Sono cresciuta con la musica.
A 14 anni detestavo cordialmente Miguel Bosè che all'epoca faceva furore con Super Superman, e passavo i pomeriggi ad ascoltare I Vespri Siciliani, Don Giovanni o Traviata.
Un po' sfigata, lo ammetto, ma io mi galvanizzavo tantissimo ed un po' mi piaceva sentirmi un'intellettualoide fuori dal mondo.
Sono sempre stata molto esigente nella scelta delle cose da ascoltare: ero una ragazzina, studiavo al Conservatorio ed ero convinta che sarei diventata una musicista.
La cosa bella di quei tempi era il fatto che noi ragazzi del conservatorio, fossimo immersi nella musica completamente, parlassimo di lei come qualcosa di sacro, puro, non profanabile.
Fatta questa premessa, immaginate la mia reazione quando mi capitava di sentire casualmente la Quinta di Beethoven in versione disco, con tanto di rullanti a tutto fuoco ed effetti da Studio 54, oppure All by Myself scritta sul tema portante dell'Adagio del Concerto per piano nr 2 di Rachmaninoff...Anatemaaaa...
Ma avevo 14 anni, e a quell'età quando si prendono sbandate, sappiamo benissimo che non ci sono mezze misure, non si scende a compromessi.
Tutto quel genere di musica era per me un offesa ai geni immortali che l'avevano creata.
Si cresce, fortunatamente e si scoprono nuove prospettive, si sviluppano nuovi gusti e si realizza che però il Bach swingato da les Swingles Singers, è una gran figata, che i Beatles eseguiti dalla London Simphony Orchestra fanno venire i brividi, che le divagazioni jazz di Stefano Bollani su temi classici da Mozart a Verdi hanno il potere di mandarmi in estasi, ma anche che Marilyn colorata come una scatola di pastelli a cera da Andy Warholl ha il suo perché.
Ho scoperto il significato di cover: non smetto mai di sorprendermi di come certe canzoni meravigliose siano state così bene ed intensamente rilette da abili esecutori, da aver perso mordente nella loro versione originale.
Avete presente "Knockin' on Heavens door" dei Gun N Roses o la meravigliosa Over the Raimbow dall'ukulele di IZ Kamakawiwo'ole, giusto per citarne un paio?
La libera interpretazione così come la rilettura personale in musica è una pratica abituale, comunissima, che io ammiro moltissimo.
La mia convinzione è che in musica nulla si possa più inventare o scrivere (a parte roba dodecafonica inascoltabile ed incomprensibile) e che tutto ormai sia stato già scritto.
Alla fine le note sempre 7 sono!
Così ben vengano tributi, libere interpretazioni e riletture dei grandi classici fatti con il cuore, in un omaggio sentito e sincero agli autori originali.
Stessa cosa penso della cucina.
Mi capita spesso di vedere la ricetta come uno spartito su cui sono scritte molte note.
Che c'è di male se presa dal trasporto, mi escono trilli, abbellimenti, acciaccature o glissati? Il cibo e la musica, sono fatti per trasportarci in un altro luogo, per accarezzarci lo spirito, consolarci e divertirci. Lasciamoci portare.
La vita non è già troppo seria così?
Allora io mi preparo una Taieddhra Blues!
Christian, mi rivolgo a te vincitore del tuo primo MTC.
Ma che buglione mi hai scatenato? E proprio la Taieddhra dovevi scegliere? Naturalmente scherzo! ;)
Su questo blog non è un segreto il mio amore sincero per la Puglia che considero la mia seconda casa.
Tutto grazie a mio suocero, di Palo del Colle, che non ha mai smesso di trasmettere a sua moglie, molisana ed ai figli, il suo attaccamento alla terra di Puglia.
E di questo amore ne parlo qui, e qui, e qui, e qui, e qui.......
Insomma, l'idea di preparare la Taieddhra o Tiella come la conosco io, mi procura grande gioia.
Una ricetta monumentale che racconta molto di un popolo.
