, passando attraverso qualsiasi altra schifezza vi venga in mente.
E poi bevono: litri e litri di Coca ed altre bevande superzuccherose che nemmeno Mary Poppins riuscirebbe a propinarvi con un magico cucchiaio.
E voi li osservate, sentendovi piccoli alieni in un mondo del tutto nuovo.
Fino a che arrivate su una meravigliosa spiaggia deserta affacciata sul Golfo del Messico e capite che la natura altro non è che il modello dell'esagerazione numerica a cui si ispirano gli americani.
Tutto è grande, tutto è numeroso!
Anche una semplice spiaggia in cui la sabbia è completamente coperta da conchiglie e gabbiani.
Potrei stare qui ora a raccontarvi di questo ed altri viaggi, ma per decenza dovrei tentare di contenere le parole e lasciarvi anche una ricetta.
Che non può essere che una delle mie cose preferite di stampo US. I Bagels.
Ho sentito irresistibilmente il desiderio di farli dopo aver letto il post di Fede, ispirata a sua volta dallo Zio Piero.
Quindi anche io Bagels. In una ricetta semplice, veloce e molto fedele.
Chi di voi li ha mangiati nella loro terra di origine, sarà soddisfatta del risultato.
Ed inevitabilmente avrà un moto di nostalgia.
Ingredienti per 9 bagels medi
400 g di farina 00
225 di latte caldo
50 g di burro
25 g di zucchero
7 g di lievito di birra fresco (io ho dimezzato la dose originaria ed hanno lievitato ugualmente benissimo - credo si possa scendere a 5 g)
3 g di sale
1 tuorlo con un goccio d'acqua per spennellare
semi di vario genere a vostro piacere per la finitura: sesamo, girasole, papavero, zucca, ecc.

Mettete il latte con il burro e lo  zucchero in un pentolino e fate scaldare fino a che il burro non sarà sciolto. 
Togliete dal fuoco e fate intiepidire. State attenti alla temperatura perché dovrete scioglierci il lievito (che non vuole il caldo ma solo il tiepido). 
Quando la tipica schiuma compare in superficie, il vostro lievito è pronto per l'impasto. 
Mettete  nella ciotola della planetaria la farina, il composto di latte-burro-zucchero-lievito e il sale.
Impastate con il gancio a velocità moderata fino a che il panetto non pulirà bene la ciotola ed avrà un aspetti liscio ed elastico. Aggiungete farina se necessario. Non deve essere appiccicoso. Questo dipenderà dalla farina che userete. Fate lievitare per un'ora e mezza coperta ed in luogo tiepido.
Una volta pronta la pasta, toglietela dalla ciotola e sgonfiatela, arrotolatela in una grossa salsiccia e ricavate 9 palline di c.ca 80 g l'una. Quando avrete la vostra pallina, bucatela al centro con il dito indice e con molta delicatezza cercate di allargare il buco il può possibile (questo tenderà a richiudersi in cottura come ha fatto con i miei bagels)
Quando sono pronti, fateli riposare ancora una decina di minuti e poi tuffateli un po’ alla volta in una pentola capiente in cui avrete fatto bollire dell'acqua. 
Questi galleggeranno su un lato. Contate fino a 20 lentamente quindi girateli con una schiumarola e contate nuovamente fino a 20. Scolateli e fateli asciugare su un panno pulito.
Sistemate ora i bagels su una teglia coperta di carta forno, spennellateli con il tuorlo diluito con un cucchiaio di acqua e cospargeteli con i vostri semi preferiti (io ho usato sesamo e papavero). 
Infornate a 220° per 10 minuti, abbassate poi la temperatura e cuoceteli altri 10 minuti, infine abbassate ancora a 180°C e terminate la cottura, altri 10 minuti circa.
Lasciateli intiepidire su una gratella. Dopo godete!
In casa mia li abbiamo farciti come da tradizione: salmone e creme cheese; scrambled eggs, pomodori e maionese; prosciutto affumicato, insalata e fettine di Emmental. 
Ma la fantasia ha tante potenzialità. Usatele. 
PS - Fatene tanti e congelateli. Tostati sono ancora più buoni!



