mercoledì 1 aprile 2020

Hot Cross Buns: la vita in un acquario.

A sky full of stars - Coldplay
Primo Aprile. Fra esattamente 12 giorni sarà Pasqua.
Una Pasqua diversa da tutte, un po' come l'ultima Pasqua dell'umanità, dove ci accontenteremo di guardare i colori della primavera dalla finestra ed abbracceremo i nostri cari per telefono.
Sarà strano, un po' disturbante e forse anche un po' ansiogeno.
Per lo meno è questo il sentire che regna dentro di me in questo momento.
I giorni passati chiusi in casa sono ormai tanti e non si ha alcuna prospettiva di "riapertura", per lo meno prossima, così che in maniera paziente ed obbediente seguiamo le regole imposte per la nostra sicurezza.
Si parla del "prima" come qualcosa ormai lontanissimo ed è davvero inquietante.
Perché la verità è che nulla sarà più come prima e che il tempo di una serenità nella socialità è lungo a venire.
Senza una vera cura ed un vaccino, il virus continuerà a viaggiare bellamente da un luogo all'altro e  se la quarantena adesso è in grado di "contenere" la diffusione, una futura apertura non farà altro che riportare situazioni di crisi se non supportata da un medicinale ad hoc.
Questo tempo che possiamo vivere nella lentezza delle nostre case è certamente prezioso, ma l'animo umano ha anche bisogno di notizie positive per tenere botta.
Io comincio ad essere un po' stanca.
Nonostante riesca a riempire le mie giornate con la qualunque, ho bisogno del mio lavoro, di progetti, di pensieri verso il futuro.
Lo so che è sbagliatissimo perché in questo momento l'unico pensiero dovrebbe essere quello di apprezzare il presente ma lasciatemi arrotolare su me stessa, dentro un patetico sfogo, come un povero pesce dentro ad un acquario.
La ricetta di oggi è sicuramente conosciuta. Io non li avevo mai preparati e questo è sicuramente il momento adatto per provare.
Tradizionalmente preparati il Venerdì Santo (Good Friday), pare che questi dolci e soffici panini abbiano un’origine sassone e che venissero consumati durante la festa che celebrava la fine dell’inverno. 
La croce altro non era che la rappresentazione delle 4 fasi lunari.
Con il cattolicesimo sono diventati il simbolo stesso della Pasqua e la Croce il sacrificio di Gesù Cristo. Le leggende intorno a questi panini sono molteplici, la prima delle quali è la loro impossibilità di ammuffire se preparati nel giorno di Venerdì Santo, anche se è più probabile che gli stessi non abbiano neanche il tempo di raffreddare.
La più commovente resta comunque quella della madre vedova, che preparava i buns per il figlio marinaio come dono per il suo ritorno a casa per Pasqua. 
Dopo la morte del figlio in un naufragio, continuò a cucinare i panini appendendoli alla finestra come speranza per il suo ritorno. Fino al 2017 la casa di questa povera madre è stata sede di “The Widow’s Son”, un pub nell’East di Londra, in cui molti marinai della Royal Navy si ritrovavano per ricevere il loro Hot Cross Bun a Pasqua, come buon auspicio per i propri viaggi.

Voi preparateli e consumateli subito. Un consiglio è, una volta freddi, di congelare quelli che non mangerete. Una volta fuori da freezer, saranno come appena fatti. 

Ingredienti per 15 panini
300 m di latte intero + 2 cucchiai
50 g di burro
500 g di farina forte (w 320)
1 cucchiaino di sale
75 g di zucchero semolato
10 g di lievito di birra
1 uovo sbattuto
75 g di uvetta ammollata
50 g di canditi misti
la scorza di una arancia grattugiata
1 mela sbucciata e tagliata a dadini piccoli
1 cucchiaino di cannella

Per la croce
75 g di farina 00
acqua q.b.