La mia libera interpretazione segue passo passo l'originale e ci infila alcune svisature blues come le erbe aromatiche di stagione, un meraviglioso caciocavallo podolico del Gargano, una manciata di agretti per uno spunto di freschezza ed una buona dose di predisposizione alla risata tipico della bella gente di Puglia.
Ingredienti per 6 persone:
300 gr di riso Roma
2 patate medie (io ho usato patate novelle)
6 pomodori Piccadilly
mezza cipolla di Tropea
800 gr di cozze (peso senza guscio)
un mazzetto di agretti ( o Barba di Frate - c.ca 100 gr puliti)
un ciuffetto di origano fresco
un ciuffetto di basilico
qualche rametto di timo limoncello
mezza zucchina (per decorare)
40 gr di caciocavallo podolico fresco grattuggiato
40 gr di parmigiano grattuggiato
Olio extra vergine Terre d'Otranto
1 litro di fumetto di pesce
Pulire bene il guscio delle cozze con un raschietto ed eliminare il bisso come spiega chiaramente Christian qui, e aprirle secondo la sua procedura. Raccogliere l'acqua delle cozze in una ciotola in cui depositerete anche il frutto di mare eliminando i gusci.
Pelate le patate ed affettatele sottilmente a mano o con una mandolina.
Lavate i pomodori ed e affettateli.
Pulite e lavate gli agretti.
Pulite ed affettate la cipolla.
Condite tutte le verdure con un filo d'olio.
Versate un filo d'olio nella Tiella o nella pirofila quindi disponete la cipolla a coprire il fondo. Successivamente disponete garbatamente le fettine di cipolla seguite da i pomodori. Cospargete i pomodori con le foglioline di origano fresco e basilico.
Disponete gli agretti in uno strato sottile e spargete sugli agretti il timo limoncello.
Fate uno strato sottile di riso, precedentemente sciacquato in acqua fredda, e non preoccupatevi se vi sembrerà poco perché il riso crescerà in cottura.
Sul riso disponete un altro strato di pomodorini con il basilico e l'organo, quindi copriteli con le cozze disposte ordinatamente su uno strato.
A questo punto io ho versato il fumetto di pesce (ho utilizzato il brodo di pesce preparato in abbondanza per la Fideuà e conservato in congelatore) miscelato con metà dell'acqua delle cozze.
Ho tenuto una metà di questo liquido da parte.
Spolverare la superficie con metà parmigiano e metà caciocavallo quindi proseguire con un altro strato sottile di agretti, coperto dalle fettine di patate.
Per decorate ho tagliato a fettine sottili una mezza zucchina e l'ho disposta sulle patate.
Una spolverata generosa dei due formaggi ha completato il tutto.
Versare il resto del liquido a filo dell'ultimo strato di verdure e irrorare generosamente con olio extravergine Terre d'Otrano.
Fare cuocere a 160° per 1h30, alzando la temperatura a 200° gli ultimi 15 minuti per dorare la superficie.
Fate riposare la tiella almeno 10 minuti prima di servirla. In questo modo sarà più compatta e potrete porzionarla meglio.
Personalmente trovo che calda sia buona ma tiepida assolutamente irresistibile.
Con questa ricetta sono felicissima di partecipare all'MTC di maggio con la Taieddhra di Christian
Elegante, pungente e intelligente come solo tu sai essere.
RispondiEliminaperò ... ahihahiahiahi ... le note non sono 12???
Ahahaha...grande Stefania...beh, mi piace pensare che le note sui tasti neri siano il buonumore o la tristezza delle stesse note sui tasti bianchi! Un bacione mia cara.
Eliminadi musica non capisco una cippa (persino di meno di quello che capisco di cucina!), mi lascio trascinare dalle emozioni: e mi emoziono per l'inno alla gioia, per Mark Knopfler così come per 'livin' on a prayer' e via dicendo...
RispondiEliminaPerò credo fermamente che tutti assorbiamo dagli altri, inconsciamente, e riproponiamo, altrettanto inconsciamente, facendo nostro tutto quello in cui siamo immersi ma aggiungendo ogni volta il nostro tocco personale. E credo che valga per tutto: musica, cucina, scrittura, modo di parlare, di vestire... Io credo che sia il segno che l'uomo è un animale sociale, ma qualcuno preferisce pensare che certe cose sono scritte sulla roccia. E, com'è noto, le rocce non è che siano proprio la metafora dell'evoluzione ;)
Mi piace la tua taieddhra, poi quelle foto mettono un tale appetito...
