martedì 3 dicembre 2024

Corona Festiva al Salmone: regali di Natale cercasi!

Quest'anno ho rubato un'idea per i regali di Natale. 
L'ho rubata in rete, ad una casa editrice che vende Box coccole con dentro libri, un pacco di biscotti e una tazza.
Sono stata tentata di cliccare sul loro shop e cominciare a comprare qualche box poi, improvvisamente mi sono chiesta: Perchè? 
In quel momento ho deciso che avrei fatto molto meglio dei loro € 49,90 creando le mie box personalizzate. 
Mi sono messa al lavoro ed ho composto ben 9 box con libri bellissimi pensati per le persone a cui andranno e li ho accompagnati da una mini esperienza SPA per i destinatari. 
All'interno della scatola ho messo il libro, un pacco di biscotti fatti da me (i preferiti del destinatario), una selezione di tisane con tazza personalizzata (tazze bellissime che ho comprato in rete, in vetro temperato con decori significativi per il destinatario, maschere per viso e mani per le donne,  mani e piedi per gli uomini, piccoli massaggiatori per testa e barbe per gli uomini e creme per il corpo per le donne, adorabili fasce per capelli da Spa e confezioni di incenso personalizzato con il suo piattino. In tutto non ho superato i 40 euro a box. 
La box conterrà una letterina intitolata "Un'ora tutta per me", un invito a trovare il tempo per se stessi facendo una cosa bella, leggere e coccolarsi sperando che diventi una routine. 
Non so se i destinatari apprezzeranno il pensiero: io lo farei. 
Soprattutto perché quando si fa un regalo pensato espressamente per una persona, ha un valore molto diverso. 
Qual'è il vostro rapporto con i regali di Natale? Il mio non è mai bellissimo, ma quest'anno ho cambiato prospettiva e mi sono molto divertita. 
Raccontatemi cosa vi inventerete. 
Per questo dicembre ho in previsione 3 ricette semplici che pubblicherò in queste settimane. 
Diciamo che sono delle non ricette ma nessuno di noi, credo, ha voglia di passare giornate intere a cucinare senza lasciare del tempo per se' stessi, vedi il tema precedente. 
Più relax, mano cucina sarà il motto del mio Natale. 
Però ai biscotti non rinuncio :D 

Ingredienti per 4 persone 

400 g di ceci in vetro 

30 g di spinacini novelli + extraper decorare

1 cucchiaio di burro d’arachidi 

150 ml di olio extravergine 

50 ml di acqua faba 

Il succo di mezzo limone 

1 pizzico di cumino 

Sale - pepe nero 

200 g di salmone affumicato 

4 bocconcini di mozzarella di bufala 

1 carota novella affettata sottilmente 

6 pomodorini Pachino tagliati a metà 

1 piccolo finocchio affettato sottilmente 

Cetriolini piccoli sottaceto 

Una manciata di nocciole tostate e tritate grossolanamente 

Un paio di rametti di aneto 

Olio extravergine 

Aceto Balsamico 

  • Preparate un hummus di ceci e spinacini. Versate i ceci in un bicchiere per mixer a immersione. Aggiungete l’olio, l’acqua faba, gli spinaci, il burro d’arachidi ed il cumino. Cominciate a frullare riducendo i ceci in una purea non troppo liquida. Aggiungete il limone, il sale ed assaggiate. In caso il composto fosse troppo denso, aggiungete poca acqua faba a filo. Dovrete ottenere una purea vellutata ma ancora sostenuta. 
  • Distribuite l’hummus sul piatto di portata creando una corona. Potrete utilizzare un coppapasta da mettere al centro per creare un cerchio uniforme. 
  • Cominciate a decorare la corona con le verdure disponendole in maniera armoniosa, i mezzi bocconcini di mozzarella, i pomodorini, le foglioline di spinaci, i finocchi sottili sottili, le carotine, il salmone arrotolato in piccole rose, i cetriolini. Condite con l’olio extravergine e l’aceto balsamico e rifinite con foglioline di aneto. 
  • Accompagnate con fettine di limone, crackers e grissini o pan brioche tostato. Consumate subito. Si può conservare in frigo in una scatola ermetica per 24 ore. 