51 commenti:

  1. Comincio a pensare che , o siamo in sintonia o veramente sei la mia ossessione: ho fatto lo spezzatino nel tajine come te e domenica ho fatto i bagels ...però con lievito madre. Mah, inizio a preoccuparmi. Ogni ricetta del redone è una tua versione....Patty esci dal mio corpo.....
    come al solito è un piacere leggerti e le foto sono piene di calore. Brava.

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    1. Chiama un esorcista! Mi hai fatto troppo ridere....e comunque non so so, però a volte davvero ci sono delle telepatie...vai a sapere! Vediamo con la prossima ricetta. Se succede ancora, cominciamo a preoccuparci! Un bacione mia cara.

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  2. Una roba che mi ha sempre scioccato, galloni di latte a parte che poi vai a capire in quanti si deve essere in famiglia per berlo tutto, sono i galloni di acque aromatizzate con qualsiasi aroma conosciuto! I bagel per me che non amo i dolci soprattutto a colazione, rimangono una soluzione perfetta!

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    1. Esatto...tutti quei colorini strani, innaturali, e gli aromi praticamente di ogni essenza conosciuta e sconosciuta. Formato esercito! Vai a capirci qualcosa.
      Io i dolci a colazione li adoro, ma poi mangio anche i Bagels!
      Bacione cara Greta.

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  3. Che belle foto, che bel viaggio, che nostalgia mi hai fatto venire...ora non mi resta che fare i bagels

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    1. ahahaha....attenzione che poi la nostalgia aumenta. Un abbraccio forte Titti!

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  4. "Gli americani sono bravissimi a crearti dei bisogni: assurdi, indecenti, assolutamente inutili" mi hai messo una voglia indicibile di visitare questo paese, io che un po' per brit-love un po' per caso non sono mai uscita dalla vecchia Europa. Ma davvero mangiano piu' di noi italiani? Io quando mi sono trasferita a Roma (a parte essere mostruosamente ingrassata) ho pensato che questo fosse il massimo... =D
    un bacio grande Patty, bello questo post di viaggio, aspettiamo i prossimi!

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    1. Chiara, la misura di quanto mangiano gli americani non è quantificabile. Il problema è che mangiano tanto, ma soprattutto mangiano male e mangiano in continuazione. A qualsiasi ora del giorno. Tu sarai pure ingrassata a Roma, ma il massimo non sai ancora cos'è!
      Però un viaggio in US devi assolutamente. Devi, a partire da NY. Poi dopo non potrai più farne a meno! Un bacio grande.

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    2. I Romani sono assolutamente morigerati, al confronto. E poi mangiano malissimo: oltre alle porzioni, è tutto cibo che sembra messo all'ingrasso. Oli di cottura incomprensibili, uova sbiancate, zucchero a non finire ovunque, dolci coperti di salse appiccicose e gessose, impossibile trovare dell'acqua pura. Gonfio, grasso e zuccherato, oppure se vai in posti diversi, ai limiti del penitenziale. insomma il senso della misura e soprattutto il buonsenso lì non esistono. In tre settimane non posso dire di aver trovato solo roba "cattiva" al gusto, ma di non aver fatto un pasto realmente soddisfacente sì, tranne in un ristorante assai costoso a Los Angeles che faceva cucina d'ispirazione francese con ottimo vino... Sembra tutto "vuoto" e spinge a mangiare ancora.

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  5. Bagels meravigliosi e il racconto del tuo viaggio a Disneyland è emozionante!!
    Io pagherei fior fior di quattrini per farmi trasformare in una principessa come ha fatto tua figlia!!! :))
    Magica Patty :*

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    1. ahahahaah cara Fede, l'esperienza è così divertente, soprattutto osservare le bambine che si fanno fare di tutto pur di vivere un sogno! Qualcosa di impagabile.
      Ti auguro di poterlo fare presto! Ti abbraccio forte.