Un bacione e scusa le chiacchiere!
Concordo con Stefania: una versione tradizionale ma resa elegante dalle variazioni sul tema. In profeta sintonia con la "musica di sottofondo".
RispondiEliminaNon sei solo un'ottima cuoca, ma anche una incredibile narratrice. Se dovessi cambiare idea su cosa fare nel tempo libero, ti suggerirei di scrivere. Una voce narrante che attraverso la scrittura riesce a portare a vivo tutte le emozioni e le sensazioni vissute, se lo vorrai, potrai deliziarci di fatti e contro fatti, di storie e di poesia. Brava Patty, tutta la mia ammirazione.
RispondiEliminaNon sei solo un'ottima cuoca, ma anche una incredibile narratrice. Se dovessi cambiare idea su cosa fare nel tempo libero, ti suggerirei di scrivere. Una voce narrante che attraverso la scrittura riesce a portare a vivo tutte le emozioni e le sensazioni vissute, se lo vorrai, potrai deliziarci di fatti e contro fatti, di storie e di poesia. Brava Patty, tutta la mia ammirazione.
RispondiEliminaDi quel meraviglioso Bach swingato da Les Swingle Singer vado pazza anch'io da quando avevo sedici anni! E amo molto alcune riletture classiche in chiave moderna. Alcune, ma non tutte, perchè anche Les Swingle Singer hanno sfornato poi altri arrangiamenti che - a mio modesto avviso - non sono allo stesso livello di quel primo mitico "Jazz Sebastien Bach".
RispondiEliminaSul fatto però che in musica non si possa inventare più nulla e tutto sia stato scritto - come dici - ho qualche dubbio. Certo, le note sono solo 7 (...o 12 coi tasti neri), ma l'inventiva dello spirito umano è infinita e ciascuno ha in sè un'originalità e unicità da cui può trarre il nuovo.
Concordo sul fatto che - oltre ad essere un'ottima cuoca - sei una splendida narratrice.
Grazie e un abbraccione di buona domenica!!!
Questo è un periodo in cui - per impegni lavorativi-familiar-scolastici o forse perchè sto perdendo colpi - mi è difficile affrontare ricette con molti passaggi per cui questa è rimandata a quest'estate.
RispondiEliminaMa cucino lo stesso, piatti più semplici e rapidi, e ascolto tanta musica, tanto Verdi e tanto Mozart, perchè sono figlia di melomane, anche se crescendo e invecchiando, anch'io ho scoperto altre prospettive
Claudette
E' un pentagramma di emozioni. La ricetta e il tuo post. Grazie.
RispondiEliminaMi piace la tua interpretazione: con l'aggiunta di poco hai dato un tocco in più senza stravolgere il piatto...un bacio cri
RispondiEliminaMi piace come scrivi Patti e sento il profumo della tua Tieddrha da qui
RispondiEliminaBellissima e immagino buonissima
Ciao e buona domenica :-)
Cara Patty, come al solito hai scritto un post che emoziona, che fa venire i brividi. Le rivisitazioni in musica, così come in cucina...esattamente come io ne parlavo a proposito di cinema, teatro e letteratura. E' così in ogni forma d'arte e ogni rielaborazione è un omaggio che arricchisce l'originale :)
RispondiEliminaSul non inventare nulla, son d'accordo con Annamaria: le note son solo 7 ma non è detto che non possa esserci nulla di nuovo ed è la stessa cosa che penso per la cucina ;)
La tua versione blues è stupenda, sei grande :*
Ah ah ! Io ho sempre amato Miguel Bose'...
RispondiEliminama amo ancora di piu' la tua taieddhra.Gli agretti sono una genialata!