martedì 12 novembre 2024

Zuppa di ceci e tagliolini all'olio nuovo: di minimi storici e turbamenti

In tanti anni di blog, questo è quello in cui ho postato di meno. 
Nella media, potrei dire che non sono riuscita a condividere neanche una ricetta al mese. 
Credo di essere vittima di una saturazione da cibo: visto, ascoltato, sprecato
decantato, offeso... 
Ogni volta che vedo una trasmissione sul cibo in televisione, ho un mancamento con relativo attacco di nausea. 
Con questo non voglio dire che questa mia passione si sia estinta, al contrario. 
Se possibile è ancora più forte ma cerco di viverla in maniera privata. 
Amo mangiare e amo cucinare. 
Non saprei dire in quale ordine, ma sono stanca di correre dietro alle tendenze, all'apparire, ai numeri e alla giostra che gira intorno a questo ambiente. 
Ho bisogno di un ritorno ad una condivisione più intima, meno gridata e soprattutto più diretta. 
Un confronto fra amiche ed un foglio di carta scritto a mano. 
So che è un sentire vecchio stravecchio ma tutta questa sovraesposizione, tutto questo cibo esibito in maniera spesso eccessiva e sgradevole (specialmente sui social), mi ha stancata. 
Succede, lo so. 
E' come quando eravamo bambini e ci abboffavamo sulle piante di fichi fino a scoppiare e poi ci veniva la nausea per mesi.  
Adesso sono un po' più grande e le abboffate non mi piacciono più. 

In tema di semplicità, una zuppa di ceci che faccio spessissimo perché è veloce e davvero buonissima. Se non avete voglia di utilizzare ceci secchi, potrete sicuramente scegliere ceci in barattolo (io preferisco quelle in vetro) e insaporirli bene con gli odori che preferite. 

Comunque io amo il tagliolino in brodo. 


Sulla mia pagina Instagram troverete pure un piccolo video sulla preparazione della zuppa, ma non credo che avrete bisogno di ulteriori spiegazioni. 


Ingredienti per 4 persone 


250 g di tagliolini all’uovo secchi 

2 confezioni di ceci da 400 g ciascuna

1 litro 1/2 di brodo di carni miste o vegetale 

100 g di spinacini novelli ben lavati 

1 spicchio d’aglio

Un rametto di rosmarino e di salvia 

Olio extravergine qb 

1 cucchiaio di concentrato di pomodoro 

Sale e pepe nero macinato fresco qb

Peperoncino a piacere 

Olio Extravergine Chianti Classico Dop qb

  • Potrete preparare i ceci in casa mettendoli in ammollo con un pizzico di sale la sera prima e  cuocendoli con 2 foglie di alloro il giorno dopo, oppure comprare dei ceci in vetro ed utilizzarli al momento. 
  • In una ampia casseruola versate 3 o 4 cucchiai di olio extravergine ed aggiungete un trito di salvia e rosmarino ed 1 spicchio di aglio. Fate scaldare l’olio e gli odori facendo attenzione a non bruciarli, quindi versate i ceci scolati e mescolate bene per fare insaporire. Fate cuocere a fiamma media per c.ca 5 minuti quindi aggiungete il concentrato di pomodoro e mescolate cuocendo un altro minuto. 
  • Aggiungete il brodo ben caldo e continuate a cuocere altri 7/8 minuti. Aggiungete acqua calda se necessario ed abbassate la fiamma. 
  • Prelevate 1 terzo dei ceci, lo spicchio d’aglio e uno o due mestoli di brodo e versate tutto nel bicchiere di un mixer a immersione. Frullate bene il tutto e riversatelo nella casseruola. 
  • Portate ad ebollizione il brodo, aggiustate di sale quindi prendete i nidi di tagliolini e frantumateli con le mani direttamente nella pentola. Mescolate bene. Fate cuocere due o tre minuti. 
  • Per finire, aggiungete gli spinacini che si cuoceranno con il calore della zuppa in meno di 1 minuto. 
  • Servite ben calda con un giro abbondante olio nuovo. 





