lunedì 27 marzo 2017

La mia Tourte de Blettes per il Club del 27

La mer - Charles Trenet
Per un breve istante della mia vita, ho rischiato di diventare cittadina francese.
O meglio, abitante della sfavillante Cote d'Azur.
Un secolo fa, quando avevo solo sei anni, mio padre dovette trascorrere 4 mesi a Cap d'Antibes dove la persona per cui ha lavorato tutta la sua vita, era in trattativa per l'acquisto di un centro ippico.
Da giugno a ottobre tutta la famiglia partì, armi e bagagli, per questa terra sconosciuta, neanche poi tanto lontana da Milano, dove allora vivevamo.
Mentre papà trascorreva le sue giornate in scuderia, mamma e le due bambine piccole passavano il tempo come potevano, per lo più cercando una sistemazione decente.
Purtroppo infatti, in pochi mesi di permanenza cambiammo casa tre volte.
Quello che la mia memoria riesce a portare alla luce sono le ultime due case, perché riuscirono a farsi ricordare.
Dalla seconda, dove forse rimanemmo poco più di una settimana, siamo praticamente scappati: ricordo che era una specie di open space ricavato da un garage, senza finestre ed infossato in un posto umido da cui, dopo la pioggia, uscivano centinaia di millepiedi neri.
Riuscivano ad entrare da qualsiasi anfratto e la casa ne era piena.
La notte avevo il terrore che mi entrassero in bocca e facevo sogni terribili.
L'incubo finì ben presto, quando trovammo la casa che ci ospitò fino alla fine di ottobre.
Era un villino molto bello, in stile art deco, circondato da un giardino rigoglioso che lo nascondeva alla strada provinciale che scorreva non lontano.
La meraviglia della proprietà era una piscina rettangolare in pietra, che mia sorella ed io osservavamo con bramosia non potendo utilizzarla: la bella stagione infatti era finita e l'acqua che ancora la riempiva, era ormai una melma verdastra coperta di foglie e insetti.
Nel tempo libero, in quei mesi strani e diversi, papà ci portava a fare il bagno alla spiaggia acciottolata di Juan Les Pins e proprio lì credo di avere imparato a nuotare; a fare i pic nic sulla montagna di Grasse, da cui si aprivano strapiombi da paura; a passeggiare lungo le animate strade di Antibes osservando  gli elegantoni che entravano ed uscivano dal Casinò.
A fine settembre, mio padre fu informato che il suo datore di lavoro aveva comprato un centro ippico vicino Siena e che avremmo dovuto trasferirci lì a breve.
Dalla Francia alla Toscana senza passare dal via. Ed il resto è storia.
La ricetta di oggi è una torta Nizzarda, in ricordo di quel lontano momento della mia vita.
Con questo dolce molto speciale, festeggio il mio ingresso nel Club del 27, ovvero quel manipolo di coraggiosi (#onlythebraves) che il 27 di ogni mese, si diverte a riportare a nuova vita, tutte le ricette dei Temi del mese targati MTC ed ormai già trascorsi.
Un club di amici che vogliono cucinare insieme, condividere il piacere di parlare di cucina senza competizione o finalità diverse se non quella di cucinare per il semplice piacere di farlo.
Questo mese, Il club del 27 ha scelto il tema dei Timballi Torte e Pie da tutto il mondo  perché è sicuramente un tema che si riallaccia alla Terrina della nostra sfida di marzo .
Oggi potrete leggere più di 70 ricette realizzate dai membri del club e farvi venire la voglia.
Vi invito a consultare QUESTA PAGINA e non ve ne pentirete

Ma veniamo senza ulteriore indugio alla TOURTE DEL BLETTES, la torta di bietole per dirla all'italiana.
Una torta dolce con dentro le bietole? So già che la metà di voi storceranno il naso.
Eppure che vogliate credermi o meno, questa è una delle torte più buone che abbia avuto la fortuna di scoprire e preparare negli ultimi tempi.
Che poi, diciamocela tutta, niente si inventa e nella tradizione mediterranea, sono tanti i collegamenti che possiamo trovare nelle cucine di paesi confinanti.
Se vi dico che in Toscana, per la precisione a Lucca si prepara la "Torta co' becchi"? Che altro non è che una crostata ripiena di un composto di bietole frutta secca e canditi assolutamente spettacolare?
Leggendo e confrontando le due ricette, le similitudini sono moltissime e mi piacerebbe sondare più a fondo per capire se c'è una motivazione specifica.