Per la lucidatura
3 cucchiai di confettura di albicocche
  • Portate a bollore il latte. Fuori dal fuoco aggiungete il burro e fate sciogliere e intiepidire. Una volta raggiunta la temperatura di una mano, aggiungete il lievito e scioglietelo bene. Setacciate la farina nella ciotola dell’impastatrice, mescolatela con lo zucchero e fate la fontana. Aggiungete il lievito nel latte, l’uovo e cominciate ad impastare per ottenere un impasto appiccicoso. Trasferitelo su una spianatoia infarinata, aggiungete il sale ed impastate stirando e riavvolgendo l’impasto su se stesso per almeno 5/8 minuti. Mettete l’impasto nella ciotola della planetaria e fate lievitare per c.ca 1 ora o fino al raddoppio.
  • Una volta cresciuta, aggiungete nella ciotola l’uvetta, i canditi, la mela, la scorza di arancia e la cannella ed impastate per c.ca 3 minuti, fino a che tutta la frutta non sia distribuita omogeneamente. Ricoprite con la pellicola e fate lievitare un’altra ora.
  • Dividete l’impasto in 15 panetti da 75 g c.ca l’uno. Formate delle palline aiutandovi su un ripiano infarinato e sistematele su una placca coperta di carta da forno, lasciando c.ca 2 cm di spazio tra loro, in 5 file da 3 panetti l’una. Coprite con un canovaccio pulito e fate lievitare per altri 45 m.
  • Scaldate il forno a 220°. Mettete la farina in una ciotolina ed aggiungete poca acqua alla volta in modo da ottenere una pastella densa e appiccicosa (deve avere la consistenza del dentifricio) che metterete in un sac a poche con bocchetta piccola. Formate delle croci spremendo lungo ogni colonna verticale e poi lungo ogni fila orizzontale. Cuocete in forno per 20 minuti fino a che non saranno belli gonfi e dorati.
  • Fate raffreddare su una gratella. Intanto scaldate la marmellata e setacciatela quindi una volta intiepiditi, spennellatela ancora calda sui panetti per lucidarli. Lasciate raffreddare.
  • Si conservano per qualche giorno lontani dall’aria e si congelano meravigliosamente da cotti.



4 commenti:

  1. Ciao Patrizia!
    Mi è già capitato di incappare in questi buns, in rete ma non conoscevo la leggenda di quella mamma. Grazie, ho imparato una curiosità nuova :-).
    Sì, questa Pasqua avrà un sapore del tutto diverso. Così come diverso è l'ultimo mese che abbiamo vissuto.
    Un po' di stanchezza ci sta tutta. Io sono tra i privilegiati che possono lavorare da casa per cui 9 ore al giorno sono dedicate al lavoro e tenere impegnate le restanti non è così difficile. Nonostante questa mia fortuna, ogni tanto una stretta al cuore viene anche a me nel pensare all'adesso e, soprattutto, a quel che sarà.
    Non possiamo far altro che sperare che questo incubo si risolva.
    Un grande abbraccio!

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    1. Cara la mia Riccia. Anche io ormai lavoro da casa da oltre 3 anni. Il lavoro nel turismo è assolutamente casa-compatibile ma il problema è che adesso, il lavoro non c'è. E' tutto drammaticamente fermo e nulla si muove se nell'aria non comincia a muoversi un vento di buone notizie. Che non ci sono, non sufficientemente grandi. L'incubo si risolverà ma ci vorrà tanto, tanto tempo. Non nascondiamoci dietro un dito.
      Però ti prometto che la prossima volta racconterò una storia felice.
      Un bacione mia cara.

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  2. Ciaooo, ho visto su instagram i tuo buns, gli ho fatti tanto tempo fa ma potrei provare a farli adesso e congelarli ... intanto in questo periodo di cucinanza...ho ripreso il blog in mano dopo tanto e ho postato una ricettina facile facile, se ti va passa i commenti ci fanno piacere vero? a presto carissima.

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  3. Ciao cara, sottoscrivo ogni tua singola parola in merito a questa situazione sconvolgente! Benvengano questi panini dolci così evocativi..è sempre stata la mia passione scoprire storie o leggende dietro ad un piatto.

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