Ma una ragione c'è: io amo la mia Toscana.
Amo la mia città, la mia provincia, la mia regione.
Amo quel senso di orgoglio che mi pervade tutta ogni qualvolta alla domanda: "E tu di dove sei?", alla risposta "di Siena", vedo il mio interlocutore illuminarsi e ribadire la sua invidia, il suo desiderio di tornare, i suoi ricordi.
Non essendo nata qui, sento ancora più grande il privilegio di viverci, la fortuna che mi è stata concessa dal destino ed un pochino anche il senso di responsabilità che mi crea la mia professione.
Perché parte del mio lavoro si concretizza proprio vendendo la mia terra a viaggiatori di tutto il mondo.
E se è vero come è vero (statistica diffusa dall'ENIT) che il 70% dei capolavori artistici mondiali si trova in Italia, e di questo, il 70% è in Toscana, una ragione per tanta bellezza ci sarà.
Perché sicuramente il genio è genio, ma ci vuole anche una musa ispiratrice e questa terra lo è stata per molti nel tempo.
Poi ci sono i toscani.
Difficili eh!
Non date retta al tipo burlone, caciarone, sempre pronto alla battuta, il più delle volte fornita di punta al cianuro, che ci propinano i tanti comici che impazzano sul piccolo schermo.
Si, un pochino gli assomigliano a questi "maledetti toscani", ma come dice una famosa canzonetta, "oltre la burla c'è di più".
Io devo ancora capirli e mi ci vorrà tutta la vita, senza per altro trarre una conclusione credibile.
Già è difficile gestire il senese credetemi.
Tutto arroccato dentro il suo "castello", dentro le su' mura che spesso e volentieri sono talmente fortificate da arrampicarsi fino dentro la sua testa.
Nulla di male per carità. E' forse proprio questa chiusura che ha preservato la mia città nella sua cristallizzata bellezza, ma tante volte mi trovo a combattere vere e proprie battaglie con amici e conoscenti che non mi procurano certo simpatie e benevolenza.
Immaginate una pazza che per vivere apre le porte al mondo, scontrarsi contro chi invece le porte le vuole ben chiuse in un moto di folle possessivo amore.
Dovremmo sempre ricordarci che qualcuno aveva già capito tutto della forza e magia di questo luogo e della sua necessità di aprirsi al mondo. Una scritta potente sulla Porta Camollia, l'accesso Nord della città, dice: "Cor magis tibi Sena pandit".
Siena ti apre il suo grande cuore.
Del pane fresco, raffermo o secco.
Alcune delle ricette di recupero che hanno fatto il giro del mondo, arrivano da qui, che si parli di Panzanella, Pappa col pomodoro, fettunta, Cacciucco, Ribollita o minestra di pane, senza questo ingrediente di base, questi piatti perderebbero il loro senso intrinseco.
Ecco perché quando Monica, vincitrice dell'ultima edizione dell'MTC, ci ha proposto i suoi Canederli, non avevo neanche finito di leggere il post che già pensavo a come poter infilare la ribollita dentro queste palline di pane.
Il motivo è che io amo questo piatto, moltissimo. Non avevo neanche aperto il blog che già postavo la mia ribollita sul crostone di pane. Non ho la pretesa di detenere la ricetta originale perché se c'è qualcosa di estremamente radicato alla storia di ogni famiglia è proprio questo piatto, ma posso dire che la mia ribollita è quella che trovate qui.
Ho avuto molti dubbi, perché trasformare una zuppa in una polpetta non è qualcosa di immediato. Mettere il pane nella zuppa è facile.
Come si fa invece a mettere una zuppa dentro il pane?
