Ogni estate ho la fortuna di andare ad ascoltare almeno una rappresentazione della vasta produzione Pucciniana a Torre del Lago e grazie a lei, che mi racconta le magagne, le curiosità e i pettegolezzi che ruotano intorno alla messa in scena, mi godo come non mai lo spettacolo. Quest'anno in particolare, è stata rappresentata una nuova edizione della Madama Butterfly, con la presenza di costumi originali giapponesi e solisti provenienti dal Sol Levante, in una scenografia incantata fatta di cieli azzurri e fiori di ciliegio. Ho rubato una piccola foto di lei, che trovo bellissima, in un momento di relax dietro le quinte.
Madama Butterfly è un'opera che molte di voi conosceranno, in particolare per la triste fine che fa la protagonista. In verità, tra le molte figure femminili della produzione Pucciniana, questa giapponesina è quella che forse amo meno proprio per il drammatico destino a cui si piega: quello di togliersi la vita per il disonore di essere stata abbandonata dall'uomo che ha amato e ritrovarsi sola e ragazza madre. Non è una cosa totalmente anacronistica? Ogni volta mi aspetto che cambi il finale, invece questa povera crista sarà costretta a fare harakiri per l'eternità.