mercoledì 18 settembre 2024

Pound Cake alla vaniglia con prugne speziate al mosto cotto

E' ufficiale: ho riacceso il forno e non ho nessuna intenzione di spegnerlo da qui a breve.
Questa arietta friccicarella fa venire voglia di brioche, crostate e festival di focacce e non sono certo io quella che si negherà questo piacere. 
Sono rientrata da una fiera sulla riviera Adriatica, la Italian Bike Festival, che si svolge completamente all'aperto, nel weekend più disastroso di questa estate, meteorologicamente parlando. 
Ho preso tanto di quel freddo che da quando ho rimesso piede in casa, vado in giro vestita come un Teletubbies per cercare di riprendere la circolazione alle estremità.
Insomma, dopo mesi di lamentazione sull'inferno estivo, eccoti l'autunno arrivare prima del tempo, imperiosamente, come un calcio nel sedere. 
La reazione allo shock è stata un desiderio sfrenato di fare una torta ed ecco qua una pound cake al burro e vaniglia da servire con prugne di stagione, speziate al mosto cotto. 
Ho deciso che me lo meritavo, et voilà!
Con questa base di dolce, potrete fare le versioni che più vi piacciono, aromatizzandola con agrumi (in quel caso sostituite il late con la stessa quantità di succo di arancio o limone e la loro scorza). 
Il segreto per un pound cake perfetto, è avere tutti gli ingredienti alla stessa temperatura. In questo modo l'impasto non si "straccerà" e la texture del dolce sarà densa, uniforme e soffice. 

Ingredienti per uno stampo classico da plum cake da 1 litro. 

250 g di zucchero 
250 g di burro morbido 
4 uova medie a temperatura ambiente 
150 g di farina 00
150 g di fecola di patate
i semi di una bacca di vaniglia
100 ml di latte intero a temperatura ambiente
1 cucchiaino e mezzo di lievito 
  • Setacciate le farine con il lievito
  • Accendete il forno a 180° 
  • Montate il burro con lo zucchero e i semi di vaniglia nella ciotola della planetaria fino ad ottenere un composto soffice e gonfio. 
  • Aggiungete un uovo alla volta e continuate a montare. Non aggiungete il successivo sino a che il primo non sia perfettamente incorporato. 
  • Unire la farina ed il latte in 3 tempi, cominciando con la farina e terminando con questa, incorporando il tutto con una spatola. 
  • Versare il composto in uno stampo imburrato e foderato di carta forno. Cuocere in forno per c.ca 50 minuti/1 ora. Fate la prova stecchino che dovrà uscire pulito anche se leggermente umido. Non fatela asciugare troppo. 
  • Fatela raffreddare su una griglia per 10 minuti quindi aiutandovi con la carta da forno, toglietela e completate il raffreddamento. 
  • Perfetta con il te, si conserva morbida a lungo se tenuta coperta con una pellicola o sotto una campana

Per le prugne al mosto cotto
4 prugne rosse o gialle a vostra preferenza 
500 ml di acqua 
50 g di zucchero di canna 
100 ml di mosto cotto (di vino o di fichi)
1 stecca di cannella 
la scorza di un limone 
la bacca di vaniglia da cui sono stati prelevati i semi. 
  • In una piccola casseruola, mettete l'acqua, il mosto, la scorza di limone e le spezie, lo zucchero e portate a ebollizione. Mettete le prugne lavate nel liquido, riportate a ebollizione e fate sobbollire per 5 o 10 minuti fino a che le prugne non cominceranno a spellarsi. Devono restare sode e non spappolarsi.
  • Togliete dalla bagna e lasciatele raffreddare, eliminando la pelle che si sarà rialzata. 
  • Tagliatele a metà, eliminate il nocciolo e servitele con una cucchiaiata di panna semi montata o yogurt greco addolcito con poco sciroppo d'acero. 


mercoledì 11 settembre 2024

TONNO DEL CHIANTI: un trompe l'oeuil di stagione.

