venerdì 10 aprile 2020

Tsoureki: BUONA PASQUA!

Photograph - Ed Sheeran
E' qualche anno che non riesco a fare un post augurale di Pasqua.
Quest'anno non ho scuse.
Rinchiusi nelle nostre case, abbiamo ritrovato il tempo per fare qualsiasi cosa, dalle ristrutturazioni alla selezione scientifica di ciò che si può e non si può buttare.
Abbiamo ritrovato cose che pensavamo di non avere più ed altre che cercavamo da una vita.
Libri, lettere, gioielli, farine abbandonate nell'angolo di una dispensa, cornici, fotografie, disegni, articoli di giornale.
La follia dell'accumulo seriale inscatolato con ordine o in avaria dentro cassetti stipati all'inverosimile.
Il riordino ci ha fatto sentire più liberi ma spesso anche più malinconici.
Certe zone della nostra memoria sono state risvegliate da lunghi sonni involontari, riportando alla luce come eravamo.
La già personale predisposizione all'accartocciamento sotto il peso dei ricordi, ha prodotto nella sottoscritta un malessere simile alle vertigini, nel quale mi sto crogiolando da qualche giorno.
E nonostante non rimpianga nulla di quello che ho ritrovato di me dentro questa pulizia fisica ed emotiva, c'è una cosa che continua a farmi sentire defraudata: la perdita della gioventù.
Quella parte della nostra vita che tutti abbiamo vissuto come se non dovesse mai finire, come le falene accanto alla lampadina incuranti di quanto sia facile bruciare come cenere nell'ansia di vivere.
Ebbene adesso mi rendo conto di essere stata una giovane "vecchia" che non ha mai spinto sull'accelleratore delle esperienze, sempre timorosa di scottarsi e di avere tutto sotto controllo.
Questo "timore di vivere" è scomparso completamente soltanto dopo i 30 anni, lasciando spazio al desiderio di fare cose improbabili per una donna della mia età.
So benissimo che l'età è una questione mentale.
Provatelo a spiegare al mio corpo che come un mulo si blocca di fronte alla fatica, alle articolazioni che scricchiolano, ai dolori di ogni genere, al fiato corto.
L'età è solo una questione mentale. Posso dire una cosa? Balle!
Doveva essere un post augurale per l'imminente Pasqua.
Ma in questi giorni ho bisogno di sfoghi per liberare l'acido della detenzione coatta.
Quindi cari amici che ogni tanto passate di qua, vi voglio ancora bene perché mi ascoltate pazienti e non mi giudicate.
Vi auguro la migliore delle Pasque possibili, nonostante la solitudine e la lontananza dai vostri cari o dai desideri che avevate nel cassetto.
Concedetevi qualcosa di bello e di buono, nutrite la vostra anima prima del vostro stomaco e siate pazienti come necessariamente dobbiamo essere da qui a "speriamo presto".
Buona Pasqua di cuore.

TSOUREKI – Pane di Pasqua con cioccolato e mandorle – Grecia
La Pasqua è la festa tradizionale più importante in Grecia. La domenica di Pasqua falò vengono accesi per cuocere l’arrosto di agnello che è spesso un affare di Stato per la comunità. I festeggiamenti durano a lungo anche dopo la Pasqua, quando si continua a servire gli avanzi e nuovi piatti preparati per l’occasione (vi ricorda qualcosa?).
Il pane dolce intrecciato è importante quanto l’agnello ed in molte località, viene preparato aggiungendo un uovo dipinto di rosso racchiuso nell’intreccio.
Pur essendo un pane celebrativo della Pasqua Greca, è conosciuto in molte culture dei Balcani e pare che l’origine arrivi dalla Turchia, il cui nome Corek significa proprio “pane con lievito”.
Le usanze della Pasqua greca sono affascinanti: si comincia con il martedì precedente alla Pasqua preparando biscotti secchi. Il mercoledì è giorno di pulizie rigorose della casa e nel pomeriggio si celebra l’ ”efcheleon” in Chiesa. 
Il giovedì ci si avvicina alla festa, colorando le uova che poi verranno benedette e servite in tavola (o messe nei pani), mentre il Venerdì è giorno di lutto e penitenza: non si possono mangiare dolci per amore di Cristo ed è considerato grave peccato maneggiare chiodi, aghi, martelli che ricordano il calvario di Gesù.

Ingredienti per 2 pani
500 g di farina forte (w 320)
10 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di miele
½ cucchiaino di sale fino
4 cucchiai di zucchero semolato superfine
2 cucchiai di scorza di arancia grattugiata
4 cucchiai abbondanti di acqua tiepida
5 cucchiai abbondanti di latte tiepido
2 uova sbattute
80 g di burro fuso e intiepidito + extra per spennellare
1 tuorlo d’uovo
mandorle a lamelle per rifinire

