sabato 13 settembre 2014

Budini di riso alla senese per l'MTC di Settembre

Under the Milky Way - The Church
In principio fu il "Budinone". 
La Nella ci chiamava dalla Villa: "Oh Niniiiii, ho fatto il Budinone. Vieni che te ne mangi un pezzetto. Ti dò anche la Stiacciata che la porti alla tu' mamma. I corolli li fo' domani così restano freschi per la Pasqua. "
La Nella c'ha 93 anni, vive sola ora che il suo Armando se n'è andato lassù.
Ha la casa che sembra uno specchio.
Sono andata a trovarla poco tempo fa dopo quasi vent'anni.
No, sono 19, considerando che l'ultima volta che l'ho vista è stata al mio matrimonio.
Mia madre mi ha teso un agguato: "Oggi si va dalla Nella. Mi chiede di te un giorno si e l'altro pure".
Ovvia...e andiamo dalla Nella.
Premetto: non ho nulla contro questa persona adorabile, ma ragazzi, i pellegrinaggi della memoria stanno diventando sempre più difficili per la sottoscritta.
Una settimana fa, rovistando nel cassetto delle vecchie foto di famiglia, insieme a mia sorella e mia madre, c'è mancato poco che mi mettessi a piangere dietro le risate d'ordinanza.
La Nella è il simbolo della mia adolescenza alla Bagnaia. Il periodo più bello della mia vita.
E' stata la custode della Villa padronale fino a che non ci hanno mandato via tutti per trasformare la tenuta in un Hotel di lusso.
Era lei che ci consegnava la posta (che veniva rigorosamente lasciata in Villa dal postino), che ci passava le telefonate dal centralino interno, che conosceva al dettaglio i fatti di tutti gli abitanti della tenuta, ovviamente.
Mia sorella ed io detestavamo il fatto che non potessimo fare nulla senza che lei lo sapesse, ma alla fine abbiamo imparato a conviverci e come per tutte le cose, il tempo cancella le arrabbiature inutili preservando solo i momenti che valgono la pena.
La Nella era una cuoca portentosa. Preparava e prepara tutt'ora il latte alla Portoghese più buono mai assaggiato (e forse un giorno cercherò di riprodurlo qui).
La cucina senese per lei non ha segreti e ora che ci penso dovrei andare a trovarla più spesso per strapparle segreti e ricette.
Si, perché questa donna che non supera il metro e cinquanta e che va tutt'ora dal parrucchiere per tingersi i capelli, legge senza occhiali, tiene la casa come una bomboniera e mi chiama ancora "Nini", è una forza della natura.
E certi personaggi andrebbero preservati e tutelati perché sono monumenti della memoria.
Gli ultimi Highlander.
In principio fu il Budinone, perché a Siena la tradizione dei dolci di riso è importante.
Vi farà pure ridere questo nome, ma è il suo.
Potete pure chiamarlo torta di riso alla senese, ma perderebbe il suo appeal.
La mia idea è che dal Budinone al più delicato ed elegante budino di riso ci sia voluto uno schiocco di dita.
Prima prima, il Budinone non poteva mancare sulle tavole delle feste senesi: a Pasqua o comunque per ricorrenze tipo battesimi, cerimonie.
Una torta grande, rotonda o quadrata a seconda del gusto individuale, non più alta di 3/4 centimetri e cotta in forno fino ad ottenere una bella caramellatura sui bordi.
Riso cotto nel latte ed arricchito successivamente da canditi come arancia o cedro, uvetta ammollata nel Vin Santo e per i più ghiotti, pezzettini di cioccolato amaro.
Credo che la preparino ancora in pochi, forse qualche Nella che non conosco.
Io invece, per questo MTC di Acquaviva, che celebra il trionfo del riso in tre tecniche di cottura molto speciali, ho voluto raccontare il più fashionable e tutt'ora molto presente Budino di riso.
Un piccolo dolce da colazione conosciuto in tutta la Toscana ma popolarissimo a Siena.
La mia colazione al bar (che non amo molto fare), quando capita prevede Budino di riso ed un succo di frutta, altro che cappuccino e cornetto.
Il segreto del budino di riso perfetto, è la frolla friabile (e non morbida) a contrasto con un cuore di riso cremoso.
Versioni di questa ricetta ne esistono a "millanta" e non pretendo di avere quella originale, ma dopo svariati tentativi, credo che questa si avvicini molto alla tradizionale.