La giornata si è aperta sotto una cortina di nebbia fitta. 
Mi sono alzata alle 4.00. 
Ho accompagnato mia figlia in aeroporto per la sua vacanza di fine estate e sono rientrata a casa alle 7.00. 
Ho fatto una ricca colazione con brioche alla crema ancora calda e doppio Ginseng presi alla panetteria dove vado di solito, ma me li sono portati a casa perché - se mi conoscete bene - odio fare colazione in piedi come i cavalli, specialmente al bar. 
Ho messo su la lavatrice e agguantato il computer per scrivere questo post dopo oltre due mesi di silenzio.
Non è che avessi poco da dire, ma sto cominciando a credere che tra il caldo ed il livello di attenzione delle persone ci sia una forza indirettamente proporzionale che li spinge lontani. 
Così, quando anche la voglia di cucinare scema, il blog va in stand by e ci si rivede a Settembre. 
Quindi, bentornati a voi e a me, se ancora avrete voglia di fermarvi da queste parti.
Le ricette che aspettano di essere pubblicate sono molte ed il tempo poco, ma piano piano ce la faremo. 
Intanto prendete al volo questa, che sa proprio di fine estate, quando si lavora alacremente per conservare cose buone per l'inverno. 
Qui c'è una preparazione ormai classica della nostra regione, in particolare di quel territorio molto amato tra Siena e Firenze, che ha dato il nome al suo prodotto più famoso: il Chianti. 
Non si parla di pesce. 
Questo è un tromple-l'oeuil bello e soprattutto buono! 
Prendete quel geniaccio del Cecchini e i racconti di qualche anziana massaia chiantigiana e il piatto è servito. 
Tenera carne di maiale che viene conservata sott'olio attraverso un procedimento che è molto vicino a quello per la conservazione del tonno, ma anche al suo aspetto finale.
Il sapore è fantastico, profumi intensi di erbe e spezie, la delicatezza di un ottimo extravergine e la semplicità del tutto. 
Potrete servire questa bontà accompagnandola con verdure fresche o una giardiniera di verdure della Pasticceria Bonci, per la quale ho realizzato questa ricetta.  
In effetti il tonno del Chianti viene esaltato da queste verdure piccanti e agrodolci assolutamente deliziose. 

Andiamo alla ricetta. 

1 kg di lonza di maiale
1 kg di sale grosso
2 l di vino bianco secco
500 ml di acqua
10 foglie d'alloro
6 bacche di ginepro
2-3 cucchiaini di pepe in grani
8 rametti di rosmarino e un mazzetto di salvia 
2 l di olio extra vergine di oliva Chianti Dop 
alcuni spicchi d'aglio 
  • Distendere la carne sul tagliere. Se è stata conservata in frigo, riportarla a temperatura ambiente prima di lavorarla. 
  • Eliminare dalla carne tutte le parti grasse
  • Tagliarla a fette di circa 4-6 cm di spessore. In una pirofila stendere un piccolo strato di sale grosso, sistemare i pezzi di carne e ricoprire tutto con il sale aggiungendo qualche foglia di salvia e rosmarino. Proteggere la pirofila con la pellicola e lasciare in frigo per circa 24 ore.
  • Trascorso il tempo necessario, lavare accuratamente la carne in acqua corrente fredda. Intanto far bollire il vino con 500 g di acqua, 4 foglie d'alloro un cucchiaino di grani di pepe e le bacche di ginepro. Unire la carne, fare riprendere il bollore e continuare la cottura sobbollendo a fiamma dolce e pentola coperta per 5 ore.
  • A cottura ultimata, lasciar raffreddare la carne all'interno del liquido di cottura anche tutta la notte. 
  • Una volta fredda, sfilacciatela con le mani nella dimensione che preferite in modo che ricordi i filetti di tonno. 
  • Riempire i vasetti  sterilizzati alternando la carne con foglie d'alloro, rametti di rosmarino e foglie di salvia, aglio a fette spesse e grani di pepe nero. Potrete usare dei vasetti da 250 o 500 ml (consiglio quelli più grandi). 
  • Ricoprite il tutto con olio extra vergine di oliva Chianti Dop, assicurandosi che la carne sia perfettamente coperta. Prima di chiudere i vasetti con il tappo ermetico, lasciate qualche minuto in modo che l’olio entri in ogni angolo e non ci siano bolle. In caso battete con delicatezza il vaso su un canovaccio appoggiato sul tavolo, quindi richiudete e riponete in frigorifero. Si può conservare fino a 2/3 mesi. 

