Sugar sugar - The Archies
Sono molto in imbarazzo nello scrivere questo post. Che sarà ovviamente lunghissimo.
La colpa è naturalmente tutta di Eleonora e Michael che hanno fatto combutta per complicare la vita ad una Community ingenua e di buona volontà, ancora sotto gli effetti dell'innamoramento per una ricetta ed un post che li ha visti vincere ad occhi chiusi, la sfida nr #53.
Non un piatto complesso, non una tecnica impegnativa, non un tema rigoroso. Niente di tutto questo.
Un ingrediente.
E che ingrediente.
Per la seconda sfida del 2016 si gioca con il Miele.
Scoprire l'argomento ed aver visto piombare il nulla sui neuroni è stato tutt'uno.
La realtà è che io amo moltissimo il miele. Fin da piccola.
E' uno di quegli alimenti che collego sempre ad un gesto d'amore, quello di mia madre che non lo ha mai fatto mancare nel latte caldo prima di dormire, o sbattuto con un cucchiaino di limone per farci passare il mal di gola, o sottoforma di caramella se voleva premiarci.
Ma era sempre e solo lui, puro, dorato e fluido.
Proprio come io continuo ad utilizzarlo oggi, collezionandolo dai vari paesi in cui mi capita di viaggiare: Grecia, Croazia, Turchia, senza farmi mancare quello italiano (in particolare quello Sardo) ed ovviamente Toscano (il comune di Montalcino vicino casa mia, dove si tiene anche una Settimana del Miele, è uno dei primi produttori in Italia).
Non manca mai sui formaggi stagionati, nelle vinaigrette e per glassare dei bocconcini di pollo quando mi sembrano un po' noiosi.
Ma inserirlo con premeditazione in una ricetta complessa, non ci ho mai proprio pensato.
Ho lasciato perdere per qualche giorno (e confesso di avere avuto anche la tentazione di passare il turno), poi click, ecco che mi sono ricordata di lui, il Pain d'Epices.
L'ho scoperto a 17 anni, durante il mio primo viaggio in Francia con la scuola e da allora è stato amore a primo assaggio.
Non ho mai provato a farlo in casa, avevo paura di non ritrovare l'aroma di quel ricordo.
Ho voluto documentarmi per l'occasione e vi rimando ad un bellissimo sito in lingua se vorrete saperne di più.
Pare che le origini del pan di spezie che conosciamo, arrivi dalla Cina, con il Mi Kong (letteralmente pan di miele), prodotto e consumato fin già dal X secolo, in farina di frumento, miele e piante aromatiche.
Si trovano citazioni al Mi Kong su testi cinesi del XII secolo, utilizzato come razioni di guerra per i Cavalieri di Gengis Khan, che lo diffusero presso gli arabi.
E' soltanto nel Medioevo, nel periodo delle Crociate, che la ricetta e le spezie utilizzate, arrivarono in occidente. Prima in Germania, dove si parlava di Lebkuchen, prodotto ad Ulm nel 1296 e più avanti nei monasteri del Sacro Romano Impero Germanico: a Monaco, Norimberga, Aquisgrana, Augusta.
Nel 1453 si parla del pan di spezie in un testo che racconta come i monaci cistercensi lo preparassero per le feste di Natale.
Gia nel 1571 il Pain D'Epices è riconosciuto ufficialmente da Enrico IV e nel XVII secolo diviene protagonista di vere e proprie sfide tra mastri "pain d'épicier" a Reims.
Nel XVI i forni che producevano il pan di spezie in Alsazia, erano così numerosi che dettero vita ad una vera e propria corporazione.
Successivamente per produrlo, bisogna essere iscritti al registro dei mestieri.
Un prodotto pieno di storia dunque, dove il miele è stato sempre indiscusso elemento fondamentale.
L'idea che si è accesa nella mia testolina, è stata quella di poter utilizzare questo pane declinandolo in due ricette, una dolce ed una salata, che potessero renderlo protagonista e comprimario.
Confesso che quella dolce è arrivata subito. La salata poco dopo.
L'idea era quella di rendere il pain d'Epices un morbido cubo su cui adagiare una mattonella di mousse di yogurt di pecora da servire con uno spicchio di fico caramellato.
