mercoledì 5 aprile 2017

Salame di cioccolato senza uova! Credevo fosse amore e invece...

'O ssaje comme fa' o core - Pino Daniele e Massimo Troisi
Tutta la nostra vita è un continuo slalom fra ciò che pensiamo di aver capito e ciò che la realtà è come tale.
Ogni nostra decisione viene presa dopo aver attentamente valutato (ma anche no) ciò che ci interessa, senza renderci conto che il modo in cui vediamo "la questione", è solo una nostra mera interpretazione.
Se siamo bravi, se siamo anche fortunati, riusciamo a volte, ad avvicinarci al vero senso della "questione".
Ma nella maggior parte dei casi, come diceva il buon vecchio Troisi: "Credevo fosse amore, invece era un calesse".
Il maggiore ostacolo è la nostra incapacità di osservare una cosa, una persona, senza formulare un giudizio.
Ed il giudizio finisce col "deformare" irreparabilmente la realtà.
Che, nel caso del nostro "rapporto" con un oggetto, tira là: "questo telefono fa proprio schifo" (e scusate se come esempio ho preso un telefono, ma in questi giorni ne sono sprovvista quindi capirete il mio senso di alienazione).
Dove spesso il povero telefono funziona alla perfezione, ma è la nostra abilità di utilizzarlo al meglio che lascia a desiderare. Ergo, a fare schifo è qualcun altro.
Quando invece il rapporto è con una persona, qui diventiamo tutti dei professionisti nel farsi un'idea.
Che permane nella nostra testa fino a quando non scatta qualcosa che fa cadere quel velo che ci copre gli occhi: " ma sai che ti credevo più orso?"; "oddio, ma non eri così timida?"; "ho avuto sempre soggezione di te, così sostenuta"...e quante volte abbiamo sentito frasi del genere.
Giudizi, giudizi, sempre e solo giudizi.
Spesso gratuiti, di solito automatici.
Diventano una difesa nei confronti dell'altro e ci separano brutalmente da lui.
Nel 99% dei casi, ciò che crediamo sia la verità, è sbagliato.
Inutile che diciate: "ho intuito con le persone, so sempre chi è pronto a fregarmi".
Perché sarà proprio la persona con cui abbasserete le difese, quella di cui vi fiderete ad occhi chiusi che lo farà.
Così come quella che avrete sempre allontanato per mille ragioni, perché vi sembrava noiosa, senza spessore o semplicemente non era nelle vostre corde, che vi lascerà senza parole con attestazioni di stima inaspettata.
La capacità di formulare giudizi sommari è un elemento di involuzione, un abrutimento dei sensi, una castrazione della nostra sensibilità. Ma soprattutto l'anticamera della solitudine.
Il problema è che ne siamo talmente dominati da non essere più in grado di guardare qualcosa o qualcuno senza preconcetti.
Adesso, guardate questo salame.
Osservando l'ultima foto, avreste potuto dire: secondo me è un salame del contadino, magari pure di Cinta, sembra bello tirato...insomma qualche fetta nel pane fresco ci starebbe proprio bene.
E invece anche qui vi siete sbagliati.
Non avete aspettato il tempo che vi serviva per scoprire la verità, formulando subito un giudizio.
Errore che ho fatto anche io, per tutta la vita.
Perché dopo averlo preparato per la prima volta (questa), scegliendo di non utilizzare una ricetta in cui siano previste uova fresche (perdonate ma proprio non ce la faccio psicologicamente), dopo averlo assaggiato alle feste di bambini ed averlo considerato da sempre un dolce insulso (si, l'ho detto, insulso), ho dovuto riconsiderare la mia idea di "salame di cioccolato" .
Con un senso di imbarazzo profondissimo, lo ammetto, ma anche con una gioia diffusa perché, come dice il proverbio "non è mai troppo tardi", evviva il Salame di Cioccolato!

Sul sito del Calendario del Cibo Italiano, troverete molte diverse versioni di questa ricetta nella sua Giornata Nazionale. Vi invito a dare una occhiata.
Io qui, vi lascio la mia. Senza Uova, da una ricetta della magica Lorraine Pascal, della quale ho apportato lievi modifiche per trasformare un semplice fridge cake in un italianissimo salame al cioccolato.

Ingredienti (da una ricetta di Lorraine Pascal) 
200 g di cioccolato fondente al 50%
70 g di burro
1 cucchiaio ricolmo di Golden syrup
170 g di biscotti secchi tipo Marie
40 g di riso soffiato
  • Tritate finemente il cioccolato o grattugiatelo. 
  • Spezzettate i biscotti con le mani per ottenere delle briciole grossolane e versatele in una larga ciotola di vetro insieme al riso soffiato. Mescolate bene per miscelare gli ingredienti secchi. 
  • In una casseruola fate sciogliere il burro a fiamma dolce ed una volta fuso, aggiungete il golden syrup e la cioccolata e mescolando, fate sciogliere ed amalgamare completamente per un paio di minuti.
  • Versate il composto ancora caldo sui biscotti e con un cucchiaio mescolate bene per fare in modo che tutti gli ingredienti siamo ben amalgamati. 
  • Lasciate riposare 5 minuti quindi versate l'insieme su un foglio di carta da forno. Aiutandovi con le mani e con una spatola avvolgendo il tutto nella carta, cercate di ottenere la forma di un salame di c.ca 4/5 cm di diamentro (se la quantità fosse troppa, potete dividere l'impasto in due parti ed ottenere due salamini più piccoli).
  • Richiudete il salame nella carta da forno come se fosse un caramellone, e avvolgete lo stesso in un foglio di carta stagnola, sigillando bene. 
  • Fate riposare in frigo non meno di 4 ore o tutta la notte.
  • Per servire, tagliate a fette larghe 1 cm. Si conserva in frigo per 1 settimana. 

