giovedì 18 settembre 2014

Bruxelles ma belle. Cronaca di una sorpresa nel cuore d'Europa.

Michelle - The Beatles
Confesso di avere avuto un pregiudizio.
Sono sempre stata convinta che Bruxelles fosse una città insignificante.
Esattamente come si fa quando ci si trova davanti un piatto di qualcosa che decidiamo non ci piacerà senza averla neanche toccata.
Con la maturità, ho imparato a controllare questo atteggiamento ed in linea di massima sono disposta ad assaggiare di tutto prima di esprimere un giudizio (ehm..magari proprio tutto no, ma quasi).
Invece, considerare una destinazione insignificante pur non conoscendola, per un agente di viaggio è un fatto deprecabile.
Il destino ha voluto che se non avessi pianificato, organizzato ed accompagnato un mio gruppo in un tour del Belgio proprio poco tempo fa, non sarei qui a recitare un Mea Culpa.
Perché Bruxelles, contrariamente a quella che pare essere l'idea generale, è una città che ti seduce e ti sorprende alla distanza. Come una bella donna senza make up.
"Broecsella", che nell'antica lingua franca significava "villaggio nelle paludi", è una città piccola rispetto alle metropoli europee.
A livello amministrativo ho scoperto che è divisa in "comuni" e non quartieri o arrondissement come la più nota Parigi. E che sul territorio cittadino vi sono ben 19 comuni, tutti bilingue (francese e fiammingo o neerlandese).
Il comune di Bruxelles non supera i quattrocentomila abitanti mentre il totale della popolazione di tutti i comuni supera di poco il milione. Paradossalmente il numero degli abitanti non corrisponde alla sua estensione del tessuto urbano, che la porta ad essere la prima al mondo con 40 mq per abitante (ancora di più di Vienna e Berlino), grazie alla quantità di parchi ed aree verdi.
Il verde è quello che mi ha stupito in questa città, che nella mia testa immaginavo grigia, soffocata da edifici moderni e sempre piovosa.
Invece Bruxelles è colorata e piena di movimento.
Arrivando da Charleroi in una mezz'ora di trasferimento, dall'autostrada potrete scorgere l'Atomium stagliarsi in tutta la sua grandezza. Questo incredibile simbolo di Bruxelles, ha una storia del tutto simile a quella della Tour Eiffel essendo stato costruito per l'Esposizione Universale del 1958.
Una molecolona di cristallo di ferro, ingrandita solo 165 miliardi di volte che adesso è una tappa obbligata per chi si reca in questa città.
Ma per riuscire a scoprire i numerosi monumenti che la caratterizzano, dovrete camminare molto, oppure, come io consiglio ogni qualvolta si affronta la scoperta di una nuova capitale, comprare un tour panoramico su quei bus Hop on, Hop off. Si sceglie dove scendere, quando e quanto restare nella tappa prescelta, oppure ci si siede comodamente e si ascolta il racconto dalle cuffiette, ammirando la città dai finestrini, al costo sociale di non più di 25 euro.
Per voi principianti di Bruxelles, questo è sicuramente un must.
Quale modo migliore per ammirare Laeken (uno dei 19 comuni) con il suo Castello, il parco meraviglioso che ospitava i padiglioni dell'Esposizione Universale e dove ammirerete la Pagoda Cinese, la Torre Giapponese, i padiglioni di ferro e vetro in art Deco (che contengono i Musei Reali di Arte e Storia), ma anche la Chiesa di Nostra Signora di Laeken, lo Stadio di Heysel tristemente famoso.
Senza l'utilizzo dei mezzi pubblici sarà faticoso raggiungere a Piedi il Palazzo Reale e la sua Piazza, l'Arco del Cinquantenario, la Piazza delle Barricate con la vicina Colonna del Congresso. Per non dimenticare l'elegante quartiere del Sablon a due passi dall'immenso Palazzo di Giustizia, il Parlamento ed il suo moderno quartiere, l'Albertina ed il cuore popolare di Bruxelles, situato nel questiere delle Marolles. Qui ogni mattina nella piazza di Jeux de Balles, si tiene il Marché aux puces.
Ecco, per cominciare non vi lanciate subito nella Grand Place, ma scoprite la Grandeur di Bruxelles e non ve ne pentirete.