Ingredienti per 4 persone
Per la ribollita
1 mazzetto di bietola (c.ca 100 g)
1 carota grande
1 mazzo di cavolo nero (220 g)
200 g di cavolo verza
200 g di cavolo cappuccio
1 patata grande
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 foglia di alloro
1 gambo di sedano
1 rametto di rosmarino
1 ciuffo di prezzemolo
500 g di fagioli cannellini (peso da cotti)
2 cucchiai di passata di pomodoro
pepe - sale qb
Olio extravergine (io Terre di Siena Dop)
Per i canederli
300 g di pane Toscano raffermo
2 uova medie
150 ml di latte
pepe - sale
Per il brodo vegetale
1 carota
1 costa di sedano
3 foglie di cavolo nero
1 ciuffetto di prezzemolo
2 cucchiai di passata di pomodoro
sale qb
Per il brodetto di cannellini
300 g di fagioli cannellini (peso da cotti)
brodo vegetale
2 foglioline di salvia
1 rametto di rosmarino
olio extravergine Terre di Siena Dop
sale qb - pepe nero.
Tenete a bagno i fagioli in acqua fredda con un cucchiaio di sale grosso per almeno 8 ore, quindi cuoceteli in abbondante acqua salata con uno spicchio d'aglio ed una foglia di alloro fino a che saranno morbidi ma non sfatti.
Tenete da parte una ciotola di questi fagioli ed il resto invece riducetelo in crema con un mixer ad immersione (eliminate prima la foglia di alloro). Tenete in caldo questo brodo che vi servirà a cuocere la zuppa di verdure.
In una larga casseruola, fate passire a fiamma dolce un trito grossolano di cipolla e sedano, il rametto di rosmarino, in 3 cucchiai abbondanti i olio extravergine.
A parte tritate il prezzemolo e quando il fondo sarà pronto, aggiungete la passata di pomodoro e mescolate bene. Fate insaporire per due o tre minuti quindi aggiungete il prezzemolo.
Cominciate ad aggiungere le verdure che avrete preventivamente pelato e pulito.
Per prime carote e patate. Mescolate bene ed aggiungete un mestolo di brodo di cannellini.
Fate cuocere una decina di minuti, quindi aggiungete le bietole ed i cavoli tutti tagliati sottilmente e mescolate bene.
Coprite a filo con il brodo di cannellini e fate cuocere a fiamma dolce per almeno un'ora mescolando di tanto in tanto.
A c.ca 15 minuti dalla fine, aggiungete anche i fagioli cannellini tenuti da parte.
Mescolate e terminate la cottura.
NOTA: per fare i canederli non vi servirà tutta la ribollita che avrete preparato ma solo una parte.
In ogni caso vi resterà una buona zuppa di verdure da riscaldare per ottenere l'originale "ribollita"(con la sua aggiunta di pane raffermo).
Preparate il brodo vegetale mettendo a cuocere in abbondante acqua fredda, tutte le verdure precedentemente pulite e tagliate a pezzi, la passata di pomodoro, ed un cucchiaio di olio extravergine. Aggiustate di sale a metà cottura.
Cuocete per cca 45 minuti quindi filtrate e tenete da parte.
Preparate il brodetto di cannellini, mettendo i cannellini cotti in un bicchiere per mixer a immersione.
Aggiungete un mestolo di brodo vegetale, la salvia ed gli aghi di un rametto di rosmarino, un pizzico di sale, pepe e frullate il tutto.
Valutate la consistenza, che deve essere vellutata e fluida.
In caso aggiungete ancora brodo ed un cucchiaio di olio extravergine. Tenete da parte.
E adesso passiamo ai canederli.
Riducete il pane in dadini di un cm di lato e metteteli in una larga ciotola. Dovendo trattare con del pane duro, io ho pensato bene di tagliarlo in anticipo e lasciarlo asciugare all'aria per due giorni, ottenendo così una pane secco ma non duro marmato.
Essendo la ribollita un piatto con una buona quantità di liquidi, ho dovuto calibrare bene la quantità di latte ed uova per ammollare il pane, per non rischiare che le palline di pane si disfacessero durante la cottura.
Così sono partita con un uovo e mezzo bicchiere di latte.