L'acidità dello yogurt di pecora, che ho avuto modo di scoprire da pochissimo, mi è sembrata perfetta per bilanciare la dolcezza del fico e valorizzare il cubo di pan di spezie.
Ho cercato una ricetta estremamente semplice, che non contenesse zucchero e non avesse eccessiva predominanza di spezie.
Nella rete si trova veramente tutto ma molto di quello che ho letto non mi convinceva.
Fino a che non sono capitata sul blog di Marcotte, decisamente una garanzia, ed ho trovato la ricetta nella versione di Thierry Mulhaupt, perfetta al mio scopo. Niente zucchero, una miscela calibrata di spezie, semplicità estrema.
Vi consiglio di provarla, anche solo per avere un pan di spezie meraviglioso da servire con il te (ma anche da mettere in tavola con i vostri migliori formaggi).
Per il Pain d'Epices (2 pani da 450 g)
320 g di miele mille fiori (il mio prodotto da una cara amica che possiede diverse arnie)
55 g di uova
110 g di burro
130 g di latte intero a temperatura ambiente
270 g di farina 0
9 g di bicarbonato di sodio
6 g di cannella in polvere
1 g di chiodo di garofano in polvere
2 g di zenzero in polvere
1 g di cardamomo in polvere
Scaldate il forno a 165°C.
Fondete il burro e lasciate intiepidire.
Scaldate il miele in una casseruola a 50°. Se non avete il termometro da zucchero, potrete capire che ha raggiunto la giusta temperatura, quando la consistenza sarà scorrevole come quella dell'acqua.
Versate il miele nella ciotola della planetaria ed aggiungete le uova. Montate con la frusta il miele e le uova fino ad avere un composto spumoso.
Nel frattempo setacciate farina, spezie e bicarbonato e miscelateli.
Una volta pronto il miele e le uova, versare il burro intiepidito ed il latte a temperatura ambiente e continuate a montare. Quando il composto sarà omogeneo, togliete la frusta e sostituitela con il gancio a foglia ed incorporate la miscela di polveri impastando fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Versate il composto in due stampi da cake 18x7 cm ed alti 6 cm, rivestiti di carta da forno.
Cuocete per c.ca 50 minuti a forno statico e fate la prova stecchino che dovrà uscire pulito ed asciutto.
Sformate e fate raffreddare su una gratella.
Se non volete utilizzarlo per questa ricetta, potete procedere all'uso di bucherellare il pane con uno stecchino ed irrorarlo con mezzo bicchiere di succo di arancia quando ancora caldissimo e nel suo stampo. Lasciare che assorba il liquido, quindi potrete sformarlo e rifinire il pane lucidandolo con confettura di arance amare.
Per il cubo di Pain d'épices
Non potrete utilizzare il pane subito. Dovrete farlo ben raffreddare, quindi avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare tutta la notte.
Il giorno dopo potrete procedere.
Ingredienti per il cubo di Pain d'épices (per 4 cubetti)
Pain d'epices
sciroppo di fichi caramellati
Molto semplicemente, tagliate il pane a fettine sottili 3 mm con un coltello a lama liscia molto affilato.
Prendete un quadrato di acciaio di 6 cm di lato, appoggiatelo su un foglio di carta forno e sistemate le fettine del pane all'interno del quadrato, cercando di riempire la base senza sovrapporle ma aggiustandole con un coltello per farle aderire una all'altra.
Spennellate la base con lo sciroppo dei fichi caramellati e proseguite con un secondo strato.
Dovrete arrivare ad avere uno spessore di 3 cm con gli strati sovrapposti.
Adesso appoggiate un peso sull'ultimo strato. Io ho utilizzato un pestacarne. Premete con delicatezza e lasciate così per 15 minuti, nel frattempo accendete il forno a 100°.
Togliete il peso dallo stampo e passatelo in forno per 15 minuti.
Una volta tolto dal forno, fate raffreddare e mettetelo in congelatore coperto per c.ca 3 ore.
Adesso prepariamo la mousse di yogurt di pecora.
