lunedì 23 maggio 2016

Brownie cheesecake per l'MTC #57: una serie di sfortunati eventi.

Vengo anch'io, no tu no! - E. Jannacci
Stavolta pubblico senza alcuna voglia di farlo.
Perché non sono contenta, livello di soddisfazione minimo e perché quello che volevo pubblicare doveva essere diverso.
In momenti come questo mi viene da pensare che il cibo più di altre cose, risenta del nostro umore e di conseguenza se non ne hai voglia, è inutile incaponirsi: non viene.
Puoi pesare tutti gli ingredienti, disporli in bell'ordine sulla tavola, stamparti un sorrisino entusiasta sulla faccia, ma se sotto sotto, di fare quella cosa ti importa meno di niente, allora puoi star pur certo che lei ti sente e ti verrà da schifo, per non dire altro.
La storia dei miei cheesecake è questa.
Mai come altra sfida, questa mi ha fatto penare.
E non perché abbia chissà quale prevenzione nei confronti di questo dolce, che per altro adoro.
Solo che non doveva arrivare adesso, nel mio momento di maggiore stanchezza.
Poi, visto che sono qui a fare la prefica, per me il cheesecake è uno, con crosta croccante, cotto e basico con salsa di frutti rossi, ovvero NY style, e pensare ad altro mi viene davvero difficile (figuriamoci salato e senza cottura).
Da qui una sorta di blocco del pasticciere, con contorno di mugugnamenti, irritazioni, desideri di fuga, sensi di rigetto e via andare...direi che sono pronta per il lettino dell'analista, per la gioia della Van Pelt che avrà materiale per i suoi premi a venire.
Però cari Fabio e Annalù, che con la vostra proposta avete fatto la gioia di mezza blogosfera e multinazionali a stelle e strisce a botte di formaggio cremoso, il vecchio adagio dice "barcollo ma non mollo" e quasi allo scadere della sfida, mi presento anche io alla festa. In profondo imbarazzo.
Come l'ultimo degli imbucati, senza regalo, e come nei peggiori incubi, senza scarpe.
La realtà vera è che appena è uscita la sfida sui cheesecake, io la mia idea ce l'avevo ed era questa qui:
Doveva essere CAMILLO, il cheesecake alle carote, arancia e mandorle con orange curd al Grand Marnier, per fare il verso alla più nota merendina, e come potete vedere, non racconto storie: l'ho fatto e pure fotografato.
Solo che non mi ha convinto: nonostante la cottura, il riposo, il rispetto di tutte le regole fondamentali, a mio avviso qualcosa non ha funzionato: la crosta era umida, la crema non perfettamente liscia e compatta.
Ho dato la colpa alle carote che magari hanno rilasciato acqua nonostante la strizzatura.
In poche parole, sapore splendido, riuscita pessima.
Con grande beffa, l'orange curd era perfetto!
Il giorno dopo ho buttato tutto nella rumenta e di riprovarci non ho più avuto voglia.
Un colpo all'autostima ed alla volontà già compromessa e mi son detta che avrei lasciato perdere.
Poi arriva mia figlia ed in una domenica sonnacchiosa, devastata dall'allergia, mi chiede supplichevole di farle i brownies.
Quando uno dice che l'MTC è sempre e ovunque: ma se facessi il brownie cheesecake?
Non mi sono inventata niente.
Il web è pieno di versioni di questo dolce e la prima volta che mi è capitato di assaggiarlo è stato a Londra alla Hummingbird Bakery: la sintesi di quanto di più esagerato, eccessivo, e diciamo pure "porco" ci sia della pasticceria anglosassone. Due al prezzo di uno.
Ho messo insieme le due ricette che uso per il NY cheesecake e per i brownies.
Nella mia testa la parte del cheesecake avrebbe dovuto essere più alta, il doppio del brownie, ma ho sbagliato la dimensione dello stampo quindi sono riuscita ad ottenere delle mattonelle la dove avrei voluto delle fette.
Inoltre nella fretta di fotografare e postare, non ho rispettato i tempi di riposto: il dolce non era ancora pronto ed il taglio lo conferma. Per finire, la chantilly alle fragole non è la sua morte.
Molto meglio una composta sempre di fragole o lamponi o frutti di bosco non troppo dolce.
Come vedete, anche stavolta non è andata come doveva!

