Badate bene: quando le mie orecchie sentono pronunciare la parola "castagna", il palato sorride compiaciuto e tutti i recettori sensoriali cominciano a fare il trenino felici.
Il mio amore per questo antico frutto è totale, ma la consapevolezza di avere a disposizione questo ingrediente per lanciarsi nel gioco e renderlo protagonista, mi ha provocato un "white out".
L'effetto che si prova guidando in una tempesta di neve. Un totale schermo bianco.
Perché per altro il tema della sfida non è solo l'ingrediente castagna.
E' la castagna declinata nella cucina povera.
Il che nella mia testa porta in fondo la solita equazione del "togli quanto puoi, semplifica e rendi umile".
Confesso di avere un notes zeppo di idee, ma fino ad oggi ero quasi decisa a passare, perché credo che qualsiasi idea di "povero" alla fine sia piuttosto monzognera, a partire dalla protagonista stessa, che in questi giorni dalle nostre parti ha sfiorato i 10 euro al chilo.
A parte scherzi, Serena ha messo in gioco una grande parte di sé, della sua vita e della sua cultura ed il suo post è una vera poesia, una dichiarazione d'amore per la sua montagna, i castagneti e la castagna, che a guardarla bene, ha la forma di un cuore.
E per l'affetto che provo per la Sig.ra Pici e Castagne, mi lascerò portare dalla corrente.
Dal momento in cui qualcuno è riuscito a trasformare la castagna in farina, un attimo dopo nasceva il castagnaccio.
Sono voluta partire da qui, da quello che credo sia il piatto più genuinamente legato a questo ingrediente.
Solamente in Toscana abbiamo forse una decina di versioni e ricette del castagnaccio e la mia regione può essere considerata una capofila nella produzione di questo frutto, con tre aree molto estese, dall'Amiata, nella mia provincia fino alla provincia di Grosseto, alla Garfagnana in provincia di Lucca ed il Mugello a ridosso di Firenze.
Non dimentichiamo poi la provincia di Pistoia che si arrampica su verso l'Appennino Tosco Emiliano, la Val Bisenzio e la montagna Pratese. Quindi di storie di castagna o di neccio, la nostra cultura ne è piena.
Nel resto d'Italia il castagnaccio è presente, con nomi ed interpretazioni diverse e ciò ci fa capire come questa ricetta sia stata una derivazione praticamente automatica dell'uso di questa farina dolce.
Acqua, farina e fuoco uguale castagnaccio.
Che poi il palato necessiti gratificazioni maggiori dal semplice gusto lievemente affumicato e rustico di questa prima base, lo dimostra la comparsa di pinoli, uvetta, noci, frutta secca di vario genere, pepe e sale...insomma, alla fine la gola aguzza l'ingegno.
Anche il nome "castagnaccio", non parla di un dolce raffinato.
Non so dirvi se questo nome sia di origine toscana o da altre regioni si sia poi imposto al resto d'Italia. Fatto sta che di toscano ha molto, a partire dalla sua accezione "dispregiativa": è "accio", quindi sicuramente non è bello e forse neanche buonissimo, ma è lui, rustico e vero, decisamente facile da preparare e con qualche "chicco" sopra, calma la voglia di dolce e riempie la pancia. Che è quello di cui le comunità di montagna avevano bisogno.
Mi sono messa a cercare tra le pubblicazioni di cucina del territorio che ho in casa e molte di loro riportano la classica ricetta con pinoli, uvetta e ramerino.
Poi sono incappata su un piccolo libro donatomi dalla scimmia più simpatica del web e sono rimasta incantata.
Si tratta del Castagnaccio di Saturnia. Un versione evoluta, direi perfetta per la tavola Natalizia.
Nel Castagnaccio di Saturnia compare il cioccolato. Che per una casa contadina o montana non doveva essere così facile da reperire, ma sicuramente una ragione di festa in più. Per altro, è importante ricordare che nella fantasia religiosa maremmana, l'albero del castagno è divenuto il simbolo della Trinità, grazie ai 3 frutti contenuti nello stesso riccio.
