mercoledì 2 maggio 2018

Torta crumble con crema di ricotta al cioccolato ed amaretto.

If I was - Midge Ure
E' la stagione dei pascoli erbosi e fioriti e di conseguenza della migliore ricotta che possiate trovare.
La mia preferita resta sempre quella di pecora, anche se dopo aver assaggiato quella di Bufala sono molto combattuta, e se potessi, la metterei davvero ovunque.
Quando sento la parola "ricotta", si visualizza nella mia testa l'immagine di mia nonna Emma che a colazione, apre un cartoccino di carta oleata da cui emerge una candida presenza,  taglia una fetta di pane fresco e ci spalma sopra uno strato alto un dito di ricotta.
Mia nonna era diabetica ma le piaceva mangiare così come amava cucinare per tutti e se non stavamo attenti, era capace di aggiungere di nascosto alla sua fetta, un pizzico di zucchero o di cacao con un movimento lesto e scaltro di bambina.
La ricotta è stata presente anche al battesimo di mia figlia.
Avevo organizzato un bellissimo buffet di campagna in giardino e desideravo che in un piatto, insieme a tante verdure fresche in crudité, ci fosse anche una bella forma di ricotta freschissima.
Me la portò mio padre, dalle campagne della Sabina e tutt'ora posso ricordarne il sapore.
Quindi non resisto quando vado a fare la spesa dai miei "omini", di prenderne almeno mezzo chilo, ancora calda di lavorazione e la mangio così, con una forchettina, direttamente dal suo cestino con il serio dubbio di riuscire a smettere.
La ricotta è un peccato di gola senza sensi di colpa.
Stavolta ho fatto in modo che ne avanzasse un pochino per preparare un dolce che avevo in mente da un po' di tempo.
Volevo fare una sbriciolata, bella croccante e friabile nell'impasto, con il cuore morbido e intrigante.
Ho deciso di usare la ricotta che ho aromatizzato con amaretti e cioccolato.
Quando ho assaggiato il ripieno, ho pensato: Bunet! 
Che meraviglia. Quel leggero tono amaro delle mandorle unito al cacao mi fa letteralmente uscire di testa.
Per il resto non devo dirvi nulla, se non che è facilissima, deliziosa ed essendo piccola, la spaccerete con facilità.
Ingredienti per uno stampo da 18 cm
Per la crema di ricotta
180 g di ricotta di pecora freschissima
100 g di amaretti
50 g di zucchero
40 g di gocce di cioccolato
15 g di cacao amaro
1 uovo piccolo sbattuto.
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia

Per l'impasto crumble 
200 g di farina 00
40 g di mandorle
1 uovo medio
80 g di burro freddo
80 g di zucchero.
  • Accendi il forno a 180°C. Fai tostare le mandorle 5 minuti controllando che non si scuriscano troppo. Toglile, lasciale raffreddare quindi passale al mixer per ottenere una granella sottile, non una farina però. 
  • Prepara la crema: setaccia la ricotta per ottenere una crema liscia. Aggiungi lo zucchero e mescola bene. Frulla gli amaretti nel mixer fino ad ottenere una farina sottile quindi mischiali alla ricotta, aggiungi il cacao setacciato, la vaniglia e le gocce di cioccolato. Per ultimo aggiungi l'uovo sbattuto e mescola fino ad amalgamare perfettamente il tutto. Metti da parte. 
  • Prepara l'impasto: mischia la farina con la granella di mandorle e lo zucchero, aggiungi il burro tagliato a dadini e sabbia il tutto con la punta delle dita fino ad ottenere delle briciole sottili. Per ultimo aggiungi l'uovo sbattuto e con una forchetta mischialo con il composto bricioloso. Prosegui ad impastare usando la punta delle dita e muovendo le mani sollevando il composto con delicatezza in modo che si formino tante briciole di media grandezza. 
  • Dividi l'impasto a metà. 
  • Imburra i bordi e copri con carta da forno la base di una tortiera a cerniera da 18 cm. Versa sul fondo la prima metà del composto e premilo con delicatezza in modo da creare una superficie uniforme ma non schiacciata. Versa la crema di ricotta e con una spatola stendila uniformemente sulla base di frolla. 
  • Adesso il resto delle briciole sulla crema, distribuendole con delicatezza senza schiacciarle e creando una copertura uniforme. Metti in forno per 30/35 minuti, fino a che la superficie non sarà bella dorata.
  • Togli dal forno, fai riposare nello stampo per una decina di minuti, quindi sforma il dolce e completa il raffreddamento su una gratella. 
  • Si conserva fragrante per 3/4 giorni se coperta. Non va tenuta in frigo. 




9 commenti:

  1. Immagino la bontà perché adoro i dolci con la ricotta e poi questa è molto simile alla mia sbriciolina del giorno dopo, solo perché si lascia riposare una notte in frigorifero, ma quel ripieno di ricotta e amaretti è delizioso e la prossima volta aggiungerò come tuo suggerimento un po' di cioccolato
    un abbraccio Manu

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  2. Invitante e molto golosa, complimenti!

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  3. Anche noi amiamo la ricotta fresca, che producono degli allevatori proprio dietro casa e spesso il nostro primo piatto è pasta alla ricotta! Questa torta non mi lascia indifferente, esattamente come il bellissimo testo della song che le hai abbinato :)
    Sonia

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  4. Prima ancora di vedere la torta mi avevi già conquistata con il pezzo di Midge Ure, mitico negli Ultravox e che vidi nel lontano 1984 a Live Aid e che scrisse Do they know it’s Christmas. Poi ho visto quella meraviglia croccante e il mio cuore è definitivamente tuo ��

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    1. Allora, comincio dicendo che pensavo nessuno avesse idea di chi sia Midge Ure ed il fatto che tu lo conosca e abbia addirittura visto un suo concerto, ti pone su un livello superiore e mi fa capore che siamo della tessa folle generazione. Ho sempre amato il mitico Midge, tanto quanto ero innamorata di Bono e di Red e non devo aggiungere altro, vero? Ti stimo fratella.

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    2. Mi sa che la tua generazione venga un pochino dopo la mia comunque probabilmente a livello musicale ci siamo incontrate. Tra l’altro Bono l’ho visto proprio allo stesso concerto dove ho visto gli Ultravox. Non era ancora famosissimo se non tra gli irlandesi ma Live Aid fu la sua consacrazione e un concerto che ricorderò per la vita: Queen, Phil Collins, Sting, David Bowie, Spandau, Paul Young, Style Council, Boomtown rats, Dire Straits, Elton John, Wham, Paul McCartney e tanti altri, una giornata davvero indimenticabile. Niente a che vedere con quello che gira oggi ��

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    3. Avrei pagato chissà cosa per vedere quel concerto. Avevo 18 anni ma non tutta questa libertà. Mi accontentavo di guardare i video su Video Music e sognare di essere a Wembley. Credo che tu abbia vissuto un momento epocale per la musica pop. Te lo invidio moltissimo. Poi mi racconterai vero? Un abbraccio.

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    4. Te lo dicevo che sono più vecchiarella (avevo 22 anni) e comunque abitavo a Londra quindi per me è stato certo più semplice e sì, è stato davvero epocale. La sensazione di fare parte di qualcosa di grande, anche se solo per un giorno. Ti racconterò davanti ad un caffè, anzi, ad una fetta di crumble 😉😘

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