Ho sbattuto bene ed ho versato il tutto sul pane.
Ho mischiato bene con le mani ed ho aspettato 20 minuti per capire il livello di umidità.
Trascorso il tempo, il pane era morbido ma non troppo umido quindi ho cominciato ad aggiungere la "ribollita", prelevando le verdure un con mestolo forato.
Prima di aggiungerle al pane, ho strizzato bene con le mani per togliere la parte brodosa ed ho cominciato a mischiare il composto di pane.
Ho fatto in modo che nell'impasto restassero dei pezzi di verdure un po' più grandi.
Ho continuato via via ad aggiungere la zuppa fino a che non ho ottenuto un composto malleabile e sostenuto.
Ho assaggiato ed aggiunto una bella macinata di pepe e un pizzico di sale quindi ho formato delle palline di 4 cm di diametro.
Non ero molto fiduciosa sul risultato perché avevo molto timore che le palline si sarebbero disfatte non appena avessero toccato il brodo.
Invece con grande sorpresa, non solo hanno mantenuto la forma ma si sono cotte alla perfezione, assorbendo bene il brodo.
Ho cotto i canederli per c.ca 4 minuti.
Mentre i canederli si cuocevano, ho scaldato il brodetto di cannellini e l'ho versato nel piatto di portata.
Con un cucchiaio, ho sollevato i canederli dal brodo e li ho sistemati delicatamente sul brodetto di cannellini.
Un bel filo d'olio extravergine, una macinata di pepe e in tavola!
Al taglio, come avevo sperato, hanno fatto capolino le verdure tagliate grossolanamente ed i fagioli.
Il brodo di cannellini in cui li ho serviti, è la morte gloriosa del Canederlo di ribollita!
Con questa ricetta partecipo con piacere all'MTC nr 44 con i Canederli di Monica
....la ribollita mi piace moltissimo, dei canederli ne vado "matta" ....non mi resta che provarla.....ciao e buon inizio settimana. Monica
RispondiEliminaCiao Monica, grazie di cuore per essere passata. Secondo me se fai la ribollita per la prima volta, fanne un po' di più perché ti piacerà mangiarla alla maniera originale! ;)
EliminaUn bel bacione
Beh di sicuro se c'era qualcuno al mondo che poteva mettere una zuppa in una "polpetta" eri di certo tu e ci sei riuscita alla grande, come sei tu del resto!!! ..... Senti io sono stata fortunata perchè tutti i Senesi che ho conosciuto sono stati di una ospitalità incredibile!!! Buon lunedì baci Flavia
RispondiEliminaCara Flavia, hai ragione, i senesi sono ospitali, non nego questa loro capacità. Resta il fatto che sono molto gelosi e spesso il troppo amore è un'arma a doppio taglio.
EliminaTi abbraccio mia cara, forte.
Cara Pat, intanto grazie per la ricetta della ribollita e poi per quella di questi speciali canederli che hanno tutta l'aria di essere buonissimi.
RispondiEliminaHai descritto benissimo quello che a me al momento è parso solo di capire riguardo i senesi. Come ti ho già detto vivo alle porte di questa meravigliosa città da meno di un anno, conosco pochissime persone e prima che io possa esprimere il mio vero giudizio ne dovranno passare di anni, forse decenni! In ogni caso la città mi ha letteralmente conquistata e sono felicissima di vivere in questo splendido angolo d'Italia.
Spero di conoscerti presto!
Un abbraccio, Donatella
Cara Donatella, figurati che io dopo 40 anni non ci ho ancora capito niente. Mi sono fatta un'opinione ma è labile e cerco di tenerla per me quanto più possibile. Però nonostante tutto amo vivere qua e me lo ripeto ogni giorno di fronte a tanta bellezza. Ci dobbiamo vedere al più presto. Ti arriverà un messaggio quanto prima ;). Baci grandi.
EliminaLa ribollita fa parte di me, come l'uso quasi maniacale del pane avanzato. Non credo di averlo buttato mai via e di averlo sempre usato come riciclo, così come mi ha insegnato la mia nonna.