Ingredienti per uno stampo da 20 (io ho usato uno da 24 - troppo grande). 

Per il brownie
250 g di zucchero
150 g di burro
125 g cioccolato fondente al 50%
3 uova grandi
120 g di farina
25 g di cacao
1 cucchiaio di estratto naturale di vaniglia

Per il cheesecake
250 g di creamcheese (formaggio quark) a temperatura ambiente
250 g di robiola a temperatura ambiente
4 uova grandi
90 g di zucchero
i semi di una bacca di vaniglia.
Accendete il forno a 150°.
Imburrate e foderate il fondo dello stampo con un foglio di carta da forno.
Tritate il cioccolato grossolanamente e fatelo fondere in una bacinella di acciaio a bagno maria, facendo attenzione che l'acqua non tocchi il fondo della bacinella.
Una volta sciolto, aggiungete il butto a cubetti fuori dal fuoco, mescolate in maniera che si sciolga completamente, quindi aggiungete le uova precedentemente sbattute con l'estratto di vaniglia e lo zucchero e mescolate con una frusta per ottenere un un composto omogeneo e fluido.
Aggiungete la farina ed il cacao setacciati e mescolate con un cucchiaio per incorporare perfettamente le polveri.
Versate il composto nello stampo e fate cuocere per 25 minuti.
Fate raffreddare mentre preparate la crema.
Mischiate i formaggi già morbidi insieme allo zucchero ed ai semini di vaniglia, nella ciotola della planetaria con il gancio a foglia.
Velocità media fino a quando non otterrete una crema morbida e omogenea.
Aggiungete un uovo alla volta, già sbattuto e mescolate il tempo giusto per incorporarlo, quindi proseguite con i rimanenti, sempre uno alla volta.
Otterrete una crema omogenea, liscia e vellutata.
Versatela sul brownie ormai tiepido e mettete in forno a 170° per 45 minuti circa.
La superficie dovrà essere dorata, ancora traballante.
Spegnete il forno e lasciate raffreddare completamente dentro il forno con lo sportello leggermente aperto.
Quando il dolce sarà freddo, passatelo in frigo per almeno 4 ore o tutta la notte.
Servitelo con una chantilly alle fragole (che otterrete montando della panna fresca ed aggiungendole una purea di fragole fresche).

Questa è la mia ricetta per la sfida #57 sul Cheesecake di Fabio e Annalù di Assaggi di Viaggio





14 commenti:

  1. Ma come sempre, i duri non mollano e partecipano lo stesso ;-)
    Capisco bene la delusione quando qualcosa non viene come ci si aspettava (eccome!) eppure a me qual camillo sembra ottimo, sono certa che sarebbe stato di mio gradimento, molto di più di quello con base brownie, che ho assaggiato ed è decisamente troppo per me...anche se non dubito che avrà i suoi estimatori!
    Spero che tu voglia riprendere in considerazione l'idea di pubblicarlo, visto che prima o poi quello cotto voglio provarlo... :-)
    Ti mando un abbraccio

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  2. quante volte mi capita avere questa sensazione... volevo l'eccellenza e ottengo la sufficienza. brava a non mollare. io proverei a rifare Camillo, aggiustalo, secondo me ti darà un sacco di soddisfazioni.

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  3. Non ti preoccupare, nessuno è perfetto... Io avevo in mente una formatura diversa da quella che ho fatto, ma non sono riuscita a trovare il tempo e il modo di realizzarla... per cui ho montato il tutto diversamente da come avevo immaginato. L'unica differenza è che , per questa volta, sono rimasta contenta dell'alternativa trovata.
    In ogni caso, la tua versione, anche se poco fotogenica, mi sembra sufficientemente golosa per divorarla in fretta!
    Un bacio

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  4. Eh, lo so che, quando, come te, si è abituati alla perfezione, ogni minimo difetto sembra ingigantirsi. Tuttavia, l'idea mia piace e l'avrei mangiato molto volentieri il tuo brownie cheese cake.

