lunedì 5 maggio 2014

Biscotti di semola rimacinata: i vantaggi della maturità.

Rachmaninoff plays Rach 3 
Nel week end più piovoso degli ultimi mesi (di una primavera che ha deciso di travestirsi d'autunno), mi sono dedicata ad una attività che non praticavo da tempo: l'ozio indiscriminato.
A parte lo spostamento tra divano e poltrona ed il togli/metti la copertina, sabato ho fatto poco altro ma mi ci voleva davvero.
Avete presente quando tutto quello che vorreste è un bel film, di quelli giusti, intensi, intelligenti, ben fatti, magari con un po' di musica e di amore?
Ebbene, sono stata esaudita e con grande piacere mi sono rivista Shine. Un film del '96 che vidi al cinema e da cui uscii travolta da una profonda emozione, mista ad un senso di lieve disagio.
Ve lo ricordate?
La storia del pianista David Helfgott, bambino prodigio e adolescente di geniale talento, che si ribella ad un padre dispotico e possessivo, senza però riuscire ad ottenere un'autonomia emotiva, che lo porta ad un brutale crollo nervoso proprio durante l'esecuzione del suo concerto più importante, l'elefantiaco Rach 3. Il film racconta la vita di quest'uomo dalla sua infanzia alla sua "rinascita" dopo 10 anni di istituto psichiatrico ed è raccontato con estrema delicatezza, grazia ed anche divertimento.
Rivedendolo dopo tanto tempo, il disagio provato la prima volta ha lasciato posto ad un bellissimo senso di completezza e serenità ed ho finito con l'interrogarmi sulla ragione di questo cambiamento.
La figura di David è quella di un individuo interrotto, che viene segnato dalla vita in maniera a prima vista "irrimediabile" proprio nel momento di suo massimo splendore.
L'esecuzione che lo consacra artista di primo livello, pronto ad una vita di successi e tournée, è invece quella che lo condanna. Una persona con gravi problemi neurologici, incapace di comunicare con gli altri senza apparire come ragazzino imprigionato nel corpo di un adulto. Questa "imperfezione" in un talento tanto perfetto, nella prospettiva di una vita di perfezione (successo, denaro, ecc), costringe lo spettatore ad un immedesimazione a metà, sospesa tra il sogno e l'incubo.
Credo che sia quello che è successo a me, la prima volta che vidi questo film.
Non potendo accettare che David, oltre ad un meraviglioso e travolgente pianista, non fosse anche una persona brillante e piena di fascino, ho finito con l'abbandonarmi ad un sentimento di pena e dispiacere nei suoi confronti. Una favola brutalmente spezzata.
Fino a sabato, quando invece il finale del film mi ha trovata sorpresa, commossa, felice e nuovamente emozionata. Ma di un'emozione bella, grata, di chi riesce a vedere la persona al di là dell'apparenza e trova nell'handicap comunicativo di David, una forza speciale e vera, un dono.
E' in momenti come questo che rivaluto ed amo una parola di cui devo imparare ad essere orgogliosa: maturità.
Ricetta inventata per smaltire la quantità di semola rimacinata stipata nella mia dispensa.
Con la quantità che vedete sotto, io ho fatto due tipi di biscotti, uno al cioccolato (finiti immediatamente) e una metà con le ciliegie che vedete qui.
Quindi se volete fare come me, utilizzate queste quantità, ma ricordatevi di dimezzare le ciliegie ed aggiungere 100 g di cioccolato fondente.
Ingredienti per c.ca 120 biscotti
300 g semola rimacinata Senatore Cappelli Mangiare Matera
100 g farina 00
80 g burro morbido
2 uova grandi
200 g di zucchero di canna integrale
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
200 g di ciliegie disidratate o candite
8 g di baking
un pizzico di sale
Versate le farine miscelate nella planetaria con il sale. Aggiungete lo zucchero e mescolate
Fate un buco al centro e versatevi le uova, il burro, il baking, la vaniglia e cominciate ad impastare, aggiungendo poco dopo le ciliegie.
Appena si formerà la palla, toglietela e sulla planetaria, ricavate dei rotolini non più grossi di 2 cm di diametro.
Mettete i serpentoni su una placca foderata di carta da forno e cuoceteli a 180° per c.ca 20 minuti fino a che non saranno dorati.
Toglieteli e fateli raffreddare per c.ca 5 minuti, quindi tagliateli a losanghe e rimetteteli in forno per altri 10 minuti c.ca, fino a quando non saranno perfettamente asciutti e tostati.
Fate raffreddare perfettamente prima di sistemarli in sacchetti per biscotti o scatole di latta. Si conservano a lungo e sono buonissimi (a me piacciono persino più dei cantucci).