Ingredienti per una teglia quadrata di 23 cm
250 g di farina di castagne
320 ml di acqua
1 cucchiaio 1/2 di olio extravergine (io ho usato quello di Seggiano Dop - Amiatino)
Scorza di arancia candita
Foglie di rosmarino
zibibbo o uva sultanina
25 g di pinoli
25 g di noci sgusciate
50 g di cioccolato amaro tritato grossolanamente
due rametti di rosmarino (ramerino)
un bicchierino di vin santo
In una piccola ciotola versate l'uvetta e lasciatela a mollo nel Vin Santo.
In una capiente ciotola, mettete la farina a fontana e versate al centro l'olio extravergine.
Cominciate quindi ad incorporare lentamente l'acqua fredda, e con una forchetta cominciate a mescolare , cercando di sciogliere eventuali grumi. Quando la farina avrà incorporato sufficientemente acqua, prendente una frusta e cominciate a mescolare la pastella che andrà formandosi, fino ad utilizzare tutta l'acqua, aggiungendone altra se necessario. La miscela deve essere liscia e fluida.
La consistenza dell'impasto deve essere come quella del miele liquido.
Prendete un foglio di carta da forno e bagnatelo. Strizzatelo bene e foderatevi la teglia.
Versatevi la farinata di castagne che formerà una base alta quasi un dito.
A questo punto cospargete la superficie con "i chicchi": l'uvetta strizzata, i pinoli, le noci, la scorza d'arancia tagliata a dadini, la cioccolata a pezzetti e per ultimo gli aghi di rosmarino.
Mettete in forno preriscaldato a 160 °C e fate cuocere per 30/35 minuti.
Il Castagnaccio non deve seccarsi troppo ne formare le solite crepe.
Fate raffreddare e servite con del buon Vin Santo.
NOTA: alcune versioni di questo castagnaccio prevedono che parte degli ingredienti, tra cui il cioccolato, siano mischiati direttamente nell'impasto.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di Novembre dedicato alle Castagne
Patty io non sono una grande amante del castagnaccio..da pessima toscana :D
RispondiEliminama in questa versione golosa...che dirti? aspettami che vengo all'assaggio!!
un bacione
Guarda che il castagnaccio non piace mica a tutti. Anzi, ti dirò: in casa mia lo mangio solo io, ovviamente! Ma con questa versione magari hai più speranze. Il tuo librino è stato prezioso! Un bacione
EliminaCon John Denver mi hai conquistato e anche se non amo particolarmente le castagne, apprezzo questa versione arricchita del castagnaccio.
RispondiEliminaahahahaha...mitico John. Lui si che le montagne le conosceva bene.
EliminaGrazie di tutto! Un bacio bella mammina.
Quanto mi piace il castagnaccio! Ancora quest'anno non l'ho fatto e il tuo è un meraviglioso promemoria!!! Bella la tua versione!!!
RispondiEliminaComplimenti
Federica :-)
Beh, la farina di castagne se non altro non costa un patrimonio. Puoi sempre lanciarti e trovare la tua versione personale. Un bacione
Eliminabella questa versione ricca del castagnaccio, la adoro!!!
RispondiEliminaAnche io, golose eh?
EliminaIo vado matta per le castagne...Buonissimo!!!
RispondiEliminaGrazie Memole!
EliminaHo un libretto piccolo piccolo sui dolci della toscana dove è riportata questa ricetta e non ti nego che un pensierino ce l'avevo fatto anch'io prima di dirigermi verso altri lidi...
RispondiEliminaiI castagnaccio a casa mia è sempre stato con pinoli (a volte noci) e ramerino, ma questa versione così ricca
m'ispira non poco!!un bacio
E' la stessa impressione che ho avuto io quando ho letto la ricetta. Mi è piaciuta all'istante e dopo averlo fatto, ancora di più! Un bel bacione,
EliminaHo un libretto piccolo piccolo sui dolci della toscana dove è riportata questa ricetta e non ti nego che un pensierino ce l'avevo fatto anch'io prima di dirigermi verso altri lidi...
