domenica 5 aprile 2020

Pinca Croata: il pane dolce della Pasqua

The tide is up - Blondie 
Sono certa che fra molti mesi, quando ripenserò a questo momento, probabilmente rimpiangerò quello che non sono riuscita a capire.
Quello che la vita, nella sua imprevedibile ed involontaria ironia, cerca ogni volta di insegnarci e che noi, distratti dall'inutile, ci ostiniamo di non vedere.
Lei va avanti. Sempre e comunque. Anche senza di noi.
Se ad un certo punto su questo meraviglioso pianeta non ci fosse più alcun essere umano, la vita pulserebbe grandiosa, con una forza che neanche possiamo immaginare.
E' paradossalmente la nostra presenza che riduce la sua potenza.
Quando devasta, consuma, brucia, avvelena, mortifica, sovrasta, uccide.
Chiusi nelle nostre case, macchine ferme, fabbriche serrate, un virus nato dagli eccessi dell'uomo, miete vittime a casaccio, ovunque nel mondo, ma ovunque nel mondo la natura prende i suoi spazi, respira, cresce e gioisce come mai negli ultimi due secoli.
Io mi sto adattando a questo ritmo senza obblighi, doveri, agenda e responsabilità, lavorativamente parlando.
Non vedo al momento alcun obiettivo se non quello di restare in salute e prendermi cura della mia famiglia.
E dopo, chi avrà di nuovo voglia e forza di correre dietro al ritmo forsennato che noi stessi ci imponiamo per la sopravvivenza?
Se tutto ricomincerà come prima, calpestando brutalmente il nostro pianeta, quanto dovremo aspettare prima che questo produca un'altra difesa micidiale nei confronti di quel virus letale che è l'umanità?
Preparato durante i giorni di Pasqua, richiede un po’ di tempo ma il risultato è un dolce, soffice e leggero pane, dal profumo inebriante.
In tempi antichi si pensa che venisse preparato per celebrare l’equinozio di primavera ma che con il Cristianesimo abbia assunto un significato diverso, legato alla risurrezione di Cristo. 
Da qui la sua forma tonda come la vita che continua e la croce al centro che simboleggia il sacrificio di Gesù.
Il sapore di questo buonissimo pane, ricorda alla lontana alcune preparazioni italiane del meridione, che prendono il nome di Pigna. 
Il profumo di agrumi, i canditi, l’aroma del Rum lo rendono un perfetto pane delle feste.
La tradizione vuole che si possa servire soltanto dopo averlo fatto benedire in Chiesa il giorno di Pasqua.

Per l’impasto
200 g di farina forte (w 320)
125 g di farina 00
5 g di lievito di birra fresco
85 g di zucchero
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di estratto di vaniglia naturale
1 cucchiaino di miele
32 g di burro fuso
32 g di strutto fuso
75 ml di latte tiepido
45 g di panna acida
1 uovo grande
20 ml di rum (o Grand Marnier)
20 g di uvetta sultanina
25 g di arancia candita tagliata a dadini
la scorza grattugiata di un’arancia non trattata
la scorza grattugiata di un limone non trattato.

Per la finitura
1 uovo sbattuto
zucchero semolato
  • Mettete l’uvetta nel Rum e fatela ammorbidire per c.ca 1 ora
  • Setacciate le farine nella ciotola dell’impastatrice, aggiungete lo zucchero e mescolate.
  • Sciogliete il lievito nel latte tiepido con un cucchiaino di miele ed attendete che sia attivo (formerà una schiumina in superficie)
  • Fate la fontana ed aggiungete il latte con il lievito, l’uovo, la panna acida, le scorze degli agrumi, la vaniglia. Aggiungete per ultimo i canditi e l’uvetta con il rum. Impastate con il gancio per almeno 10 minuti, aggiungendo il sale dopo qualche minuto, fino a quando le pareti della ciotola saranno pulite. Coprite con una pellicola e fate lievitare in luogo caldo (il forno con la lucina accesa sarà perfetto) per almeno un’ora o fino al raddoppio.
  • Sgonfiate quindi l’impasto e impastate nuovamente, questa volta aggiungendo a filo il burro e lo strutto sciolti ma intiepiditi. Lavorate l’impasto per almeno altri 5/8 minuti a velocità media.
  • Togliete dalla ciotola e date all’impasto la forma di una pagnotta che sistemerete su una teglia coperta da carta da forno. Lasciate lievitare per altri 45 minuti/1 ora. Con un paio di forbici affilate, tagliate una croce al centro del panetto quindi spennellate la superficie con l’uovo sbattuto e cospargetela di abbondante zucchero. Lasciate riposare mentre accenderete il forno a 180°.
  • Cuocete il pane per 30/35 minuti fino a che la superficie non sia bella dorata e caramellata. Togliete il pane dalla teglia e fatelo raffreddare su una griglia. Si conserva bene per 4/5 giorni coperto da pellicola. Si può congelare a fette e scaldare nel tostapane per la colazione.

5 commenti:

  1. Ciao, la farina probabilmente la recuperate, il lievito in questo momento lo recuperate con più difficoltà ma forse ce la fate...quello che purtroppo per tutti noi vedo molto difficile è la benedizione in chiesa il giorno di Pasqua. Un abbraccio a tutti AlbertoMassimo

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    1. Sai, ieri il buon Papa Checco, ha dato la benedizione degli ulivi via etere. E molto probabilmente succederà lo stesso il giorno di Pasqua. Accontentiamoci di questo. Pensieri positivi e speranza ne servono a carrettate. Un caro abbraccio Alberto.

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  2. Cara Patty, oggi lo preparo, mi piace troppo. Mi manca solo l'uvetta, purtroppo dovrò farne a meno, però ho dei fantastici canditi.
    Condivido anche le considerazioni sul mondo che verrà. E, tra le altre cose, in questo periodo mai come prima stiamo conoscendo come davvero sono le persone. Facciamone tesoro, se riusciamo.
    Un abbraccio da un'altra città dalle strade deserte, ma più a Nord.

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  3. Dove si trova la farina forte w320?

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    1. Ciao, io uso la farina Petra per pani e dolci lievitati che trovo alla Coop. Ma so che ci sono diverse altre marche che adesso indicano il nome della forza sulla confezione. Dovresti informarti. Anche on line ci sono diverse marche che vendono a dettaglio. Un caro saluto.

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