In particolare la frolla, colpo di fulmine dopo aver setacciato il libro "The Perfect Pies" dei magistrali Hairy Bikers.
Una frolla che non ha bisogno del passaggio in frigo, provare per credere, e che resta asciutta e deliziosamente friabile con ripieni umidi come crema, ricotta ed in questo caso crema di riso.
Per il ripieno, protagonista di questo dolcetto, l'unica interpretazione personale è stata l'utilizzo di scorza d'arancia al posto del limone e l'eliminazione dell'elemento lievitante, baking o simili, che a mio avviso, non ha nulla a che vedere con budinoni e budini e che in qualche maniera, finisce col "corrompere" il sapore finale del ripieno.
Ingredienti per 12 budini rotondi (ho usato stampi da muffin medi)
Per il ripieno
650 ml di latte
150 g di riso originario o a chicco piccolo
60 g di zucchero semolato
1 bacca di vaniglia
la scorza intera di una arancia (pelata senza prelevare la parte bianca)
1 uovo grande
30 g di burro
1 pizzico di sale
Per la frolla (ve ne avanzerà un po' - io ci ho ricavato la pasta per 2 crostatine con la marmellata)
200 g di farina 00
125 g di ottimo burro molto freddo
1 cucchiaio di zucchero semolato
La metà di un uovo grande leggermente sbattuto
1 cucchiaio da cucina di acqua gelata
Zucchero a velo per rifinire.
Prima di tutto preparate il ripieno.
Si procede alla cottura del riso nel latte come indicato da Annalena nel suo magistrale post, che consiglio a tutti di leggere qualora vi sia sfuggito.
Scottate il riso per un minuto in acqua bollente.
Scolate e sciacquate in acqua fredda.
Nel frattempo portate ad ebollizione il latte a cui avrete aggiunto la scorza dell'arancia e la bacca di vaniglia incisa con un coltello sulla lunghezza.
Versatevi il riso e fate cuocere a fiamma dolce mescolando via via per evitare che si attacchi al fondo (soprattutto negli ultimi minuti di cottura) per c.ca 25 minuti, fino a che il riso non avrà assorbito il latte.
A questo punto, quando il riso sarà morbido ma non sfatto, versate la crema calda in una ciotola lasciandovi ancora l'arancia e la vaniglia, aggiungete il burro e lo zucchero ed il pizzico di sale e mescolate bene amalgamando il tutto, quindi fate raffreddare.
Quando il riso sarà a temperatura ambiente, eliminate la scorza di arancia e la bacca di vaniglia ( che laverete, asciugherete e conserverete per prossime preparazioni),  separate il tuorlo dall'albume ed aggiungete il tuorlo al riso. Incorporate con cura.
In ultimo, aggiungete l'albume che avrete montato a neve ferma, incorporandone prima un cucchiaio per ammorbidire la crema e poi il resto. Mescolate delicatamente dall'alto in basso fino a completo assorbimento.
E adesso preparate la frolla.
In un mixer con lame d'acciaio, versate la farina, il burro a dadini, lo zucchero e azionate con il pulse fino ad ottenere delle briciole molto sottili.
Aggiungete la metà dell'uovo sbattuto ed il cucchiaio di acqua gelata e ridate il via al pulse.
Appena la pasta formerà la palla, stoppate.
Stendete la frolla su una spianatoia infarinando leggermente, e tirate ad uno spessore di 3 mm c.ca
Con un coppapasta ricavate dei cerchi che possano foderare gli stampi precedentemente imburrati ed infarinati. Bucate il fondo con una forchettina.
Fate una precottura in bianco (coprite la frolla degli stampi con alluminio e una manciata di legumi secchi) in forno a 180°C per 12 minuti.
Togliete dal forno. Eliminate i legumi e l'alluminio e riempire i gusci con la crema di riso.
Proseguire la cottura per altri 15 minuti o fino a quando la superficie non sarà dorata.
Sformate e fate raffreddare su una gratella. Spolverate con zucchero a velo una volta freddi.
Sono buoni appena fatti ma spaziali il giorno dopo.
NOTA: Effettuare una parziale cottura in bianco consente di non fare asciugare completamente il riso che con la lunga cottura tende a seccarsi. Il ripieno si mantiene morbido ma compatto.