Con la quantità indicata ve ne verrà molta, ma quella che non utilizzerete, potrete sempre servirla con delle composte, della frutta rossa, il vostro miele preferito, o mangiarla semplicemente così, nature.
Per dolcificarlo ho scelto il mio amato miele di cardo.
Sicuramente uno dei miei preferiti, ha un colore ambrato chiaro, che tende ad impallidire durante la cristallizzazione.
Il suo aroma è molto caratteristico e con numerose sfumature che ricordano i fiori di campo ed al palato spesso richiama la cannella, un nulla di noce moscata e quando è giovane si nota un sentore di confetture di frutti rossi. E' uno dei mieli più complessi che va conosciuto e non è così facile da trovare (il mio arriva dalla Sardegna), ma certo è che la sua struttura è per veri appassionati.
Ho pensato che fosse perfetto per questa ricetta.
Ingredienti
175 g di yogurt di pecora
125 g di panna fresca
2 cucchiaini di miele di cardo
5 g di gelatina (1 foglio)
Mettete la gelatina in acqua per farla ammorbidire.
Fate sciogliere il miele a bagno maria per renderlo fluido (anche direttamente il vasetto visto la quantità piccola di cui avrete bisogno), quindi versatelo nello yogurt e mescolate bene per incorporarlo.
Strizzate la gelatina e fatela sciogliere nel microonde (2 secondi a massima temperatura)
Versate la gelatina nello yogurt e mescolate bene.
Montate la panna a neve ferma.
Delicatamente incorporate la panna mescolando dall'alto in basso e versate la mousse in un contenitore rettangolare foderato con pellicola, che vi consenta di ottenere uno strato di mousse altro 1,5 cm. Chiudete il contenitore ermeticamente e fate riposare la mousse in frigo tutta la notte.
Montare il piatto:
Prima di assemblare il dolce, passate la mousse nel freezer per 1 ora.
Eliminate il quadrato d'acciaio e con un coltello molto affilato, dividete il quadrato a metà, e da ogni metà ricavate due cubi.
Togliete la mousse dal contenitore aiutandovi con la pellicola. Vi basterà sollevarla con delicatezza.
Bagnate il coltello ogni taglio che effettuerete e ricavate delle mattonelle della stessa dimensione dei cubi, che sistemerete con delicatezza sopra il pain d'épices.
Rifinite il dolce con uno spicchio di fico caramellato.
NB - In stagione si possono senza dubbio usare fichi freschi arrostiti in poco miele di cardo per qualche istante.
Sulla ricetta salata, sono rimasta alla dimensione boccone, per una preparazione semplice, che non richiede grandissimi tempi se non quello di riposo del paté per fissarne la forma.
Non è neanche un'idea originale considerando che sul paté ci siamo già divertiti anni fa, ma quando ho pensato all'utilizzo del miele su un piatto salato, la prima cosa che mi è venuta in mente è stato il fegato.
Una frattaglia che amo molto e che ha un sapore metallico, leggermente amaro, ma che è splendido se accompagnato da toni dolci anche un po' fruttati. Qui ho usato il miele di corbezzolo, anche questo Sardo. Non è facile da trovare anche perché si produce solo in un periodo dell'anno, l'inverno che non è propriamente il periodo migliore per le api.
Così durante l'ultimo viaggio fatto, me ne sono portata qualche vasetto: un miele sicuramente inconfondibile perché ancora più del miele di castagno, la parte zuccherina passa in secondo piano, mettendo in evidenza il suo aroma primario, pungente, leggermente erbaceo e tostato, che ricorda in maniera curiosa, l'aroma del caffè appena macinato e che ben si fonde con l'aroma del whisky.
Mi è piaciuta l'idea di utilizzarlo con il fegato, perché non volevo un miele sfacciatamente dolce ed il carattere del corbezzolo mi divertiva abbinato al fegato. La parte dolce l'ho lasciata giocare al pain d'epices che stavolta ho utilizzato come comprimario, tostato e croccante senza altri fronzoli.
E siccome questo post sta diventando una lagna, passo subito alla ricetta.