RispondiEliminaL'idea di metterlo in un canederlo è davvero geniale!
Ho visitato Siena molto recentemente, in un giorno di sole e di vento
Ciao Isabel
Sei toscana inside. Si vede.
EliminaTi abbraccio forte (e peccato che non ci siamo incontrate quella volta!).
Eeeehhhh, i toscani... gente che morde per non essere morsa, gente che si prende in giro da sé ma guai a prenderli in giro, loro ma soprattutto le loro città, gente apparentemente amichevole ma che tiene le distanze...
RispondiEliminaPer il piatto, qui siamo quasi al riciclo al cubo! Bell'idea Patty, e pure buona, mi sa.
Hai lasciato qui una delle tue ennesime perle, con cui mi ritrovo al 100%. Ma ovviamente non potevo dirlo io. E lascio l'incombenza ad una fiorentina, che ne sa di certo più di me.
EliminaL'idea è facile e come dici tu, un riciclo al cubo! :D
Buongiorno Patty,
RispondiEliminaadoro il tuo modo di raccontare la Toscana e i suoi personaggi, sei fortunata davvero a vivere lì, lo penso anch'io. L'idea di mettere la ribollita nei cantarelli è davvero ottima! Ho fatto giusto la ribollita ieri :)
L'idea è semplice ma al contempo geniale. Buona settimana
Ma grazie Elisa, sei sempre un tesoro. E sappi che quando hai voglia di fare un salto, sai già dove venire.
EliminaTi mando un bacione.
mi piace questo post Patty perché racconta di te e della tua regione, di quanto è bello il nostro paese e di quanto non rinuncerei mai al nostro cibo!!! Da trentina doc mi fanno strano questi canederli ma sarei veramente curiosa di assaggiarli! un bacio
RispondiEliminaahahaha, in effetti questi canederli sono un bell'ibrido. Ma credo che tu resterai a bocca aperta andando a leggere quello che sta uscendo dalla testa delle MTchallengers per la sfida sui canederli.
EliminaGrazie per le tue parole. Un bacione grande.
Bellissima idea quella di mettere la ribollita, piatto che anch'io adoro, nei canederli!
RispondiEliminaEd essendo anch'io toscana (o meglio, pisana) d'adozione, non posso non condividere le tue riflessioni su questa splendida regione e i suoi particolari abitanti :)
Buon lunedì!
Fiuuuuu....meno male che la pensi come me. Anche tu a Pisa avrai un bel da fare per capire i pisani (bei tipini anche loro!).
EliminaTi ringrazio per essere passata e ti mando un caro abbraccio.
no, va be'... qui urge copiatura immediata, intanto che trovo il cavolo nero. E poi vuoi mettere l'avanzo della ribollita?!
RispondiEliminaahahahaha....l'avanzo dell'avanzo. Grazie Annalena per essere passata. Un bacione
Eliminaamo la Toscana, terra che mi ha accolta da quattro anni a questa parte.
RispondiEliminaAnche se dove sono io siamo più in Liguria, ma son dettagli. Io sono sempre stata toscana inside. Ho sempre desiderato viverci e forse qualcuno lassù mi ha esaudito.
Adoro la ribollita e non puoi capire quanto spesso la faccio.
Avevo in mente due idee per i canederli ed una era proprio con la ribollita. Come successe per la pasqualina... tu mi batti sempre sul tempo, ma son felicissima così, perché "come (cucini) te nessuno mai!!!". Io magari rischio di farla troppo eretica.
Complimenti Patty!!!!
Ma che dici....è ovvio che con i grandi classici alla fine ci si caschi con tutti i piedi. Ed io come dicevo, sono monotematica e le ispirazioni mi arrivano spesso dalla porta di casa, dalle strade della mia città e dalle battute sagaci della sua gente. E poi io amo quel nobile decaduto che è il Cavolo nero. Se potessi, me lo sposerei! :D
EliminaTi abbraccio forte mia cara. Mi aspetto grandi eresie da te!