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  6. Mi piace tornare a casa, anche se solo attraverso un post, bellissimo! Hai fatto bene a citare Sanibel e le sue conchiglie: il paradiso per chi come me, ama raccoglierle!
    E per colazione quando sono negli States e la voglio salata, è un bel bagel (onion bagel) tagliata a metà con una bella spalmata di cream cheese!
    Wonderful recipe!
    Isabel

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    1. Ma grazie Isabel, sono felice che tu abbia apprezzato. Sanibel è un posto incredibile e di una bellezza da togliere il fiato. Non sarei più venuta via da lì. Ci siamo stati il tempo di un pomeriggio, che peccato. Vorrei ripartire anche adesso.! Ti abbraccio

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  7. Bagels e America.. un binomio inscindibile!
    Ho visitato solo New York e l'ho amata, mi sembrava di essere dentro un film .. dentro tutti quei luoghi e accanto a tutte quelle persone che per anni abbiamo visto in film e serie televisive.
    Anche se a detta di molti, visitare NY non è come vedere l'America..
    NY è un mondo a parte... molto d'impatto direi, basta passeggiare sulla Broadway, girarsi all'improvviso e trovarsi tra le mille luci di Time Square!
    Comunque un bel bagels me lo mangerei ma dei tuoi!
    Un bacio Patty

    Laura

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    1. NY non è veramente l'America delle profonda provincia. Ed è differente da tutte le grandi metropoli...LA prima volta che andati a NY mi sembrò di ritornarci. Come se ci fossi già stata mille volte. MA è quello che il cinema e la TV riescono a fare nella nostra fantasia. Per capire gli US, bisogna partire in auto e guidare, guidare tanto. Spero che potrai farlo un giorno. Un bacio grande

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    2. Hai ragione, la grandezza degli USA la si misura in quegli sperduti edifici sparsi que e là da pompe di benzina, magari con slot machine e distributore di bibite gassozuccherate. Ti chiedi dove sia la vita e pare sia tutta lì tra quelle pareti, per sempre. In fondo come da noi nell'Ottocento.

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  8. Patty, come sai adoro viaggiare negli USA tanto quanto te. Con l'augusto consorte ci siamo fatti diversi parchi di divertimenti, senza vergogna pur non avendo bimbi :D
    Ah, concordo...tutto è grande perchè loro sono, ehm, enormi...

    Bagels perfetti :)

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    1. ahahahaah...Allora non siamo i soli! Ci ritornerei di corsa, senza pensarci un minuto perché adoro quel paese.

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    2. Anche noi, un tempo. Però ci siamo pure scarpinati Arches, Grand Canyon et similia, davvero meravigliosi.

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  9. Sono andata negli U.S.A. tre volte e ho avuto la tua stessa impressione (e chi non l'avrebbe?).
    Ma quando sono andata in Austria e ho potuto vestirmi con i costumi dell'epoca non ci ho pensato due volte, non solo li ho provati tutti, ma mi sono fatta pure fotografare (testimonianza sul blog, come dire, senza ritegno!)… vuoi che una bambina non ne sia più che felice??? Perché, è vero abbiamo dei principi, abbiamo lottato, ma in fondo in fondo, vogliamo essere tutte principesse!!!… almeno per un giorno! ;)
    I bagels cercherò di sglutinarli!

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    1. Io ho avuto il coraggio di vestirmi con un abito medievale per partecipare ad una cena in tema. Avevo una cofana in testa che non sto a raccontarti...però morivo dal ridere ed ero molto nella parte! Siamo malate, eh? Un bacione grande.

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  10. Vero verissimo, USA =oversize:-) e poi però fanno il latte "low fat" ( che ci sta) ma... Le uova low fat?!!? Io li ho amati subito, gli States e gli americani, mi sembrano sempre dei bambinoni, con quella loro avversione alle bugie che invece per l'italiano medio, caciarone nel DNA, non potrebbe proprio esistere ! Da italiana fuori dalle righe però li amo e basta.
    I bagels che provai, però eran zeppi di cannella e non ne ho un buon ricordo, la mia prossima "madeleines" per gli USA sarà con la tua ricetta ;)
    Un abbraccio grande!

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    1. Peccato che fanno tutto low fat e poi ne mangino il quadruplo! :D
      Però io li adoro come te, ed è per questo che amo lavorarci, perché quando arrivano in Italia, sembrano davvero dei bambini in un parco giochi. E vogliono provare tutto, senza preclusioni. Bagels alla cannella non me li ricordo...ma tu prova questi e poi mi dici! Baci tesoro!