Per il paté di fegatini al Whisky ed al miele di corbezzolo (per 4 persone)
300 g di fegatini e cuori di pollo
un porro
1 foglia di alloro
1 bicchierino piccolo di whisky
1 cucchiaino generoso di miele di corbezzolo
80 g di burro
Olio extravergine d'oliva Riviera Ligure Dop
sale
pepe nero macinato fresco
timo fresco e miele di corbezzolo per rifinire
Lavate i fegatini ed i cuori di pollo, privateli delle parti nervose e lasciateli a bagno in una soluzione di acqua e aceto bianco per una mezz'oretta.
Sciacquateli bene, asciugateli e teneteli da parte.
Affettate sottilmente il porro utilizzando anche una parte del verde, quindi fatelo passire a fiamma dolcissima in una larga padella, aggiungendo dell'acqua se necessario. Fate cuocere per 10/12 minuti fino a che non sarà morbido.
Aggiungete i fegatini, la foglia di alloro, alzate la fiamma e fate rosolare mescolando continuamente fino a quando non avranno un bel colore ramato.
Aggiungete il whisky e fate sfumare, salate e pepate.
A questo punto glassate i fegatini con il miele di corbezzolo a fuoco medio, fino a che non saranno belli lucidi.
Trasferiti i fegatini ancora caldi con il loro fondo in un mixer e frullate a lungo fino ad ottenere un paté fine e vellutato.
Versatelo in una ciotola ed aggiungete il burro a dadini.
Mescolate bene con una spatolina fino a che il composto non sia perfettamente amalgamato. Assaggiate ed aggiustate di sale se necessario.
Trasferite il paté su un foglio di carta oleata e dategli una forma allungata quindi arrotolate la carta intorno all'impasto e fate in modo di sagomare una "salsiccia" di un paio di cm di diametro.
Stringete la carta agli estremi come se fosse un caramellone, quindi fate lo stesso con un foglio di alluminio stringendo bene.
Mettete in frigo tutta la notte.
Al momento di servire, affettate il pain d'epice in fette spesse un cm e tostatele bene.
Con un coppapasta rotondo di 4 cm di diametro, ricavate dei dischi.
Bagnate un coltello molto affilato e affettate il paté in dischi dallo spessore di un cm.
Sistemate il paté sul pain d'épices caldo e versate un filo di miele di corbezzolo sul paté, rifinendo con foglioline di timo fresco. Servite subito.
E con queste due proposte, lascio il mio contributo alla sfida #54 dell'MTchallenge sul Miele
domenica 14 febbraio 2016
70 commenti:
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stupendi entrambi, sei un mito!!!
RispondiEliminaCristina ti ringrazio di cuore. Un abbraccio.
EliminaUna sola parola: FAVOLOSE!!!!
RispondiEliminaGrazieeeeee
EliminaPatty mi rivedo nelle tue parole, ho provato le tue stesse reazioni e le stesse emozioni di fonte a questa nuova sfida, che come te mi ha ispirata partendo da una conoscenza antica.
RispondiEliminaInterpretazioni impeccabili, connotate come sempre dal tuo tocco raffinato.
Cara Antonietta grazie infinite. Difficile giocare con un ingrediente che vedi solo in una direzione. Un abbraccione.
EliminaComplimenti davvero!! Favolosa ricetta, anzi...ricette!!
RispondiEliminaGrazie cara Enrica. Baci
EliminaChe meraviglia di ricetta!
RispondiEliminaE il pain d'epices...la mia passione quando è fresco e realizzato "dal vero" ;-)
Prova questa ricetta, ti piacerà ne sono sicura. Ti abbraccio forte.
EliminaMi fa impazzire il modo in cui hai interpretato il tema di questa sfida! Come sempre fantastica!
RispondiEliminaFranci, adesso mi imbarazzo! :)
EliminaGrazie tesoro.
Mi fa impazzire il modo in cui hai interpretato il tema di questa sfida! Come sempre fantastica!
RispondiEliminaVabbé. Allora dillo che vuoi vincere la terza volta!
RispondiEliminaAnch'io inizialmente avevo pensato di fare il pain d'epices, ma uno normale. Ho soprasseduto, perché sul blog ce l'avevo già. mica avevo pensato che dato il pain d'epices si potesse fare tutta questa trafila.