21 commenti:

  1. straordinario esempio questo salame che sembra più vero di un salame vero per sottolineare la tua tesi sui giudizi sommari se non inappropriati!!
    e da un punto di vista della ghiottoneria, è il top!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mai fermarsi alla prima impressione e neanche all'ultima. C'è sempre qualcosa da scoprire che ci lascia spiazzati.
      Un bacione mia cara.

      Elimina
  2. Come hai ragione. Anche a me irrita moltissimo questa tendenza a giudicare subito. E soprattutto a non riconsiderare mai i proprio giudizi.
    Pensa che a volte anche gli amici di una vita, se mi soffermo a pensare, mi rendo conto che non li conosco mica bene. E ogni tanto esce fuori qualcosa di loro che mi sorprende. Perché siamo complessi, poliedrici, pieni di sfumature e zone d'ombra. E, come se non bastasse, cambiamo nel tempo. In una parola, inafferrabili.
    Il salamino invece lo afferrerei volentieri, soprattutto perché so bene che non si salume si tratta, ma di uno di quei dolci che fa sempre tutti strafelici, e con così poco! La tua versione mi incuriosisce molto, la prossima volta la provo.
    Un bacio Patty !!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragionissima. Le persone non si finiscono mai di conoscere. Per quanto ci si voglia impegnare, ed è questa la parte migliore del tutto.
      Ciao cara Alice.

      Elimina
  3. Un giorno è entrata in casa mia una persona che ritenevo amica. Ebbene quel giorno fu la sola volta in cui Goga, il più mansueto e immobile dei miei cani, le iniziò a girare intorno, ululando, come fanno i lupi in branco dopo aver circondato la preda. La sgridai, ma dopo qualche mese dovetti ricredermi, perchè quella "preda" della Goga si rivelò una tra le persone peggiori che ioabbia incontrato nella mia vita. I cani hanno una cosa che si chiama istinto, sono empatici (se sono in sintonia con te sbadigliano quando sbadigli tu, proprio come le persone), ma non hanno sentimenti definiti, solo l'istinto. Da quel giorno io ho imparato la mia più grande lezione, a ritornare sui miei passi riguardo giudizi sulle persone, che immancabilmente si danno, ma a fidarmi sempre e soltanto del mio istinto. Sempre, anche di recente, mi ha salvata aver dato retta al mio istinto. E spesso mi sono ricreduta su alcuni giudizi dati a persone conosciute attraverso il web. Il web manca di quella cosa fondamentale che è il tono, l'enfasi che chi scrive mette nelle sue parole lanciate nell'etere, e che sono la base su cui si formulano i giudizi. Al Raduno di Napoli io ho avuto tante conferme ma altrettante smentite, circa l'idea che mi ero fatta su molte persone, in entrambi i sensi. Detto questo però io giudico il tuo salame uno dei più appetitosi mai visti, e io di salami ne ho mangiati tanti nella mia vita, e istintivamente mangerei anche lo spago.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, se avessimo anche noi un radar felice come quello degli animali. L'istinto hai ragione, non sbaglia, ma noi finiamo col caricarlo di mille altre sensazioni e lo inibiamo. Io per esempio, sono molto istintiva ma tendo a dare sempre più di una chance alle persone. Perché non si sa mai.
      Ti abbraccio bella bimba.

      Elimina
  4. Una faza una raza sorella...quante volte ho detto quella frase. Da giovane ogni volta era una delusione cocente. Ora..la prendo con filosofia. Imparare a non farmi delle aspettattive è stata la più grande conquista della mia vita! Un bacione cioccolatoso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Sabrina, dovrà pur avere qualche lato positivo la saggezza della maturità? Uno sicuramente è questo. Imparare ad non aspettarsi nulla per ricevere tutto.
      Ti abbraccio tesoro bello.

      Elimina
  5. Mi auguro che questo tuo cappello non si riferisca a qualche persona che consideravi amica e che ti ha fatto un voltagabbana, altrimenti vengo lì e la picchio... Per il resto, sacrosante parole, mi è piaciuta tantissimo la parola "involuzione"...

    Io non ho mai mangiato il salame al cioccolato perché ha il burro, poi qualche anno fa prendo in mano la ricetta della mamma di Juri, pronta ad applicare le mie sostituzioni, e vedo l'uovo crudo. Un salame intero in due non l'avremmo certo mangiato in pochi giorni, e ho cambiato ricetta.
    L'anno scorso mi son segnata la ricetta di Anna Luisa con lo sciroppo di zucchero che "pastorizza" l'uovo, ora mi segno questa tua versione senza. Che dire, vi adoro entrambe e non vedo l'ora di provare tutte e due queste ricette.