La ricetta della Tourte de Blettes che vi propongo oggi, è quella di Sandra Venturoli Vacchi , che ha la fortuna di poter trascorrere grand parte del suo tempo in Costa Azzurra.
Alla sua ricetta ho apportato delle lievi modifiche per quanto riguarda la preparazione dell'appareil, ovvero del ripieno. Non tanto del contenuto quanto della modalità.
Questo suggerimento mi è stato dato da un'amica francese che fa il mio stesso lavoro, e con la quale mi confronto quando ho bisogno di documentarmi sulla cucina del suo paese.
Ho inoltre ridotto le quantità avendo realizzato una torta di dimensioni molto inferiori, ovvero in uno stampo da 20 cm di diametro anziché 30.
Ingredienti per una tortiera da 20 cm di diametro

Per la frolla 
250 g di farina 00
50 g di farina di mandorle (mia aggiunta)
100 g di burro freddo a dadini
50 g di zucchero
1 cucchiaio di olio d'oliva
1 uovo + 1 tuorlo
acqua fredda se necessario
1 pizzico di sale
1 tuorlo + 1 cucchiaio di latte per la lucidatura

Per il ripieno
150 g di foglie di bietola tagliate a julienne
3 mele non grandi (io ho usato le Steiman, croccanti e leggermente acidule)
40 g di uvetta passa nera
40 g di uvetta tipo Malaga
50 g di pinoli
1 uovo e 1 tuorlo sbattuti
75 g di zucchero di canna
1 cucchiaio di olio d'oliva
1 cucchiaio di grappa
1 bicchierino di Rhum
1 pizzico di sale
1 macinata di pepe 5/6 giri (io ho leggermente diminuito per motivi "di famiglia")
  • Mettete a mollo l'uvetta nel rhum con anche 2 o 3 cucchiai di acqua calda per almeno 30 minuti/1 ora
  • Preparate la pasta: nella ciotola della planetaria versate le farine con il pizzico di sale ed il burro a dadini ed impastate a velocità media con la foglia fino ad ottenere un composto bricioloso. 
  • Mentre la foglia continua ad impastare, aggiungete lo zucchero e dopo qualche istante, le uova precedentemente sbattute. Se l'impasto risulta un po' asciutto, aggiungete a piccolissime quantità l'acqua fredda ed appena si forma la palla, interrompete. 
  • Coprite la frolla con la pellicola quindi fatela riposare in frigo il tempo che preparate il ripieno.
  • In una ampia ciotola versate le uova sbattute con lo zucchero, l'olio extravergine, i pinoli, la grappa, il pizzico di sale ed il pepe, quindi scolate l'uvetta e strizzatela leggermente quindi unitela al composto e mischiate bene il tutto. 
  • Aggiungete all'"appareil" la bietola tagliata a julienne e 2 mele tagliate a fettine sottili. Mescolate con cura in modo che gli ingredienti si amalgamino. 
  • Stendete metà della pasta su una spianatoia infarina, allo spessore di 3/4 mm e rivestite lo stampo imburrato ed infarinato facendola sbordare. Bucherellate il fondo con una forchetta. 
  • Riempite lo stampo con il composto preparato.
  • Sbucciate la terza mela e tagliatela in quarti. Ricavate delle fette con cui coprirete il ripieno (come si vede in foto). 
  • Stendete la rimanente frolla e coprite il ripieno facendo in modo che la pasta copra pure i bordi. A questo punto sigillate con cura i bordi e con una lama affilata eliminate l'eccesso. (per la decorazione del "coperchio" ho utilizzato un motivo floreale su un tappetino di silicone per cake design). 
  • Spennellate bene la torta con del tuorlo sbattuto con latte per lucidarla
  • Praticate uno o più camini sul coperchio in modo che il vapore che si formerà in cottura, possa fuoriuscire senza rovinare il vostro lavoro. Potrete usare dell'alluminio o dei piccoli coppapasta in acciaio, come ho fatto io. 
  • Cuocete in forno a 180° per 1 ora o 1h15 a seconda del vostro forno e comunque fino a che la torta non sarà bella dorata. 
  • Una volta pronta, mettetela a raffreddare su una gratella. Il mio consiglio è di attendere che sia completamente fredda prima di sformarla per non rischiare che si rompa. 
  • E' assolutamente strepitosa a temperatura ambiente ed il giorno dopo ancora più buona. Il sapore delle bietole non è distinguibile e l'insieme è morbidamente aromatico. Perfetta per gli amanti delle torte di mele, dell'uvetta, dei sapori antichi e semplici. 
Vi aspetto il 27 aprile per la prossima ricetta del Club del 27.




44 commenti:

  1. Wow! Una presentazione molto signorile e gustosissima sicuramente.

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  2. Che belli i disegni impressi sulla superficie della torta salata. Complimenti.

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    1. Ciao Michela. La torta è dolce...assomiglia ad una apple pie con mele e bietole! E' ingannatrice ma buonissima :)

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  3. Vero, è come quella lucchese, non lo sapevo. Sempre bello leggerti! E dopo la pasqualina, non posso che fare questa torta di bietole dolci!!