Tu sei un genio. E mi piace così tanto leggerti e "gustarti". Questo matrimonio Toscana-Alto Adige mi intriga assai... Complimenti.
RispondiEliminasimo
Ma grazie cara Simo! Troppo troppo gentile!
EliminaUn bacione grande
tu non lo sai, mia carissima Patty, ma hai realizzato la ricetta che sintetizza perfettamente quello che ho di più caro al mondo: la cultura tedesca che sposa e si amalgama meravigliosamente a quella italiana! preparerò questo piatto per il mio papà toscano e per la mia Mutti e racconterò loro di te. sei una grandissima!!!! smack smack smack <3
RispondiEliminaE' vero! Non ci avevo pensato. Questo canederlo è un po' la tua anima. Allora guarda, te lo dedico con tutto il cuore. Il canederlo di Cri! E' tuo.
EliminaTi abbraccio fortissimo.
Ciao Patty, grazie di avermi dato modo di conoscere il tuo blog!! Sei bravissima!!
RispondiEliminaAmando sia i canederli che la ribollita non posso fare altro che inchinarmi davanti a questo piatto!!
A presto!!
Grazie mille Silvia. Sono passata a trovarti ma non riesco ad aggiungermi ai tuoi follower. Riprovo presto. Un abbraccio,
EliminaCiao Patty sono rimasta incantata dalla tua città anni fa proprio per la "fortezza" che la abbraccia e che dire mi piacerebbe tornarci più e più volte ;)! Ho scoperto da poco due ingredienti di questo piatto...il cavolo nero, che appena trovo sulle bancarelle milanesi mi porto spesso a casa e i canederli e sono entrambi fantastici per i miei gusti abbastanza forti e questa tua versione e' davvero perfetta!!! Grazie, buona giornata Luisa
RispondiEliminaSai Luisa, Siena ha una cinta muraria ed una fortezza dentro le mura che aveva il singolare scopo di proteggere i fiorentini dai senesi. Infatti la fortezza fu costruita da Cosimo I de Medici per occupare e controllare la città, dentro le mura stesse. Mentre le mura cittadine sono solo parzialmente presenti ed in alcuni punti molto suggestive.
EliminaGrazie per essere sempre presente con i tuoi commenti gentili. Un abbraccione
Grazie Patty a te e per questi ulteriori pezzi di storia della tua città che fa sempre piacere apprendere ;)! Buona serata bacioni
EliminaFantastica ricetta Patty!! Forse sono di parte, lo so... perché amo la ribollita, e amo la Toscana quanto te e...quando vedrai la mia ricetta ti metterai a ridere perché - mutatis mutandis - è un'omologa della tua. Che ci possiamo fare se questa terra ci piace così tanto?!
RispondiEliminaOra basta, che alla fine si diventa antipatici... Un abbraccio :-)
P.S.: saggia donna...io invece ho usato pane duro marmato...e che fatica!! La prossima volta fo come te.
Guarda, ti confesso che ho cercato di postare la ricetta abbastanza presto perchè tanto so che le mie amiche toscane avrebbero avuto più u meno la mia stessa ispirazione. Siamo monotematiche, è così! Non vedo l'ora di leggere la tua ecco! Un bel bacione mia cara.
EliminaHo amato Siena la prima volta che ci sono stata, molti anni fa, e quest'anno ci sono tornata per ben due volte, senza mai potermela godere fino in fondo. In generale la Toscana è per me un porto sicuro, dove approderei in ogni momento se solo potessi.
RispondiEliminaMi piace la tua reinterpretazione, interessante e per nulla banale, dove più preparazioni si uniscono in un canederlo bello e gustoso, con l'interno ben definito e multisfaccettato, il tutto coronato da un brodo di cannellini che lega senza pesare.
