martedì 27 gennaio 2015

Happy Birthday Ale!

You've got a friend - James Taylor & Carol King
Che succede?
Due post in due giorni? Non si è mai visto in questo blog.
Quindi non essendosi mai visto, c'è sicuramente una ragione speciale.
Lo è.
Mi capita spesso di parlare delle amicizie per le quali questo spazio è stato galeotto.
Chi mi conosce bene sa che non sono propriamente una socialite (termine che va tanto di moda oggi) e che sono veramente poche le persone che sanno di me qualcosa che va oltre quanto racconto qui, perché nella realtà sono molto riservata ed i sentimenti, quelli veri e profondi, li tengo per me e per coloro che riescono a conquistarli.
Per cui quello che scrivo oggi non mi risparmia un certo imbarazzo, come sono certa che non lo risparmierà a lei, visto che ritengo mi assomigli un bel po'.
Il mio blog ha 4 anni e non ricordo esattamente il momento in cui ho cominciato a leggere i suoi post. Probabilmente da subito, perché la scrittura, quando è personale, pregna di ironia ed intelligenza, coinvolgente e rispettosa di questa lingua così bella, mi rapisce e conquista.
Ed è quello che è successo con il suo blog.
Da lì, a scoprire così tante esperienze, gusti, paturnie, manie, passioni e piccoli tic in comune, ma anche strane vicende di telepatia e intuizione che potrei elencare in una lista decisamente lunga, è stato un continuo.
Fino a che non ho avuto il bisogno di conoscerla, per capire che non sempre la vita virtuale ti mette di fronte a dei bluff, ma nel mondo del food blogging spesso le persone sono quello che percepiamo attraverso i loro racconti, e a volte anche meglio.
Oggi è il suo compleanno.
Un compleanno vicino al mio (come volevasi dimostrare), fatto di tristezze umorali tipiche della nostra generazione che si avvicina al mezzo secolo, di nostalgie, malinconie ormonali e piccoli rimpianti.
Ma anche di una grinta inaspettata che credevi sopita dall'età, una sicurezza e maturità che hanno la voce di Rossella O'Hara nell'ora della sua rivincita, una punta di cinismo condita da dosi massicce di autoironia che mettono il turbo alla nostra autostima.
Sei lontana Ale, ma non così tanto da impedirmi ed impedire a quanti ti vogliono un gran bene, di dirtelo qui, oggi, in un moto di affetto così grande da sciogliersi senza vergogna.
Mi sei cara come non puoi immaginare e certo i miei pensieri ti arrivano sotto forme che non puoi vedere o sentire, ma ci sono, come piccole preghiere che salgono da noi spontaneamente.
In questo giorno così strano e diverso da tutti, in un paese lontano all'altro capo del mondo, festeggerai un nuovo anno della tua vita sapendo che in tanti sono lì con te e ti tengono compagnia pensandoti per tutto il tempo che leggerai i nostri auguri. E anche dopo perché da qui nessuno potrà cancellarli.
Buon compleanno Ale, bella signora vecchia maniera, dispensatrice di risate e battute al vetriolo, ricette da porca figura, ma anche di quel "Beliscimu" che spesso mi viene da usare in maniera inconsulta di fronte a personaggi ed azioni non proprio edificanti.
Beccati sto minestrone, fatto religiosamente seguendo la tua ricetta, con le verdure che ho potuto reperire al momento, ma con la filosofia che mi hai insegnato in un post magistrale di tanto tempo fa, che un po' ti rappresenta e che è una dichiarazione d'amore alla tua città.
Un bacio, Patty.
PS: la cialtrona che è in me emerge anche oggi, visto che il post avrebbe dovuto partire a mezzanotte ed io non ci ho capito niente (come al solito d'altronde).
Il minestrone alla Genovese di Alessandra - An old Fashioned Lady 
La versione è quella di Alessandra e della sua famiglia, e non ne troverete una uguale in tutta Genova visto che ogni famiglia ha il proprio marchio di fabbrica.
Questa è come la fa la sua mamma, con verdure reperibili in stagione, senza pomodoro, e con pesto (possibilmente senza pinoli) rigorosamente a crudo messo sul minestrone e mescolato al momento di servire.
Non dimenticate la scorza di parmigiano messa a metà cottura e da litigarsi al momento della cena, che cambia tutto.
Come pasta ho usato lo Scucuzzu, che è quello che vedete in foto e che ho comprato proprio a Genova, in compagnia di Alessandra. Assomiglia vagamente alla fregola ed il nome ricorda il cous cous tunisino e che probabilmente deriva proprio dalle frequentazioni commerciali genovesi con il nordafrica.
Se non avete questa pasta, potete usare tubettini, spaghetti tagliati o quello che più vi piace:  non è rilevante, tanto il buono è nella minestra.
Ingredienti per 4 persone 

