Spumiglie, sospiri, spumini, meringhette, spumoni….quanti nomi per chiamare questi piccoli nidi di zucchero che svaniscono al solo contatto del calore della nostra bocca. Ne conoscete altri? Mi piacerebbe saperlo.
Confesso che “sospiri”, come li chiamiamo qui da noi, rende bene l’idea…un sospiro è un desiderio inespresso, una parola sospesa e mai pronunciata, un’idea zuccherina che sembra sabbia e miele sulla nostra lingua e svanendo ci lascia con lo stupore divertito dei bambini.
Quando da piccola trascorrevo le vacanze sul lago di Garda, la mamma ci portava in paese a fare la spesa e ci fermavamo sempre dallo stesso fornaio che aveva sull’insegna una strana parola “ Pane – Brot”. La cosa faceva ridere a crepapelle me e mia sorella, che associavamo il suono della parola a scostumati versacci corporali, mentre mia madre, che conosceva bene l’amore del popolo tedesco per quella parte d’Italia, continuava a ripeterci che Brot era il pane, il paneeee!. Ovviamente fino alla volta successiva, quando il gioco ricominciava.
La cosa più meravigliosa di quella panetteria, era la vetrina, da cui troneggiavano splendenti delle meringhe gigantesche, candide e lievi come gardenie. La mamma riusciva a portarci via da lì solo promettendoci che avrebbe comprato una spumiglia a testa, e quello era il regalo più bello della giornata. La meringona gigante con noi due non aveva vita facile.
Ho rivisto delle meringhe di quelle dimensioni lo scorso autunno a Stresa.
Sapete che Stresa è famosa per le Margheritine, quei meravigliosi biscottini di frolla superfrollosa, fatte con tonnellate di burro e tuorli sodi, e generosalmente coperte di zucchero a velo. Ecco, durante l’ennesimo giro con il mio gruppo di americani, nell’unico momento di tempo libero sono scappata nella mia pasticceria preferita per fare incetta di Margheritine, ed è stato lì che le ho viste: delle meringhe giganti, grosse quanto pompelmi e lo sapete cosa è successo? Avete presente il film Ratatuille, quando il critico Ego assaggia il piatto preparato dal petit chef ed ha una regressione strabiliante alla sua infanzia? Ecco, io ho avuto la stessa emozione, un flash back potentissimo che mi ha risucchiata dentro la panetteria con Brot sull’insegna, le risate con mia sorella e le spumiglione che ci comprava la mamma….Per un momento ho trattenuto una lacrima, poi non ho potuto che cedere alla bellezza di quei fiori di zucchero: me ne sono comprata 3, numero perfetto.
Solo dopo ho capito che per smaltire tutti i bianchi d’uovo avanzati dalla preparazione delle Margheritine, è necessario trovare degli escamotage…
Meravigliose spumiglie giganti, la mia macchina del tempo personale.
Qual'è la vostra?
Meringhe con nocciole di Alba.
In seguito alla preparazione della torta alle mandorle e lemon curd di un paio di post fa, mi sono avanzati ben 8 bianchi d’uovo e non ho trovato altra soluzione d’utilizzo che quella di preparare delle meringhe a cui ho però deciso di aggiungere delle belle nocciole di Alba che avevo ben nascosto nella mia dispensa (ho un paio di topi in casa, uno grande ed uno piccolo che periodicamente mi fanno fuori cioccolata, frutta secca, guarnizioni di zucchero…quindi bisogna correre ai ripari).
Ingredienti per c.ca 25 meringhe
- 250 gr di zucchero a velo
- 120 gr di bianco d’uovo (circa 3 bianchi)
- 150 gr di nocciole
- succo di limone – sale o un pizzico di cremor tartaro se preferite.
Ho proceduto preparando una meringa all’italiana, montando con il Kitchenaid a velocità ridotta i bianchi con un pizzico di sale e qualche goccia di succo di limone (che aiuta la meringa a restare candida), a temperatura ambiente, aumentandola via via che si rassodavano, ed aggiungendo gradatamente metà dello zucchero a velo setacciato.
