Cara Alice,
lo so che mai ti passerà per l'anticamera del cervello l'idea di venire a leggere questo post.
So anche che non è perché non mi vuoi bene, anzi, il contrario, ma il "blog della mamma" è pieno di cose che notoriamente non fanno parte dei tuoi interessi primari ed è giusto che sia così.
Mi nascondo dietro questo paravento fatto di dosi di farina, zucchero, ingredienti strani, per pensare a te e parlare di te, cercando di tenere a bada questo senso di mancanza profondo che mi ribalta il cuore ogni volta che sento la tua voce, vedo il tuo nome lampeggiare sul telefono, ricevo un tuo messaggio.
Come una ragazzina innamorata, aspetto tutto il giorno il momento in cui parlerò con te, ti farò le mie solite millemila domande, ti annoierò a morte con le mie assurde raccomandazioni e ti farò innervosire insistendo sullo studio: che mamma rompiscatole!
Eppure tu sei lì lontana e non puoi capire quanto il mio cuore si stringa sapendoti indisposta, o raffreddata o semplicemente stanca.
Questa avventura ti sta facendo diventare grande: lo sento dalla tua voce al telefono, più sicura, più matura.
Rido di tenerezza e orgoglio ascoltando i tuoi "yeah" inconsapevoli che dicono tanto, raccontano di quanto tu ti stia adattando a quella nuova dimensione.
Sono passati due mesi e mi sembra un eternità.
"Ma mammaaa, mancano solo 50 giorni a Natale!" - E meno male mi dico in silenzio, così potrò riabbracciarti, annusarti come un bracco, fare un'indigestione di te per i mesi a venire.
Però, per quanto tu mi possa mancare, non riesco a trovare una ragione per cui tu non debba stare lì, esattamente dove ti trovi, a vivere questa incredibile esperienza che ti resterà dentro per l'intera vita. Quella che spero diventi una chiave in grado di chiudere fuori le tue insicurezze ed aprirti le porte alla curiosità per il mondo, perché tu sappia sempre pensare che oltre la tua piccola dimensione, c'è molto altro, molto di più.
Quando sarai grande e ti guarderai indietro, penserai a quanto questo anno lontana abbia contribuito a farti la persona che sarai.
Penserai ai tuoi genitori vecchietti che a posteriori ti sembreranno un'icona della modernità.
Quando sarai mamma, penserai a me e per un attimo capirai il coraggio che c'è voluto a lasciarti partire; penserai alla mia voce allegra al telefono che celava un tremore emozionato e capirai che ogni battuta, ogni gioco sul tema "quando torni" oppure "vengo lì", tanto gioco poi non era e fra le righe nascondeva una sola frase: "ti voglio bene amore mio".
Forse questa lettera non la leggerai mai o forse un giorno, quando sarai grande, ti verrà la curiosità di frugare tra le mie storie.
Ecco, spero che queste parole d'amore ti trovino nel momento del bisogno, quando tutto ti sembrerà scontato e vuoto: al mondo mai nessuno ti ama, ti ha amato e ti amerà come babbo e mamma.
Forever and ever.
Scusate, è impossibile non precipitare in una bolla di glucosio quando si pensa ai nostri figli.
E siccome questo blog prima che per voi, è la mia memoria per lei, mia figlia, una lettera in questo momento gliela dovevo.
Mai le dirò che l'ho scritta perché so che se vorrà, la troverà.
Invece alcune parole su questo dolce devo dirle, le prime delle quali sono: non lo date per scontato.
Nel suo aspetto mite e semplicione, ha necessità di buona tecnica.
L'attenzione al montaggio delle uova e l'inserimento del resto degli ingredienti sono fondamentali.
Per avere un risultato che sia morbido come una piuma, dovete seguire i consigli e stare molto attenti alle temperature.
Il burro per esempio, non deve essere inserito caldo perché precipiterebbe sul fondo del dolce formando degli strati più densi e antiestetici.
Avendo la stessa temperatura della massa, invece, verrà incorporato in maniera armonica e contribuirà a rendere la massa uniforme e splendidamente soffice.
Questo vale per qualsiasi 4/4 che farete, è la regola base.
Per il resto, è di una bontà unica. Le mele Granny conferiscono quella freschezza acidula che è così deliziosa una volta cotta.
In più, è una torta perfetta per colazione e per il te ed il giorno dopo, è se possibile, ancora più buona.
Ingredienti per uno stampo da 22/24 cm
Ricetta di Maurizio Santin da "I dolci di casa mia"
3 uova grandi a temperatura ambiente
180 g di zucchero semolato fine
180 g di burro
180 g di farina 00
1 semi di un baccello di vaniglia
3 mele Granny Smith di media grandezza
- Sbuccia le mele e tagliale a dadini non troppo grandi. Mettile in una ciotola e versaci un paio di cucchiai di succo di limone, mescola bene e coprile con pellicola per prevenire l'ossidazione mentre prepari il resto.
- Fai fondere il burro e lascialo raffreddare mentre prepari il resto.
- Nella planetaria monta le uova con lo zucchero ed i semi di vaniglia. Le uova dovranno essere a temperatura ambiente per ottenere una montata soffice, chiara e leggera. Dovrà quasi triplicare il suo volume.
- Una volta pronta la montata, setaccia due volte la farina quindi incorporala un cucchiaio alla volta, alla montata di uova, utilizzando una spatola di gomma e facendo movimenti delicati dall'alto al basso affinché non si smonti.
- Quando tutta la farina sarà incorporata, sarà la volta del burro che questo punto dovrà essere a temperatura ambiente: fai un prova mettendo un mignolo nel burro fuso. Se senti ancora calore, attendi qualche minuto, altrimenti la temperatura giusta sarà quando sarà quella del tuo corpo, quindi non sentirai alcuna sensazione di calore toccandolo. Comincia a versarlo a filo poco per volta incorporandolo con movimenti molto delicati.
- Una volta terminata l'operazione, aggiungi le mele poche alla volta e mescolando sempre con la spatola.
- Versa il tutto il una tortiera foderata con carta da forno sul fondo e ben imburrata e infarinata sulle pareti. Cuoci il tutto a 175° per c.ca 45 minuti. Fai la prova stecchino: dovrà uscire pulito e asciutto.