RispondiEliminaiI castagnaccio a casa mia è sempre stato con pinoli (a volte noci) e ramerino, ma questa versione così ricca
m'ispira non poco!!un bacio
che la castagna ormai abbia raggiunto prezzi assurdi, sicuramente (e anche purtroppo) dalla presenza di questo parassita che sta riducendo i castagneti in un nulla..... però per un castagnaccio così.... se po' fa!! Baci Flavia
RispondiEliminaNon mi dire niente. La sola idea che stiamo perdendo anche questo patrimonio, mi ha creato un'angoscia tremenda. Spero solo che si trovi un rimedio. Senza castagne, niente farina....e niente castagnaccio! Bacione.
Eliminaehm ehm.. io sono la peggiore tra tutte.. perchè il castagnaccio lo preparo sì solo con pinoli, uvetta e ramerino, ma lo faccio alto più del normale. occhecipossifà.... mi garba così.
RispondiEliminae forse sentendomi sempre colpevole di sfigurarlo già in "altezza" non mi sono mai sentita di toglierci\aggiungerci qualcosa..
eppure il castagnaccio di Saturnia (mica tanto distante da Piancastagnaio..) mi sta chiamando come le sirene.
mia piacciono sia l' arancia che il cioccolato, e poi hai usato un olio speciale, che come ti scrissi qualche post fa conosco fin troppo bene!
Patty... posso solo immaginare il profumo che esce dal forno e poi, tu puoi capire, il marito stavolta non si po' lamentà.
bacissimi!!!
Serena, anche a me il castagnaccio piace un po' più alto e neanche troppo secco...anzi, quello secco pieno di grinze mi fa un po' pena e spesso di fronte ad un aspetto così tristo, passo. Questo invece è più nelle mie corde, e credo che sarà anche nelle tue. Diciamo che è un castagnaccio delle feste, va! Un bacio signora mia.
EliminaBrutto???Servito in piccoli quadratini come hai fatto tu è tanto carino!
RispondiEliminaMa sai che ancora non sono riuscita a comprare le castagne? Ho una voglia pazzesca di assaporarle al forno o lesse ma purtroppo il mio fruttivendolo ha deciso di non comprarle perhé mi ha detto che costano tanto e non sono buone per via del parassita. Mi sa che presto compro un bel pacchetto di farina di castagne e provo la tua ricetta!
Prova la farina. Io ho assaggiato solo delle castagne provenienti da Abbadia S. Salvatore ma molte di loro erano bacate. Mi sono tolta la voglia con poco: ho comprato la farina. Ma ancora ho voglia di fare e non mi fermo qui. Un bacione
Eliminama sai che io il castagnaccio non l'ho mai assaggiato....posso passare da te a prendere un pezzetto?
RispondiEliminabaci
Alice
Ti aspetto col vinello! Bacione!
EliminaIl castagnaccio, lo confesso, non mi è mai piaciuto. Ma poi ho conosciuto mia suocera e ho assaggiato qualcosa di diverso dalla solita suola con qualche pinolo rancido...
RispondiEliminaMi piace l'idea di cospargere il castagnaccio con i chicchi, che lo rendono ancora più goloso e festivo
Isabel
ahahahah, sul pinolo rancido stendiamo un velo pietoso. Capisco cosa vuoi dire.
EliminaVorrei assaggiare quello di tua suocera. Passa la ricetta va!
Un bacione grande,
Amavo Saturnia per le terme ( l'ultima volta ci sono stata proprio all'inizio di novembre). Adesso l'amerò anche per il castagnaccio. Un abbraccio a voi signore di questi blog che ci propongono tanta golosità.
