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lunedì 15 novembre 2021

Torta di mele nascoste: vivere dentro un loop.

Virtual Insanity - Jamiroquai 
Il lavoro più fastidioso del cucinare è rassettare. 
A volte vorrei avere una bacchetta magica alla Mary Poppins, schioccare le dita e trovare tutto perfettamente in ordine. 
Soltanto questo potrebbe giustificare un'insana mania o sindrome, chiamatela come volete, di cui soffro dalla notte dei tempi: un minuto dopo aver terminato di pulire la cucina, aver lucidato il piano cottura, sistemato caccavelle e attrezzi nei luoghi più irraggiungibile dei miei pensili, ed essere piena di quella meravigliosa sensazione di libertà, ecco, proprio un minuto dopo, quando una parte del mio cervello lampeggia fulgida con la scritta "divano, libro film", l'altra, quella malvagia, mi fa voltare mentre socchiudo la porta, e mi lancia subdolamente il messaggio: "perché non fare una torta"?
PERCHE'? 
L'ordine e la pulizia mi scatenano immediatamente la voglia di ricominciare, di preparare qualcosa, specialmente dolce. Che sia torta, biscotti o altro, mi sembra che possa fare tutto in un attimo, ma non è così.
Io devo capire se questo sia un riflesso condizionato da qualche trauma infantile, o peggio. Perché ultimamente sta diventando incontrollabile.
Pulisco, riordino, finisco e...un minuto dopo, tutto come prima! 
Sono dentro al film "Ricomincio da capo", chiusa nella mia cucina. 
L'inferno.
Se conoscete una cura, vi ascolto con attenzione. 
Se invece, come me, siete dentro al loop, poveri voi! 
Questa torta avrebbe dovuto essere un po' diversa nell'aspetto. 
Dalla ricetta di Donna Hay, le mele sono in bella vista, trionfanti sulla superficie del dolce, mollemente adagiate nell'impasto burroso mentre nella mia, purtroppo l'impasto le ha quasi completamente coperta. 
L'errore è solo mio. 
Per paura di non ottenere l'effetto previsto, le ho schiacciate un poco nell'impasto, con il risultato che già dopo 10 minuti cottura, queste cominciavano a venir coperte dalla torta in crescita. 
Quindi, lasciate che le mele siano delicatamente appoggiate sulla superficie e il resto verrà da sé.
Ho comunque deciso di pubblicare questa ricetta perché il sapore della torta è davvero fantastico. 

Ingredienti per uno stampo da 22 cm di diametro

180 g di burro morbido
150 g di zucchero semolato 
un cucchiaino raso di cannella in polvere 
3 uova medie a temperatura ambiente 
225 g di farina 00 setacciata 
6 g di lievito 
1 cucchiaino di estratto di vaniglia. 
125 ml di latte temperatura ambiente 
4 piccole private del torsolo e pelate, tagliate a metà
1 cucchiaio di zucchero per rifinire 
  • Preriscaldate il forno a 160°. Mettete il burro e lo zucchero con 1/2 cucchiaino di cannella, nella ciotola dell'impastatrice con la frusta. Montate per 6 minuti o fino a che non sia chiaro e gonfio. 
  • Gradualmente aggiungete le uova, una alla volta, aggiungendo la successiva fino a che la prima non sia ben incorporata. Pulite le pareti con una spatola dopo ogni aggiunta. 
  • Per ultimo aggiungete la farina setacciata insieme al lievito, in tre tempi, alternando l'inserimento con il latte a cui avrete aggiunto la vaniglia. Dovrete terminare con la farina. 
  • Imburrate il cerchio e foderate la base dello stampo a cerniera quindi versate l'impasto nella tortiera. 
  • Appoggiate le metà delle mele su un tagliere ed affettatele a fettine sottili fino a quasi il fondo quindi appoggiatele sulla superficie del dolce senza affossarle nella pastella. 
  • Miscelate il cucchiaio di zucchero con la metà della cannella e cospargete il tutto sulle mele. 
  • Mettete la torta in forno e cuocete per 50/60 minuti. Togliete la torta dal forno e spennellatela con confettura di albicocche leggermente scaldata e rimette la torta in forno per altri 10 minuti fino a che non saranno belle dorate e ben cotte. Servite tiepida, ma anche il giorno dopo è eccellente.

lunedì 12 febbraio 2018

Cake arancia, vaniglia e cioccolato morbidissimo: un cake per tutte le stagioni!