Note

  • Le fette dovranno essere spesse perché il sale tende a seccarle privandole dei succhi quindi si rischia che la carne resti dura anche dopo cottura. 
  • Servite il Tonno con la giardiniera piccante Bonci e le cipolline borratane all’agro di mele. 



mercoledì 3 luglio 2024

Festival di bruschette: metti la fantasia in tavola

Summer time - E. Fitzgerald 

Quanti di voi hanno ufficialmente smesso di accendere il forno?
Io c'ero quasi riuscita se non che questo tempo sta ancora facendo il bello e il cattivo a piacer suo e in qualche giornata, come quella di oggi, potrei anche pensare di fare una torta. 
Ieri ad esempio, ho trascorso la mattinata a preparare la confettura di albicocche che non facevo da un po' - negli ultimi due anni albicocche decenti non pervenute - complice il marito che mi fa da corriere durante i suoi continui viaggi di lavoro. 
"Domani sono in Basilicata"
"Ok comprami le albicocche" - "Ma la stagione sarà pur passata" - "Non importa, tu prova e vedrai"
Ed in effetti avevo ragione io. 
A lui è bastato chiedere ai suoi conoscenti e dopo neanche mezz'ora aveva una bella cassettina di 6 kg di albicocche dalle belle guance rosse, che sono già finite in barattolo senza versare neanche un goccio di sudore. 
Questo per dire che il solleone non è ancora arrivato per la gioia dei non amanti del caldo. 
Mentre io, stranamente, per la prima volta in vita mia, cerco il sole come una piantina che sta appassendo. 
Certamente ho già parlato della monotonia dei miei pasti estivi, specialmente a pranzo, quando da sola faccio di tutto tranne avvicinarmi ai fornelli. La lista gira sempre su quei due o tre preferiti, quando non vince il cocomero su tutti. Però ancora non ho trovato un cocomero come si deve quindi ripiego nell'ordine su: panzanella, frisella pomodoro e tonno, insalata greca, cous cous di verdure. A rotazione sempre la solita solfa.
Cucino solo la sera, quando rientra la truppa ma non mi distanzio mai dai miei leit motiv, tranne per l'aggiunta di melanzane e zucchine, al funghetto le prime e trifolate le seconde; ratatouille di verdure al forno; pappa al pomodoro tiepida con qualche variante eretica con gli stracci di bufala o burratine; spaghettata al tonno e limone (non inorridite - è un piatto da Re se la fate come si deve, usando dei sontuosi filetti di ventresca ed una signora colatura di alici. Provate e poi mi dite). 

Da questa pigrizia stagionale, visto che questo è il periodo del pomodoro strascinato sul pane, perché non trovare qualche ispirazione per delle bruschette creative ma golosissime? 
Vi lascio delle "non ricette" che potrete personalizzare come vorrete. 
Oppure lasciare così, che sono davvero strepitose. Naturalmente usate il pane che preferite. 

BRUSCHETTA ALLA GRECA - per 4 persone


Un filone di Toscano 

500 g di pomodori a grappolo maturi tagliati a fettine 

200 g di feta sbriciolata 

1 cetriolo a fettine sottili 

1 barattolo di olive di Kalamata 

Un paio di rametti di origano secco 

1 cipolla di Tropea a fettine sottili 

Olio extravergine qb

Sale 

  • Tostate il pane sulla griglia. 
  • Tagliate i pomodori a fettine, sistemateli sulla fetta. Alternateli con le fettine di cetriolo. 
  • Aggiungete le olive, la feta sbriciolata e la cipolla. Condite con generoso olio extravergine, sale e tanto origano profumato. 


BRUSCHETTA ALLA NORMA - per 4 persone 


Un filone di pane di segale e cereali 

500 g di pomodorini confit 

200 g di ricotta secca salata 

2 melanzane lunge 

Un ciuffo di basilico 

Olio extravergine qb

Sale 

  • La sera prima preparate i pomodorini confit. Tagliate a metà i pomodori ciliegino e sistemateli su una teglia con il taglio rivolo in alto. Conditeli con olio, sale, origano e cospargeteli con un pizzico di zucchero semolato. Tagliate a metà due spicchi d’aglio in camicia e metteteli tra i pomodorini. Cuoceteli in forno a 150° per 1h30/2 ore fino a che non si saranno parzialmente asciugati. Conservateli in un barattolo di vetro sterilizzato coperti con olio extravergine per c.ca 10 giorni .
  • Affettate sottilmente le melanzane e friggetele in una padella di ferro in 2 dita di olio extravergine. Tenete da parte. 
  • Tostate 4 fette di pane in una padella antiaderente con un filo d’olio 
  • Distribuite i pomodorini confit sulle fette, sormontateli con le melanzane fritte e rifinite con scaglie di ricotta salata e foglioline di basilico. 