La zona pedonale del centro è paradossalmente inversamente proporzionale alla sua estensione metropolitana.
La Grand Place occupa gran parte del cuore di Bruxelles ed è stata palcoscenico di grandi eventi gloriosi e di atti sanguinosi.
Certo è che prima di tutto questa piazza è stata un luogo di commercio, un grande mercato ed ogni palazzo che la circonda divenne dal XVII sec. sede delle varie corporazioni, che fecero a gara per superarsi nell'abbellire la propria "casa".
Vi invito a scoprire le case delle Corporazioni, un trionfo di bronzi, oro, stemmi e colonne.
Il tutto esaltato dal quotidiano spettacolo "Son et Lumière" che si tiene quasi ogni sera (purtroppo non in caso di pioggia) dalle h. 23.00 per c.ca 20 minuti.
Mi raccomando.
Mentre state con la testa in alto e la mascella a penzoloni, non dimenticate di tenere una mano sulla vostra borsa, che la piazza è costantemente gremita da professionisti dal guanto di velluto.
I Brussellesi hanno un solo vero amore ed è lui, Giulietto.
Voi tutti lo conoscete con un altro nome, Manneken Pis, ma non è simpatico scrivere "il Bambino che piscia".
Insomma, Giulietto è un eroe cittadino, un piccolo angelo che secondo la leggenda ha salvato la città dal disastro con la sua pipì innocente.
Questo bimbo, figlio di un ricco borghese, si perse nella folla durante una festa popolare e per ben tre giorni le ricerche furono vane.
La sera del terzo giorno, il bimbo fu ritrovato senza vestiti, infreddolito, che faceva pipì in un angolo di Rue dell'Etuve e che senza rendersene conto, stava spegnendo la miccia che avrebbe innescato un incendio del centro storico.
Io posso dire di essere stata spettatrice di un atto di vandalismo, perché nello stesso giorno in cui mi trovavo a Bruxelles, qualche buontempone aveva coperto Giulietto di vernice gialla, come potete vedere dalla foto.
Pensate solo che il Manneken è molto amato dal popolo e riceve onorificenze in ogni momento istituzionale.
Nonché abitini della sua misura dalle delegazioni che arrivano da ogni parte del mondo.
Dietro la Gran Place, si aprono le Gallerie di Sant'Umberto, suddivise in Galleria della Regina, del Re, del Principe e della Principessa. Sono le prime gallerie coperte al mondo e formano un passaggio di incredibile eleganza lungo 212 metri.
Vi sfido a non entrare in nessuno dei negozi presenti nelle Gallerie.
Vi avverto, il 90% sono pasticcerie e cioccolaterie.
Parola d'ordine: Cioccolata.
Ma anche Birra, patatine, Goffres, Moules, Speculoos...Bruxelles per i golosi come la sottoscritta, è un sentiero di perdizione.
La cucina è ricca di piatti di grande struttura, molti dei quali a base di Birra, come la famosa Carbonnade Flamande (di cui ho già parlato qui), e la sera lungo le stradine che costeggiano la Grand Place e Le Gallerie, camerieri e buttadentro vi inviteranno a provare queste delizie.
Avrete l'imbarazzo della scelta, perché a Bruxelles si mangia bene.
Consiglio: non volate col solo bagaglio a mano perché ve ne pentirete.
Lo sapevate che a Bruxelles si trova la più grande scuola d'Europa e forse al mondo per il Fumetto ed il Cartone Animato?
Forse si; qualcuno di voi sa che i Puffi arrivano proprio da qui, ed hanno un nome impronunciabile: "Les Strumpf".
Ma anche il più famoso Tin Tin e Lucky Luke e Spirou.
Per gli appassionati, la scuola è aperta al pubblico ed è una visita assolutamente consigliata.
Se vi ho fatto venire un po' di voglia di Bruxelles, mi fa piacere.
Abitualmente si trovano ottimi voli a prezzo bassissimo con Ryan Air ed anche interessanti tariffe alberghiere in quanto la città nel week end si svuota perché i Politici e gli Amministrativi europei tornano a casa.
Poi...se la vostra vacanza prevede più giorni del semplice venerdì - domenica, vicino ci sono le Fiandre...ma quella è tutta un'altra storia che vi racconterò molto presto. A piccole dosi.

