Le malaugurate poche volte che ho voluto darmi un tono da signora a fine di un pranzo importante, ed ho preso un espresso, mi sono trasformata in una pezza ammosciata, con nausea e malesseri da non raccontare.
Per anni l'ho tollerato solo da moka, disperso in una tazzona di latte (al bar ho sempre chiesto latte macchiato chiarissimo per la gioia di chi mi osservava basito) e da quando non posso neanche più bere latte perché mi provoca lo sguaragnaus (si, lo so, mi faccio pena da sola), mi accontento di innamorarmi ogni volta del suo profumo sovrannaturale.
Perché al di là di tutto, adoro il suo aroma, che è qualcosa di unico, forse più intrigante e sensuale del profumo di cioccolata, più malandrino e corrompente di quello del ragù, più rassicurante e maschio di quello della vaniglia.
Quant'è bello entrare in una casa che profuma di caffé appena fatto?
Ti senti accolto, benvoluto, complice di un momento di intima pace domestica, anche se poi non lo prendi è bello lo stesso.
Provo un po' di tenerezza mista a pena per coloro che non resistono senza il caffé del mattino, che non carburano se non ne prendono almeno 4 al giorno.
Io senza ci vivo benissimo, ma mi dispiacerebbe dover rinunciare al suo gusto in forma di gelato, in una bella coppa di tiramisù, così come non dimentico mai di metterne una piccola quantità (questa volta solubile) quando preparo dolci al cioccolato, perché il caffé ne esalta la "cioccolatudine".
Non bevo caffé non perché non lo ami, anzi.
Mi sento tanto una ragazza da parati quando mi chiedono "prende un caffé"?
Tutti lo sorseggiano in un momento di piccola estasi. Io guardo.
Giornata Nazionale del caffé: in Italia dovrebbero fare la ola 3/4 degli italiani visto che siamo uno dei primi consumatori di caffé nel mondo.
Il Calendario del Cibo Italiano vuole celebrare questa bevanda universale con una carrellata di ricette dal dolce al salato. Le troverete sulla pagina ufficiale del sito ed anche sulla nostra pagina facebook sempre ricca di post e aggiornamenti di grande interesse.
La ricetta che invece ho il piacere di proporre, arriva direttamente da quella meravigliosa cuoca e pasticciera di terra Garfagnina, la mia cara Annarita de Il Bosco di Alici.
Lei mi ha fatto scoprire questa delizia, e se vi dico che il suo sapore è indimenticabile credetemi.
Un budino antico che prevede l'utilizzo di sole uova, senza una goccia di latte, e tanto, tanto buon caffé di moka.
Un dessert degno di un gran menu, festivo, elegante e di una facilità senza limiti.
Ingredienti per uno stampo di 24/26 cm di diametro
Caffè di moka, la quantità ottenuta da 3 moka da 6 tazzine.
8 uova medie
8 cucchiai di zucchero + 2 cucchiai per dolcificare il caffè + 2/3 cucchiai per il caramello
- Scaldate il forno a 180°
- Preparate il caffè, zuccheratelo e poi lasciatelo raffreddare.
- Versate 2/3 cucchiai di zucchero sul fondo dello stampo di alluminio che userete per la cottura, e fatelo sciogliere sulla fiamma coperta da spargifiamma. Attendete che si sciolga prenda un colore ambrato e roteate lo stampo in modo che il caramello copra il fondo in maniera uniforme. Tenete da parte
- Lavorate le uova con lo zucchero usando una frusta. Non dovrete montare ma solo fare in modo che lo zucchero si sciolga ed il composto sia omogeneo.
- Aggiungete il caffè, mescolate e trasferite nello stampo.
- Preparate una pirofila in grado di contenere il vostro stampo. Sistemate sul fondo dei tovaglioli di carta o dei fogli di carta assorbente (questo impedirà allo stampo di scivolare nel trasporto). Appoggiate la teglia con lo stampo sistemato, sulla griglia centrale del forno, e versatevi dell'acqua bollente che arrivi fino a metà dello stampo del budino.
- Abbassate la temperatura del forno a 160° e cuocete per c.ca 1 ora.
- Controllate la cottura intorno ai 45 minuti utilizzando la lama di un coltello appuntito. Questa dovrà uscire perfettamente pulita. Proseguite la cottura se notate che non è pronto.
- Una cottura a temperatura troppo alta per tempo prolungato, causa delle bolle che formeranno una sorta di picchiettatura sulla superficie, come un po' è successo al budino in foto. Inoltre il dolce potrebbe asciugarsi troppo perdendo la sua consistenza vellutata. Consiglio quindi di controllare in più tempi facendo le prove, visto che siete voi a conoscere alla perfezione il vostro forno.
- Una volta pronto, trasferite lo stampo in due dita di acqua fredda e lasciate rafferddare, quindi passate in frigo per almeno 4 ore o meglio, tutta la notte.
- Al momento di servire, con una lama affilata, passate tutto intorno al bordo dello stampo, appoggiatevi sopra il piatto di portata e con un movimento deciso, capovolgete e sformate.
- Se siete delle grandi, servitelo con un ciuffo di panna montata con una spruzzata di cacao amaro.
- E' meraviglioso, piace a grandi e piccini, e vorrete farlo e rifarlo.
una meraviglia
RispondiEliminaLo proverò in monoporzione, mi sto convertendo ai budini e mi sembra un ottimo modo per convincermi.
RispondiEliminaUna vera autentica meraviglia! Altro che forchetta...direttamente con il cucchiaione da zuppiera ahahahahah
RispondiEliminaComplimenti Patty e foto bellissime
Un abbraccio
Michela
Si grazie Patty, io vorrei un bel caffè! Anzi vorrei questo budino che come dici tu sa di tempi antichi e di cose genuini. Io ho un debole per questo tipo di dolci, che per forma e consistenza mi ricordano tanto quelli che mi faceva la mia nonna da bambina. Un budino al caffè per me è qualcosa di meravigliosamente succulento e godurioso! Io amo il caffè in ogni sua forma... e qui in questo dessert mi pare perfetto! Segno subito la ricetta. Un bacione
RispondiEliminaGrazie per i complimenti ma il merito è della nonna di una mia amica di Follonica. Quanto amo le nonne. Mi hai fatto venire voglia di rifarlo, tanto è buono. Brava Patty.
RispondiEliminafra le cose che non fanno più notizia, ci metto che non bevo il caffè neppure io. mi nausea e mi fa stare male e l'unico antidoto è versarne una tazzina nella zuccheriera. fino a pochi anni fa, vivevo di caffè americani FINTI, perchè quelli veri erano ancora troppo forti. adesso, faccio finta di prenderne uno al mattino con mio marito e poi dribllo elegantemente fino all'indomani. I dolci col caffè invece mi piacciono ma, a causa dei gusti speculari del marito (si al caffè in tazzina, no a quello nel dessert) non lifaccio mai. Ma ogni regola ha la sua eccezione e stavolta si chiama caffè in forchetta. Trovato il dolce per il venerdi, insomma!
RispondiEliminaAdoroooo...pensa che io il caffè non posso berlo, mi vengono dei dolori allo stomaco allucinanti, ma nei dolci...me lo concedo e solitamente reggo ;)
RispondiEliminaQuesta che dirti!? È pura meraviglia....
Io che ADORO il caffè lo proverò già domani sicura che sarà una meraviglia del palato !!!
RispondiElimina