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giovedì 23 febbraio 2017

Cookies di avena e cranberries e l'incapacità di controllarsi.

Vivere - E. Jannacci
Ci sono cose impossibili da controllare anche per l'uomo d'acciaio.
Gli starnuti, il singhiozzo, gli sbadigli. E che mi dite dei ruttini traditori?
Ed i sospiri, il sonno atavico, la fame nervosa. Per non entrare nel triviale.
Però la cosa più incontrollabile tra tutte, la più micidiale e potente resta il riso.
Non ci credete?
Nessuno di voi ricorda le crisi incontrollate di riso a tavola, da bambini, magari durante la cena quando il silenzio era segno di buona educazione e bastava uno sguardo del papà per radere al suolo una città?
Ebbene, c'era sempre quella strana serata in cui, casualmente alzavi gli occhi dal piatto di minestra e davanti a te vedevi tua sorella che succhiava dal cucchiaio con un'espressione comica ed improvvisamente lo sentivi.
Che ti saliva dai piedi, su per le gambette secche fino allo stomaco e piano piano si arrampicava dentro la gola, e tu che cercavi di mandarlo giù e non ci riuscivi, perché gli occhi avevano già le lacrime per la fatica di trattenerlo.
Così sbottavi a ridere senza ritegno, e tua sorella, come risvegliata da un letargo, via, più forte, dietro di te.
Non ricordate l'espressione sorpresa di mamma e papà che cercano di ripristinare l'ordine e voi che ridevate ancora più forte fino a singhiozzare? E quando finalmente, pensavate che fosse passata, bastava il suono di qualsiasi cosa, il tintinnio di un bicchiere, la bocca dall'incurvatura innaturale di tua sorella, uno sguardo di sbieco per ricominciare peggio di prima.
Da bambini è qualcosa di incredibile e bellissimo e a me accadeva nei momenti meno opportuni.
Come quella volta con mia sorella (serve sempre un complice, da soli non funziona), mentre servivamo messa.
E' bastata un'occhiata alla vecchietta sdentata che stava per prendere l'ostia, per avvertire il panico da risata farsi strada impetuosamente.
Il primo inutile tentativo è stato minacciare mia sorella con uno sguardo severo, ma quella già ghignava mimetizzandosi dietro il pulpito, proprio mentre io reggevo il piattino al parroco che somministrava l'ostia.
Poi, non ce l'ho fatta.
Dopo un secondo mi scendevano le lacrime e nel tentativo di restare composta, tremavo tutta, con la risata che mi rimbalzava da dentro a fuori come una pallina impazzita.
In prima fila mia madre ci osservava con lo sguardo di Carrie, che se avesse potuto, avrebbe incendiato l'altare.
Crescendo, si diventa più seri e noiosi.
Pensare che quei momenti erano come una scarica liberatoria che ci faceva sentire gagliardi e felici come non mai.
Quando accade, non vi trattenete.
Ridere fa bene, quasi quanto piangere.
Mamma come sarei curiosa di sentire le vostre storie di risate incontrollate, so che ne avete di bellissime.
Restando in tema di allegria, dei biscotti che sicuramente ve ne regaleranno parecchia, grazie alla loro bontà e facilità.
Tratti da quel pozzo infinito di bontà che è Baklava to Tatin di Bernard Laurence di cui potete leggere tutto su Starbooks 

Ingredienti per c.ca 12 biscottoni
100 g di zucchero semolato
125 g di brown sugar
125 g di burro non salato a temperatura ambiente
1 uovo medio
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
175 g di farina 00
175 g di fiocchi d'avena o crusca d'avena
1 pizzico di sale
100 g di cranberry disidratati o a scelta uvetta o la combinazione dei due

  • Miscelate gli zuccheri ed il burro in una ciotola da impastatrice e con il gancio a foglia impastate fino ad avere un composto cremoso.
  • Aggiungete la farina, il sale e l'avena e impastate fino a quando raggiungerà la consistenza sostenuta. A questo punto aggiungete i cranberry e versate su un piano di lavoro. Usate le mani per l'ultimo veloce impasto in modo che i frutti siano distribuiti omogeneamente. 
  • Mettete un foglio di carta da forno su una placca. Prendete un anello di acciaio di c.ca 8 cm di diametro e con una forchetta riempite l'anello con dei bocconi di impasto premendoli delicatamente per non schiacciarli: Lo spessore dei biscotti sarà di c.ca 2 cm ma cuocendo il disco si allarga leggermente ed appiattisce sui bordi. Eliminate l'anello e proseguite così distanziando di c.ca 3 cm un biscotto dall'altro, fino alla fine degli ingredienti. 
  • Non avrete bisogno di congelare i vostri biscotti prima di cuocerli. Mette in forno preriscaldato a 190° e cuocete dai 15 ai 20 minuti (dipende dalla grandezza dei vostri biscotti). 
  • Dovranno essere dorati ma non troppo e non preoccupatevi se vi sembreranno meno cotti al centro: questo darà loro maggiore morbidezza.
  • Fateli raffreddare una decina di minuti sulla placca e poi trasferiteli su una griglia per completo raffreddamento.
  • Conservateli in una scatola di latta per una settimana. 