26 commenti:

  1. Sono semplicemente splendidi, invitanti, rustici, e chissà che buoni!

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    1. Cara Letizia, sono davvero molto buoni. Una sorpresa. E li rifarò spesso perché non sono troppo dolci e la famiglia li ha graditi davvero moltissimo. Un bacio.

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  2. Amo i cantucci, quindi chissà che bontà questi (e quelli col cioccolato)!
    Ottima idea per far fuori la semola, brava, soprattutto quel connubio tra ciliegia-vaniglia-zucchero di canna!
    Il film di cui parli non l'ho mai visto, ed essendo attratta dal cinema lo cerco il prima possibile, grazie della dritta!

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    1. Se non hai visto questo film, devi assolutamente. E' una pietra miliare. I biscotti valgono e come dicevo mi hanno entusiasmato più dei cantucci. Bacione.

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  3. Già, farine che si accumulano. io ne ho una decina di pacchetti ametà. Quando scovo un produttore interessante, non resisto e acquisto un pacco o due, lo provo e poi. Beh, si potrebbe tentare un contest in proposito. I biscotti sono stupendi. Giovanna

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    1. Potrebbe essere una bella idea Giovanna. L'avanzo nel sacchetto! Adesso darò fondo a quella di ceci e di farro che languono già da un po'! Un bel bacione.

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  4. Ciao Patty. La ricetta che proponi cade proprio a fagiolo: mia sorella è appena tornata da una breve vacanza lucana e mi ha portato in dono un pacco di semola Senatore Cappelli, che da tempo ero curiosa di provare. Mi sa che insieme ad un paio di altre idee che ho già in mente proverò anche questi biscotti (magari con i cranberries).
    Buona giornata
    giulia

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    1. Cara Giulia, stai attenta che sia semola rimacinata, quindi più sottile. La semola semplice è migliore per la pasta fresca. In ogni caso non credo che il sapore cambi, forse la consistenza e la resa nella lavorazione. Fammi sapere. Un abbraccio.

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  5. Ogni tanto i weekend passati così sono un toccasana!
    Anch'io ho visto quel film (tempo fa e una sola volta) e ho provato lo stesso disagio misto a tristezza... :
    I biscotti sono rustici e golosi: io li vorrei in entrambe le versioni... :)))
    Un abbraccio

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    1. Ale, rivedilo. Ti farà un effetto diverso. Credimi.
      Un bacione grande.

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  6. Non ho visto il film, quindi non entro nel merito, ma mi piace questa diversità di recezione a distanza di anni. Anche lo stesso film (o libro) può farci capire quanto siamo cambiati e aiutarci a leggere qualcosa di nuovo dentro di noi. E ora mi sento in colpa perché di film non ne guardo quasi mai, per pigrizia...e invece dovrei, perché poi so che mi piace e mi dà tanto (se si sceglie il film giusto, ovviamente!).
    Questi biscottini mi piacciono molto, semplici e un po' rustici come sono, mi ricordano un po' i cantucci...e infatti io li farei con la frutta secca che mi piace molto più del cioccolato! Anche se queste ciliegie mettono proprio allegria...
    Ciao e buona settimana!
    Alice

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    1. Ci ho pensato anche io sai? Ed ho capito perché mi piace rivedere i film, rileggere i libri, riascoltare la musica. Perché ogni volta provo un'emozione diversa, capisco sfumature che non avevo visto, noto piccoli dettagli, che poi diventano grandi, insomma, con il tempo e con nuovi occhi ci si trova di fronte a nuovi film, nuovi libri. Riguardo al film, veditelo. Sono certa che ti darà una grande emozione. Un bacione carissima.

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  7. Cara Patty,
    non è facile esprimere con le parole le emozioni, lo stupore, la commozione e l'accettazione del fatto che a volte, esternare agli altri i propri sentimenti e quindi i propri limiti espressivi, che siano essi verbali o no, risulti un po' complicato.
    Tu invece, con infinita dolcezza, sei riuscita in tutto questo e quindi ben venga un fine settimana passato ad oziare se poi lo concludi donandoci non soltanto le tue più nuove e consapevoli emozioni, ma anche dei deliziosi e croccanti biscottini che ben accompagnano l'argomento, perchè il biscotto è quel tipo di dolce, a volte consolatorio, di lenta degustazione, che ci consente di apprezzare la totalità dei suoi ingredienti e tutte le loro sfumature nella degustazione.
    Molto Brava, come sempre. A presto Anna

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    1. Cara Anna, belle le tue parole. Ti ringrazio e sono felice che questo post ti sia piaciuto. Un caro abbraccio.