Una preparazione positivamente monotematica, perché l'essere monotematica in questo caso non è un difetto, anzi, perché hai dato il giusto valore ad un piatto meraviglioso ed al cavolo nero che ho imparato ad amare (alla follia) di recente.
Grazie mille Monica. Dovevamo incontrarci a Siena e poi invece io non sono riuscita. Ma tanto lo so che torni! E allora ti becco di sicuro! Un bacione e grazie
EliminaSe la mia nonna materna è senese, il mio nonno paterno è trentino di origine. Non dico altro, che questo post mi commuove.
RispondiEliminaMi viene da sorridere di tenerezza. Che bel miscuglio tu sei!
EliminaUn abbraccione.
Ciao Patty, bellissimo il post che parla della tua città nella quale non sono mai stata (solo una volta a Pisa, anni fa, di passaggio) ma che vorrei visitare come la tua regione che , immagino splendida e ricchissima di cose da vedere (ne sento sempre parlare molto bene da chi 'ha visitata).
RispondiEliminaNon ho mai assaggiato questo piatto, tipico della tua terra, ma ne ho sentito parlare, mi incuriosisce e mi attira tantissimo in quanto immagino sia molto gustoso:))
un bacione e buona settimana:))
Rosy
Rosi, devi venireeeeee....come non sei mai stata in Toscana. Promettimi che la prima volta che deciderai di venire, me lo farai sapere.
EliminaTi abbraccio cara.
E' un male diffuso quello di chiudersi ed è tanto più radicato in chi ha la fortuna di nascere in posti meravigliosi che - spesso - però considera di sua "proprietà", guardando con insofferenza e un po' di arroganza chi arriva da fuori. E' così in Toscana, ma anche qui a Nord, sulle rive del lago ....ù
RispondiEliminaClaudette
Credo che sia senso del possesso e di protezione. A volte è bellissimo, a volte soffoca un po'.
EliminaTi abbraccio mia cara.
lo so, sono monotematica.
RispondiEliminaMa quando sono rientrata da Singapore, la prima volta, non ho fatto altro che ascoltare un pezzo di un'artista che amo molto e che, da quel momento in poi, è diventata l'associazione immediata a questa nuova vita, che comincia nel segno dei canederli.
Inutile dirti che era Celine Dion.
E per fortuna che non si trattava di All By Myself, perchè sennò avrei davvero convocato una commissione di scienziati, per capire cos'è successo davvero fra noi due, dal grembo materno in avanti.
Choc a parte, vogliamo parlare della chiusura dei Genovesi? o della chiusura delle popolazioni montane o delle valli? O di quella dei miei attuali vicini di casa, che in qualsiasi posto del mondo vadano, si creano la loro Chinatown, con il loro alfabeto, la loro cucina, le loro usanze- e chi s'è visto s'è visto? E poi: è così limitante, questa chiusura? non è piuttosto un senso di custodia del proprio patrimonio, che nasce dalla consapevolezza di quanto sia grande e di quanto sia dovere primario di ciascun "erede" mantenerlo integro? io la penso così e penso spesso al tuo blog anche come ad un'operazione culturale in senso ampio, che ha insegnato al web a parlare toscano e a farlo in modo ricco di umiltà e di sostanza. Senza poi contare l'apertura che riveli ad ogni MTC, declinando nella lingua della tua terra la ricetta della sfida, con un rispetto che non intacca l'originale, ma semmai lo esalta,in una nuova veste.
E se ti par chiusura questa,,,,,
Leggere l'orario in cui è stato scritto questo messaggio mi porta con i piedi nella realtà vera e cioè che tu sei dall'altra parte del mondo. Ed è un piccolo trauma credimi. Quando ho scelto la canzone da mettere su questo post, volevo quella originale, poi cercandola, ho visto lei, la Celine, e senza neanche pensarci l'ho schiaffata lì. E adesso mi viene da sorridere leggendo le tue parole.