Quando il composto è finalmente gonfio e lucido e la meringa fa delle punte ferme, interrompete ed aggiungete delicatamente con una spatola il resto dello zucchero, in 2 o tre tempi, mescolando dal basso verso l’alto affinché la meringa non si smonti. Aggiungete le nocciole e mescolate amalgamandole al composto.
Con un cucchiaio disponete dei mucchietti di meringa su una teglia rivestita di carta da forno e fate cuocere in forno ventilato a 100°C per c.ca 2h30. Fate si che lo sportello del forno resti leggermente aperto apponendo un cucchiaio di legno a contrasto, in maniera che all’interno non si formi umidità.
Al termine della cottura, spegnete il forno e fate raffreddare le meringhe all’interno del forno stesso. Non le togliete fino a che non saranno fredde. Conservatele poi in una scatola ermetica. Si conservano a lungo (se non avete topi ingordi in casa!).
Buongiorno tesoro...
RispondiEliminamanco da un mese e manco ho ricevuto un tuo messaggio...vergogna :((
me infelice.
come stai?
vedo che non hai smesso di cucinare, io purtroppo ci sono stata un po' costretta...
ti mando un abbraccio forte forte...
ti vedo nella foto piccolina, sei stupenda, strano ma ti immaginavo diversissima...
Eccolaaaa, ma come staiiii? Che fine hai fattooo? Ti ho scritto un messaggio sul tuo post. Spero che ripartirai alla grande (vorrei proprio sapere come mi immaginavi...in realtà la foto è solo il contenitore della Barbamamma che è in me!). Un abbraccione, Pat
RispondiEliminaqueste meringhe sono spettacolariiiiiiiiiiii!!! complimenti...
RispondiEliminache beeelle pienotte :)
RispondiEliminaa noi fanno impazzire e poi con le nocciole ..............
RispondiEliminaChe meraviglia con le nocciole!!!
RispondiEliminaMai provate le spumiglie... ma come è romantico il nome "sospiri"! Ci sono dei cibi che rievocano emozioni bellissime, come il divertimento di te e tua sorella davanti a quell'insegna... mi sembra di vedervi! :-)
RispondiEliminaUn bacio
La mia macchina del tempo è esattamente uguale alla tua......da piccola, ad Albenga, quando la mia mamma prendeva lo stipendio (i soldini erano pochi) mi portava in un bar del centro, dove avevano delle meringhe giganti...ne prendevo 2 accoppiate farcite di panna montata.....che delizia...che bel ricordo!!! Proprio come Egò.....
RispondiEliminaCiao!! A presto
P.s. Debussy....bellissimo!!
mi sono rimessa un po' in pari con il tuo blog stasera! è proprio un piacere!
RispondiEliminaallora, la mia macchina personale è una braciolina (nonno la chiamava così) con uovo e pomodoro, il primissimo gusto che mi ricordi e che mi è rimasto in bocca da piccina! non proprio raffinato, lo ammetto, ma come erano buone!
Che belle meringhe!!! Ti sono venute benissimo...con le nocciole poi non le ho mai provate!!! Brava veramente e complimenti per la tua macchina del tempo!!! Un bacio e buona settimana...
RispondiEliminaBellissimo post e interessanti le meringhe... ci credi che non le ho mai fatte! Eppure mi piacciono così tanto! Un abbraccio e buonissima serata
RispondiEliminaE' un piacere conoscerti!
RispondiEliminaAnch'io ho diversi campanili a cui fare riferimento e, come tuo marito, anche molisani e pugliesi.
Adoro le meringhe, soprattutto con panna o creme e mi piace l'idea di poter aggiungere delle nocciole. Qui in Sardegna mettono le mandorle.
A presto, tiseguirò più che volentieri!
Ciao Dana! Benvenuta, è un piacerone! Conosco bene le meringhe sarde e come te mi struggo per una meringa con la panna come racconta Tiziana. Panna e meringa, che tentazione....Un abbraccio e a presto, Pat
RispondiEliminaCiao, ti ho assegnato un premio...quando puoi passa da me :-)
RispondiEliminaCiaoo
spumose!!!! cosa vinco? :-)))) oh mamma Patty chissà che emozione...... che splendido ricordo e che delizia le tue meringheeeeee! baci
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