RispondiEliminabaci
Valeria, prima di leggere questo librettino, neanche io conoscevo la versione di Saturnia...sarà più elegante per via delle terme? Chi lo sa! In ogni caso mi è piaciuto un monte.
EliminaBaci grandi,
apprezzo la sincerità con cui scrivi che di povero ormai le castagne non hanno più nulla (dalle nostre parti ormai si regalano quelle al posto dei brillanti). Però è sempre bello ricordare un dolce (ex) povero della nostra tradizione.
RispondiEliminaI colori sono bellissimi.
Baci
Grazie tesoro. Beh, la verità bisogna dirla. Di spendere 10 euro per una retina di castagne che poi magari sono mezze bacate, proprio no! Però la farina di castagne aiuta a farci sentire il sapore antico. Un bacione grande
EliminaBrutto?! Ma tu hai bisogno di nuovi occhiali!
RispondiEliminaRicco di uvette e di cioccolato (che lo trovo un abbinamento PERFETTO), fotografato alla grande che quasi sorride all'obiettivo!
Poi a me questi dolci definiti *poveri* riempiono il cuore oltre che la pancia (e le cosce di cellulite!).
Brava Patty.
Un abbraccione.
Nora
Grazie Nora, sei sempre troppo gentile. E comunque sull'abbinamento cioccolato castagna, siamo tutti d'accordo! Un bel bacione.
EliminaPatty, ma questo castagnaccio è pura poesia!!!
RispondiEliminaMi piace come ne hai sviscerato le origini, fino a quelle del nome; mi piace che tu abbia sottolineato quell' "accio", che affettuosamente sminuisce ciò che sa essere buono.
E mi piace questa versione festosa dell'umile castagnaccio, che ammolla l'uvetta nel vin santo e arricchisce la farcia con cioccolato, noci e scorza d'arancia candita. Anche questo lo devo provare, insieme a quello di mele piemontese!
Si Mapi, è proprio una versione festiva e ricca, che rivaluta un po' questo povero castagnaccio ed insaporisce pienamente una base molto modesta e semplice. Ti abbraccio.
Eliminauh, mi hai trasportato indietro di almeno 23 anni, catsagnaccio e vin santo in quel di Montecatini. Questa versione è molto ricca, come dicevi, è perfetta per Natale ;)
RispondiEliminagrazie
Cla
Una Madelaine? Sono felice se è così! Un bel bacione.
Eliminacara, come ben sai, io son di Pistoia e di castagnaccio ne mangio fin da piccina, per i miei nonni montanini era il DOLCE insieme al CIAMBELLONE....il tuo castagnaccio mi sembra davvero ben fatto e m'invoglia all'assaggio.
RispondiEliminaCome te credo che stavolta la gara MTC sia davvero impegnativa proprio per il suo ingrediente e per i numerosi impieghi che se ne fa, difficile scegliere un solo piatto.
Comunque come sempre hai scelto bene, il castagnaccio è povero e radicato nella tradizione, sono certa che sarà super apprezzato.
Baci.
Susanna
Coscina di pollo
Ciao cara Susanna. Si, questa volta è complicato. Il problema è che di idee ce ne verranno almeno un milione, ma trovare quella che ci convince e ci esalta, davvero molto difficile. Sono convinta che te ne verrà una stupenda. Ti mando un bacio.
EliminaCiao Patty grazie a te mi e' preso il raptus da "riordino dispensa" e che ti trovo...la farina di castagne perfetta per il castagnaccio, che io ho sempre conosciuto e assaporato dai nonni con il nome di "pane di castagna"! Ciao ciao luisa
RispondiEliminaahahahaah....lo vedi che è un lavoro sempre utile? Adesso però quella farina devi consumarla! E via di castagnaccio!
EliminaUn abbraccione
Quello vero non l'ho mai mangiato ma il tuo sembra fantastico! Bacioni
RispondiEliminaCiao Lucia, un abbraccione
EliminaL'ho fatto ed è veramente squisito! Trovo che l'arancia candita ci stia proprio bene! Ho inserito una parte degli ingredienti nell'impasto ed una parte in superficie. In una giornata piovosa e freddina come oggi, gustarlo con una tazza di caffè caldo riscalda il cuore!