Vi lascio una ricettina facilissima con Cuori di Indivia, più nota come Insalata Belga, e pacchettini di pollo alla birra ripieni di cipolle caramellate. Veloce e gustosa.
Ingredienti per 4 persone
4 fettine di petto di pollo tagliate non troppo spesse
8 cuori di indivia
2 cipolle di Tropea
2 cucchiai di zucchero di canna
un cucchiaio di aceto bianco (io ho usato della melassa di melograno)
Mezzo bicchiere di birra bionda
Olio Extravergine
Un rametto di rosmarino
80 g di provola piccante grattuggiata
Sale - Pepe nero macinato fresco
Preparate le cipolle carammellate.
Tagliate a metà la cipolla ed affettatela sottilmente.
Fate scaldare due cucchiai d'olio extravergine in un'ampia padella e cuocetevi le cipolle fiamma dolce, fino a che non saranno passite e morbide, facendo attenzione a non bruciarle. Circa 5 minuti. Aggiungete dell'acqua se necessario.
Quando le cipolle saranno morbide, aggiungete lo zucchero e l'aceto e mescolate bene continuando la cottura per un altro paio di minuti fino a che le cipolle non saranno ben lucide e caramellate. Tenete da parte.
Pulite l'indivia eliminando le prime foglie esterne se non fossero belle. Lavate bene sotto acqua corrente e dividete il cuore in due lungo la lunghezza.
Scaldate una piastra molto bene ed appoggiate i cuori di indivia sul lato del taglio facendoli brasare. Quando saranno dorati, girateli e continuate la cottura per altri 3/4 minuti.
Accendete il forno a 180°C. Mettete i cuori di indivia in una pirofila in cui avrete versato un filo d'olio. Sistemateli in fila con la parte del taglio in alto, molto vicini l'uno all'altro. Salate, pepate e cospargeteli di provola. Fate cuocere per 20/30 minuti.
Prendete le fettine di pollo, battetele leggermente ed apritele bene.
Versate un cucchiaio di cipolle e distribuitelo sulla superficie, aggiungendo una manciata di provola grattugiata. Chiudete il pollo formando dei pacchettini che fermerete con dello spago di cucina in modo da non far uscire il ripieno.
Fate scaldare 3 cucchiai d'olio in una larga padella antiaderente con il rametto di rosmarino e quando l'olio sarà caldo, aggiungete i pacchettini e fate cuocere a fiamma moderata per 4/5 minuti su ogni lato. Quando saranno ben rosolati, alzate la fiamma e versate la birra. Fate sfumare e continuate a cuocere, salando verso la fine.
Quando i pacchettini saranno ben glassati e pungendoli con uno stecchino vedrete che non esce liquido, saranno pronti.
Serviteli eliminando il filo, scaloppandoli e sistemandoli sui cuori di indivia al forno.