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  8. Meravigliosi... Come il film che hai visto... Che adoro e non passa mai di moda!!! Complimenti Patty!

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  9. Cara Patty, è esattamente quello che provo anche io ogni volta che mi relaziono con le persone che gravitano dalle parti del mio lavoro, quello che hai descritto.
    Guardare senza pregiudizi e accettare l'altro è un bel segno di maturità che si può raggiungere a qualunque età, fortunata te che sei ancora tanto giovane !!! :D
    Un abbraccio e rubo un biscottino perfetto per questa levataccia mattutina

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  10. Non ho mai visto Shine sai? Comunque comprendo quello che racconti e per quel che mi riguarda non è qualcosa di legato alla maturità, ma al vedere un film una seconda e una terza volta: la prima volta vengo trasportata dalla storia e mi immedesimo con i protagonisti, la seconda volta lo guardo con maggiore distacco, se così lo vogliamo chiamare. Forse è una maturità anche la mia, ma non legata all'età, ma una maturità che si raggiunge ogni volta dopo aver visto un film intenso.
    Splendidi i tuoi biscotti! Te ne ruberei un paio per la colazione :)
    Un bacino

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  11. Siamo talmente abituati ad avere degli schemi mentali piuttosto rigidi che tutto ciò che va al di fuori di essi all'inizio ci spiazza e ci sembra che sia così per sempre, finché poi ci riconfrontiamo con quella realtà che abbiamo invece imparato a conoscere e ad accettare e per questo ci appare "normale". Sintomo anche questo di maturità, appunto.
    Il film non l'ho visto, ma non mancherò alla prima occasione di vederlo, semmai con lo spirito giusto.
    Intanto mi commuovo per questi deliziosi biscotti, che sgranocchierei volentieri durante la visione del film.

    Fabio

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  12. La paura di crescere penso che l'abbiano affrontata tutti e ognuno riesce (o non riesce) a vincerla grazie a quanto assimilato nella crescita, nello stare con degli *adulti maturi*. Il problema si verifica quando esempi di maturità ed educazione alla consapevolezza del se non ci sono.
    Ho un vago ricordo di questo film e credo andrò a rivedermelo.
    Quanto al WE appena trascorso... stendiamo un pietoso velo che tra PS e riposo forzato non mi sono certo goduta quello che doveva essere un periodo di riposo.
    I tuoi biscotti mi avrebbero sicuramente aiutato, a non intristirmi sicuramente, a farmi sentire coccolata. Del resto si dice che invecchiando si diventi ancora più golosi......
    Scherzi a parte la semola di Cappelli l'ho finita da così tanto tempo che ne rimane solo il rimpianto.
    Mi sa che mi dovrò attivare per andarmela a cercare visto che ha una resa fantastica.
    A presto
    Nora

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  13. Cara Patty, non riesco mai a capire se mi piacciono di più i tuoi pensieri o le tue ricette.
    Il film l'ho visto, anche se poi in realtà avevo letto che era stato un po' romanzato. Comunque sia è importante che il nostro modo di confrontarci con gli altri sia sempre aperto e vada oltre le apparenze. Un bel film o un buon libro possono aiutarci ad aprire gli occhi. Luce bellissima sui tuoi biscotti.

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  14. Visto al cinema e visto recentemente in TV (il film). E' sempre bello perdersi nelle tue parole, hai il dono della narrazione...
    Sono latitante, in fase confusionaria. Ci vorrebbe un biscotto dei tuoi...
    Bacioni

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  15. 1) l'ozio è nobilissima attività
    2) il film è anch'esso nobile
    ci vorrebbe un bicchiere di rosso con il tutto...

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  16. sono sicuramente buonissimi e hanno un aspetto troppo invitante, bravissima come sempre, complimenti:))
    un bacione:))
    Rosy

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  17. Uh, che meraviglia questi biscotti! Ma sai che io li modificherei giusto un pelino per riuscire a disfarmi di un beeeel po' di frutta disidratata che si cela nella mia dispensa?

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  18. A me capita con i libri e con la musica; quello che anni fa semplicemente mi piaceva dal punti di vista della pura bellezza, adesso mi commuove. Sono gli anni in più che mi rendono più vulnerabile? sono le esperienze che mi sono toccate che mi fanno sentire come miei i sentimenti altrui? è questo quello che si chiama "maturità"?
    Un abbraccio,
    Claudette

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