    Spettacolare Patty!!! Un bacio grande!

    Dani A&M

    RispondiElimina
  6. Ti amavo già, ma dopo Pino Daniele e Massimo Troisi ti chiedo ufficialmente: vuoi sposarmi?

    RispondiElimina
  7. Sai, anche io lo faccio senza uova. Per quanto riguarda i giudizi, non è facile non darne. Ma con il tempo, ho imparato anche io, come Vale, e fidarmi del mio istinto. Anche se si sempre un'altra chance... A proposito di chance, forse ce la faccio prima delle 17 e fare il salame. Se non scrivo il post, ma lo mangio e basta.

    RispondiElimina
  8. Sai, anche io lo faccio senza uova. Per quanto riguarda i giudizi, non è facile non darne. Ma con il tempo, ho imparato anche io, come Vale, e fidarmi del mio istinto. Anche se si sempre un'altra chance... A proposito di chance, forse ce la faccio prima delle 17 e fare il salame. Se non scrivo il post, ma lo mangio e basta.

    RispondiElimina
  9. come sarebbe a dire che non avevi mai fatto il salame dolce...???? ma neanche da bambina? con le Oro Saiwa e il cacao della Perugina? :) E il Manuale di Nonna Papera aperto al Salame Vikingo?
    ahi ahi ahi, signora Malomo.. mi e' caduta sul salame :)

    RispondiElimina
  10. Ciao cara Patty mai fatto il salame ...occhi sgranati :)...anch'io come te preferisco la versione senza uova e visto che i miei nanetti mi fanno prendere dei biscotti che poi non mangiano bhe io glieli rifilo nel salame :) con loro grande piacere e anche mio. Proverò anche questa tua versione ...mi incuriosisce da tempo il dolce inglese che tu hai "italianizzato" alla grande. Ah avevo un capo in ufficio che diffidava a priori di tutti ...poi capivi che era il primo ad essere quello di cui non fidarsi :(. Vabbè va mi gusto anche solo con gli occhi il tuo dolcetto :). Buona serata baci luisa

    RispondiElimina
  11. il salame quando eravamo bambine andava tanto, e soprattutto era uno delle prime preparazioni in cui ci si esibiva visto che non si cuoceva in forno! il tuo senz'uova e con il riso ha un ottimo aspetto, un bacione Patty!

    RispondiElimina
  12. Come?
    E questo sarebbe il tuo primo salame... beh, diciamo che ci sei proprio portata!
    "Non dire salame se non l'hai legato"
    (lo so che non è proprio un modo di dire neanche questo, ma oggi mi ha preso così!)

    besos e non farti più fregare da nessuno!

    RispondiElimina
  13. Credo sia nell'indole umana quella di dare giudizi a prima vista....ecco perchè mi segno questa ricettina e la proverò, così non lo giudico a prima vista!!!!
    Buona giornata

    RispondiElimina
  14. A parte che ci vuole una certa abilità a dare una forma così perfetta e fuorviante ad un salame così. Che comunque, salato o dolce che sia, sempre invitante è.
    E poi sulla faccenda dei giudizi, sono daccordo con te. Ho ricevuto più complimenti da chi avevo tenuto a debita distanza perchè pensavo fosse antipatico, che da persone che pensavo fossero amiche e che poi, con una dose massiccia di egoismo e 'vengo prima io', mi ha fatto pure le scarpe.
    Dice sempre la mia mamma che 'la vecchia imparò a sessant'anni...'. Porca miseria se penso che ci sono vicina e ancora non ho imparato...
    Ti abbraccio
    Annina

    RispondiElimina
  15. Cara Patty sarà quello che hai scritto è un po' la mia ricerca quotidiana... ogni giorno, ogni ora da quando apro gli occhi, credo, ipotizzo cerco di andare oltre quello che vedo... Sorvolo perchè altrimenti mi metterei a scrivere un tema. Il calendario del cibo italiano è un bellissimo progetto davvero. Siete tutte super brave. Spero di riuscire anche io a dare il mio contributo! Intanto ammiro questo salame di cioccolato, quanti ricordi d'infanzia. Lo mangiavo ogni tanto a mensa quando facevo le elementari. Ero fortunata la scuola era piccola e la mensa interna! Il salame era una delizia.. il tuo invece è fotonicooooo lo mangerei tutto!

    RispondiElimina
  16. Senza uova e col Golden syrup, idea da tenere a portata di mano. Brava!

    RispondiElimina

Ciao! Grazie per esserti fermato nel mio angolino. Se ti va, lascia un pensiero, un commento, una critica. Ti risponderò con piacere. La tua opinione è importante.
Ti ricordo che se commenti con un account registrato ACCONSENTI a pubblicare il link al tuo profilo tra i commenti. Prima di commentare consulta la PRIVACY POLICY per ulteriori informazioni.