Per celebrare una festa ci vuole un piatto che stupisca l'occhio ma che soddisfi il palato con semplicità.
Paccheri ripieni di un ragù di lenticchie saporito, stretti in un abbraccio.
E' il mio omaggio alla mia passione più grande.
PASTA
Ingredienti per 4/6 persone
500 g di Paccheri
1 cucchiaio di olio d'oliva
35 g di parmigiano grattugiato
Ragu di lenticchie
300 g di lenticchie di Castelluccio
1 cipolla bianca tritata finemente
2 gambi di sedano tritati
1 carota grande pelata e tritata
800 g di pomodori pelati
1 peperone rosso dolce
1 peperoncino fresco tritato
Sale - Pepe nero macinato fresco
Olio extravergine qb
Per rifinire
3 mozzarelle da 125 g
25 g di parmigiano grattugiato
- Cuocete le lenticchie in abbondante acqua, che le copra di almeno tre dita con un cucchiaino di sale grosso, fino a che non saranno al dente, c.ca 25 minuti. Scolatele e tenete da parte.
- Scaldate 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva in una padella medio grande. Quando l'olio è caldo, aggiungete la cipolla. Soffriggetela fino ache non sarà traslucida, per 4 o 5 minuti, quindi aggiungete il sedano tritato e la carota. Cuocete fino a le carote non cominceranno ad ammorbidirsi. Nel frattempo schiacciate i pelati in una ciotola per ottenere una poltiglia grossolana ed aggiungete il peperone tritato finemente.Versate tutto nella padella, aggiustate di sale pepe e peperoncino ed aggiungete 240 ml di acqua. Portate a bollore a fiamma viva. Togliete dal calore ed usando un mixer a immersione, frullate con il pulse per qualche secondo per ottenere una salsa grossolana. Incorporate le lenticchie cotte. Cuocete a fiamma media fino a che la gran parte del liquido è evaporato e tirato.
- Cuocete i paccheri per massimo 8 minuti. Scolateli in una ciotola, conditeli con olio e il parmigiano grattugiato. Mescolate bene fino a che tutti i paccheri non saranno ben avvolti. Preparate uno stampo a cerniera da 23 cm. Foderate il fondo con carta forno lasciando la carta sporgere fuori dalla base (vi aiuterà poi a sformare la pie). Oleate i bordi. Sistemate i paccheri in piedi appoggiandoli al bordo e proseguendo verso il centro. Cercate in di fare in modo che siano ben stretti l’uno all’altro. Preriscaldate il forno a 200°. Cominciate a versarvi sopra la salsa. Fatelo molto gradualmente in modo che vediate bene cosa state facendo - se verserete la salsa tutta insieme in un colpo solo, non vi sarà facile capire quale pacchero sia pieno o debba essere riempito. Fate in modo che ogni tubetto sia pieno fino al bordo. Se necessario battete la tortiera dolcemente sul tavolo per aiutare la salsa ad entrare. Dovreste avere sufficiente salsa per riempire la pasta fino in cima. Stracciate la mozzarella in pezzetti e sistematela sopra la pasta quindi cospargetela di parmigiano.
- Cuocete la "torta" nel forno per c.ca 30 minuti fino che non sarà bella bollente. Lasciatela riposare a temperatura ambiente per 10/15 minuti quindi passate un coltello intorno ai bordi dello stampo, sollevatela aiutandovi con la carta e trasferitela in un largo piatto di portata. Servite immediatamente.
Ciao Patrizia, le tue parole sul tango, ciò che esso produce in te, mi hanno intrigato moltissimo. Devo “solo” vincere la mia grande riservatezza (non timidezza!), che a volte so essere percepita come una forma di snobismo. “E se il mio partner ha un odore che non mi piace? E se non imparo bene? E se gli altri mi stanno antipatici?” Insomma, dovrei farmi largo tra questi (stupidi) dubbi e buttarmi, farmi avvolgere da quell’abbraccio, che non è appena quello del partner, ma ha a che fare con il mondo, con gli altri, con la vita, se ho capito bene. Chissà che non lo faccia…
RispondiEliminaTango o no, ti ringrazio cara Patrizia e ti auguro Buon Natale e Buone Feste
Valentina
Cara Valentina, con ritardo rispondo al tuo commento e mi scuso. Le riserve che hai sono quelle che ci troviamo ad affrontare sempre con qualcosa di nuovo. Sul tango ancora di più perché viviamo in un mondo in cui il contatto fisico con l'altro, specialmente se sconosciuto, è diventato un tabù. Il tango invece, va in direzione ostinata e contraria, alla ricerca di un contatto, di una connessione che attraverso l'ascolto dell'altro, ci regala una maggiore consapevolezza di sé, scava nel profondo di ognuno facendo crollare pregiudizi e aprendoci, ripristinando un senso di fiducia e abbandono in quei 3 minuti di un semplice tango. Ci vuole tempo, i primi anni sono complessi, il ballo è tecnico e impegnativo, ma se trovi il coraggio di metterti in gioco, diventa terapeutico e assolutamente magico. Non ti resta che provare. Ti abbraccio forte.
EliminaP.s. dimenticavo… meravigliosi questi paccheri! ( perdonami, il tango mi ha rapito☺️)
RispondiEliminaCiao Patrizia, devo aver fatto confusione con la modalità della pubblicazione del mio commento al tuo post su tango e paccheri, perché vedo che non è stato pubblicato.
RispondiEliminaTi scrivevo che le tue parole sul tango mi hanno intrigato molto. Da un lato penso che non potrei mai e poi mai ballare con uno sconosciuto (e se non mi piace il suo odore? se mi sta antipatico? se ha delle brutte scarpe? o delle brutte mani?…), dall’altro sono attratta da ciò che dici perché anche se non ti conosco mi viene da fidarmi di te e di questo ballo che è piuttosto vita. Chissà…
Grazie quindi, per il tango e per questi paccheri così diversi ed eleganti.
Buon tango, buon anno.
Valentina
Veramente notevole!
RispondiEliminaSono molto onorata di trovarti qui. Grazie di cuore per il prezioso commento.
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