RispondiEliminaMi chiamo Silvia e vivo a Genova ma ho la fortuna di trascorrere le vacanze in un paesino tra Siena e Grosseto (si chiama Pari). Mi sono imbattuta per caso nel tuo blog e lo leggo con piacere, apprezzando l'utilizzo di ingredienti e ricette del tuo territorio. Ho provato la tarte all'olio con castagne e cioccolato (ottima!!) ed a breve vorrei provare i ricciarelli. Consigli per i cantucci?
Grazie per gli spunti e complimenti per il blog!
Silvia
L'hai fatto oggi, davvero? Ma sono molto felice e soprattutto sono felice di conoscerti e sapere che mi segui. E se mi parli di Pari, ti dico solo che lo conosco benissimo perché io sono cresciuta in una tenuta, La Bagnaia, che non è distante da lì. E spesso sono venuta a pari per la micidiale festa del Fritto (non so se ci sei mai incappata). In ogni caso ti dico che la ricetta dei ricciarelli qui sul blog è veramente eccellente. L'hanno già fatta in molti con successo. E' un must per Natale in casa mia e per i cantucci ti lascio il link della ricetta a cui dovrai solo sostituire 400 g di mandorle tostate e con pelle, alla frutta secca di questa variazione - http://andantecongusto.blogspot.it/2012/12/cantucci-con-fichi-secchi-e-uvetta.html - Se hai domande scrivimi. Questa ricetta è veramente buona. Un abbraccio e grazie.
EliminaSì sì, l'ho fatto ed è venuto squisito! Alla Bagnaia sono stata per assistere ad una gara di equitazione ed è stato bellissimo! La festa del fritto, invece, me la sono persa, ma se ti capita di passare da Pari l'ultimo weekend di settembre c'è la sagra della salsiccia, garanzia di ottimo cibo e grande festa per le viuzze del paese.
EliminaNon vedo l'ora di provare le tue ricette dei ricciarelli e dei cantucci. Ti farò sapere....
Grazie mille!
Silvia
Beh, proprio lì dove eri al concorso, c'era casa mia. Mio padre era l'addestratore dei cavalli della scuderia e noi vivevamo proprio in quella casa ;) Piccolo il mondo eh?
EliminaPrendo il tuo consiglio per Pari e ci farò un salto! Baci
Ciao! Ho appena inscatolato i cantucci alle mandorle fatti questo pomeriggio e sono squisiti. La prossima volta devo fare i "salami" un po' più stretti, perchè questa volta sono venuti cantucci giganti...Mi è venuta voglia di cantucci alle nocciole...
EliminaLa prossima settimana vorrei cimentarmi con i Ricciarelli...ti farò sapere. A presto
Silvia
I serpentini di pasta devono avere il diametro di massimo 2 cm, tanto poi crescono in cottura. E si tagliano meglio! Riprovaci. Dei ricciarelli ti innamorerai! Un bacione.
EliminaChe bello riuscire a vedere declinazioni tanto diverse di un medesimo dolce.. una poesia nella poesia!
RispondiEliminaE questo castagnaccio di Saturnia deve essere divino!
Io, comunque, dall'MTC finisco sempre per imparare qualcosa.. e non è cosa da poco :)
Un bacione
Io ho imparato praticamente tutto all'MTC, posso giurarlo. Più della metà delle cose che sono passate in gara, io non le avevo mai fatte. Per cui adoro questo gioco, e adoro la comunità che lo compone! Baci.
EliminaAdoro il castagnaccio, è uno dei miei ricordi di bambina legato al cibo. Mia mamma me lo faceva spesso in questo periodo e il suo gusto inconfondibile è scolpito nelle mie papille gustative :-) Quando ho visto il tuo castagnaccio di saturnia ho pensato "che capolavoro"! è bellissimo da vedere e molto invitante! me gustaaaa! bacioni!