BRUSCHETTA CON BUFALA, PROSCIUTTO E PESCHE GRIGLIATE 


Un filone di pane di grano duro 

2 pesche non troppo mature tagliate a spicchi 

250 g di Mozzarella di Bufala 

120 g di Prosciutto di Parma 

Qualche rametto di santoreggia 

Olio extravergine qb

Sale - pepe qb 

  • Grigliate le fettine di pesca su i due lati e tenete da parte 
  • Tostate il pane sulla griglia. 
  • Stracciate la bufala e sistematela sulle fette. Sormontatela con rose di prosciutto e due fettine di pesca grigliata. 
  • Condite con una pizzico di sale, una macinata di pepe fresco e un filo di extravergine. Rifinite con fogliolina di santoreggia. 





lunedì 27 maggio 2024

La Pavlova Perfetta: i "resistenti" del blogging

Ogni volta che ritorno a scrivere su queste pagine, trovo numerosi regali impacchettati sotto forma di bellissimi messaggi che mi lasciano senza parole per simpatia, delicatezza e inaspettata sorpresa. 
Degli accelleratori di autostima o come avrebbe detto il mio prof di economia, dei moltiplicatori keinesiani di buonumore e di emozione. 
I blog sono orami i dinosauri dell'etere, destinati all'estinzione. 
Lo sappiamo bene noi che ci ostiniamo a tenere aperto questo spazio per chi ha voglia di fermarsi un attimo. 
Tre le migliaia di anime iperconnesse che gravitano tra gli infiniti binari dei social, ci sono degli esseri gentili che ancora trovano conforto nella lettura e che, affezionati, si fermano ad ascoltare questa voce pur nel poco o niente di detto. 
Parlo di voi che mi ricordate quanto mi sia sempre piaciuto scrivere qui dentro, storie personali e pettegolezzi di nessun conto. 
Che mi fate resistere cercando nel cibo, l'ispirazione per continuare ad esercitare l'emozione scritta e a guardarmi dentro. 
Trovare i vostri messaggi divertenti, affettuosi, curiosi, apparsi dal nulla come per magia,  mi fanno credere che la gentilezza è viva e vegeta e che davvero, nessuno è un'isola. 
 
Ho cercato di pubblicare la ricetta della Pavlova, diventato ormai un mio cavallo di battaglia, ormai da molto tempo. 
Ho provato ricette di molti autori: Michel Roux, Nigella Lawson, Martha Stewart, ma la perfezione la raggiunge soltanto lei, l'australianissima Donna Hay, Mrs Pavlova in persona. 
Provai la sua ricetta 7 o 8 anni fa, dopo una puntata di Masterchef Australia, e da allora non l'ho più mollata (mai lo farò). 
Parlando con delle care amiche, ci siamo confrontate sull'idea di meringa perfetta, ma per la Pavlova, andrebbe fatto un discorso a parte. 
E' un elemento diverso, etereo, una torta e come tale va considerata. 
La sua levità, che la fa assomigliare all'idea che abbiamo di nuvola, è fondamentale. 
Un guscio esterno sottile e croccante che protegge un ripieno spugnoso e leggero - badate bene non appiccicoso o gommoso come certe meringhe cotte male - che all'assaggio si fonde in maniera spettacolare con la panna che la ricopre, creando la sublimazione della meringa. 

La Pavlova è considerato il dolce nazionale degli Australiani e Neo Zelandesi. 

La storia della sua creazione, come per molti piatti iconici del mondo culinario, viaggia tra il mito e la realtà. 

Le sue origini risalgono alla fine degli anni 20 del secolo scorso, quando Anna Pavlova, celebre ballerina russa dell’epoca, era in tournée nel Nuovo Mondo. 

Durante il suo soggiorno in un Hotel di Perth, il pasticciere Berth Sachse la notò non solo per la sua bellezza e grazia, ma anche per il suo grande amore per i dolciumi. 

Affascinato da questa donna minuta e probabilmente anche innamorato della sua personalità d’artista, la vezzeggiava con creazioni di pasticceria sempre più deliziose. 