Con questa prima ricetta per la tecnica di cottura del riso nel latte, partecipo con rinnovato orgoglio all'MTC di Settembre sul Riso.


72 commenti:

  1. A saperlo prima, lo scorso anno che sono stata a Siena al bar chiedevo il budinone. Mi ricorda molto la nostra pastiera, ovviamente con le dovute differenze, ma più o meno il concetto è quello: cereale in un guscio di pasta :) Hai cominciato col botto questo mtc :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Paola il budinone non lo troverai in pasticceria. Ci sono solo i budini. Il budinone è una tradizione che si sta perdendo purtroppo. Ma presto proverò a prepararlo. Grazie di tutto!

      Elimina
  2. Belli questi budini Patty, mia nonna faceva una crostata simile mettendo riso e grano nel ripieno! Mi sa tanto di serata autunnale! Buon weekend

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che buona la crostata della tua nonna...perchè non recuperi la ricetta? Interessante, mi piacerebbe assaggiarla. Un bel bacione.

      Elimina
  3. Io sono una risottara ma in budino il riso mai mangiato è ora di provare grazie e buona giornata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Edvige...se lo provi, non lo lasci più! Bacione carissima.

      Elimina
  4. Anche io senese di sangue, il budino di riso è per me una delle cose per le quali vale la pena di assaggiare e vivere, che quando vivevo lontana cercavo di riprodurre, o ritrovare in pasticcerie che si millantavano toscane. Grazie per questa ricetta, che non vedo l'ora di provare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao cara, se la proverai fammi sapere cosa ne pensi. Ma a Siena, toni più? Un abbraccione.

      Elimina
    2. "Senese" nel senso di provincia, in realtà, le mie radici sono nella bella città del Poliziano, ci torno sempre almeno una settimana d'estate. Ma anche a Siena, che fa parte di quella stessa sensazione di casa, cerco di venire almeno qualche volta all'anno, ed è sempre una gioia. Lo provo di sicuro, uno dei prossimi fine settimana, e ti faccio sapere subito!

      Elimina
    3. ps. Io faccio un Budino di riso in stampo, su ricetta della mia mamma (presa dalla sua infanzia) che va un po' nella direzione del 'budinone'...
      La ricetta è qui: http://nemoinslumberland.wordpress.com/2012/08/19/budo-di-riso-alla-maniera-di-mamma-povna/

      Elimina
    4. VAdo subito a leggere la ricetta. Sono molto curiosa. Un abbraccio e quando torni, fammelo sapere.

      Elimina
  5. Mi par di sentirla la Nella...che delizia di post e i tuoi budini sono impeccabili!! Li adoro! Le poche volte che capita di fare colazione al bar, non resisto, non c'è brioche che tenga!!
    Baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahaahah....grazie Cri. La Nella ha una chiacchiera che stordisce. Dovresti conoscerla, è davvero un personaggio. Aspetto la tua. Baci

      Elimina
  6. il solito post che si legge tutto d'un fiato, con una ricetta meravigliosa che sa di casa. anch'io quando andavo al bar prendevo quasi sempre il budino di riso, adesso al bar non ci vado più ma non importa. il budino di riso è una cosa che anche senza glutine viene sicuramente bene, anche se non l'ho mai rifatto. proverò a rifare il tuo, posso?
    la nella esce dal post da quanto è vivida, tipo rosa purpurea del cairo :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gaia, io al bar ci vado di rado e non mi piace fare colazione in piedi come i cavalli. Ma il budino, quando posso, me lo concedo. Grazie come sempre delle tue parole che mi riempiono di piacere. Un bell'abbraccio.

