lunedì 8 agosto 2011

Raptus "libera tutti" e bio-pesto per Alice

La banda - Mina
Week end di lavori forsennati. Avete presente i raptus "libera tutti" ovvero quelle giornate in cui vi assale l'irrefrenabile voglia di svuotare mezza casa di tutto l'inutile ciarpame accumulato giorno dopo giorno, anno dopo anno?  Abitualmente questi momenti si presentano con l'arrivo della buona stagione, come se la rinascita della natura corrispondesse ad una sorta di catarsi individuale, ed invece di un cambio pelle, cambiamo l'ordine dei mobili, svuotiamo cassetti, scarichiamo pensili, ritroviamo oggetti che pensavamo perduti...insomma ci facciamo un mazzo tanto e alla fine ci sentiamo leggere e felici. Il mio week end è stato così e con mia grande soddisfazione sono riuscita a liberarmi di una gran quantità di cose assolutamente inutili e fare spazio là dove pensavo non sarei mai più riuscita a fare entrare uno spillo. Non sono queste soddisfazioni? Lo so, lo so, vi vedo lì a fare si con il capino. E' difficile staccarsi dalle cose, alcune hanno valore perchè ci ricordano un momento, una situazione. Ma poi, finiamo con il riporre tutto in una scatola e non lo guardiamo più. Non ci rendiamo conto che in realtà tutto è già dentro di noi, quel momento, quella situazione; a cosa ci serve dunque accumulare ricordi se questi sono già parte di noi? Poi spesso le cose finiscono con il riempire la nostra casa solo per pigrizia. Ci diciamo: oh, forse questa potrebbe essermi utile; oh, ma che cosa carina, potrei usarla....maddove? Non la userete mai, starà lì a prendere polvere e la sposterete da un luogo all'altro senza sapere cosa farne. Questo è il segno: buttare, via, via...non vi servirà mai! Ho scoperto che liberarsi delle cose è una terapia fantastica. Rimettere in ordine intorno a se è fare ordine dentro di se. Ogni volta che lo faccio, mi sento bene, sono felice e stranamente mi riempio di un'energia incredibile. Succede anche a voi? 
Al termine di queste giornate frenetiche, ho avuto anche il tempo per preparare il pesto per la mia asparagina. Rigorosamente bio, come potete notare. Quest'anno il mio basilico ha avuto uno sviluppo esagerato. Le piantine hanno raggiunto un'altezza tale che per questa prima mandata di vasetti, ho sfoltito mezzo cespuglio, ma come potete vedere, ho ancora un bel po' di basilico a disposizione per una seconda mandata. Non ne so neanche io la ragione, ma tutte le erbe aromatiche sono cresciute e prosperano felici nella mia fioriera: l'origano già in fiore, verrà presto tagliato per metterlo a seccare; il timo limoncello e la maggiorana sono lì che si danno la manina e ogni tanto vedo che ondeggiano a ritmo di musica; la salvia ha messo su dei muscoli che fa impressione. Dovrò quanto prima ridimensionarla e penso che la farò fritta (la adoooooroooo) anche se mio marito mi guarda male quando sente la parola "fritto" (perchè poi se ne mangia uno scatafascio). Se avete altre idee di come utilizzarla, sono tutt'orecchi. Un po' defilato se ne sta il rosmarino, perché dopo che l'abbiamo ridotto ai minimi termini (era diventato un cespuglio di quasi un metro), forse si è un po' offeso e cresce circospetto, sia mai che gli ritocchi subire lo stesso trattamento. 
Qualcuna di voi griderà allo scandalo ma io faccio il pesto senza aglio. Lo so, è come entrare in chiesa con i pantaloncini corti, ma sia io che mia figlia non andiamo molto d'accordo con l'aglio crudo. Così anni fa, dopo un primo esperimento con ricetta modificata, ho portato a tutti i miei colleghi un vasetto di pesto per averne un'opinione e mi sono sentita dire: ma non è che ne avresti ancora? Così ho continuato sulla mia strada ed il mio pesto adesso arriva in casa dei miei, di mia sorella e mia cognata ed io non mi vergogno più tanto di svelare la mia colpa. In più mia figlia lo adora e lo mangerebbe praticamente tutti i giorni. Ecco gli ingredienti:
Per 2 vasetti piccoli come quelli in foto:
- 200 dl di olio extra vergine d'oliva (io uso il delicatissimo "Gentile" di Larino, eccellente olio Molisano)
- 50 gr di basilico (rigorosamente bio-mio)
- 50 gr di pinoli
- 30 gr. di parmigiano grattugiato
- 30 gr. di pecorino sardo (o romano se preferite)
- un pizzico di sale grosso
Se avete un mortaio di marmo, potete farlo a mano, pestando le foglie con i pinoli, il sale ed il formaggio, ed aggiungendo a filo l'olio fino ad ottenere un composto cremoso, altrimenti usate il minipimer frullando insieme tutti gli ingredienti e facendo molta attenzione che le lame non si surriscaldino. In realtà ci vogliono pochi secondi ed il vostro pesto sarà perfetto. Si conserva qualche giorno in frigo e per lungo tempo in congelatore. 







martedì 2 agosto 2011

Un matrimonio speciale: le cozze sposano i fagiolini!