Sei troppo raffinata, brava, competente.
Davvero, complimenti.
Una ricetta superlativa.
E' che ho usato il pain d'epices proprio come se fosse un pane e come sai, con il pane ci si possono fare mille cose. :) In più un pane che amo: son partita avantaggiata. Grazie Gaia. Ti abbraccio forte.
Eliminabelin, come la gaia... io avrei "tagliato quadrato", per i cubi... e il paté assalamato?
Eliminavado a cercarmi un nascondiglio bello profondo...
Vabbè, ma uno viene qui e cosa può mao dire? Sono rimasta affascinata dalla bellezza di queste proposte, esteticamente accattivanti, dal fatto che sei riuscita a trovare un denominatore comune per dolce e salato, dai sapori che hai scelto. Amo i fegatini e lo yogurt e ora devo assolutamente assaggiare quello di pecora! Nascerà una nuova dipendenza, lo so.
RispondiEliminaE ammiro molto il modo in cui sai descrivere il miele. Io non ho un parlato molto raffinato e mi piacerebbe scoprire tutti sentori di cui parli tu. Magari potrei fare un corso di degustazione, mi piacerebbe molto.
Un abbraccio grandissima Pat...o come mai ogni volta che vengo qui vorrei far vincere te?! :-D
Alice adesso sono definitivamente in imbarazzo. Mi rende felice il fatto che ti sia piaciuto leggermi, questa è la cosa più importante. Ti mando un bel bacione.
EliminaNon ci crederai ma anch'io volevo,fare una mousse allo yogurt e poi mi era venuta in mente un'altra cosa, per fortuna ! Separate dalla nascita potevamo sembrare...in ogni caso mi devo sbrigare altrimenti mi trovar' nell'angolino come Pippo 😊 Mi piace moltissimo il cubetto !
RispondiEliminaMa che Pippo e Pippo...sto aspettando con curiosità la tua proposta. E sono certa che sarà strepitosa. Un bel bacione.
EliminaDue ricette ottime e un post da leggere come un capitolo di un libro, Patrizia ancora una volta ci stupisci, ma ormai è un'abitudine e non ce n'è per nessuno diciamo la verità, complimenti cara
RispondiEliminaGrazie! Tamara grazie di cuore! Baci grandi.
Eliminail pain d'èpiece mi piace moltissimo nonostante io non sia amante né di miele né si cannella, ma lui li contiene il giusto e ben calibrati, a differenza del lebkuchen dove a mio parere la cannella è predominante. cmq che dire del tuo dolce, LO AMO! lo vorrei trovare sulla tavola ad ogni fine pasto. i latticini di pecora lasciano in bocca un retrogusto che mi piace da morire, li mangio spessissimo, ma in effetti mai lo yogurt. i fichi, parliamo dei fichi, già quel balsamico preso all'asta mi allieta la vita, ma quel bel quarto di fico grondante di dolcezza, a renderebbe decisamente migliore. alla dieta poi ci pensiamo.
RispondiEliminaQuesto pane è molto bilanciato Chiara, e sono certa che ti piacerebbe. Lo yogurt di pecora ha una forte personalità. Penso che potrebbe essere perfetto per molte preparazioni...anzi, voglio proprio sperimentare. Ti mando un forte abbraccio,
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPatty inizia a pensare a che sfida proporci il mese prossimo e cerca di essere clenente!!!
RispondiEliminaChe capolavoro
Zitta. E non dire più questa cosa. Ho già dato per le prossime 25 edizioni.
EliminaBaci grandi.
Patti, te l'ho già detto su fb e qua mi ripeto
RispondiEliminaSei un genio del male...le due proposte sono letteralmente da cappottarsi
Inutile dirti che il pain d'épices l'adoro anche se ne ignoravo l'origine orientale (e per questa informazione ti ringrazio)
Ti auguro davvero un in bocca al lupo grande come una casa perché questa ricetta è da fuoriclasse ;)
Ti mando un abbraccio grande
Viva il poro lupo, ma nessun augurio di risultati estremi. Solo il piacere di giocare cercando di fare sempre meglio. E di ricette favolose in giro ne ho già viste un bel po'.