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  11. Ritrovare l'auto nei parcheggi è una cosa che mi mette in ansia in Italia, figuriamoci in America (inoltre il mio telecomando bippa solo quando ci stai sopra). Però in poche parole l'America l'hai descritta molto bene. E anche i Bagels

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    1. Grazie Andrea....sai quante volte ho perso l'auto qui in Italia. Parcheggio e non faccio mente locale su dove la metto...un disastro. Grazie per essere passato. Baci

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  12. Quando l'anno scorso sono stata a New York sono convinta di non essere stata in America. New York è snob, snella, raffinata, trovi cibi salutari e bio, latte da mezzo litro e ristoranti con porzioni europee. Sarà anche l'ombelico del mondo ma è decisamente più vicina a noi.
    Lammerica è tutta un'altra cosa :-)
    Proverò anche i bagels visto che li ho provati solo in Italia (e non mi sono neppure piaciuti perché erano stantii). Bacioni e bellissimo racconto

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    1. Hai detto esattamente le sacre parole: NY non è l'America. E' NY, un mondo a parte. Che però ti si attacca addosso perché in realtà troviamo molto dei noi e di come vorremmo che fosse il nostro paese. Tutto il resto fuori di lì, è lontano anni luce. E questo lo sanno anche gli Americani, che scappano dalla provincia per trovare un futuro nella grande mela.
      Bagels stantii...bleath. Fai questi e mi racconti! Abbraccione.

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  13. Condivido pienamente Patty!!!! L'impressione è quella che là sia tutto in formato super! Pensa che noi avevamo chiesto la macchina più piccola al noleggio e ci hanno dato un suv!!!
    Deliziosi i bagels!!

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    1. ahahahah lo vedi che ho ragione? Che meraviglia il suv....per guidare per centinaia di km bisogna avere una macchina comoda. Come vorrei ripartireeeeee....Bacissimi,

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  14. Quanto hai ragione in America è tutto esageratamente Big e purtroppo non solo le cose, però una delle cose che mi ha colpito è il loro amore verso l'Italia, cosa che non ho riscontrato in nessun altro paese visitato.
    I tuoi bagles sono semplicemente perfetti!

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    1. E' vero. Questo amore lo riscontro in tutti i miei clienti americani che vengono in Toscana e resto d'Italia e che si esaltano con pochissimo. Ho imparato a guardare il mio paese con occhi diversi, lo sguardo innamorato che hanno loro. Baci tesoro.

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  15. Che bello Patty fare questo vaglio con i tuoi racconto coinvolgenti..non sono mai stat in America ma penso che sia un'esperienza da fare almeno una volta nella vita! Per consolarmi ad assaporare un po' di USA penso che potrei cimentarmi in questi bagels..è già un inizio non trovi??
    Un bacio tesoro e a presto <3
    la zia Consu

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    1. Con questo Bagel inizi proprio bene. Aspetto di vedere come li farcirai! Baci cara Consu!

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  16. mai stana negli states, si scrive così? C'è stata mia mamma per un mese l'estate di due anni fa, è tornata con questo senso del grande e qualche chilo in più, mi diceva, ti senti una anoressica in confronto :D immaginavo una cosa simile e credo che rimarrei ammammaluccuta se andassi lì. Concordo sul travestimento da principessa, e che sarà mai? Principessa per un giorno, se lo ricorderà per tutta la vita.
    Ho salvato questo post perché voglio provare la tua ricetta, l'avevo fatta già, quando ancora non se ne parlava e passare nell'acqua bollente 'ste ciambelline mi parse una follia, ma diversa dalla tua e io mi fido di te
    :*
    Cla
    p.s. splendido e coinvolgente il tuo racconto

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    1. Che aspetti a partire? Prendi figlia e marito e scappa. Un posto da delirio, da cui ritorni sheckerata! Se provi la ricetta sono convinta che ti piacerà. Ma io ringrazio il gentile signore da cui l'ho presa, che è passato qui sotto. Un bel bacione cara Claudia.