Per il ripieno
1 uovo sbattuto
50 g di mandorle spellate, tostate e tritate
175 g di cioccolato fondente tritato grossolanamente
  • Setacciate la farina nella ciotola dell’impastatrice, mescolatela con lo zucchero e formate la fontana. Fate sciogliere il lievito nell’acqua tiepida con un cucchiaino di miele e non appena sarà attivo, versatelo nella fontana, con il latte, le uova, la scorza di arancia. Impastate a bassa velocità con il gancio e quando l’impasto starà insieme aggiungete il sale e il burro intiepidito a filo. Aumentate la velocità a media e impastate per altri 10 minuti fino a che l’impasto non sarà bene incordato. Lasciatelo nella ciotola e coprite con la pellicola. Fate lievitare per 1 – 2 ore o fino al raddoppio.
  • Dividete l’impasto in due parti uguali. Stendete ogni parte in un rettangolo di 30x40 cm. Tagliate ogni rettangolo lungo la lunghezza, in 3 strisce larghe 10 cm. Spennellate ogni striscia con il tuorlo sbattuto e cospargetele con cioccolata e mandorle tostate in maniera uniforme
  • Arrotolate i rettangoli in 3 lunghi cordoncini che trasferirete su una placca coperta con carta da forno. Sistemateli vicini e sigillate le 3 cime e cominciate a realizzare una treccia con delicatezza, premendo le estremità finali tra loro per sigillare la treccia (potete far sparire l’estremità sotto la treccia per rendere il pane più armonioso). Fate la stessa cosa per il resto dell’impasto.
  • Lasciare lievitare nuovamente per c.ca 30 minuti. Sbattete l’uovo con un goccio l’acqua e spennellate con cura la superficie dei due pani. Cospargeteli di mandorle a lamelle e cuocete in forno per 190° per 20/25 minuti o fino a quando non siano ben dorati e gonfi.
  • Lasciate raffreddare su una gratella. Ottimo consumato tiepido. Si conserva per 2 o 3 giorni protetto dall’aria e si può congelare una volta cotto.

14 commenti:

  1. Cara Patrizia,
    negli ultimi giorni ho provato anch'io la tua stessa sensazione.
    Ho realizzato che la mia infanzia si è conclusa ad 8 anni, quando abbiamo lasciato la piccola Diano Castello alla volta di Torino.
    Da allora i problemi, le preoccupazioni (sì, pare incredibile per una bimba di quell'età, ma ne avevo) e poi a 19 anni le responsabilità mi hanno reso, sì, quella che sono ma anche una "non giovane". Ma tant'è. Indietro non si può tornare!
    E' una magra consolazione ma...non sei sola!!! :-)
    Tanti auguri per una buona Pasqua! E grazie per le nozioni sulla Pasqua greca :-).
    Un bacione

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    1. Mia cara, è la vita e soprattutto il modo in cui siamo state cresciute, che ci ha fatto così irrimediabilmente responsabili. Spero che anche tu riuscirai a mollare un po' le cime e concederti come sto facendo io, passioni e divertimento a compensare quello a cui abbiamo rinunciato da "piccole". Un forte abbraccio e auguri.

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  2. Mi è piaciuto molto quello che hai scritto su questo periodo così assurdo e imprevedibile delle nostre vite. Proverò a fare questo pane dolce che sembra davvero buonissimo. Auguri Patrizia. Ciao.

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    1. Cara Antonella, ti ringrazio di cuore. Se lo proverai fammelo sapere. Una serena Pasqua a te.

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  3. ma, non solo non ti giudichiamo: spesso dai voce ai nostri pensieri.
    come sta la tua ragazza rinchiusa? le mie vanno avanti, una verso la maturità, l'altra solo verso la fine di una quarta ginnasio così strana...
    a volte mi stupisco di come resistano così lontane dagli amici che sono il loro prolungamento, molto molto meglio di come faccia io che sono già di mio una solitaria.
    un augurio, bello e buono come questa treccia, a tutti voi e a tutti tutti.

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    1. Cara Isabella, sei un tesoro. La mia asparagina è alle prese anche lei con la maturità e l'ansia è un po' alta considerando le novità a cui andranno incontro. Ma se la caveranno e dentro di loro resterà il ricordo di aver vissuto un evento speciale.
      Ti abbraccio e ti auguro ogni bene in questa Pasqua.

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  4. Mi perdo sempre volentieri nelle parole che scrivi. Questo tempo lento, la leggerezza dell'età passata. I tuoi dolori e il mio mal di schiena. La Grecia è le sue tradizioni. La santa Pasqua,cche sia santa due volte, quest'anno. Ti abbraccio. Auguri.

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    1. Cara Valeria, che bello leggerti su queste pagine.
      Concordo sulla necessità di una Pasqua doppia, nel senso del potere del suo significato.
      Spero di rivederti presto. Baci grandi.

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  5. Patrizia, l'immagine delle falene è pura poesia!
    Sarai anche stata una giovane vecchia, ma la tua anima é meravigliosamente brillante.
    Ogni tuo post è sempre un piacere.
    Auguri a tutti voi
    Lara

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    1. Ma che piacere le tue parole cara Lara. Mi scaldano il cuore e mi illuminano la giornata.
      Spero che la tua Pasqua sia stata splendida come ti meriti.
      Un abbraccio grandissimo.

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  6. Prima volta che vedo questa meraviglia e già ne sono innamorata! Buona Pasqua Pat <3

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    1. Sei un tesoro. Ti abbraccio forte e Buona Pasqua cara amica.

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  7. Ti auguro una serena Pasqua, con la speranza nel cuore che per tutti la normalità ritorni il prima possibile!
    un abbraccio
    Alice

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    1. Cara Alice, auguro lo stesso a tutti noi. Siamo sulla stessa piccola zattera. Dobbiamo remare insieme.
      Un bacio grandissimo.

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