Sto pensando che la Pasqua si avvicina e che sarà senza dubbio, la più difficile della mia vita.
Voglio aggrapparmi al simbolo primario di questa celebrazione, ovvero la speranza della rinascita, e credere che, se questi ultimi mesi di difficoltà e paura sono giunti al proprio capolinea proprio in questo periodo, una ragione ci sarà.
Cercare ragioni nell'insensato è un esercizio al quale il genere umano tende ad indulgere ogni qualvolta non trova risposta.
Quindi il più spesso possibile.
E' un esercizio pericoloso, che va di pari passo con il "Se avessi...", altro genere di tortura alla quale riusciamo ad abbandonarci senza alcuna riserva.
Quando qualcosa di grande come una malattia incurabile od una perdita repentina si abbatte sulle nostre vite, nulla di ciò che conoscevamo sembra trovare una dimensione accettabile nella nostra quotidianità.
Facciamo tutto come prima, secondo il vecchio detto "the show must go on", ma è come se il nostro io fosse seduto in un angolo ed osservasse dall'esterno ogni azione di quello sconosciuto che ci assomiglia, senza per altro provare il minimo interesse per tutto quel movimento.
Si resta in disparte, prigionieri di una bolla nella quale non si riesce a fare nulla se non continuare a chiedere risposte ad una sola ed unica insulsa domanda: "perchè".
Il voler a tutti i costi trovare la risposta all'evidente mistero universale, ci rende più piccoli e fragili di quanto già non ci sentiamo, ed anche molto stupidi, visto che la risposta invece dovremmo averla già capita.
E' la vita Bellezza!
Che la si voglia accettare o meno, abbiamo ricevuto il pacchetto all inclusive nel momento esatto in cui la nostra testa è uscita dal più sicuro nido del ventre di nostra madre, ed abbiamo urlato il nostro buongiorno al mondo. Non si può mica scegliere.
Ciò che invece fa la differenza, è la nostra capacità di accettare la prova, di saltare oltre il cerchio di fuoco, di reagire al dolore senza che questo finisca con l'avilupparci tra le sue spire.
Non so come si faccia.
Al momento, sono ancora lì, seduta in quell'angolo che mi osservo da fuori.
Ricetta che ha trovato ispirazione da un vecchio numero di Sale e Pepe (settembre 2014), adeguatamente rivisitata per la stagione visto che di mangiare carciofi non mi stanco mai, e che avvicinandosi il tempo dei pic nic si rivela perfetta.
L'aggiunta dei pomodorini, in questo caso gli imprescindibili ciliegini di Pachino IGP, apre le porte all'estate, già in vista all'orizzonte.
Facilissima e veloce, ve la consiglio di cuore
Ingredienti per uno stampo da 10x26
Per il guscio
250 g di riso Arborio
3 uova
40 g di parmigiano grattugiato
30 g di caciocavallo stagionato
2 cucchiaini di pesto
qualche fogliolina di menta
un pizzico di sale
Una macinata di pepe a piacere
Per il ripieno
250 g di ricotta di pecora freschissima
4 carciofi morelli o similari
1 grappolo di pomodori Pachino ciliegino IGP
1 spicchio d'aglio
un mazzetto di prezzemolo
sale - pepe qb
- Cuocete il riso in abbondante acqua salata quindi scolatelo molto al dente e passatelo sotto l'acqua fredda per bloccare la cottura. Fatelo sgocciolare bene quindi versatelo in una ampia terrina.
- Aggiungete le uova, i formaggi grattugiati, la menta tritata ed il pesto. Mischiate tutto molto bene con un cucchiaio quindi aggiustate di sale e pepe.
- imburrate lo stampo con fondo amovibile e foderate la base con carta da forno bagnata e strizzata. Con un cucchiaio cominciate a stendere il riso schiacciandolo bene alle pareti in uno spessore di 1 cm mentre la base in uno spessore di 5 mm.