      Elimina
  7. che bello leggerti sempre mia cara, sta di fatto che adesso mi è venuta una voglia matta di replicare i tuoi budini e dovrei mettermi seriamente a dieta, ecco...
    vabbè!
    Baci e buon fine settimana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La dieta la cominci dopo. Sono facili e neanche troppo dolci. Baci tesoro.

      Elimina
  8. una meraviglia, sia il post che la ricetta. Me la rifarò, da tanto è invitante. Il che per una non-golosa è tutto dire!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Acquaviva, io ti ringrazio tantissimo. I budini non sono un dolce stucchevole, piacciono proprio per la loro semplice modestia. Ti abbraccio.

      Elimina
  9. ma sono fantastici!!! una promessa di morbidezza al profumo di vaniglia...super! ciao, Vale

    RispondiElimina
  10. Ricordano tutti i "risini" veronesi. Il dolcetto che a colazione, a Verona, si trova in tutti i bar. Che buffo, trovarli altrove con altro nome !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono convinta che i budini sono presenti in molte altre città in Italia. Sono curiosa di scoprirne tutti i nomi. Un abbraccio

      Elimina
  11. Da provare! E questa frolla m'incuriosisce parecchio.

    RispondiElimina
  12. Che buono..anch'io quando vado al bar ( e ti assicuro che sarà ancora + di rado che di te..) amo prendere il budinone ^_^ Mi piace molto questa ricetta e la voglio provare...dovresti chiedere a Nella che ne pensa..magari lei nasconde proprio la ricetta originale ^_*
    Buon we Pat <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Nella ha la ricetta del budinone, mentre io per i budini, ho seguito vari tentativi. Intanto le ho strappato la ricetta del latte alla portoghese. Poi vediamo! Strabacio.

      Elimina
  13. Patty mi sono incantata con il tuo racconto della Nella... ci sono momenti e persone che rimangono ancorati a noi e mai lo andremo ad immaginare.... Il Budinone è fantastico!!! Un bascione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ovvia, credo che dovrò fare anche il Budinone a grande richiesta. Un abbraccio Patty.

      Elimina
  14. Hai proprio ragione, certe persone che nonostante il tempo che avanza conservano un'energia e uno spirito invidiabili sono vere rarità, da studiare e riprodurre ;-) tutti dovrebbero avere una Nella nella vita :-)
    Adoro il tuo budinone, secondo me il binomio riso-frolla è uno dei più azzeccati in pasticceria: delicato, fragrante e mai banale, un vero comfort food per dirla alla moderna ;-) la frolla dei Bikers l'ho provata giusto ieri, per lo Starbooks Redone e concordo in pieno, è una cosa favolosa! le tue foto fanno sempre sognare! un bacione Patty e a presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Francy hai visto? Io l'ho scoperta con la torta di ricotta e l'ho usata già moltissime volte per i ripieni umidi. E' incredibilmente elastica e fragrante. Sono contenta che non resti segreta. Un caro abbraccio Francy e grazie per le tue parole.

      Elimina
  15. Ciao. Volevo scrivere qualcosa di poco banale ma che posso dire? Bello e tenero il tuo racconto. Bellissime le foto ma ancora meglio la ricetta. Non sono golosa di dolci ma una colazione così non me la farei certo scappare. A Siena purtroppo non posso venire, per ora, quindi mi tocca provarci da sola. Ma è un dolce sacrificio. ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando deciderai, ti porto io a mangiare il budino di riso. Grazie per le tue parole.
      A presto Manu.