150 g di pasta secca (a vostra scelta)
1 hg di fagioli borlotti freschi (io ho usato i cannellini)
un etto di cavolo cappuccio 
50 g di fagiolini (io piselli freschi che ho congelato a primavera).
2 patate 
2 carote
2 porri 
2 zucchine 
1 costa di sedano
una cipolla 
uno spicchio d'aglio
un ciuffo di prezzemolo 
un pochino di maggiorana
una cucchiaiata di pesto senza pinoli
olio extravergine d'oliva
crosta di grana (anche più di una)
una manciata di grana grattugiato 
sale grosso 
Mettete a bollire 2 litri d'acqua. Nel frattempo mondate le verdure e tagliatele a pezzi non troppo grandi. 
Quando l'acqua bolle, versate le verdure tutte assieme dopo avere salato l'acqua. 
Cuocete a fiamma viva per c.ca 20 minuti e poi quando riprende il bollore, abbassate la fiamma, coprire e lasciate sobbollire dolcemente per un paio d'ore, rimestando di tanto in tanto in maniera che non si attacchi. A metà cottura, aggiungete le croste di parmigiano, il parmigiano grattugiato, l'olio e proseguite. Quando le verdure saranno morbide, schiacciatele con una forchetta senza usare il mixer a immersione. 
Quando il minestrone sarà pronto, cuocete la pasta. Lo scuccuzu richiede 15 minuti e potete cuocerlo a parte, in una casseruola con acqua ed un paio di mestoli di minestrone (segreto della mamma di Ale).
Una volta cotta, scolatela e mettetela nel minestrone, riportatelo a bollore e spegnete.
Servite nei piatti con un cucchiaino di pesto a freddo, senza aggiunta di olio o formaggio.

12 commenti:

  1. ahah tu sei un mito, un'altra di quelle persone che siamo contenti di aver incontrato qui sul web e poi nella vita reale. Mi tolgo il pensiero anche io vista la giornata ed i vari post strappalacrime, sei davvero una delle più belle persone conosciute grazie ai blog.
    Minestrone ottimo, ma poggi quasi passa in secondo piano :-)

    Fabio

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    1. Fabio, di cuore, ricambio il sentimento con totale sincerità. Un abbraccio grandissimo.

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  2. è bellissimo trovare persone, anche nel mondo apparentemente virtuale dei blog,con le quali troviamo un certo feeling, superando in questo modo i limiti che la tecnologia presenta nell'instaurarsi delle relazioni umane..ma...sono convinta...quando c'è feeling, sintonia, le barriere del web si superano e si possono instaurare anche delle belle amicizie:)).
    Mi piace tantissimo il minestrone della tua amica e sicuramente lo rifarò in quanto in questo periodo sono
    solita prepararlo abbastanza spesso sebbene in modo differente ..questa versione mi incuriosisce e attira troppo, di sicuro è gustosissimo...ho in freezer il pesto alla genovese preparato da me in Estate..ma...contiene i pinoli...dici che posso provare ugualmente? Grazie mille e in anticipo per la risposta:))
    un bacione:))
    Rosy

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    1. Ciao Rosy, sei un tesoro ed hai ragione. Spesso le barriere del web crollano di fronte al feeling che si instaura fra le righe.
      Sul pesto, io ho usato il mio, che come te tengo nel congelatore e che contiene i pinoli. Avrei potuto farlo al momento se fossi stata in stagione, ma stavolta me lo sono pappato con quello che ho! E anche tu può farlo sicuramente. Ti mando un grande abbraccio.