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  17. adoro i bagel e poi lo sai io mi fido ciecamente delle tue ricette, riescono sempre parfettamente non ne ho mai fatti home made ma ora con le tue spiegazioni li preparerò domenica!
    Anche noi siamo bambinoni...la prima volta in un parco Disney mi ci ha portatomio marito per regalo per i miei 30anni poi da allora noi ci abbiamo portato nostra figlia già tre volte ( estate- halloween-Natale) e per la cronaca tutte le volte in uno dei loro splendidi hotel per 3/4 giorni...più bimbi di così !!!!!!
    bacioni
    Alice
    Alice

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    1. LA ricetta è di quel signorino che vedi qui sotto. E in argomento di affidabilità, lui è una garanzia. E se è venuta a me che notoriamente ho qualche problemino con i lieviti, a te verrà da Dio, ne sono sicura.
      Adesso però dei andare in US ai parchi...Eurodisney è ganzo...ma non puoi immaginare Orlando!
      Baci grandissimi.

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  18. Brava Patty! :))
    Mi piace perché hai ridotto ancor di più le dosi di lievito (e tu sai che non lo amo).

    Felice di averti ispirato, anche se indirettamente.

    :)))

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    1. Tutto merito tuo, perché se non avessi visto il post di Federica, non sarei venuta a leggere la tua ricetta. E si, il lievito è un po' tanto e funziona benissimo con questa quantità.
      Grazie mille mago dei dolci e dei lieviti!

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  19. Ecco, questi sono nella mia to-do liste culinaria da tempo immemore, non so nemmeno cosa aspetti a rifarli!
    Sarà che avrei tanta voglia di visitare gli States?
    Ho letto il tuo post tutto d'un fiato..

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    1. Devi farlo. Presto. Programmati. Fai un bossolotto e mettici i soldini, e pianifica scrupolosamente. Vedrai che poi ci riesci! Ma quello è un viaggio (ovunque negli USA) che non puoi non fare. Ti aiuto io ovviamente!
      Un bel bacione carissima.

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  20. che meraviglia Patty!!!! mi ci hai riportato anche me a DisneyW!!! E' davvrero un sogno per bimbi e bambinoni! Anche noi siamo andati quando Alice aveva 6 anni quindi la bellezza di 15 anni faaaaa!!!! Hai ragione sulla maestosità e grandezza di tutto quello che trovi sul tuo cammino¨! Anche noi siamo rimasti impressionati dalle cosce di dinosauro fritte che si mangiavano passeggiando tra i viali del parco gli Americani!!! Grande appetito...bei ricordi di viaggio e di cucina....complimenti per i bagels e....grazie.....

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    1. ahahahaah le cosce di dinosauro! Ho pensato la stessa cosa anche io quando guardavo mia figlia azzannare quei tacchini giganti che per altro adorava! Un posto incredibile, che non può non restarti dentro. Grazie a te Antonella. Baci grandi.

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  21. Mai stati in America perché non ne siamo mai stati particolarmente attratti...almeno fino a l'anno scorso. Vorremmo iniziare con NY ma forse la pulce è ancora troppo piccola (2 anni) per godersi il viaggio e per farlo godere a noi!
    I bagels? Visti un'infinità di volte ma mai provati...chissà che non mi cimenti anche io presto

    Ciao
    Silvia

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    1. BEh, 2 anni sono un po' pochi per ricordare un viaggio, ma se pensi che mia figlia ha cominciato a volare a 6 mesi e noi l'abbiamo portata sempre ovunque, non mi farei tanti scrupoli. E poi NY è organizzatissima per le famiglie con i bebe. Vai tranquilla. E soprattutto non vorrai più tornare via.
      Un abbraccione.

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  22. avrei bisogno di un bel viaggio adesso Patty, proprio di un bel viaggione over-size in America..... va bene, mi accontenterò di guardare le tue foto e i tuoi bagels... ma quelli me li posso rifare e sarà una delle prossime avventure!
    un abbraccio
    Sandra

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    1. Sandra, io ho sempre bisogno di viaggi. Ecco perché quando non posso mi aggrappo ai ricordi. Che alla fine devono passare dal mio palato. Questi sono davvero facili per te che sei una panificatrice indefessa! Ti mando un bacio magnum!

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  23. Leggo dei tuoi racconti di viaggi sempre con grande piacere. I bagel sembrano facili a farsi,li proverò appena possibile.
    Grazie per la ricetta.

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    1. Cara Mariabianca, mi fa davvero piacere. I bagels ti verranno benissimo conoscendo la tua bravura con i lievitati! Un forte abbraccio

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  24. WOW!! What beautiful bagels. Complimenti!

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  25. woooow li adoro anche io i bagel!!! bravissima!

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