      Elimina
  16. come sempre, non sai cosa scegliere, fra le tue storie introduttive e le tue ricette. Entrambe reclamano tempo e attenzione, di quelle che si riservano alle cose speciali, che poi son tutte quelle che ruotano attorno a te- e mi verrebbe da aggiungere "chissà come mai", ma mi tccio. nche perchè oggi è un sabato stranamente tranquillo, nella quiete del Masonshire e di un gatto che ronfa al calduccio sull'adattatore del pc e io mi beo di tutto quanto. Con una preghiera finale: torna a trovarla, la Nella e spremila come un limone: che non c'è nulla che si rimpianga come non aver potuto "prendere" dai vecchi, per trasmettere ai giovani. Siamo qui anche per questo e mi piace pensare che anche l'mtc si inserisca come uno dei tanti anelli di questa catena di trasmissione, che fa rivivere il passato, con la stessa intensità di allora. Grazie, grazie, grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ale....non so cosa dire. I tuoi commenti mi lasciano sempre senza parole.
      Comunque cercherò di seguire il tuo consiglio. Porto un paio di riviste alla Nella e la spremo!
      Un abbraccio grande.

      Elimina
  17. eccomi rientrata dalle vacanze riconquistare una connessione stabile e passare dalle amiche ....fantastici questi budini!!!!!!!
    benritrovata <3
    Baci
    Alice

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alice bentornata. Grazie di essere passata. Passo presto anche io. BAcionissimo.

      Elimina
  18. Che bella storia, mi fai pensare alla nonna del mio fidanzato che ha 94 anni, ha fatto la sarta tutta la vita e adesso che non ha più il suo laboratorio fa ancora le riparazioni per un negozio vicino casa perché altrimenti si annoia. Un Highlander anche lei, l'altra sera siamo andati a mangiare la pizza e quando il cameriere le ha chiesto cosa prendesse da bere ha risposto una birra chiara, media! Subito dopo è venuto il mio turno: una coca cola! Le abbiamo prestato un paio di noir belli spessi da leggere e si è appassionata... un mito! E' il mio primo MTC e sono in crisi, non so cosa preparare!!! Non è che posso fare un salto dalla Nella anche io??? Buonissime le torte di riso, io ne ho preparata per anni una salata, e non so perché ho smesso :) E poi sempre belli i tuoi post :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mito la tua nonnina acquisita! Tienitela stretta. Secondo me l'idea ti verrà e sarà bellissima. Buttati sul semplice.
      Grazie Giorgia sei un tesoro.

      Elimina
  19. Non so da che parte cominciare a commentare questo tuo bellissimo post, che mischia sapientemente memoria, cultura e amore per la cucina.
    Comincio con la coincidenza : è la seconda volta oggi che "inciampo" in questa frolla degli Hairy Bikers che non esige riposo in frigo, sembra un segno del destino! E che dire del budinone? Da brava fan del riso-latte non posso che desiderare provarlo, da solo o unito alla frolla come in questi meravigliosi budinini. :-)
    E la Nella? Ah, la Nella! Credo che tutti noi abbiqmo avuto nell'adolescenza una Nella che sapeva tutto di tutti e di cui ci saremmo disfatti volentieri. Ma come dici tu, il tempo cancella le arrabbiature inutili e fa emergere il valore della persona.
    Un bacione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. :) Mapi ti adoro. Non vedo l'ora di leggere la tua ricetta. Come sempre mi lascerai senza parole. Io sono andata sul sicuro e sul semplice. Lo confesso.
      Un bacione carissima.

      Elimina
  20. Ovviamente bello il tuo racconto come pure i tuoi dolcetti (senza lievito)!!
    Confesso di essere molto ma molto curiosa del Budinone: vado matta per le scorze di arancia e cedro. Ricorda una ricetta inglese di torta di riso cotto nel latte e poi fatto dorare in forno. Sarà nato prima l'uovo o la gallina?
    Quanto al budino di riso, potrebbe essere abitudine prepararlo con lo strutto? L'ho scoperto insieme alla Toscana a 18 anni e ho avuto l'impressione che non lo facessero con il burro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so dirtelo. La frolla non sembra a base di strutto. Mentre per esempio la frolla dei pasticciotti leccesi si e si sente dalla friabilità tutta speciale. Da noi l'uso dello strutto nei dolci non è molto comune.
      Ciao mia cara, devo venire a leggere cos'hai combinato ultimamente. Un bacione.