Dancing in the dark- B. Springsteen
Lievemente stonata dalle ultime cinque ore di macchina per rientrare alla base, cerco di sedare il magone post ultimo abbraccio (mentre lei se la dormiva della grossa e nemmanco mi ha sentita). Cheddire! Mi manca da matti ma devo fare la mamma consolatrice e non colei da consolare, per cui mi ricompongo, inghiotto il blob amarognolo e resetto il sorriso. Tanto fra 15 giorni scapperemo là nuovamente per trascorrere insieme il Ferragosto. 
Mentre viaggiavamo silenziosi in auto per il rientro, il resto del mondo si svegliava. Ammutolita, guardavo scivolare mezza Italia da dietro il finestrino e più di una volta mi è capitato di pensare "che bella la mia terra". Campagne ordinate, pettinate, vestite a nuovo dei colori dell'estate. L'azzurro del mare ad incalzare sul verde. E poi più avanti, montagne rotonde, brulle e severe, borghi arrampicati su pendii improvvisi, paesi fantasmi, castelli, abbazie seminascoste da alberi secolari, valli ricoperte da boschi aggrovigliati....E' stato come se guardassi per la prima volta un paesaggio già scorso davanti ai miei occhi per mille e mille volte. Non so se l'emozione fosse frutto della predisposizione d'animo malinconica, però tutto mi sembrava sorprendente e bellissimo. Adesso sono di nuovo qui, dietro la mia scrivania a mettere in ordine i pensieri e sperare che il tempo passi in fretta. 

In questo breve week end molisano, ho mangiato un piatto meraviglioso, nato dalla fantasia golosa e palato eccelso di zio Pasquale , il quale tempo fa, avendo a disposizione cozze freschissime ed il triste avanzo di un pugno di fagiolini, si improvvisò sensale e portò al matrimonio due perfetti sconosciuti, una cozza con ambizioni da single e un fagiolino desideroso di metter su famiglia. 
Al loro primo incontro, i due crearono una coppia così armoniosamente  assortita che da allora questo piatto è diventato di casa e quando arriva lui, è sempre festa! Il formato di pasta perfetto che accompagna questa coppia vincente, sono Le Pantacce, ovvero ritagli di pasta di grano duro con i bordi ondulati, ma confesso che mi stuzzicherebbe usare delle conchiglie o lumache rigate che raccolgono il sugo generosamente e imprigionano con gusto i fagiolini. 
Vi prego, se riuscite a trovare delle cozze freschissime e degne di questo nome, provatelo e non lo lascerete mai più. 
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr di cozze (pesate senza guscio)
- 300 gr di fagiolini 
- 4 bei pomodori maturi
- 1 spicchio d'aglio
- una manciata di belle foglie di basilico
- 300 gr di Pantacce Toscane (formato di pasta La Molisana)
- sale, olio extra vergine d'oliva.
Lavate i fagiolini e tagliateli in tronchetti di 2/3 cm. Lavate con cura e fate spurgare le vostre cozze sotto acqua corrente per un po' di tempo quindi, quando saranno pulite, mettetele in una pentola capiente, accendete il fuoco e fatele aprire. 
In una larga padella di ghisa (o antiaderente), coprite il fondo con uno strato di olio d'oliva e scaldatelo con uno spicchio d'aglio quindi aggiungete i pomodori tagliati a pezzetti ed i fagiolini (se preferite, potete eliminare la buccia dei pomodori sbollentandoli in acqua calda per qualche secondo). Mescolate con un cucchiaio di legno, salate quindi fate cuocere per 5 minuti. Intanto sgusciate le vostre cozze. Filtrate con un panno di lino l'acqua rilasciata dai mitili e tenetela da parte. Portate a ebollizione abbondante acqua salata in una pentola capiente e fate cuocere la pasta per cinque minuti. Aggiungete nella padella le cozze sgusciate e la loro acqua e alzate la fiamma. Quando la pasta è ancora al dente, scolatela e versatela nella  padella di ghisa, e continuate la cottura direttamente nella padella. Ad un minuto dalla cotture, aggiungete il basilico spezzettato con le mani. Il condimento dovrà essere non troppo asciutto. A piacere potrete aggiungere del peperoncino, ma il gusto delicato e pieno di questo sughetto a mio avviso basta a se stesso. 
Con questa ricetta partecipo con piacere al contest di Un Cuoco per Caso  


Desidero inoltre ringraziare la carissima Esme per questo riconoscimento. Vi invito ad andare a trovarla, ha un giovane blog molto carino. Un abbraccio Esme.