RispondiEliminaGrazie tesoro. E' vero. Il castagnaccio sa di antico ed ha un sapore che deve convincerti. Personalmente lo amo, ma così ricco può piacere a più di una persona. Baci grandi.
Eliminama come si permette di dire brutto a questa meraviglia?!?! io mi offendo mortalmente!
RispondiEliminacomunque io per il castagnaccio vado matta, un po' meno per il cioccolato anche se ammetto che si sposa benissimo con la farina di castagne.
mi piace moltissimo invece l'idea delle scorze di arancia candite, mi par già di sentirne il sapore.
insomma, trovo la sua proposta molto interessante, e appetibile, insomma, mi è già venuta l'acquolina in bocca in modo vergognoso.
e poi è davvero in linea con la sfida del mese.
come al solito, 10 e lode! ma d'altronde, non è proprio una sorpresa, ormai...
ahahahaha...Vabbè Gaia, questo sarà pure bellino perché è pieno di chicchi, ma non possiamo dire che il castagnaccio tradizionale sia bello! Tutto rugoso, spinoso, oleoso...insomma. Ci vuole coraggio per avvicinarcisi. Questo è il castagnaccio delle feste, un po' ruffiano dai. Però carino.
EliminaTi abbraccio tesoro.
Cosa vedono i miei occhi Patty...questa è una meraviglia, altro che brutto!!! Ne assaggerei volentieri una fetta! :-)
RispondiEliminate la lancio idealmente. Un bel bacione!
EliminaNo, aspè, che brutto, oh! Non ci pare proprio..:D
RispondiEliminaIl castagnaccio me lo fa sempre mia nonna, ormai sono così legata al suo che non ho ancora mai provato a farlo, ma nonostante questo attaccamento (più di comodità che altro! ;D) non sono una che "il castagnaccio si fa così e punto", le varianti mi attirano sempre, e la tua, cioccolatosa, ancor di più.
Vuol dire che quello tradizionale lo farà la nonna e quello rivisitato lo farò io! ;)
un bacione
Il castagnaccio della nonna è devozione! Però ogni tanto si può essere anche un po' eretici no?
EliminaTi mando un bacione
per fortuna che volevi mollare.. pensa che non ricordo di aver mai mangiato il castagnaccio ma son sicura che con l'arancia e il cioccolato sopra non potrebbe altro che piacermi!! bacino
RispondiEliminaMi sa proprio di si cara Tiziana. Spero di non aver finito con questa sfida...qualche giorno ancora c'è! Ti abbraccio carissima.
EliminaA casa mia non c'è mai stata una grande passione per il castagnaccio nella sua versione più tipica, ovvero relativamente dolce e caratterizzato dall'odiata intrusione da parte degli aghi di rosmarino. Ne abbiamo sempre fatta una versione priva di questi ultimi, più dolce e nella quale l'uvetta abbonda.. Per questo motivo io mi sono sempre guardata dal presentarlo con il nome di castagnaccio tout court. In un lontano passato, infatti, un "purista" aveva decisamente criticato la ricetta offertagli. Non avendo argomenti, avevamo sempre riservato il "nostro castagnaccio" allo stretto consumo familiare, consapevolmente eretico.
RispondiEliminaOra questo castagnaccio di Saturnia mi dice che, forse, nei meandri del DNA di mia madre si nasconde, a sua insaputa, una versione che magari ha incontrato. Forse non avrà avuto il cioccolato, chissà...E', comunque, sicuro che a leggere la tua ricetta mi è venuta voglia di provare il Castagnaccio di Saturnia ed alla prima farina nuova di castagne che prossimamente incontrerò, trionferà sulla nostra tavola con tutta la sua dignità...aghi di rosmarino, a parte...Ma potrei polverizzarli! ;-)
Ahahahah...eresia! Chissà come reagirebbe il tuo critico di fronte al mio? Super eretico. Però io non mi sono inventata nulla: la ricetta è su un libro e lo chiama di Saturnia. Quindi io sono salva. Lo sai cosa faccio io? Il rosmarino lo metto e poi al momento di mangiarlo lo spulcio con pazienza...Bacione.