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    1. Ti sorprenderà, ne sono certa al 100%.
      Un bacio tesorone.

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  4. All'inizio pensavo a una torta salata poi leggo che è dolce. Perplesso ma mi intriga.
    Come sempre bravissima. Ti abbraccio

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    1. Ho avuto la stessa reazione io. Intrigata e poi incantata.
      Grazie caro Gianni

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  5. Leggere dei millepiedi mi ha fatto rabbrividire, ma la torta mi intriga non poco. Grazie Patty!

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    1. ahahahaahah...sono certa che è una torta nelle tue corde!
      Ti stritolo.

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  6. Prima di leggere una tua ricetta io parto sempre ascoltando la canzone con cui la intitoli mi piace tantissimo L' idea che un piatto abbia il suo soundtrack... ma quanto brava sei?

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    1. Adoro quella canzone e cosa meglio del La Mer per raccontare una torta della Cote?
      Grazie Patrizia sei un tesoro.

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  7. Ora ricordo di aver visto questa torta in un programma dipasticceria francese. Ma quanto è bella e buona la tua? Sei bravissima!

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  8. E' incredibilmente particolare... Leggendo di bietole ho pensato ad una preparazione salata... invece è dolce! Bravissima, complimenti e buona settimana

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    1. Grazie Patty, è una torta a cui va data una possibilità. E poi si ha voglia di rifarla subito.

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  9. Vabè, vabbe' ho capito, mi prendi per i precordi. La prossima torta da colazione, promesso. :-P

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    1. Questa è una torta per te! Ci ho pensato mentre la facevo. Sono certa che l'amerai.
      Ciao bella bimba.

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    2. Eh, avevo fatto troppo presto i conti senza l'oste, dimenticando che qui la bieta è tutta gambo e niente foglia. Le foglie così si trovano ma di spinaci - visto mercato stamattina. Per quanto libera io sia in cucina mi sa che non sono la stessa cosa, proprio no. :-/

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    3. Assolutamente no gli spinaci. Questa è la stagione delle bietole, anche quelle baby, che hanno le foglie tenere e poco gambo. Per altro io ho preso quelle grandi, come puoi vedere dalla foto, e con il gambo mi ci sono fatta un'insalata tiepida con lenticchie e nocciole che è la fine del mondo. Perché non le trovi? Stranissimo.

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    4. Sì ho subito pensato che gli spinaci non andassero bene. Non so perché, qui le bietine non arrivano o forse solo in piena estate. Ci sono i germogli di spinaci, gli spinaci giovani, ma la bietina no. Solo grossi cespi di bieta dallo stelo corto, con tre quarti di coste cicciottissime, e un misero ciuffetto verde scuro, molto spesso e quasi coriaceo, all'estremità. Diversa dalla nostra. Si vede che l'altra la mandano tutta in Costa Azzurra... o forse le foglie vengon considerate scarto e hanno selezionato una qualità che ne ha poche.

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  10. Ma pensa a quanto poteva essere diversa la tua vita! Altro che sliding doors :-D
    Nella tue parole rivedo i posti della mia splendida vacanza in Provenza. E al tempo stesso sono nel cuore a tua mamma, che si trovava in quella casa orrida con due bambine...povera! Però mi pare che poi tutto si sia messo per il meglio ;-)
    La torta è bellissima, quella decorazione sopra mi ha subito colpita. Quei tappetini li ho sempre snobbati ma sotto sotto mi piacciono un sacco! Bacio!

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    1. Figurati che non mi ricordavo neanche di averlo. L'ho vinto con un contest milioni di anni fa ed è sempre stato lì. Poi ragionando su quale decorazione potessi farci, mi è tornato alla mente ed effettivamente è molto carina.
      La Provenza e Camargue l'amo tantissimo anche io.
      Un bacio mia cara.

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  11. Mi incurioscisce molto, mai fatta! É davvero molto interessante e bellissima. Mi piace tanto il disegno sopra...ora mi toccherá comprare anche il tappetino! Bravissima

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    1. ahahahaahah...maledetta compulsività blogger!
      Un bacione

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  12. Le storie di famiglia, i ricordi che si legano alla cucina, mi affascinano sempre. Si possono capire tante cose di chi scrive o di chi cucina. Bellissimo questo tuo racconto e questa torta sembra uscita da una di quelle favole antiche di una volta. E' bellissimo il ricamo in superficie e immagino quanto deve essere buona. Sei stata davvero brava! La segno subito tra le ricette da provare!

