La Garfagnana è una terra selvaggia, per molti versi rude e inaccessibile ma che riserva veri e propri tesori naturali, come spesso accade a tutti quei luoghi difficili da raggiungere.
Sconosciuta ai più, meriterebbe del sano e calmo tempo per essere scoperta.
Io ho avuto la fortuna di andarci due volta.
La prima da sola, in maniera frettolosa, che mi ha dato solo modo di percepire la sua lontananza da tutto (e siamo in Toscana).
La seconda, in un viaggio meraviglioso che mi ha aperto un mondo, grazie all'amica Annarita, Gargagnina verace.
Posso solo dire che mi è rimasto dentro il desiderio di ritornarci, in estate sicuramente, quando la sua natura selvaggia è al meglio e la luce consente di godere di ogni istante, scoprendo i segreti di quelle fitte foreste e invitandoci a camminare lungo i suoi sentieri con l'impressione di poter incontrare i folletti prima o poi.
Di questa terra ho scoperto anche un dolce che decisamente le assomiglia.
Rustico, semplice ma accattivante nel profumo e nella capacità di assorbire i liquidi, come la Garfagnana ha il potere di tirarti a sé e non lasciarti andare una volta che la conosci.
La ricetta è della Gosetti della Salda, alla quale mi sono permessa di aggiungere i semi di anice schiacciati, per meglio apprezzarne l'aroma, perché sono presenti nella maggior parte delle versioni che ho trovato.
E' un dolce straordinario, che sa di antico e che si conserva morbido a lungo ben coperto con pellicola (tende a seccare se lasciato all'aria).
Piacerà a tutti gli amanti delle torte semplici, non troppo dolci, intensamente aromatiche e che vicino alla fettina vogliono sempre trovare un bicchierino di vino dolce.
Oggi, per il Calendario del Cibo Italiano, si celebra la Giornata Nazionale dei Dolci da Credenza.
Amo in maniera sviscerata la definizione "torta da credenza", perché è come pronunciare una formula magica che ti riporta indietro nel tempo.
La"credenza" ce l'avevano le nostre nonne ed insieme alla madia, era il mobile più importante della casa, perché al suo interno vi si custodivano delizie e oggetti preziosi da tirare fuori nei momenti di festa.
Nella credenza però, non potevano venire conservate torte e dolci cremosi, per cui capiamo tutti il genere di preparazione che celebriamo oggi.
La torta Garfagnina della credenza ne è un simbolo perfetto.
E se vorrete cercare altre torte del genere, in questo blog ce n'è un'intera sezione: TORTE DA CREDENZA
Ingredienti per uno stampo da 22/24 cm di diametro
500 g di farina 00
200 g di zucchero semolato
175 g di burro fuso e intiepidito
150 ml di latte
3 uova grandi
50 g di farina di mandorle (+ 5 g di armelline tritate)
1 cucchiaino di semi di anice schiacciati
la scorza di un limone non trattato
8 g di bicarbonato di sodio
15 g di cremor tartaro
40 g di liquore (io Aurum al profumo di arancia)
- Sciogliete il burro a bagno maria e lasciatelo raffreddare.
- Nella ciotola dell'impastatrice (ma potrete farlo anche a mano in una semplice ciotola armati di cucchiaio di legno, mettete le farine setacciate, lo zucchero i semi di anice, la scorza del limone. Fate una fontana e aggiungete le uova con il burro sciolto ed il liquore.
- Impastate rapidamente per ottenere un composto omogeneo
- Preparate la tortiera foderata di carta da forno quindi intiepidite il latte e versatelo in una ciotolina in cui avrete miscelato bicarbonato e cremor tartaro. I due elementi a contatto con il latte si gonfieranno in un composto schiumoso che verserete velocemente nella ciotola dell'impasto e mescolerete con cura per amalgamare.
- Versate il tutto nella tortiera e fate cuocere a forno preriscaldato a 160° per c.ca 1h10. Fate comunque la prova stecchino.