EliminaAncora non ho riassaggiato il classico, dopo la conversione e tu proponi varianti? però questa versione con il cioccolato e tutta quella bella robina sopra che appaga gli occhi ...mi farei coraggio giuro. Lo tengo da parte . Un abbraccione Patty.
RispondiEliminaUna variante territoriale. Sono certa che ti farà piano piano apprezzare anche la tradizionale.
EliminaUn bacio grande carissima.
Gioia mia.
RispondiEliminaIo amo il castagnaccio da morire.
Adoro il suo gusto intenso, la sua semplicità ed il suo accontentare tutti con poco.
Ma tu lo hai reso qualcosa di straordinario.
Lo dico sempre che hai le mani magiche.
Baci!
Grazie mille Babe. Sei sempre troppo gentile. Te ne mando un po' va!
Eliminabacioni
Belli i dolci brutti ma buoni, in una dilagare inarrestabile ormai di cake design e arti figurative applicate alla pasta di zucchero stucchevole e immangiabile, sono partita per la crociata del brutto ma buono, il gusto prima di tutto. La qualità ancora prima. Devo fare pace però con la farina di castagna, ma la tua ricetta è un ottimo punto di partenza per una riflessione e un giù le armi! Però la foto grande che prende il dolce per intero ai miei occhi è bellissima! un abbraccio cara Pat. A presto Mony***
RispondiEliminaTu con me sfondi una porta aperta. Il cake design mi ha causato una sorta di intolleranza. Io, che sono una golosa cronica, di fronte ad una torta di questo genere, mi trovo nella più totale frigidità. Allora via a robe di micidiale semplicità, la ricerca del rustico, del semplice ma buono. Ti quoto in pieno. Credo che potrebbe essere un magnifico spunto per una discussione. La pasticceria è un'altra cosa.
EliminaTi abbraccio mia cara.
Stamani mi son presa un'oretta per navigare con calma tra i blog delle mie amiche, finalmente! Mia cara, tu sarai anche spaesata, ma mi sembra che ti sia venuto benissimo questo castagnaccio! Questa versione non la conoscevo e me la son segnata, peccato che in questi anni l'insetto infestante stia facendo ammalare tutti i castagni della nostra zona!
RispondiEliminaUn abbraccio, Simo
questo castagnaccio sembra un quadro tanto è bello!!
RispondiEliminacome vorrei assaggiarlo!!!
stupidamente non ho mai mangiato alcune cose perchè superficialmente non mi piacevano mentre da qualche anno sto imparando a conoscere ogni sapore e questo mi manca. Mi rifarò quando sfornerò il tuo :D
Per il resto anche io non so cosa preparare per questo MTC!! aiutoooooo
un bacione
Voglio vedere la tua creazione. Al più presto. Un abbraccio
EliminaBrutto? mi stavo mangiando lo schermo!!!
RispondiEliminaAll'aspetto ricorda un po' i mendiants, quei dischi di cioccolato con tutto quanto c'è di secco sopra. :-)
EliminaTipo le Florentines? Conosco l'oggetto! Un bel bacione.
EliminaSembra una tavolozza di un artista, altrochè! Bellissimo agli occhi, immaginiamo il sapore!
RispondiEliminabaci cara
ficoeuva
E' vero...anche a me ha fatto quell'effetto...Una bella collezione di colori autunnali!
EliminaBaci grandi.