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  3. ti ho tenuta per ultima, ma sarò passata di qui almeno dieci volte, ieri.
    E ogni volta notavo una frase, un particolare, un dettaglio che mi imponeva di tornarmene indietro, a recuperare quel po' di dignità che mi avrebbe consentito di scrivere qualcosa di più sensato che non "buuuauuuhh, patti, mi manchi, vieni qui".
    Ora ci ho dormito su, ritorno- e vedo james taylor.
    E dimmi che lo fai apposta, dai... :-)

    Senti, ci provo.
    Io non ricordo bene i tuoi primi post, ma ho lucidissima la memoria dei miei primi commenti. in cui ti chiedevo se non ci avessero separate alla nascita. E ti assicuro che non era una frase fatta, o una leccatio culi per quella che si annunciava come la prossima star del web. Quando si nasce Van Pelt, la solitudine è l'unica compagna di viaggio che la sorte ti assegni. Da ragazzini, è una sofferenza atroce, perchè l'unica cosa che conti, per te e per chi ti circonda, è essere come gli altri- e tu non lo sei. Ancora non lo sai, anzi, non lo capisci nemmeno, che cosa sia questa differenza- e ti butti sui cm di più, che quelli si vedono, su questa altezza che diventa presto cifra di una distanza, da una parte e dall'altra. Di derisione, anche, per chi non ce l'ha o , più banalmente, non lo capisce, così come non capisce quello che, sfortunatamente, ancora non hai imparato a tenere per te. Ma anche quando si cresce, le cose non cambiano. Ma come'- mi son detta per anni- ho fatto un sacco di errori, sono maestra di fallimenti, l'unico sguardo privilegiato che si è appoggiato su di me è quello della sfiga.. e mi tenete sempre in disparte? E allora, è partita la fase dell'elemosina, in cambio di tutto quello che ho, di un riconoscimento che mai è arrivato, se non nei termini negativi del "ma chi ti credi di essere". Una gara al prendi e scappa-e poi magari insulta pure, che purtroppo mi vede ogni giorno a contar ferite. L'unica consolazione è che son sempre di meno: ma fan male, tanto quanto.
    Questo, è quello che mi è passato nella testa, la prima volta che ho letto un post dei tuoi. E che ha continuato a invadermi la mente, ogni volta che passavo da te. E che non mi ha mai abbandonato, quando poi ci siamo incontrate e conosciute e apprezzate e confidate e tutto il resto.
    Non te l'ho mai detto- e il perchè lo hai appena scritto nel tuo post, ieri.
    Ma visto che dovevo renderti la pariglia...
    Ti voglio bene, amica mia

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  4. #tepossinovanpelt. E adesso mi ritiro nelle mie stanze a smaltire la nostalgia!
    (mentalmente sto già pianificando il viaggio in Far East visto che non ci sono mai stata. E guarda che io una la dico e una la faccio!)
    Ti stritolo.

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    1. Ah, adesso ricordo a ritroso il momento in cui ci siamo riconosciute la prima volta: su una lista dei libri da non dimenticare, dove al primo posto scrissi "Il buio oltre la siepe", non sapendo nulla di te.

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  5. Che bella amicizia!!! allora Auguri ALe anche da parte mia!!!
    E grazie di questa ricetta che emana i profumi della mia terra!!
    Lisa

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  6. Ciao Patty molto bello questo post dedicato ad un'amica non solo virtuale! Conosco Alessandra en passant e mi colpisce, tramite lo Starbooks, sempre per il suo modo di scrivere...grazie a te ho scoperto il "nuovo" blog, ha una bella grinta e forza per affrontare questo cambio di vita (io l'ho fatto seppur molto più "vicino" a casa, almeno in Italia) e le tue parole la rendono una persona ancora più speciale, come sei speciale tu;)!!! Buona giornata baci Luisa

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  7. Carinissima l'idea di questa festa a sorpresa virtuale per la vostra amica dall'altra parte del mondo, sono sicura che ne è stata felicissima! Ottimo il minestrone lo vorrei tanto in questa freddissima serata !
    Baci e buon we
    Alice

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  8. Veramente bella questa la festa virtuale per la tua amica Alessandra! Sei favolosa, ce ne fossero amiche come te! Riguardo il minestrone è veramente goloso, anch'io ci metto la crosta di formaggio e come pasta quando ci sono i miei nipotini anzichè mettere lo scuccuzzu che loro non vogliono perché dicono "me pan ballin da scioppu" (mi sembrano pallini da fucile) uso i bricchetti, una pasta tipica della Val Trebbia che ci stà benissimo e loro gradiscono molto.
    Grazie per essere venuta a trovarmi, è stato un vero piacere! Grazieeeee
    Ti abbraccio
    ciaoooo

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  9. Le ricette genovesi hanno il loro perchè !!! Complimenti per il Blog mi sono unita alle tue lettrici ! Un saluto e complimenti ancora Lisa

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