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  5. Hai perfettamente ragione che anche la cucina risente del nostro umore, dei nostri impegni e della nostra stanchezza come al contrario di quando ci sentiamo euforici e pieni di voglia di fare. Però secondo me ti sei buttata anche troppo giù, perché ci tieni e perchè sei esigente. Certo, noi ci affidiamo alle immagini, alle sensazioni e alla ricetta, la prova ci manca. E mi dispiace che il primo tentativo non ti abbia soddisfatta, perché era proprio il tuo cheesecake. Però i duri non demordono e la prima occasione è stata buona per prendere la palla al balzo! Un cheesecake coi brownies (che adoro!) proprio non me lo sarei immaginato, invece ci hai pensato tu. Esteticamente anche l'abbinamento dei colori è buono, come dici tu, ci starebbe bene anche la variante da te proprosta.
    Un doppio grazie a te, uno per cheesecake! :-)

    Fabio

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  6. E va bene,succede! A me succede spesso anche,non importa, tanto sei braverrima ugualmente e sempre!

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  7. E va bene,succede! A me succede spesso anche,non importa, tanto sei braverrima ugualmente e sempre!

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  8. Ciao capisco succede sempre anche qui e aono convinta che si, il cibo risente dei nostri umori e vice versa. Ad ogni modo il tuo cheesecake mi pare davvero invitante e goloso! Tu sei sempre bravissima e ammiro molto il tuo lavoro sul blog!

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  9. Eccome che la cucina risente del nostro umore...Eccome che succede! Tu sei bravissima e molto onesta a partecipare comunque! Chapeau! Comunque golose erano golose le tue proposte! !! Ciao cara

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  10. Eccome che la cucina risente del nostro umore...Eccome che succede! Tu sei bravissima e molto onesta a partecipare comunque! Chapeau! Comunque golose erano golose le tue proposte! !! Ciao cara

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  11. premetto che porto la bandiera di colei che "Parla col cibo " eh si mi prendono per matta ma è cosi il nostro umore ne risente tanto dal lievitato al dolce che ha bisgogno di ogni elemento pesato...
    premetto che io non amo le cheesecake per il mio rifiuto al formaggio
    ma lo sai che io avrei preferito camillo ?
    e allora voglio la ricetta Patty l'aspetto ok ?

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  12. Patrizia inizio con il dirti che "Il giorno dopo ho buttato tutto nella rumenta" mi ha fatto sorridere perchè è esattamente quello che ho fatto io con alcune ricette fatte e mai pubblicate... in più rumenta mi suona tanto tanto familiare anche se ormai non lo sento più, qui in Veneto si usa scoasse.
    l'altra cosa che ho da dirti è che ci devi riprovare,devi rifare entrambe le versioni, soprattutto la prima, perchè voglio la ricetta di queste goduriosi cheesecake!
    Forza e spero ti rimetta in forze.
    Bacioni

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  13. Povero Camillo! Devo dire che l'idea mi piaceva...ed anche molto.
    Mi rendo conto che tu ci sia rimasta male, ma se il cibo risente del nostro umore, noi risentiamo di come ci vengono i piatti e ci vuol poco ad abbattersi, soprattutto quando ci tieni di più che venga bene. L'importante è rialzarsi sempre e tu lo hai fatto egregiamente con un cheesecake che, vedendolo in una vetrina di una pasticceria, entrerei a comprare di corsa!
    Mi piace l'abbinamento di colori, ma ancor più l'abbinamento di sapori ed ora sai che la prossima volta che ci vediamo mi dovrai preparare non un cheesecake, ma ben due ;-)
    Baci
    Anna Luisa

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  14. A me però questo cheesecake piace molto!!!
    Non sarà perfetto come volevi, ma gli abbinamenti e i gusti sono super!

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