EliminaBacione tesoro.
Sono due ricette stupende Patty, dalle mille sfaccettature, dolci e sapide, incredibilmente eleganti, che potrebbero allietare una tavola rinascimentale come un malga sperduta. Mi ricordano qualcuno di unico. Sia chiama Patrizia Malomo, la conosci?
RispondiEliminaChe ti voglio bene lo sai già vero?
EliminaAdesso fammi crogiolare nelle tue parole. Ti stringo forte.
"Questo post sta diventando una lagna"??? Ma io non smetterei mai di leggerti, cara Patty!!! La conoscenza approfondita dei mieli, la scelta accurata degli ingredienti e delle ricette, gli accostamenti sublimi, ben meditati, perfettamente calibrati. La raffinatezza che regna sovrana in ogni cosa che fai... Io vorrei essere te, ecco.
RispondiEliminaQuel pain d'épices te lo ruberò alla prima occasione, sappilo, e nel momento in cui troverò lo yogurt di pecora proverò senz'altro la tua proposta dolce: ho del miele di cardo in casa, siculo il mio; un vasetto ancora intonso e che non ho mai aperto. L'avevo comprato per curiosità, non sapevo come utilizzarlo, ora lo so. :-)
Meraviglioso tutto... meravigliosa tu.
Mapiiiiiii...non so più cosa dire, ma poi tu, che non fai una cosa che non mi lasci a bocca aperta. Dillo che mi vuoi fare emozionare.
EliminaGrazie, non devo dire di più anche perché non mi vengono le parole.
Un forte abbraccio.
Ti bacchetterei solo per una cosa: che avresti dovuto farci due post con due ricette così.... sono bellissime. Anzi no ti bacchetto anche per un'altra cosa: ahòòòòòòò ma così ci ammazzi la garaaaaaaaaaaaaaaaaa....ahahahahahhaha bravissima...di più!!
RispondiEliminaNon potevo Flavia, non ho tempo. Un mese ingrato, corto e denso. Ho preferito così, mi sono tolta il dente e la paura. E la gara deve ancora arrivare. Preparati perché ne vedremo delle belle! Grazie cara amica.
EliminaIo quoto la versione salata, non perché la dolce non sia deliziosa, ma ragazzi, quel paté!
RispondiEliminaQuel paté ha il suo perché. Buongustaia! Baci cara Lara.
EliminaNo ma dico....ma che lavoro enorme hai fatto???? Io avrei smesso al pain d'epices scrivendo "magnatevelo così che è buono" :D
RispondiEliminaChe bella l'introduzione quando racconti che anche tu, come me, mangi il miele a cucchiaiate: lo adoro così!!!!
E poi il blog di Marcotte che è una garanzia, la storia breve del pain d'epice e la mousse di yogurt mi hanno fatta capitolare! Che forte che sei Patty bella :) un bacione!
ahahah Federica, la prima tentazione è stata quella. Faccio il pain d'epices e chi s'è visto s'è visto. Poi ho pensato che col pane si possono fare tante cose per valorizzarlo e da lì è partito l'embolo. Il resto lo sai. Sono felice che ti piaccia. Ti stringo bella bionda.
EliminaLa ricetta del peccato.
RispondiEliminaBocconi viziatissimi.
Questi sono ancora meglio se qualcuno te li imbocca.
Sfacciatamente seducente.
E' tutto....tutto un desiderare!!!
Ecco, adesso mi fai guardare questi bocconi da un'altra prospettiva. Tu si che la sai lunga :D
EliminaUn bacio grande cara Fabiana.
Adoro alla follia il pan d'epices e tu hai saputo rendermelo ancora più irresistibile..sei unica :-)
RispondiEliminaMa grazieeeeee zia Consu!
EliminaUn bel bacione
No vabbè ma questo è un post strepitoso. Non solo perché raccoglie due grandi proposte, ma anche per tutta la storia del pan d'epices che non conoscevo. Lo sai che anch'io non ho mai riprovato a farlo a casa perché avevo paura non venisse uguale a quello assaggiato in Francia?adesso però penso proprio di aver trovato la ricetta giusta sulla quale cimentarmi!un bacio, Chiara
RispondiEliminaQuesta ricetta Chiara è molto vicino al pain d'epices di boulangerie. Non è sfacciatamente dolce, le spezie non eccedono. Migliora assolutamente nei giorni e dura a lungo. Provalo e mi dirai. Un abbraccione Chiara.