EliminaSui tuoi commenti che devo dire. Mi imbarazzano e mi gratificano sempre all'ennesima potenza. Un po' quello che sei tu.
Alla conquista dell'Est, mi raccomando. Ti abbraccio forte.
Io li trovo unici i toscani, mi piace il modo di parlare, adoro la cucina ed i vini. Poi per Siena e dintorni ho proprio un debole, ma so che mi capisci :-)
RispondiEliminaEd è per questo che amo anche queste ricette rivisitate alla toscana, un po' come facciamo anche noi riversando la nostra tradizione in quella di altri posti.
Fabio
Fabio, conosco bene il tuo amore per la mia città e questo è davvero una cosa che mi rende felice.
EliminaE adoro anche le vostre ricette dove trovo sempre qualcosa della vostra anima campana. E' vero, non si sfugge alle radici, anche se sono acquisite come le mie. Grazie di cuore e un bacione a entrambi.
Pensavo di essere un caso raro, io e la mia "bolognesità" :-) della tua passione per la tua città e la tua terra non è possibile non accorgersi, da quello che scrivi a quello che cucini c'è sempre (e meno male) un pò di Toscana in mezzo.
RispondiEliminaCanederli strepitosi, cara Patty!
Che ricetta meravigliosa Patty!
RispondiEliminaSa di casa, cose genuine, copertina calda e un po' di coccole pigre sul divano.
Sono molto ammirata, mamma mia anche questomese l'MTC è di altissimo di livello, con delle proposte da urlo.
In bocca al lupo per la sfida :)
Un abbraccio
Lou
se tu sei mono tematica io cosa sarei?
RispondiEliminaricetta stupenda Patty, commovente!
mitica!!! in bocca al lupo per l'MTC ;)
RispondiEliminaTu sei di Siena e io so' de Roma, e direi che il 70% dei beni artistici mondiali è qui ... grazie anche, lo devo ammettere, a tanti illustri artisti toscani. Però mi piacciono i toscani (mia moglie è di Cortona) e la loro cucina, meno che la ribollita che è troppo piena di verdure che a me non piacciono. Per questo, devo confessare, i tuoi appetitosissimi canederli non mi fanno impazzire. Mi dispiace davvero!
RispondiEliminami piace la ribollita, da impazzire, come tutte le zuppe. In questa tua ricetta di canederli apprezzo oltre ogni cosa la pazienza nel calibrare le giuste dosi di ribollita per "bagnare il pane"... si sa, per fare dei buoni piatti, anche se della nostra tradizione più povera, ci vuole pazienza e saggezza e tu le hai sapute mettere entrambe in queste perle di bontà.
RispondiEliminapatty che bella questa ricetta e avendo tutto questo amore per la tua terra non poteva essere questa la scelta migliore
RispondiEliminacomplimenti
La ribollita nei canederli????!!!!! Che spettacolo!!!! Sei un mito!!!
RispondiEliminaMolto complessa la tua ricetta e tanto lavoro sicuramente ripagato con questa meraviglia che si mangia con gli'occhi già dalla prima foto e prima descrizione.
Io ti adoro!
va beh tu sei un genio! La tua versione sarà provata questa domenica se faccio in tempo a cucinare perchè i miei figli li vogliono assaggiare, verdure grossolane comprese! Mia figlia continua a ripetermi Mamma la prossima volta a Siena vengo anche io! :D
RispondiEliminaNon conosco Siena. Pero' adoro la Toscana e i toscani. Pero' ho conosciuto te. Quindi.....Mi hai "scioccata" con questa ricetta...una ricetta nella ricetta! Combinazione fantastica...nata dalla mente di un'artista!! Brava Patty!!!
RispondiEliminaPotrebbe sembrare semplice... infilare la ribollita in un canederlo. E invece credo che sia un'operazione difficilissima. Tu, ovviamente ci sei riuscita e pure in maniera egregia. C'è tutta la toscana in questi canederli, come nel tuo post. Complimenti carissima!
RispondiElimina