Breakfast in America - Supertramp
La difficoltà di mantenere in vita un blog di cucina, non è tanto trovare delle ricette degne da realizzare e pubblicare.
Quella è la parte più semplice.
La difficoltà vera è riempire quel vuoto comunicativo in cui spesso precipito specialmente nei momenti di "riavvolgimento su me stessa".
Il problema di questo spazio, è che la cucina è solo un pretesto.
Un magnifico pretesto escogitato a scopo terapeutico, dove la parola ha più importanza di un dosaggio, il confronto prevale sulla procedura e lo sfogo liberatorio sulla lievitazione.
Mi capita spesso di tornare a leggere vecchi post, trascinata dalla curiosità di capire cosa vi abbia spinto ad andare a cercare quella ricetta piuttosto che un'altra.
Finisco con l'indugiare sul mio scritto, sull'emozione di quel momento.
Mi sorprendo a volte di tanta schiettezza; altre, provo quella stessa emozione. 
Spesso mi chiedo come abbia trovato l'ispirazione per scrivere quella pagina.
In quei casi, la frustrazione è dietro l'angolo.
Così comincio a pensare che la mia vita sia talmente priva di sorprese che le parole finiscono con l'essere sempre le stesse.
Forse la ragione è molto più semplice di quanto non voglia credere: è lunedì.
Un'altra settimana è passata, Sanremo, Dio piacendo, è finito, il Carnevale sta per andarsene e di S. Valentino non ce ne accorgeremo neanche.
Non avevo considerato tutte queste belle cose tutte insieme.
Allora, buon lunedì a tutti.
Sto per dirvi una cosa assoluta: questo dolce è MAGNIFICO!
Dopo aver provato decinaia e decinaia di ciambelloni, cake, tortine alla ricerca della morbidezza ed umidità perfetta, convinta ogni volta di averla trovata, sono incappata su lei, la mitica Donna Hay e mi sono innamorata.
La realtà è che stavo cercando un cake al limone come dico io: sofficissimo, profumato, dal dichiarato aroma di agrume ed umido al punto giusto. Magari anche senza burro.
Soprattutto, cercavo un dolce da poter fare a occhi chiusi, senza bisogno di montare, di sciogliere, di preoccuparmi della temperatura degli ingredienti...insomma, un dolce a prova di dummies, la cui ricetta ti resti in mente al primo colpo.
ED ECCOLA QUA!
Una ciotola, una frusta e semplici ingredienti per una base di dolce estremamente versatile, visto che io l'ho subito provata in 3 diverse varianti (personali).
Questa marmorizzata è la preferita di mia figlia.