      Elimina
  21. Foto meravigliose, descrizione della ricetta accuratissima, racconto molto bello e delicato. Mi piace tutto!
    Parli di un mondo che non ho mai conosciuto ma che, in qualità di toscana, ho sentito spesso raccontare e tutt'ora mi capita di trovarne stralci nella mia vita quotidiana. Come al solito, nostalgia di qualcosa che conosco appena.
    Il budinone lo farò di sicuro. :-)
    Ciao,
    Alice

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Alice, sei davvero gentile. In molti nostri villaggi, la tradizione e la cultura contadina è ancora molto radicata (per fortuna). Mi piacerebbe poterne parlare più spesso. Forse lo farò. Un abbraccio.

      Elimina
  22. Leggendo la storia della Nella mi è venuto in mente mio nonno, non perché lui fosse un cuoco provetto ma perché è arrivato a 97 anni, sempre lucidissimo, grandissimo lavoratore, generoso, era un grande esempio di umiltà e bontà.. per me lo è un monumento nella mia memoria!! ma andiamo ai budini.. che meraviglia, io ho vissuto a Firenze 3 anni per studio e so di cosa si tratta ma credo che preparati in casa siano ancora meglio!!! come sempre complimenti!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. MA grazie Tiziana....la cosa importante è che tu li abbia assaggiati live!
      Un bacione (viva i nonni).

      Elimina
  23. Anch'io quando faccio colazione al bar prendo sempre il budino di riso. Non conoscevo il nome "budinone", da noi, nell'empolese valdelsa si chiama semplicemente torta di riso, ma credo si tratti della stessa cosa. Anch'io come Alessandra, tornerei a trovare la Nella, vorrei tanto avere qualcuno che mi tramandi qualche ricetta, purtroppo la mia nonna non se le ricorda. Approfittane!E poi i racconti di queste persone sorprendono sempre e ci lasciano sempre qualcosa. un bacio, Chiara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Chiara, tu sai che i senesi hanno un modo tutto proprio di battezzare le cose. Budinone non è graziosissimo, ma rispecchia un carattere e come dici tu, altro non è che la torta di riso che viene fatta un po' dappertutto. Un abbraccio carissima.

      Elimina
  24. Di Nelle son pieni i paesi... io avevo una nonna casentinese e da bambina e poi ragazzina ho sempre fatto le vacanze lì; credo che ci fossero donnine che di me sapevano anche la misura delle scarpe, pur senza averci mai parlato.

    I budini chettelodicoaffare, sono anche una mia passione (una delle tante...) e quindi si proveranno. Come forma però mi piace più quella tradizionale alta e ovale, ma chissà se si trovano gli stampini.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, da noi si trovano sia ovali che rotondi. Ma Gli stampi ovali non li trovo, li ho solo scanalati. Al sud è più facile. Ci sono quelli dei pasticciotti e sono gli stessi dei budini. La prossima volta che scendo, me li procuro. Un abbraccio.

      Elimina
  25. meravigliosi! Ed è proprio vero..ci sono quelle persone che sono legate a dei ricordi così belli che vorresti non se ne andassero mai ^_^

    RispondiElimina
  26. O nini! E' un portento la Nella! Magari ce ne fossero ancora come lei. La mia so-vedo-tutto-io era la sarta di fronte al mio condominio, ma purtroppo non ha mai cucinato per me. Almeno mi ha insegnato a cucire :)
    I budini (ini o oni, son buoni tutti!) sono il mio prossimo target culinario. Grazie
    Ciao Isabel

    RispondiElimina
  27. Ma porcaccia la miseria a questo stupido google che mi cancella i commenti!!! @@@@####xxxxx
    E non dirmi che sono scurrile!
    Per tornare a noi, mi è piaciuto tutto di questo post e, nel commento cancellato, ti invitavo a tornare dalla Nella e a farti raccontare della Nini che eri, il bozzolo della patty di oggi ;)
    Prima o poi salirò da te e faremo colazione insieme con un budinone e un succo, sono sicura che saprà conquistarmi.