14 commenti:

  1. A me è piaciuta moltissimo per la sua aria multiculturale.....grazie per avermela fatta rivivere un po' in queste foto! Un bacino

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  2. come mi piacerebbe andarci...devo far vedere a mio marito, chissà mai che si convinca a portarmici ;)
    bacioni e buon fine settimana

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  3. La prima volta che ho visitato Bruxelles (primo volo in aereo da sola) ero adolescente, avevo convinto i miei a lasciarmi andare a trovare una zia che adoravo. Pensavo che la forte emozione per il viaggio in autonomia avesse in qualche modo influito sul giudizio della città, ma quando ci sono tornata in età adulta mi sono accorta che la prima impressione era senz'altro confermata. Città davvero speciale, li ho mangiato per la prima volta le praline di Leonidas che da qualche anno trovo anche qui in zona, e che, se non conosci già ti consiglio assolutamente di assaggiare. La mia preferita è quella al cioccolato bianco ripiena di crema al caffè e nocciola.....

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    1. Macchetelodicoaffà! Leonidas è il primo stand che ti si apre non appena esci dal gate di Charleroi. Ti si spara di fronte! E poi continuerai ad incontrarlo in giro per la città. Ti confesso che ho scoperto altre cioccolaterie decisamente migliori ma il confronto è su livelli altissimi. Io mi sono riportata quasi 80 euro di praline e cioccolatini diversi. Credo che avrò un moto di disperazione quando saranno finiti. Un bacione, Pat

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  4. Avevo scritto un papiro e non è stato pubblicato..Bruxelles è proprio bella, la città più meridionale del nord Europa ! E io adoro Neuhous ma sopratutto Dandoy...baciiiiiiii

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  5. complimenti per le foto, sono veramente splendide, e per il post, che ho letto davvero con tanto interesse..tantissimi complimenti inoltre per la ricetta sfiziosissima e assolutamente da provare:)
    un bacione:))
    Rosy

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  6. Mi piace molto il pollo farcito in questo modo. Bellissimo post, bellissime foto (un'istigazione al viaggio) e bellissima città. Mi hai fatto ridere con il tuo mea culpa, che è un po' quello che fanno in tanti dopo essere stati a Torino. Peccato che qui non si sia allo stesso livello per quanto riguarda l'accoglienza dei turisti, ma non possiamo che migliorare :)

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  7. Non l'ho mai vista, ma mi ispira molto: ancora di più da quando l'ho letta come setting in Expo 58 di Jonathan Coe! Mi piace questa tua ricetta, che mi sembra anche alla mia portata. Proverò!

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  8. Sono stata in Belgio quasi due anni fa, da sola, per non sprecare un viaggio a cui i miei non poterono andare.. non credo di aver mai girato tanto come in quei 4 giorni. D'altronde, da sola, cosa vuoi fare se non girare? E allora non ho mai preso un mezzo, se non quelli che mi hanno portato ad Anversa, a Bruges e a Gent. Mi era piaciuta molto Bruxelles, con i suoi musei, i suoi palazzi e le sue Madonne fiamminghe, le sue patatine e la sua birra (che amo oltre ogni limite).
    Bello rivederla qui, e buono e veloce il tuo piatto a base di pollo.
    Un abbraccio

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  9. Purtroppo io a Brux ci sono andato molte volte per lavoro: arrivo alla sera e partenza il giorno dopo. Però non mi sono fatto mancare qualche buona cena a base di frutti di mare, un assaggio di vari tipi di birre ed infine tanta cioccolata (che buona)! La cioccolata vale un viaggio!

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  10. a me purtroppo fece l'impressione opposta, mi aspettavo forse troppo e perdipiù era tutto un cantiere... amai invece Gent e Veurnes, ma cneh questa ricetta che farò appena la temperatura torna respirabile. siamo 30° con afa insopportabile!

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  11. voglia di andare subito a bruxelles (ehm...sarà forse tutto quel cioccolato???) e voglia di provare la tua invitante ricetta ... grazie per questo post "tentatore"! mi perdo sempre tra le sue ottime descrizioni turistiche ...un abbraccio granderrimo!!! smack

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