Un bacio.
di musica non me ne intendo per niente...ascolto tutto ciò che mi colpisce, senza però riuscire ad andare più a fondo...sono una sola :D
RispondiEliminaquindi mi limiterò alla tua tiella: una meraviglia Patty, l'aggiunta poi degli agretti, che ho scoperto "da grande", è fantastica!
oh brava!!
un bacio ;)
e hai ragione..."lasciamoci portare"...sono cresciuta con la musica anche io, proprio perchè mi portava via :) La tua tiella è solare, fresca e divertente!
RispondiEliminaAnche io sono cresciuta con la musica, De Andrè, Guccini, Beatles (grazie ai dischi in vinile di mia madre, li ha tutti!), Pink Floyd, Led Zeppelin...per passare anche alla classica durante gli anni del liceo, grazie ad un mio caro amico.
RispondiEliminaOggi apprezzo alcune delle tante cover che vengono fatte...quelle che hai nominato sono tra queste! :) E mi azzardo anche a scrivere "Meraviglioso" cantata dai Negroamaro (a proposito di Puglia!) :)))
Comunque la tua Tiella blues mi piace tantissimo, io non avrei mai pensato all'utilizzo degli agretti!!! Complimenti!
Mi piace molto il paragone con la musica, sia nella preparazione che nella consumazione, visto che sono aperto un po' a tutti i generi, ma anche a tutti i gusti. La tua composizione è davvero blues! :-D
RispondiEliminaFabio
*negramaro!!!! Maledetto tablet e maledetto correttore!
RispondiEliminaA un occhio poco esperto una canzone con le stesse note di un'altra ma con diverso ritmo e arrangiamento può parere diversa. Vista in quest'ottica credo che se ne possa scrivere ancora molta di musica:) le reinterpretazioni dei grandi classici sono una cosa che apprezzo molto anche io.. Per esempio trovo adorabile tutto il filone anni 80 dei Rondò Veneziano:) come la tua reinterpretazione della tiella che è veramente interessante!
RispondiEliminaA presto Patty :*
cara patty, anch'io da ragazzina ascoltavo solo musica classica, da brava conservatorina, e devo ammettere che in parte e' cosi' anche adesso... gli altri generi musicali li sopporto per mezz'ora al massimo! non e' questione di essere snob... e' che il tunz-tunz mi fa venire il nervoso ;)
RispondiEliminataieddra stupenda, stupendissima! guarda che hai gia' vinto una volta eh... ;))))
baciooooooo
è stupenda, complimenti! sei stata bravissimaaaaaaaa!!
RispondiEliminaCiao Patty, grazie per le belle divagazioni musicali e dei brani annessi che ho ascoltato con gran piacere!
RispondiEliminaApprezzo molto la tua Taieddhra blues, per il sapore e la fantasia che ci rimanda a vecchi ricordi... brava! Io la mia l'ho fatta oggi, credo che la posterò domani. A presto
Ho imparato ad apprezzare la musica classica grazie al mio capo, appassionato e cantante di un coro...poi ancora di piu" durante e mie gravidanze, mi aiutava a "sentire" meglio e a "rilassare" i miei bimbi nel pancione! Buonissima questa tieddra, la mangio spesso quando vado dai miei, grazie ad una cara amica barese! Buona domenica baci Luisa
RispondiEliminaBellissimo post Patty...da piccola ho ascoltato moltissima musica classica che era la passione di mia madre.
RispondiEliminaOra non lo faccio più tanto ma mi piace saper riconoscere i pezzi che fanno un po' parte della colonna sonora della mia infanzia...
La tua tiella è un vero trionfo!
Pura esaltazione della creatività!!!
RispondiEliminacara Patty mi pare di aver visto che sarai al corso di Laura, vedrai sarà una bellissima esperienza, lei è veramente brava e molto comunicativa, nonchè una splendida persona e non so cosa darei per venire di nuovo ma purtroppo lavoro...peccato mi avrebbe fatto tanto piacere conoscerti di persona, ma spero ci sarà un'altra occasione!
Valentina
ecco, mi è venuto un sussulto al cuore, perchè ricordo quando a 10 anni chiesi di ricevere in regalo per Natale 3 sinfonie di Beethoven mentre a 16 collezionavo dischi di Bach e del mio preferito Mozart (ho il Requiem diretto da 2 direttori di orchestra).