    Un abbraccio e ti aspetto, lo sai!

    RispondiElimina
  28. Ho tentennato tanto prima di pubblicare la mia torta di riso.
    Avevo già visto i tuoi budini incantati e temevo di:
    1 produrre la brutta copia dei tuoi piccoli scrigni di riso goloso
    2 aver toppato la cottura (ed ancora ho il timore di non aver centrato la ricetta)
    Insomma, io per pubblicare ho pubblicato e, come te una ricetta della memoria.
    E' incredibile come questa sfida ci faccia riflettere su quello che in gioventù (la mia lontanissima) davamo tutto per scontato e poi, mitigato dagli anni, ci ritorna come un ricordo raddolcito, come questi tuoi budini.
    Bei tempi! Bella ricetta! Bella tu!
    Nora

    RispondiElimina
  29. Cioè Patti, scusa eh..ma ora vai tutti i gironi dalla Nella e tiri giù tutte le sue ricette..... mi sono spiegata???? E provo i tuoi budinini...anche la frolla provo...ecco così impari!! :* Flavia

    RispondiElimina
  30. Mi hai fatto venir le lacrime aglio occhi parlando di Nella, il ricordo è andato subito alla mia nonna portento in cucina, instancabile camminatrice, che a 93 anni ogni mattina si strofinava con un asciugamano gelido per tonificarsi, educata, che è morta "in ordine", in tutti i sensi, con un rispetto per la vita e per la dignità che me lo sogno. E' morta da 8 anni eppure ogni tanto, se sono soprappensiero, penso: "Devo chiamare nonna per chiederle..." Vai a trovare questa Nella: la farai felice, come tu hai fatto felici noi condividendo questa meraviglia!

    RispondiElimina
  31. Gli ultimi Highlander sono da preservare eccome. Si percepisce la vena nostalgica dalle tue parole, ma il bello è anche un po' questo no? l'evoluzione delle cose.
    Splendida questa ricetta! A Buonconvento non l'ho mai mangiati questi budini, non li conoscevo proprio!
    un abbracione, Frankie

    RispondiElimina
  32. Finalmente rientro al 100% e mi studio le ricette del mese. Questa tua è bellissima, spesso trovo le tortine di riso qui, nelle pasticcerie, ma non sono granché. Leggendo la ricetta invece questa mi paiono invitanti e buonissime, eppure a Siena non le ho nemmeno assaggiate, che tontolona!!

    RispondiElimina
  33. Mi sono appena cimentata: la cucina è invasa da un profumo delizioso, io credo che farò una gran figura con il mio amico invitato a cena, e sia pasta sia ripieno sono semplicemente favolosi! Grazie.

    RispondiElimina
  34. Uno dei miei dolci preferiti... Secondo me certi sapori si apprezzano meglio crescendo, perché ricordano l'infanzia. Ecco perché certi dolci li scegli più "da grande" che non "da piccolo". Bellissimi i tuoi budini di riso. :-) Ciao, Lidia

    RispondiElimina
  35. Li ho rifatti sglutinati: http://nemoinslumberland.wordpress.com/2014/10/13/budoni-dolci-sglutinati-per-feste-di-comple-povna-in-serie/

    RispondiElimina
  36. Buongiorno.complimenti per la ricetta!la pasta frolla devo stenderla subito o posso usarla anche il giorno dopo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Puoi usarla entro una settimana da quando la fai tenendola al fresco.
      A presto e grazie.

      Elimina
  37. Il racconto della Nella mi ha fatto rivivere I giorni estivi della mia infanzia in Val di Chiana a casa dei miei nonni quando le contadine preparavano i corolli e mi obbligavano a bere l'"ovino fresco" bucando il guscio per succhiarlo meglio.
    Quando tornavo a Firenze ci preparavano uno scatolone pieno di cose buonissime da mangiare.
    A proposito anch'io sono ghiotta del budino di riso 😃 e complimenti per il racconto che si legge tutto d'un fiato
    Ciao Susanna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Susanna, che gioia che qualcuno ancora legga i miei vecchi post. E sono felice che certe emozioni tornino alla memoria, emozioni condivise che fanno parte delle nostre radici.
      Un forte abbraccio e Buone Feste.

