Tutti a casa.
Da oggi, a parte quei coraggiosi e meritevoli uomini e donne che si occupano della nostra salute stando in trincea h24 o chi deve necessariamente occuparsi delle derrate alimentari, l'Italia è chiusa in casa.
Ci voleva un Virus come questo per piegare gli Italiani e farli prigionieri della propria casa.
Non sto a raccontarvi nulla perché siamo tutti nella stessa barca per una volta, e quello che accade in questi giorni lo leggeremo sui libri di storia fra neanche tanto tempo.
Una cosa così grande e globale non ci aveva mai toccato, ma possiamo dire senza paura di sbagliare, che oggi "tutto il mondo è paese". E tutto il paese sta in casa.
A parte il fatto che sento forte la responsabilità di non essere un danno e causa di problemi per il mio prossimo, questa quarantena non mi intimorisce, così come non ho paura di quello che sarà il mio domani.
Il mio lavoro ed il settore in cui lavoro è stato uno dei più danneggiati in questo momento, ma da che io ricordi, è sempre stato un giro sulle montagne russe.
Piano piano arrivi in alto e poi immediatamente piombi nel baratro.
Ci sono abituata. E per l'ennesima volta mi rimboccherò le maniche.
Intanto mi prendo queste tre settimane per fare tutte quelle cose che non ho mai il tempo di fare.
Una delle quali liberare spazio in casa mia dalle cose inutili, fare la stessa cosa con il mio computer, chiamare al telefono le amiche che non sento da tempo, leggere, scrivere e guardare un bel film.
Cucinare ovviamente, ma quello lo faccio già a pieno ritmo: frigo pieno, tuta e ciabatte.
Uscirò da questa quarantena e dovrò chiamare il Dr. Nowzaradan.
Un dolcino semplice, senza grandi pretese, che si fa velocemente.
Dovrete avere tutti gli ingredienti a temperatura ambiente così l'impasto non impazzirà.
E' il classico cake da tea, delizioso inzuppato e perfetto da mangiare di nascosto davanti alla vostra serie preferita.
Ma non esagerate.
Ingredienti per uno stampo da 23 x 12 cm
220 g di burro morbido
180 g di zucchero semolato
3 uova grandi a temperatura ambiente
300 g di farina 00
160 ml di latticello a temperatura ambiente
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
80 ml di composta di lamponi
1 cucchiaino da te di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di bicarbonato.
La composta di Lamponi: puoi trovare la ricetta in questo post
- Preriscalda il forno a 180°. Imburra lo stampo e foderalo con carta da forno.
- Nella planetaria monta il burro morbido con lo zucchero a media velocità fino ad ottenere una massa spumosa e chiara, avendo attenzione di pulire bene le pareti con una spatola di silicone durante l'operazione.
- Una volta pronta, comincia ad aggiungere le uova, una alla volta, e non aggiungere la successiva sino a che la precedente non sia stata ben incorporata. Con il primo uovo aggiungi anche la vaniglia.
- Setaccia la farina con lievito e bicarbonato ed aggiungila in tre tempi al composto di burro e uova, alternandola al latticello, cominciando e terminando con la farina.
- Versa metà dell'impasto nello stampo quindi aggiungi 3 o 4 cucchiaiate di composta di lamponi e con un cucchiaino o una bacchetta, crea dei ghirigori con l'impasto quindi livella poi il tutto con una spatola di silicone. Aggiungi il rimanente impasto e fai altrettanto con la restante composta. Livella bene il tutto e metti in forno per 55/60 minuti. In ogni caso fai la prova stecchino che dovrà uscire ben asciutto.
- Fai raffreddare su una gratella per una decina di minuti, poi, aiutandoti con la carta, sforma il dolce e fallo raffreddare completamente.
- Potrai servirlo con ulteriore composta e panna, o così, semplice, spolverandolo con zucchero a velo. Si conserva benissimo per una settimana se protetto dall'aria.
Buonasera Patty. Resisti. Resistiamo. Seguiamo tutti le regole, per noi, per i nostri cari e per chi ci sta intorno.
RispondiEliminaIn questi giorni di sosta autoimposta la cucina è un grosso sollievo e serve a tenere a bada ansie e paure.
Oggi pomeriggio ho fatto le ciambelline al vino e i Korova cookies di Dorie Greenspan e Pierre Hermé, te li consiglio: un po' ( bel po'...) di cioccolato non fa mai male.
Un bacio (ben disinfettato, bada bene) dal "Lazzaretto" di Bologna
Cara Carlotta, che bellissimo messaggio. Siamo tutti in casa, l'idea è consolatoria da una parte. Cerchiamo nel nostro piccolo di aiutare questa emergenza, rispettando le regole.
EliminaE si, la cucina è un grande alleato. Adesso mi hai fatto venire voglia di questi Korova. Vado a cercare. Tentatrice.
Un bacio grandissimo a distanza.
Che meraviglia Pat. Sono in cerca di cose belle e buone da leggere e da fare, per distrarmi un po' dalla lettura spasmodica delle notizie... Un abbraccio, tanto siamo lontane :)
RispondiEliminaCara Isabella, resistiamo insieme. Spero di poter scrivere un po' di più in questi giorni. Magari anche il blog si riprende dalla quarantena naturale. :D
EliminaTi stringo forte e a presto.
Pat, io finita la quarantena dovrò chiamare un'impresa di pulizie e uno psichiatra! Non poter uscire (io non ho nemmeno un giardino) ed avere un piccolo di 20 mesi che non si intrattiene con niente e che è abituato a stare sempre all'aperto, è un'impresa ardua. I nonni sono lontani ed il marito continua (fortunatamente) a lavorare..sono devastata e anche molto demoralizzata per come gli italiani si stanno comportando. SE DEVI STARE A CASA non puoi fare il c___o che ti pare!!!!
RispondiEliminaE pensare che io a casa non ci sono mai stata male..e avrei anche tante/troppe cose arretrate da fare :-(
Me la spedisce una fetta che mi consolo un po'????