RispondiEliminaPerò un po' mi sono depressa quando ho letto che secondo te tutto è già stato scritto e se penso al mio presente come ad una cover della vita, un po' mi demoralizzo. Tuttavia da colei che maneggia i colori, posso dire che i colori primari sono 3 ma guarda quante belle immagini si possono fare :-)
Ciaoooo
Il parallelo è calzante, azzeccatissimo e non potevi dirlo con parole migliori..come sempre del resto. Anche quella bella luce delle foto mi fa pensare al salento. Un bacio.
RispondiEliminaLa tua versione di Taieddhra mi fa impazzire: mi piacciono i colori e il tuo splendido coccio ^^ Emozionante il tuo legame con la musica, cara Patty :) Anche stavolta: complimenti!
RispondiEliminaA presto!
Wow! sterpitoso il parallelo fra le cover musicali e le rivisitazioni culinarie!
RispondiEliminaMi piace l'inserimento degli agretti!
Ma....non hai spiegato perché è blues o sbaglio?
ps: Bollani è un mito!!!
Baci
Cris
Noooo.. Ti avevo lasciato il commento lungo, ma con iPad e' saltato..
RispondiEliminaTanti complimenti per la tua ironia, franchezza e simpatia. Vi ho seguiti silenziosa e tu come sempre sei stata elegante e carismatica :-)
Gli agretti? O che bella idea.. Li adoro come quid pluris ai piatti così!
Adoro il blues... e ti ho detto tutto! ;)
RispondiElimina... e adoro te!
La barba di' fra!!!! Con quel gusto pizzichino che si sposa benissimo con un piatto come questo.
RispondiEliminaAltro ke blues : una PIZZICA mi pare questa con un ritmo indiavolato come te!
Buonanotte
Nora
La musica ci prende per mano, ci guida, ci accompagna in ogni fase della nostra vita e il bello è che possiamo abbracciare ogni genere e canzoni anche diversissime tra loro... è come un viaggio multiforme e multietnico... che poi si lega bene anche alla cucina, è un mix di note e sapori magari anche come sottofondo quando si affetta o si attende la cottura... :-)
RispondiEliminaIl riso, patate e cozze mi riporta al Sud... che bel viaggio compio a ritroso in quei sapori... dovrei provare a farlo, mi hai acceso una lampadina... :-)
Concordo appieno con te, carissima. La cucina è come la musica: certo, gli ingredienti sono un po' più di 7, ma alla fine si tratta sempre di interpretazioni, incastri e abbinamenti più o meno felici.
RispondiEliminaBellissima la tua tiella, con patatine novelle e pomodorini. Mi state facendo venire una voglia di assaggiarla: questo mese salto, ma rimedio a concorso finito :)
la tua tiella con le sue nte scivolate è sempre poetica, cara Pat :) Sul fatto che tutto in musica sia già stato scritto invece non concordo: ascoltare MERAVIGLIOSO dei Negramaro
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=EikicSEKi4M
e commuoversi alla follia senza nemmeno rendersi conto che era una cover sull'originale di Modugno... ecco, come le infinite sfumature di un colore, le nuove emozioni che una cover ben fatta possono generare sono ancora tutte da riscrivere :), impossibili da catalogare e ridurre a semplici note primarie..
un bacioooo!
Quando sabato ho letto che non ti si asciugava il riso mi sono girata verso Cristian e ho quasi urlato "tesorooo, alla Patty la tiaeddhra in forno non si aciuga". Stavamo in coda alla cassa del supermercato e non credo nemmeno che mi abbia ascoltato e poi mi sono rasserenata dal commento successivo in cui dicevi che si stava formando la crosticina :) e ore la vedo bene questa crosticina...perfetta! Come perfetto è il tuo post, capace di emozionare, come tutto quello che esce dalla tua tastiera, e perfetta è questa versione di taieddhra che riesce ad essere particolare senza stravolgere troppo la versione originale.
RispondiEliminaUn bacione grande!
Bel post cara Patty.. sei proprio brava con le parole e con la cucina!
RispondiEliminaBella versione della taieddhra... colpisce il palato quanto l'occhio.