Soltanto qualche anno dopo, nel 1930, quando venne a conoscenza della sua morte prematura, ne fu così tristemente addolorato che creò un dolce che, secondo l’autore, richiudeva in sé, la bellezza, grazia e levità di quella ballerina così minuta e dolce da lui conosciuta e probabilmente amata. 

La Pavlova è in tutto e per tutto, una grande meringa, la cui lavorazione attenta e particolare, crea un effetto finale quasi “magico”. All’esterno una crosticina croccante di meringa scioglievole con una forma che ricorda una nuvola, e all’interno, un corpo spugnoso dalla consistenza e densità della panna. 

Al raffreddamento, sulla cima della torta, si formerà un piccolo cratere in cui verrà versata della panna fresca non dolcificata, che avvolgerà frutta fresca, possibilmente acidula, in questo caso frutti tropicali come mango e Passion fruit accompagnati da dolcissime fragole di stagione. 

Uno dei dolci più buoni che potrete mai assaggiare, ve lo posso garantire

Ingredienti per 6/8 persone 

225 ml di albumi (circa 6 uova grandi)
330 g (1½ tazze) di zucchero a velo (superfine)
1 cucchiaio di amido di mais (maizena)
1½ cucchiaini di aceto bianco

Per la rifinitura:
375 ml di panna fresca 
1 mango maturo grande 
3 o 4 frutti della passione 
250 g di fragole 
zucchero velo a piacere 
  • Metti gli albumi nella ciotola di un mixer elettrico e monta a velocità alta fino a ottenere picchi morbidi.
  • Aggiungi lo zucchero, un cucchiaio alla volta, montando fino a quando ogni aggiunta è dissolta prima di aggiungere altro. Il montaggio è la fase più delicata. Non avere fretta di arrivare in fondo alla ciotola dello zucchero. 
  • Una volta aggiunto tutto lo zucchero, raschia i lati della ciotola con la spatola per eliminare eventuali cristalli e monta per altri 10–15 minuti o fino a quando il composto è denso e lucido.
  • Setaccia l'amido sul composto e versa l'aceto lungo i bordi. Monta per 30 secondi o fino a quando è ben amalgamato. Dovrai ottenere una meringa gonfia, sostenuta e bella lucida
  • Preriscalda il forno a 150°C. Con una matita, disegna un cerchio di 20 cm su un foglio di carta da forno antiaderente. Metti la carta da forno, con il lato della matita verso il basso, su una teglia leggermente unta o fissa il foglio con delle piccolo gocce di meringa.
  • Distribuisci il composto di meringa nel cerchio e aiutati con una spatola per dare una forma bombata e rotonda con la cima leggermente schiacciata.  In ogni caso, la forma del dolce sta alla tua fantasia. 
  • Riduci la temperatura del forno a 120°C, inserisci la teglia su una griglia al centro e cuoci per 1h30.  Lascia raffreddare completamente nel forno chiuso. Prima di spegnare il forno, fai una prova tattile. Tocca con delicatezza l'esterno della meringa che dovrà essere asciutto e teso. Se è appiccicoso o ancora morbido, continua la cottura per altri 10 minuti o più se necessario. Ogni forno è diverso.
  • Quando riaprirete il forno al mattino, non abbiate paura se la Pavlova presenterà delle crepe e la cima sarà leggermente collassata. E' normale ed è parte della sua bellezza. Con la decorazione finale, sarà bellissima. 
  • Al momento di servire, metti la Pavlova su un'alzata per dolci o su un piatto e guarnisci con la panna montata, i lamponi, il frutto della passione e le fragole al naturale o al limone. 
NOTE: la Pavlova è un dolce delicato e fragile e vuole essere preparato e consumato al momento. Se abbiamo la possibilità di tenerlo in forno tutta la notte a raffreddare, dovremo evitare come la peste che prenda umidità. Quindi, una volta tolto dal forno, tenetelo sotto una campana lontano da aria e vapore, fino a quando non la servirete. Una Pavlova ben fatta, si affetta con facilità e mantiene stabilità della fetta, ma non ho potuto fare una foto dell'interno perché questa torta era destinata alla festa della Mamma, ed è stata tagliata di fronte a lei.