      Elimina
  38. ciao patrizia. io sono stefano. sono capitato qui (ma ti avevo letto anche in passato), facendo ricerche per "budino di riso". che io conosco innanzitutto come golosità milanese; l'ho poi anche mangiato moltissimo in toscana. Leggendo i testi classici sulla cucina toscana, Righi Parenti e Petroni, non li ho trovati, mentre, come dici tu, avevo letto del budinone, il che mi porta a concludere che questi budini di riso siano cosa recente, un nuovo classico degli ultimi decenni---??? /inoltre: in molte ricette vedo l'uso della crema pasticciera, ma a naso, quelli mangiati a firenze e a lucca...a me sembrano ripieni di un riso al latte si' molto cremoso, ma non mischiato a crema past... come hai fatto tu. sulla frolla: quella degli hairy bikers è la classica short pastry inglese effettivamente; io sto sperimentando ora con una classica frolla italiana,, vediamo che succede.... devo appunto decidere: crema past o no... ho fatto un riso al latte molto cremoso, utilizzando pochissimo riso (40 g) e moltissimo latte (750 ml), che poi sono le quantità di un classico rice pudding inglese...ciao, stefano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non so se il link funziona, comunque io sono www.qbbq.wordpress.con / oppure: italianhomecooking.co.uk ciao stefano arturi

      Elimina
    2. Ciao Stefano, piacere di trovarti sul blog. Il budino di riso formato monodose nella mia città non è novità di qualche decennio ma direi pure di 60/70 anni e forse potremmo andare più indietro. In ogni caso la mia ricetta non prevedere la crema pasticcera. Probabilmente hai letto male la spiegazione. Quando io parlo di versare la crema ancora calda in una ciotola, mi riferisco alla crema di riso. Se leggi bene, non c'è segno di procedura di preparazione della tradizionale crema, che personalmente non ho mai aggiunto al riso perché nella ricetta della mia città è praticamente un anatema :D
      La ricetta è molto fedele. Forse poco dolce perché preferisco aromatizzare che dolcificare, ma giusto riso latte, ed uova come indicato.
      La frolla degli Hairy bikers, non è la classica short pastry estremamente rustica ricca di burro tanto da dover essere raffreddata adeguatamente. Questa è a base di yogurt ed il risultato molto fine ed elastico, oltre che resistente all'umido. Ti sorprenderebbe.
      Buona sperimentazione e a presto.

      Elimina
    3. ciao Patrizia
      grazie per la risposta. Mi sono espresso male, scusa. Ho be visto che non usi la crema pasticciera.. dicevo solo che ho visto molte ricette che la prevedono ma che a naso quelli mangiati a firenze e a lucca, non la prevedono, come nella tua appunto che non la ha. Grazie per le indicazioni sul monodose: sempre difficile stabilire con certezza da quanto un certo piatto diventa un "nuovo classico", comunque è indicativo che quelli che sono i due piu importanti libri contemporanei sulla cucina toscana non prevedano il budino di riso.. forse perché appartiene di piu alla "cucina delle pasticcerie"...?/ sulla short pastry che indichi tu: forse leggo male, ma io, fra gli ingredienti, lo yogurt proprio non lo vedo. La classica short pastry inglese non ha una quantità sproposita di burro, di solito la metà della farina e pochissimi liquido, questo consente di stenderla facilmente dopo solo una trentina di minuti. grazie e ciao, stefano

      Elimina

Ciao! Grazie per esserti fermato nel mio angolino. Se ti va, lascia un pensiero, un commento, una critica. Ti risponderò con piacere. La tua opinione è importante.
Ti ricordo che se commenti con un account registrato ACCONSENTI a pubblicare il link al tuo profilo tra i commenti. Prima di commentare consulta la PRIVACY POLICY per ulteriori informazioni.