Un bacio
Laura
@ Roberta, Annalisa, Cinzia: rispondo a voi perché forse mi sono espressa male. Quando dico che in musica tutto è già stato scritto, mi riferisco al fatto che le composizioni immortali (non solo di classica) hanno un peso talmente grande nella sensibilità generale che anche il musicista più creativo finisce con l'esserne condizionato ed in maniera inconscia scrivere temi che ricordano e assomigliano a qualcosa di già scritto. Ma è normale, quando non si tratta di plagio. La libera interpretazione invece è un gioco creativo che io apprezzo moltissimo. I Negramaro non hanno scritto nulla di nuovo. Hanno preso un pezzo immortale ed hanno messo il loro amore, la loro passione e grandissima musicalità trasformandolo in qualcosa se possibile di ancora più bello. Sono stati grandi. Solo in questo, cioè mettendo del proprio in qualcosa di già scritto si può forse creare ancora qualcosa di nuovo. Non sono pessimista né negativa. Ho solo ascoltato tanta musica.
RispondiEliminaUn bacio a tutte voi.
Ciao Patty! Bellissima introduzione al tuo post con suggerimenti musicali di assoluto valore!
RispondiEliminaSono molto contento che ti piaccia il Salento e che tu possa annoverare tra i tuoi parenti un suocero pugliese ;-)
La tua taieddhra blues mi piace un sacco e sei riuscita veramente a renderla musicale. Gli agretti insieme alla crosticina in superficie hanno dato croccantezza al piatto, mentre l'origano, il basilico e il timo limoncello una "brezza" di freschezza. Le cozze dalle foto si nota come siano belle piene e il caciocavallo in questo insieme è stato una scelta azzeccatissima. BRAVA!
Grazie mille!
Cristian
Cara Patty, arrivo lunga ma non volevo non lasciarti un commento, la tua taieddhra l'avevo vista l'altro giorno e come sempre mi ero incantata davanti al pc. Concordo con te che certe reinterpretazioni in musica sono veri capolavori e, così succede anche in cucina, quando il talento è guidato dalla passione e dall’amore per quello che si fa. E i risultati sono piatti strepitosi come questa tua taieddhra.. bellissima l’idea degli agretti così come l’uso del caciocavallo podolico e dell’olio extravergine pugliese. Un bacione grande!
RispondiEliminacome sai, con due musiciste neppur troppo in erba in casa che vivono con gli stessi tuoi sogni, è un motivo dominante che ci avvolge costantemente e le sue contaminazioni e gli sviluppi che porta e che regala chiariscono molto e danno un'immagine bella e fluida della vita. Ma bisogna saper afferrare...
RispondiEliminaLa tua taieddhra è bella, mi piace l'aggiunta degli agretti, con il profumo del basilico e dell'origano. Insomma come al solito una prova degna di te
Un bacione
Dani
10 e lode...per il post e per la tua taiedda (io la chiamo così, così me l'ha insegnata una signora salentina da cui presi lezioni nel suo agriturismo). Bello quello che hai detto. Soprattutto molto sensato, giusto, equilibrato. Non una nota stonata, nessuno stridio. Per la cronaca...io ho dirazzato. La musica era territorio di mio fratello (e di mio padre). L'ignorante della famiglia sono io...che a 12 anni urlavo come una pazza ai concerti di Miguel Bosè e ancora oggi vorrei conoscerlo per raccontargli di quel periodo. E adoro con tutta me stessa Axl Rose con la sua voce splendidamente 'imperfetta' che canta Knockin on Heavens Door...perché alla fine è vero quello che dici, le riletture fatte con il cuore sono le benvenute quando hanno il pregio di trasmetterti qualcosa di importante.
RispondiEliminaBaci
Sabina
Patty le tue interpretazioni hanno sempre il potere di commuovermi.
RispondiEliminaNon so come fai, ma ci riesci ogni volta.
Sarà tutto l'immenso amore per la vita che ci metti.
E sulla porzione generosamente impiattata, comunque, potrebbe svenire chiunque. Che bella!
Un abbraccio cara, e grazie di vero cuore anche per il tuo dolcissimo pensiero di ieri! :*