- Coprite adesso il tutto con un foglio di alluminio o carta forno e riempitelo di legumi secchi. Cuocete in bianco in forno preriscaldato a 180° per c.ca 20/25 minuti. Quindi togliete la carta e rimettete in forno per altri 15 minuti o comunque fino a che il riso non sia dorato sui bordi.
- Mentre il riso cuoce, preparate il ripieno: pulite i carciofi privandoli delle foglie dure esterne e della punta. Metteteli a bagno in acqua acidulata con il succo di limone nel tempo in cui pulirete tutti i carciofi. Scolateli e tagliateli a metà ricavando 4/5 spicchi da ogni metà.
- Scaldate 3 cucchiai di olio extravergine in una larga padella con lo spicchio d'aglio e fatevi cuocere i carciofi a fiamma media, per 10/12 minuti, fino a che saranno cotti ma ancora croccanti. Se necessario aggiungete piccole quantità di acqua durante la cottura.
- Ad un paio di minuti dalla fine cottura, aggiustate di sale ed aggiungete una manciata generosa di prezzemolo tritato e foglioline di menta.
- Sulla base del guscio di riso, versate adesso la ricotta che avrete fatto scolare, e distribuitela grossolanamente lungo la superficie.
- Aggiungete i carciofi riempiendo il guscio.
- Lavate i pomodorini Pachino mantenendo il picciolo. Passateli nella stessa padella dei carciofi, in un filo d'olio caldo e copriteli con un coperchio per un paio di minuti in modo che la pelle si ammorbidisca o si apra. Salateli abbondantemente quindi disponeteli con grazia sulla crostata.
- Rifinite con un filo d'olio extravergine e foglioline di menta fresca. Servite subito.
- E' deliziosa anche a temperatura ambiente.
ciao Pat, mi sono persa qualcosa? Credo di sì e non oso chiedere... La torta, che posso solo definire bellissima (è lei che cercavo! Proprio lei) ora passa quasi in second'ordine, dinnanzi alle tue parole così piene di timore, senso di precarietà, amarezza, forse. Qualunque cosa sia, io SO che invece tu la forza per reagire ce l'hai eccome; basta che scavi appena un pochino. Tui abbraccio forte
RispondiEliminaMa acc! Non ti si può lasciare un momento... eravamo rimaste alle rose e viole, o se vuoi alla bimba con le margherite e finiamo su tutt'altro.
RispondiEliminaIl tempo e il modo vengono per ognuno a sua maniera.
Purtroppo ti capisco (e ti penso spesso, mi fai compagnia, sai come si dice, mal comune...), ma il brutto non è quando si vive come scioccati, il brutto è quando si comincia ad abituarsi all'idea di perdere le persone più care, allora lì sì che non ci riconosce più!
RispondiEliminacucinare aiuta tanto, almeno me, ma spero anche te tesoro. Un abbraccio fortissimo, sei forte.
Sospesa, questa è la sensazione che mi ha accompagnata in occasioni simili. Non so, ricordo che tutto intorno andava avanti e io guardavo come se fossi alla finestra... un po' quello che dici tu insomma. ti penso....
RispondiEliminaFa parte della vita che ci modella ma sta a noi prendere il giro giusto o il raggio di sole adatto...sono i momenti quando diventiamo genitori di noi stessi.
RispondiEliminaQuesta torta l'ho amata fin dal primo momento che l'ho vista su Sale e Pepe e l'ho fatta immediatamente ! Un bacio cara !!
E' una delle poche riviste che è rimasta sul comodino proprio per quella ricetta!!! Grazie per avermela ricordata!!!
RispondiEliminaBuona Pasqua
E' la vita, hai ragione.... L'importante è tenersi ben saldi alla serenità e alla lucidità mentale per affrontare le difficoltà. Qualsiasi cosa ti sia accaduta, mi dispiace, ma (gran luogo comune) il tempo aiuta a lenire il dolore.
RispondiEliminaUn bascione e complimenti per la crostata