Caspita, io adoro il castagnaccio! Non esagero ma non potrei vivere senza. Ogni anno, quando si trova la farina di castagne nuova, l'acquisto sempre con tanto entusiasmo proprio per questo dolce:) Questa cosa ti farà sorridere, però e così... il tuo è un vero capolavoro, l'hai decorato benissimo!! Ti rubo l'idea del vin santo, non l'ho mai aggiunto. Un abbraccio
RispondiEliminaIl Vin Santo è un po' un leit motiv quando si parla di uvetta in Toscana. Lo trovi nella pinolata ma anche nel Pan Co Santi. Insomma, hai capito, siamo dei ciucconi! Un bacione grande a te.
Eliminaquesto castagnaccio è un cantico alla perfezione, doveroso sarebbe spedirne un boccone e noi tutte, qui intente a sbavare in solitudine...
RispondiEliminaAhahahahaah....la sbavatrice solitaria: guarda che mi ci sento tanto anche io quando leggo i vostri blog! Bacione grande!
EliminaSembra gustoso e morbido, ottimo per soddisfare ogni palato, anche il più esigente. E' assolutamente da provare.....
RispondiEliminaE' morbido. Non amo il castagnaccio rinseccolito. La troppa cottura toglie anche il sapore. Qui di sapore ce n'è a bizzeffe! Bacione.
Eliminami piace la tua versione!!! l'aggiunta del cioccolato ci sta proprio bene!!:)
RispondiEliminaE' la sua morte! Ma anche la scorza d'arancia gli dà un bell'aiuto!
EliminaNon sono un'amante del castagnaccio. Non so, forse perchè non è un dolce a cui sono stata abituata, visto che dalle mie parti non si fa così spesso. Il tuo però, mi mette voglia di assaggiarlo... è allegro, altro che brutto! :-)
RispondiEliminaNon ti resta altro che provarlo. Un bacio grande.
Eliminapur non amandolo come dolce (non amo le castagne nei dolci) ha un bell'aspetto!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaGrazie Silvia! Un bacione
Eliminaoh che meraviglia con codesto cioccolatino a pezzettoni!!! ma lo sai che io col castagnaccio ci faccio il panino? ;)
RispondiEliminaIn effetti, io con la cecina mi ci faccio il panino. Il concetto è simile e rimanda ad una sola conclusione: siamo due senza rimedio! Baci grandi peste!
EliminaCiao Francesco, benvenuto. Mi fa molto piacere ricevere il tuo messaggio. Passo presto a trovarti! Un abbraccio.
RispondiEliminaDirò una cosa che non ti ha detto nessuno: è una ricetta gluten free (totalmente) e sarebbe andata benissimo per il nostro 100% Gluten Free (Fri)Day! ;)
RispondiEliminaP.s. Mi prometti che ci farai un pensierino? :*
Stefi, farò tutto il possibile! Ti mando un bacio!
EliminaTre castagnacci fa, ho detto: faccio oouting e confesso che a me questo dolce non piace. Poi ho iniziato a ripensarci e con questo mi son presa la botta definitiva: vado a casa e lo provo. La cosa più bella, però, è che si tratta sempre di proposte antiche. Uno guarda tutte 'ste varianti e dice "ebbè, è la patty, cos'altro ti potevi aspettare..." poi legge il post e dice: ah, no! son gli antenati ;-) e già vi vedo, te e Antonio e Alice, in stile Flinstones :-) e poi penso di nuovo che siete toscani per caso... insomma, sia quel che sia: grande operazione culturale, grande riattualizzazione, grande esecuzione- e grandissima patty, come sempre- e qualche volta di più ;-)
RispondiEliminaBeh il castagnaccio è proprio nostro tipico romagnolo! mamma lo ha fatto anche l'altra sera. bellissima questa versione termale.
RispondiEliminabaci
invece è bellissimo! devo farlo per mia mamma che ama il castagnaccio, così ricco e profumato nella tua versione piacerà anche a me :-)
RispondiEliminaNei tuoi post e nelle tue ricette leggo e vedo semplicemente perfezione ed eleganza.
RispondiEliminaPoi un giorno mi spiegherai come fai ad abbinare perfettamente anche la musica ai post!!
Patty di adoro!!!!!