- Fate intiepidire su una gratella quindi sformatela e servitela a temperatura ambiente con dell'ottimo vino liquoroso (o consumatela a colazione inzuppata nel latte...perfetta!).
Bellissima, Patty, già me la immagino pucciata nel vinsanto!
RispondiEliminaFantastica Patty, veramente bella alta così, complimenti. Un bascione
RispondiEliminaSi si...un vinsanto ma anche un Mandarinello, come chiamo io il limoncello fatto con le bucce di mandarino 😊 in compagnia sicuramente !
RispondiEliminaCredo di averla mangiata più volte anch'io, quando la Garfagnana la vivevo a cavallo della moto, da fidanzati golosi e viziosi... Ogni trattoria era buona per fermarsi con la scusa di sgranchirsi le gambe e scaldarsi un po'...Proverò a rifarla, tanto prima che si possano lasciare i figlioli e tornare in sella, chissà quanto tempo passerà! :D
RispondiEliminaNooo....si è mangiato il mio lunghissimo commento!!
RispondiEliminaParlando della credenza e della madia...mi hai ricordato la madia della mia nonna paterna! Un vero scrigno di tesori sia dolci che salati, eh lo so tutto insieme, un tempo ci si faceva poco caso! Era facile trovare la tagliatelle avanzate dal pranzo insieme ai ravioli dolci per la merenda e poi in un angolino nascosto, sotto un mucchietto di farina era custodito il "levau" una sorta di pasta madre, già sotto la farina e fuori dal frigo, se lo racconti oggi sembra una follia!!!
Amo la tua regione ma conosco poco la Garfagnana, inizierò col provare la sua torta!!!
Un abbraccio grande Patty
moni
sono pronta...ho letto tutti gli ingredienti e mi sono accorta che li ho tutti in casa!!!!!!! Mi sa che nel week end la provo .....non sono mai stata in Garfagnana ma conoscendo attraverso molte di voi la cucina di questa zona ho deciso di farci presto un salto...un posto incantevole insieme ai suoi sapori fa parte delle esperienza che preferisco.....bella Patty!!!!!
RispondiEliminaÈ vero!torte da credenza è come una formula magica, che ti prende e ti porta con sé! Oggi abbiamo scatenato il paradiso, altro che...
RispondiEliminaPreziosissima questa ricetta. La salvo e la provo presto!!
Rustica come la gente di Toscana si vede, bella e da zuppare nel vin santo? direi proprio di sì ma anche in un bel tè forte, appena compro il forno, ahimeé è andato del tutto la faccio...baci baci
RispondiEliminaIo, io, io! Io amo le torte da credenza semplici, soffici e aromatiche...e ovviamente con un bicchierino di vinsanto vicino :-)
RispondiEliminaSulla Garfagnana, nulla da aggiungere, se non che porto nel cuore i ricordi di quel viaggio :-)
Patrizia che dire, sai quanto io amo le montagne che fanno da cornice alla mia terra. So bene che la Garfagnana ti può sembrare rude e selvaggia ma poi ti da indietro altrettante emozioni e sapori belli, semplici e genuini... proprio come questo dolce! Un bacio grande alla mia compagna di stanza in quel viaggio Garfagnino 😉
RispondiEliminasarà che lavorando a pescia mi sono avvicinata a queste zone ma la garfagnana mi sta affascinando ogni giorno di più e questa torta contribuisce non poco
RispondiEliminaLa faccio domani! A casa ci facciamo fuori due torte a settimana, e sono sempre in cerca di nuove torte da credenza. Anche io adoro la definizione torta da credenza...:)
RispondiEliminaGrazie, come sempre.
Ho vissuto per anni in Toscana e non sono mai stata in Garfagnana...devo rimediare al più presto :) come devo rimediare per questo dolce che non conoscevo, ma che ha proprio le caratteristiche che mi rendono cari alcuni tipi di dolci: quelli senza fronzoli, che portano con se il calore delle tradizioni e di casa...
RispondiEliminaBellissima, incantevole nella sua semplicita!
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