Oggi vi chiedo di tornare indietro con la memoria.
Ricordare la risposta o le risposte che vi è capitato di dare a quella famigerata, detestabile, odiosa domanda che tutti abbiamo avuto modo si sentirci rivolgere da bambini: Cosa farai da Grande?
E non parlo di quando avevate 15/16 anni, quando non sapevamo neanche che cosa avremmo fatto un minuto dopo.
Ma proprio da piccoli piccoli, a 5/6 anni, quando il mondo era un universo di realtà meravigliose e tutto, nella nostra testa e nel nostro cuore era possibile.
E' un esercizio di memoria complicato, ma soprattutto è un tornare alle origini delle nostre propensioni, di quei sogni impossibili che però nascondevano una parte sincera del nostro essere piccole persone in grado di pensare in grande.
E dopo aver ricordato quel sogno, vorrei che mi diceste quando lontani siete adesso da lui, o se invece qualcosa di ciò che fate e siete, gli assomiglia almeno un po'.
Vorrei farvi ritornare bambini per un momento, così concluderei questo gioco lasciandovi la possibilità di confessare senza pudore ciò che invece vorreste fare oggi. E per essere più generosa possibile, potete scegliere tutto, qualsiasi cosa (non mi dite per favore "vorrei un lavoro" o "vorrei vincere quel concorso" o "vorrei essere ricca e bella"). Volate alto con il vostro desiderio più segreto, anche quello a cui non avevate mai pensato ma, toh, eccolo qui.
Comincio io. Da piccola volevo fare la pittrice o la disegnatrice di fumetti o vestiti (a 6 anni non sapevo neanche cosa fosse una stilista). Questo desiderio è durato sino ai 15/16 anni.
Oggi sono un agente di viaggi che cucina. Probabilmente disegno con la fantasia.
Se potessi avere una seconda vita, sarei un'artista di musical. Una roba alla Corus Line, ballare e cantare su un palcoscenico con un grande cast. Non necessariamente la stella, ma una del gruppo.
Adesso tocca a voi!
Continua la collaborazione con l'azienda Iasa di Cetara, di cui vi ho parlato in questo post.
Oggi ho voluto valorizzare le meravigliose acciughe sotto sale e la salsa piccante all'interno di una salsa di peperoni molto golosa.
Il peperone è, insieme alla melanzana, un inno all'estate.
Io l'ho scoperto da poco nel senso che mi è sempre stato un po' indigesto ma privandolo della buccia, diventa tutto più semplice. Arrostendolo in forno, non solo si facilita l'operazione di "sbucciatura", ma si conferisce un aroma di leggera affumicatura che meravigliosamente si sposa con il gusto delle orecchiette di grano arso. Il grano arso ha un sapore tostato molto particolare ma di grande suggestione e se riuscite a trovarle in commercio, vi consiglio di provare.
La presenza della burrata, dolce ed avvolgente, ben si sposa con il carattere deciso del peperone e della salsa piccante che conferisce una spinta sensoriale molto interessante.
Le acciughe invece, sono l'elemento di sapidità che lega tutti gli elementi in un connubio armonico.
Ho pensato a questa ricetta come un inno alla cucina Pugliese, una delle mie preferite di sempre con la speranza di poter tornare in quella terra nelle prossime vacanze.
Ingredienti per 4 persone
360 g di orecchiette di grano arso
2 peperoni
50 g di alici sotto sale Iasa
2 cucchiaini di salsa piccante Iasa
50 ml di olio extravergine
200 g di burrata
Basilico
sale e pepe qb
- Arrostire i peperoni in forno a 220° per 30/40 minuti su tutti i lati. Quando saranno bruciacchiati sulla pelle, toglierli e metterli in un sacchetto di plastica per 10/15 minuti. La pelle verrà via velocemente e ricaverete dei filetti per la salsa. Tenere da parte.
- Mettete a cuocere le orecchiette secondo le indicazioni sulla confezione, in abbondante acqua bollente salata.
- Nel frattempo preparate la salsa: mettete i filetti di peperone in un bicchiere per mixer a immersione con 50 g del cuore di burrata, 1 cucchiaio di salsa piccante, l'olio extravergine, una manciata di basilico e frullate. Se la salsa dovessere essere troppo densa, aggiungete piccoli cucchiai di acqua di cottura per dare fluidità.
- Scolate la pasta e mettetela in una ciotola. Aggiungete la salsa e mescolate bene. Impiattate e rifinite con i filetti di acciuga che avrete deliscato e desalato, e una cucchiaiata di burrata sulla pasta. Rifinite con ottimo extravergine e foglioline di basilico. Servite immediatamente.
Io non mi ricordo cosa sognavo a 5-6 anni, è grave? So cosa sogno ora però, queste orecchiette spettacolari. Mi figuro mentalmente il gusto, dev'essere esplosivo!!! Fantastica Patty. Baci
RispondiEliminaNeanch'io ricordo cosa sognavo di diventare a quell'età Patrizia... probabilmente la parrucchiera o l'astronauta... perché ero molto decisa!🤣🤣 Scherzi a parte, ricordo di aver sempre avuto una propensione a fare la "maestrina" ed è una propensione che mi è rimasta nel tempo. Adoro lavorare con i bambini! Adoro anche questo piatto meraviglioso, che mi sta tentando in maniera sfacciata!
RispondiEliminaBacio grande,
Mary
Da ragazzina sognavo di essere come Jo March,autonoma e indipendente e volevo fare la scrittrice come lei, ma anche la pittrice o la scenografa e, già da piccola na, amavo cucinare. Di fatto faccio la maestra di scuola primaria, insegnando ai miei piccoli l'amore per la lettura, la scrittura e l'arte. Familiari ed amici godono della mia passione culinaria.
RispondiEliminaP.S. questa ricetta è di una libidine unica...e te lo dice una pugliese doc😉🔝😍