Ingredienti per uno stampo da cake da 30 x 10,8 (o da ciambella 24/26 cm) 
180 ml di olio di semi di girasole o mais
60 ml di succo di arancia non trattata + la sua scorza grattugiata
2 uova grandi
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
280 g di yogurt greco (è necessario uno yogurt denso, quello bianco classico non da' lo stesso risultato)
300 g di zucchero semolato fine
300 g di farina 00 setacciata
25 g di cacao amaro setacciato
50 ml di latte
2 cucchiaini di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di bicarbonato setacciato
  • Accendi il forno a 170° e imburra e fodera lo stampo da cake con carta da forno. 
  • In una ciotola capiente versa l'olio, la scorza ed il succo di arancia, le uova, lo yogurt, la vaniglia e lo zucchero quindi con una frusta a mano mescola con cura in modo da ottenere un composto cremoso ed omogeneo. Non ti preoccupare se le uova e lo yogurt saranno freddi di frigo. Non ci sono rischi che il composto crei problemi in cottura. 
  • Adesso setaccia bene la farina con lievito e bicarbonato direttamente sulla ciotola, incorporandola sempre utilizzando la frusta così che non si formino grumi. Mescola fino a che non ottieni un composto liscio e lucido. Non sarà tanto denso ma simile alla consistenza di una crema.
  • Versa la metà del composto in una ciotola ed in questa versa il cacao setacciato ed il latte. Sempre con la frusta, mescola in modo da ottenere un bel composto scuro e lucido. Il latte è necessario perché il cacao assorbe molti liquidi ed il composto tende ad indurire con la sua aggiunta. Il latte ripristina i liquidi assorbiti riportando l'impasto alla consistenza originale. 
  • Utilizzando 1 cucchiaio grande per ogni ciotola, comincia a versare cucchiaiate di impasto chiaro alternandole a quello scuro, magari cercando di formare una sorta di scacchiera su due colonne. Formerai un primo strato e quando la base sarà ben coperta, con una bacchetta cinese o un coltello, fai dei ghirigori sugli impasti in modo da creare dei disegni dei due colori. 
  • Procedi quindi a terminare il resto dell'impasto con lo stesso procedimento senza dimenticare di fare i tuoi ghirigori. 
  • Prendi in mano lo stampo, smuovilo leggermente per livellare l'impasto e metti subito in forno per 55 minuti c.ca. Fai la prova dello stecchino che dovrebbe uscire pulito. 
  • Una volta tolto dal forno, lascia raffreddare all'aperto per una decina di minuti, quindi aiutandoti con la carta da forno, toglilo dallo stampo e fallo raffreddare completamente su una griglia, in modo che non si formi condensa. 
  • Servi a temperatura ambiente. Si conserva morbido ed umido per giorni se coperto con pellicola o alluminio. Perfetto per la colazione o il te ed assolutamente delizioso. 
VARIANTE AL LIMONE 
  • L'originale di Donna Hay prevede la scorza grattugiata e 60 ml di succo di un limone non trattato. Tutto il resto è identico (tranne la parte del cacao che ovviamente ometterete). La versione al limone è personalmente la mia preferita, ma mia figlia mi impone la versione marmorizzata, dato il suo amore per il cioccolato. In ogni caso questo cake è adorato da tutta la famiglia. Facile, veloce, riuscita perfetta. Non perdetevelo. 



lunedì 27 febbraio 2017

Cake ai mirtilli e yogurt: una 15enne degli anni 80.

Eye in the sky - The Alan Parson Project
I ritmi di questo blog sono cadenzati da svariate ricorrenze tra cui il compleanno dell'asparagina che ormai è diventato un monito sul tempo che passa e se ne va.
Quell'esserino implume che faceva la sua apparizione su queste pagine festeggiando il suo nono compleanno con scarpette di pasta di zucchero, ne ha appena compiuti quindici.
Roba da far tremare le vene ai polsi.
E ricordarmi che io, 15 anni, li ho avuti ben 35 anni fa, nel lontano ed indimenticato 1982.
Per un attimo mi si è fermato il cuore.
Si tratta dei suoi 15 anni, mica della bomba atomica.
Passeranno, aumenteranno e non ci faremo più caso.
In realtà non è vero nulla.
Si tratta dei miei 15 anni.
Di quello che ne è rimasto nella mia memoria, ovvero, praticamente nulla.
Così, per proseguire nell'autolesionismo spicciolo, mi sono messa a ravanare su Google, per cercare di rimettere insieme qualche ricordo di ciò che il mondo era in quei miei giorni fuggevoli e spensierati, e quello che mi si è aperto è stato una sorta di vaso di Pandora di emozioni e nostalgie devastanti.
Esercizio pericolosissimo da fare in solitaria, ma da praticare con insistenza e dovizia di dettagli con i vostri amici più cari.
Il rischio "Grande Freddo" è in agguato dietro l'angolo, ma almeno vi accerterete di non essere in piena demenza senile. Non ancora.
Così, per il solo gusto di vantarmi di quanto speciale fosse quell'anno e di quanto sia stato un privilegio essere ragazza degli anni '80, comincerò con una frase: "Campioni del Mondo!"
Pochi giorni dopo la vittoria dell'Italia di Bearzot, Rossi e Pertini (vi risparmio la formazione che so comunque a memoria) sulla Germania nella finalissima dei Mondiali di Spagna, mia madre, mia sorella ed io raggiungevamo mio padre a Marbella dove avremmo passato i tre mesi successivi di un'estate meravigliosa. Non c'è stato istante in cui, ordinando un gelato o passeggiando sul lungomare di Puerto Banus, che qualcuno ci gridasse dietro "Viva Cabrini, Viva Rossi"...una roba da sentirsi padroni dell'universo.
Contemporaneamente Michael Jackson regalava al mondo il suo capolavoro indiscusso, l'album Thriller ed al cinema piangevamo con ET e ci innamoravamo di un replicante con il cuore pieno di rimpianto.
Gli smanettoni si finivano sul Commodore 64 mentre noi ci chiedevamo che fine avrebbero fatto i vinili di fronte a quel mini disco chiamato Compact Disc...anzi eravamo convinti che il vinile "will never die", ed in effetti ad oggi, avevamo ragione.
L'italia era tenuta in scacco da un mostro che nelle campagne fiorentine faceva strage di innocenti coppiette, e da un altro mostro tentacolare che invece, più a sud, faceva strage di una scorta, di un generale e della sua amata moglie.
Generazioni di ragazze romantiche piangevano la morte della Principessa più charmante della storia, la stupenda Grace Kelly, e noi ci chiedevamo se veramente la felicità stesse in un panino e un bicchiere di vino.
E per quanto mi riguarda? Ero persa nella piena adolescenza, nella mia musica, in problemi esistenziali quali "come eliminare i peli delle gambe" o "non innamorarmi ogni 2 ore del primo sconosciuto che vedevo passare". Ero felice ed infelicissima, piena di energia con punte di pigrizia titanica, avevo voglia di conquistare il mondo e terrorizzata di uscire di casa.
Insomma una ragazza normale.
Che tanto mi ricorda la quindicenne che oggi abita questa casa.
Ancora una volta soggiogata dalla semplicità delle ricette di Donna Hay con un cake super facile e delizioso, umido, e morbidissimo.
Non è la stagione dei mirtilli quindi i miei non avevano gran che sapore, ma mi riprometto di farlo tra agosto e settembre quando queste bacche saranno nel pieno del loro splendore.
La base del dolce però è perfetta per varianti creative con la frutta che preferite, possibilmente fresca.