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    1. Grazie di cuore Milena, le tue parole sempre gentilissime. Baci

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  13. Sono rimasta colpita prima di tutto dall'immagine della tua torta...Quel motivo floreale sulla superficie è incantevole....Mi sa che ruberò la tua idea.....Ho letto tutto di un fiato il tuo racconto...Sono incantata dalla Francia e dalla sua cucina..Forse perché una parte del mio cuore è lì insieme a due dei miei uomini ( uno dei quali a soli 4 anni mi incanta con la sua erre moscia) e quindi conoscere questa cucina mi avvicina a loro in qualche modo. Man mano che leggevo ho capito che era dolce e li ho iniziato ad incuriosirmi ancora di più perché ho cercato di immaginarmi il sapore. Poiché non ci sono riuscita, ho deciso si provarla!! Perché ancora una volta sei riuscita ad incantarmi!!!!! 😍😍😍😍😍

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    1. Il sapore non lo puoi immaginare ma è quanto di più vicino allo strudel o alla torta di mele ricca , ma ancora più cremoso e pieno. Insomma una vera bontà, e non lo dico per spingerti a provare. E' solo la verità. Ti abbraccio carissima.

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  14. Ma io non sapevo della tua mancata vita francese !! Chissà tua mamma quanto era felice delle case che trovava 😊 questa torta mi è sempre piaciuta e se non sbaglio una volta l'ho fatta ma la versione era molto meno barocca della tua...non so se sarei capace di fare le decorazioni come le tue nonostante tutto il cake design e i timbri ! Sempre perfette escono le cose dal tuo forno...non negarlo !!

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  15. Non ho letto i commenti precedenti, ma immagino che anche agli altri sia piaciuta tanto quella crosta così decorata!! E poi, pensa che avevo capito che fosse una torta salata... e invece....

    Ps. meglio toscana che biascica la C che franscese con la pussa sotto il naso.. !!!

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  16. Mi attira moltissimo! Mi piace molto la tua aggiunta della farina di mandorle.
    Credo proprio che la proverò presto :)

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  17. Patty cosa sei!!! Guarda che spettacolo sei! E la torta della Sandra poi!!! Grande Patty!

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  18. Mi viene da commuovermi cara Patty! Ma lo sai che tanti anni fa assaggiai una torta simile in un ristorantino di Prato e me ne innamorai perdutamente. Chiedi alla cuoca lumi sulla ricetta, ma niente, chiusa peggio di un riccio. Ora finalmente tu la riporti, Riporti quella di Sandra e per giunta completata con i suggerimenti di una tua amica fidata francese: che dire, non mi resta che farla, tanto più che l'orto del suocero sta esplodendo per la troppa bietola! Grazie di cuore, ha reso una persona felice!

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  19. Avevo lasciato ieri sera un commento ma non lo vedo...comunque piuttosto che dormire con i millepiedi sarei stata sveglia tutta la notte e dormito di giorno...che paura, amo tutti gli animali ma gli insetti mi creano qualche problema. La tua torta invece mi fa venire solo una grande voglia di assaggiarla, fra l'altro adoro le bietole in tutti i modi ma non conoscevo una versione dolce, va provata, e poi quella copertura tutta decorata è bellissima...baci

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  20. Patty ma che meraviglia, questo club del 27 è veramente tentatore.
    Complimenti per questa splendida relaizzazione

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  21. è meravigliosa questa torta...bravissima

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  22. Se ti dicessi che i tuoi sono tra i pochi post "lunghi" che leggo fino in fondo? La torta è bella bella :*

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  23. Il racconto del sud della Francia ha riportato anche me in Provenza, terra stupenda... come lo è questa particolarissima torta che tu hai reso anche splendidamente elegante, ma tu sei la Patty, non poteva essere altrimenti :-)

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  24. Patty, mannaggia alla tenera età che avevi, altrimenti avresti fatto man bassa anche tu nei mercatini dei fine settimana :-))
    Personalmente adoro il contrasto frolla dolce/ripieno salato e quindi approvo, senza ombra di indugio, la Tourte de Blettes! ;-)

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  25. I tuoi racconti mi piacciono e conquistano sempre. Hai la grande capacità di portare il lettore a vivere esattamente il tempo in cui sono ambientati.
    Mi piace molto l'abbinamento dolce e salato e adoro le bietole quindi proverò a farla sicuramente. Belle anche le foto.

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  26. Wow la tourte è meravigliosa dal disegno sulla pasta, al contrasto tra dolce e salato e poi i tuoi racconti sono sempre bellissimi.

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  27. A leggere gli ingredienti sembra una torta un po' folle. Ma non tanto come i millepiedi in casa...

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  28. be con Sandra non si sbaglia e poi non dirmi che hai quei bellissimi mattarelli che producono quei decori floreali... sto facendogli la corte da un po' di tempo!
    Hai scelto una gran ricetta!

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