EliminaPatty, io ho le spezie per il Pan d'epice e non l'ho ancora mai fatto, ma queste tue idee mi fanno davvero gola entrambe, per cui penso che tra poco non lo dirò più, che ancora non l'ho fatto! Sei sempre di ispirazione!
RispondiEliminaMi fa tantissimo piacere. Un grande abbraccio.
EliminaSono senza parole! Ma hai tirato fuori due ricette spaziali! Chapeau, cara Patti!
RispondiEliminaMerci beaucoup cara Mariangela!
EliminaHoly Cow!
RispondiEliminaO holy sheep, se guardiamo gli ingredienti.
Vedo che abbiamo lo stesso vizio. Anche io dove vado, compro miele e possiedo una ampia collezione. Anche gli amici sanno che se vanno da qualche parte e vogliono portarmi qualcosa, il miele sarà il regalo perfetto.
La metà francese di me stesso non può non adorare questa proposta. In dolce e in salato. Guardo quella mousse, che tra miele e gelatina avresti potuto correre il rischio di ottenere una gomma e invece hai saputo dosare tutto per un risultato cremoso che fa solo venire voglia di attraversare lo schermo per assaggiare. Idem per il paté, equilibrato, sensazionale.
La maestria, il dominio delle tecniche e della materia prima si vede in ogni dettaglio, a cominciare dai mieli che hai scelto per ognuna delle preparazioni. Ogni cosa ha una ragione di esistere proprio nel posto dove l'hai messa.
Ricette ben spiegate, e parentesi storica completano un post che per me è da cornice.
E per ultimo, lasciamelo dire, c'è un carico di sensualità e di seduzione in queste proposte che non può lasciarmi indifferente. E il capo che passerà dopo di me, dirà che mi sbilancio :)) ma dovevo dirlo.
Magnifica Patty. Grazie.
O mamma Michael. Ti ringrazio di cuore. Lo sai che al rischio dell'uso del miele nella mousse non ci avevo pensato? In realtà la quantità è così esigua che si disperde nello yogurt pur mantenendo la sua presenza aromatica. Poi la gelatina usata è inferiore alla quantità generalmente utilizzate per preparazioni più compatte. Infatti resta estremamente cremosa e "ariosa" come desideravo che fosse. Il passaggio in freezer aiuta il taglio ma poco dopo col calore riprende quella sua meravigliosa consistenza.
EliminaSono onorata ed emozionata dalle tue parole. Adesso tornerò a rileggermele ogni tanto per darmi la carica :D
PS - Holy cow non la conoscevo, ma è bellissima! Un forte abbraccio.
Succede che il capo (meno male che lo riconosce) quando passa a commentare dopo quest'uomo non sa più cosa dire, perchè lui ha già fatto un'analisi approfondita della ricetta e del post dal primo all'ultimo grammo di ogni ingrediente.
Eliminapraticamente, cara Patty, non ho niente da aggiungere a quanto detto qui su dal mio subalterno :)) post d'eccezione, ricetta pure, e quel paté...tutto, ma soprattutto quel paté continuerò a sognarlo finchè non l'avrò.
un bacio
Il miele e le spezie sono sempre le prime spese che faccio quando visito nuovi paesi. Mi fanno compagnia regalandomi profumi e piacevoli ricordi mentre li utilizzo in cucina. Il pain d'epices invece l'ho sempre e solo comprato ma mai pensato di farlo, grazie a te colmerò questa lacuna. Complimenti!!!
RispondiEliminaNon solo una ricetta ma un documentario d'Incanto. Poi dei ingredienti e una preparazione cosi accurata e perfetta da togliere ogni parola e comprimere tutto in pura ammirazione e profondo rispetto per l'Essere che sei!!!
RispondiEliminaStupenda e stupende le tue ricette!!!
Ecco come creare un mignon sublime da un perfetto pain d'epices...!