Ingredienti per uno stampo da 22 x 8 cm
150 g di burro non salato, sciolto
180 g di zucchero semolato
2 uova
140 g di yogurt greco
1 cucchiaio di scorza grattugiata di limone non trattato
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
225 g di farina autolievitante, setacciata
125 g di mirtilli freschi + altri per servire
zucchero a velo per rifinire
  • Preriscaldate il forno a 160° 
  • Mettete il burro, lo zucchero, le uova e lo yogurt con gli aromi (vaniglia e scorza di limone) in una ciotola e mescolate per rendere il composto omogeneo
  • Aggiungete la farina e mescolate ancora fino a che tutti gli ingredienti formino un composto uniforme e morbido. 
  • Lavate, scolate e passate i mirtilli in un leggero strato di farina quindi incorporateli con delicatezza al composto quindi versate il tutto nello stampo che avrete foderato con carta da forno. 
  • Livellate la superficie con una spatola quindi fate cuocere per 1h/1h10. Fate la prova stecchino, che dovrà uscire pulito e asciutto. 
  • Fate raffreddare lo stampo su una gratella per 10 minuti, quindi aiutandovi con la carta da forno, sollevatelo e toglietelo dallo stampo, facendolo raffreddare completamente sulla gratella. 
  • Spolveratelo con zucchero a velo a piacere e servite con mirtilli freschi e se vi piace, yogurt fresco. Si conserva 3/4 giorni sotto una campana di vetro. Perfetto con te a colazione e nel pomeriggio. 

lunedì 28 novembre 2016

Vanilla Pound Cake di Donna Hay

Certe volte la dolcezza non basta.
Seduta al tavolo davanti al computer cercando di lavorare, lascio vagare lo sguardo distratto fuori dal finestrone.
Nebbia.
Intravedo a malapena le case di mattoni rossi che scompaiono in un "fade" giocato dalla natura e la prima cosa che mi passa per la testa è che in fondo, la nebbia non è poi così male.
Confonde tutto quanto, vestendolo di un fascino misterioso e antico.
Forse, se stringo bene gli occhi, riuscirò a vedere una donna velata che si sposta fluttuando tra gli alberi senza foglie...come in quella serie che guardavo da bambina e che terrorizzava le mie notti.
La nebbia è strana, non ha fretta. E' risoluta, si muove con calma.
Inghiotte il mondo trasformandolo in un nulla silenzioso e senza contorni.
Adesso che la osservo da casa, ne sono incantata, ma se mi trovassi in macchina, entrerei in pieno panico: guidare nella nebbia mi toglie il fiato in un claustrofobico senso di vertigine.
Distolgo lo sguardo e ritorno al mio pensiero: di quanta dolcezza ho bisogno per calmare il cuore?
Non ne ho idea, ma qualsiasi sia la quantità, sono certa che non basterà.
Allora mi alzo, raccolgo ciotole di vetro e acciaio, peso ogni singolo ingrediente e accendo il forno.
Ho tutto pronto qui davanti a me, in una lista di gesti che fra poco mi calmeranno.
Accendo la musica a volume lieve come un palpito.
Lascio che la testa segua la morbidezza del burro che si gonfia insieme allo zucchero, della farina che scende dal setaccio ricordando la nebbia, delle uova che abbracciano ogni cosa in un conforto cremoso.
Penso solo a questo, al profumo che fra poco risveglierà tutta la casa, alla fetta fragrante che mi donerà un poco di quella dolcezza tanto agognata, al mio cuore, un po' più calmo adesso.
Mi sono resa conto con sorpresa, di non avere praticamente nulla di Donna Hay sul mio blog.
Eppure adoro questa autrice australiana così elegante e fresca.
Avevo voglia di una torta semplice, un bel quattro quarti dalla consistenza umida e fondente ed ho trovato la torta giusta.
L'ho glassata con una copertura un po' inventata (quella originale era a base di zucchero a velo e cacao) per renderla meno anonima, ma potete credermi che anche senza glassa è sublime.
La prossima volta le darò un aroma di arancia e limone che in casa va per la maggiore e la lascerò così, semplicemente nuda.

Ingredienti per uno stampo da 20 cm di diametro
250 g di burro morbido
250 g di zucchero
4 uova a temperatura ambiente
250 g di farina 00 setacciata
60 ml di latte a temperatura ambiente
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Per la glassa
150 g di cioccolato fondente al 50%
70 ml di panna fresca
50 g di zucchero a velo
2 cucchiai di latte condensato
2 cucchiai di cacao amaro

  • Preriscaldate il forno a 160°
  • Mettete il burro, lo zucchero e la vaniglia in una ciotola e montate il tutto con la frusta elettrica per 8/10 minuti, fino a che non otterrete un composto molto pallido, gonfio e leggero
  • Aggiungete a questo punto le uova, una alla volta, senza procedere al successivo se il precedente non sarà ben incorporato.
  • Aggiungete la farina ben setacciata e mescolate bene per incorporare tutto alla perfezione. 
  • Per ultimo aggiungete il latte, facendo attenzione che non sia freddo di frigo ma alla alla stessa temperatura degli altri ingredienti. Mescolate bene quindi versate il tutto nello stampo che avrete rivestito con carta da forno. 
  • Fate cuocere per 55/60 minuti facendo la prova stecchino, che dovrà uscire ben asciutto. 
  • Adesso preparate la glassa ma fate in modo che il dolce sia completamente raffreddato prima di decorarlo.
  • Mettete la panna in una casseruola e portatela a fremere. 
  • Tritate il cioccolato quindi versatelo nella panna e lasciatelo lì un minuto, quindi con un cucchiaio mescolate fino a che non sarà ben sciolto ed avrete una crema lucida ed omogenea. 
  • Aggiungete il latte condensato, il cacao e lo zucchero a velo e mescolate ancora fino ad avere un composto cremoso ma sostenuto. 
  • Fate raffreddare in modo che non sia troppo fluido quando lo verserete sulla torta. 
  • Versate quindi tutta la glassa al centro della torta e con una spatola stendetela come più vi piace. 
  • Lasciate riposare in modo che si stabilizzi e servite. Conservatela coperta in modo che non perda la sua accattivante umidità. 





mercoledì 27 maggio 2015

Falafel di lenticchie e salsa di yogurt all'aglio

Magic - Coldplay
Ultima puntata di Starbooks per il mese di maggio con un'ennesima velocissima e deliziosa ricetta di Donna Hay che vi consiglio e che piacerà da matti ai vostri bambini.
Falafel di lenticchie che si preparano in meno di mezz'ora e che sono perfetti anche come antipasto, stuzzichini e per un pic hic (sono buonissimi anche freddi).
Se vi ho incuriosito, andate qui per la ricetta.
Buona giornata.