RispondiEliminaBellissimi i tuoi ricordi legati al miele, in casa nostra non ha mai regnato l'uso di questo ingrediente.. Lo sto scoprendo, da grande, a poco a poco..
E splendida tutta la trattazione su questa ricetta..!;)
Assolutamente spettacolari! Complimenti Patrizia, a leggerti c'è solo da imparare...
RispondiEliminaIo amo moltissimo il pain d'epices, e ancor più amo il miele.. anche per me è la panacea di tutti i mali. Un goccio nel latte caldo per rilassare, un po' con il miele per il mal di gola o la tosse, un velo su una fetta di pane per confortarmi.
RispondiEliminaIl mio preferito è il miele di castagno, per cui ora ho la curiosità assoluta verso il miele di corbezzolo, che non ho mai assaggiato!
Dovrebbero puntarmi una pistola per costringermi a scegliere fra la tua proposta dolce e quella salata, perché sono entrambe così perfettamente nelle mie corde che non saprei proprio rinunciare all'assaggio! Due mieli che non conosco, da una parte una mousse di yogurt di pecora (e io con tutto ciò che è di latte ovino vado a nozze) e dall'altra i fegatini, la mia frattaglia preferita in assoluto, specialmente sotto forma di patè. E il fico da una parte, e il whisky dall'altra.
Insomma, a che ora vengo? :P
Fosse per me ti farei vincere seduta stante
Bellissime entrambe le versioni, ma quella salata mi intriga di più, perchè adoro il patè di fegatini e con il miele deve essere strepitoso.
RispondiEliminacome sempre i tuoi post sono accurati in ogni minimo dettaglio
RispondiEliminanon ci si annoia difronte a tanta conoscenza delle materie prime
sono in debito ancora di un pollo :)
ma devo sapere che sno diventata una maestra di polli disossati ihihii
a parte tutto patty
due ricette che meritano un 'attimo di riflessione seduti tranquilli a leggere la ricetta in ogni minimo particolare
sei un mito dell'mtc
Dopo tutti questi commenti, non so più cosa dire su questa tua ricetta che hai eseguito molto sapientemente. Però una cosa la dico a te: sei grande!
RispondiEliminaok, allora queste erano le due ricette "tirate un po' là, perchè 'sto mese non ho veramente tempo".
RispondiEliminaAvvisami quando pensi di preparare quelle degne della sfida.
Che più lontano di Singapore ci sarà un posto, dove andare a nascondermi...
Poi non ti incavolare, se vinci di nuovo, però :-)
E' da quando l'hai pubblicata che volevo venire a trovarti, ma sono stata impegnata con qualche camino e un'anguilla... Gran bei pezzi sorella. E i tuoi post oramai sono dei trattati di cucina, dove anche chi non ha la mano felice prende fiducia e tenta la riproduzione. Lo farò anche io, tra qualche mese, perchè adoro il pain d'epice anche d'estate! La riverisco Signora, a presto.
RispondiEliminaPatty sono riuscita a passare solo ora ma continuo a rivedermi nella mente questi due bocconi divini ogni volta che penso alla sfida. Sei come sempre un'incredibile fonte di idee e di sapere e le parolacce si possono dire qui? La prima cosa che ho pensato è stata: caXXo che stile! E continuo a pensarlo...ecco non voglio tirartela però tu e Greta secondo me correte grooooosssi rischi. Che si disossa a sto giro?
RispondiEliminabaci
Ale
Il dolce poco dolce è esattamente nelle mie corde. E adoro il pan di spezie. Quando ti trovo a casa?
RispondiEliminaUrca... e non dico altro.
RispondiEliminasto ancora fissando il pain d'epices..........
RispondiEliminasposami sposami sposamiiiiii!!!!
RispondiEliminacasate conmigooooo!!!! se puede?
Non lo so se si può, ma il sistema si trova! :D
EliminaTi adoro!
Un abbraccio gigante!
http://chicchedikika.blogspot.it/2016/03/pain-depices.html?m=1
RispondiEliminacopiato pari pari, da denuncia x violazione del copyright. bonerrimo.
HAi fatto benissimo. Un bacio cara CHiara. e grazie di cuore.
Elimina