lunedì 30 gennaio 2017

Palets Bretons: nostalgie de France

La vie en rose - Louis Armstrong
Per la seconda volta consecutiva inizio la settimana con una nostalgia francese.
Non è un bel segno.
Sarà che i Macaron hanno riaperto una vecchia ferita, sarà che la Francia è sempre nel mio cuore...qui bisogna correre ai ripari.
Quello che mi servirebbe adesso, è un viaggio in macchina attraverso borghi in collina, dalle casette in pietra che galleggiano su un mare di vigne, il tutto accompagnato da baguette fragranti, paté vellutati e formaggi superpuzzolenti bagnati da un calice come si deve, magari bollicine impertinenti...insomma qualcosa simile ad un' "Ottima Annata" o a "French Kiss" per spiegarsi.
Il problema è che comincio a rientrare in astinenza da viaggio e mi conosco: quando questo succede, le malinconie piovono a catinelle, i piedi fremono ed il passaporto scalpita.
E' passato troppo tempo dall'ultimo viaggio.
In più, se permettete, fare un lavoro in cui vedi partire gli altri non aiuta.
Non so quando riuscirò a rimettere i piedi su un aereo a scopo vacanza e neanche riesco ad immaginare un'eventuale possibilità.
Purtroppo la mia vita in questo momento non vuole programmazioni ma solo prospettive alla giornata.
Così mi limito a sognare, a rimettere a fuoco nella mia testa immagini di posti già visti ed amati, e la Francia confesso senza vergogna, è uno di quelli.
I palets bretons sono biscotti bretoni dall'irresistibile struttura sabbiosa ma avvolgente.
Profumano di antico, di casa, di buono.
Hanno in genere una forma rotonda dal diametro di c.ca 8 cm, e possono essere spessi o sottili.
Ogni famiglia bretone ha l'uso di personalizzarli con il proprio stampo.
Nella realtà, le palets, sono i pezzi di un gioco molto in voga in Bretagna: si lanciano delle "tessere" in ferro di forma rotonda su una placca numerata come vedete in questo video, una versione evoluta del nostro "battimuro".
I biscotti sono nati come omaggio al gioco regionale.
Il sapore meraviglioso è conferito dal burro salato, che li rende assolutamente poco stucchevoli, friabili al punto che ti esplodono in bocca. In una sola parola, strepitosi.
Se vorrete provarli, vi chiedo solo di cercare la migliore materia prima che siete in grado di trovare, altrimenti non avrete un risultato degno.
La ricetta è un'altra di quelle figate pazzesche tratte dal libro Baklava to Tatin di Bernard Laurence, protagonista di uno degli ultimi Starbook.
Le raccomandazioni quando li preparerete:
- Lavorate il tutto molto velocemente. Non manipolate l'impasto se non per lo stretto necessario.
Fate raffreddare come richiesto ed utilizzare degli stampi in acciaio. Non vi venga in mente di congelare un rotolo di impasto e poi affettarlo come si fa per i "diamantini". Il disastro è dietro l'angolo.
- Attenzione alla cottura. L'autore di questa ricetta indica 200° per una cottura un po' più veloce di quanto abbia potuto leggere su molte ricette in rete, che raccomandano bassa temperatura (160/170°) per almeno 30 minuti.
Con una temperatura così elevata, dovrete conoscere molto bene il vostro forno. Diminuite il tempo di cottura a 15 minuti e controllate il punto. Se sono ancora bianchi, proseguite di altri 5 minuti. La caratteristica di questi biscotti sono i bordi leggermente più scuri del resto. Ma dal dorato al bruciato ci vuole un attimo. A me la prima teglia si è colorata troppo.
- Assaggiateli solo una volta freddi, quando sprigioneranno il loro meglio. Maturando un giorno o due, saranno magnifici
- Io non ho aromatizzato in quanto avevo un ottimo burro salato, ma credo che si possa personalizzare con della naturale scorza di arancia o limone non trattati o della tradizionale vaniglia.

Ingredienti per c.ca 20/30 biscotti (a me ne sono venuti 20 grandi). 
130 g di burro demi-sel (semi salato) a temperatura ambiente
85 g di zucchero semolato
20 g di tuorli
15 ml di latte intero (io ho usato della panna)
200 g di farina 00
la punta di un cucchiaino di lievito in polvere
latte scremato qb per spennellare i biscotti (io ho usato della panna)

  • montate il burro con lo zucchero fino a che il composto non sarà morbido e cremoso
  • Un una forchetta battete i tuorli con il latte in una ciotolina. Versate il composto nella massa di burro e zucchero ed incorporate velocemente
  • In un'altra ciotola setacciate la farina insieme al lievito. Versate la farina nel composto di burro ed incorporate velocemente fino ad avere un composto morbido. Non lavoratelo oltre il tempo necessario. 
  • Mettete l'impasto tra due fogli di carta da forno e stendetelo con un matterello allo spessore di 6 mm o più se vi piacciono più spessi, e fate raffreddare l'impasto in frigo non meno di 30 minuti. Si deve indurire. 
  • Preriscaldate il forno a 200°. Preparate una teglia con un foglio di carta da forno.
  • Adesso ritagliate i vostri biscotti usando dei coppapasta di acciaio, ma lasciando l'impasto tagliato all'interno del suo coppapasta. Dovrete avere almeno una decina di tagliabiscotti anche di diverse forme. Io ho utilizzato i miei coppapasta rotondi da un diametro di 5 cm fino a quello da 10. Ogni biscotto fa cotto nella sua forma altrimenti si spanderà sulla teglia durante la cottura appiattendosi. 
  • Fate cuocere dai 15 ai 20 minuti. Controllate il vs. forno. I biscotti tendono a scurirsi velocemente. Inoltre se avrete forme di dimensioni diverse, i biscotti più piccoli cuoceranno prima. Quindi siate vigili. 
  • Una volta pronti, sollevateli con una palettina liberandoli dalla loro forma, e fateli raffreddare su una gratella. Diverranno croccanti una volta freddi. 
  • Conservateli in una scatola di latta. Si mantengono ottimi per una settimana, se durano.

lunedì 9 gennaio 2017

Flan Parisien: chi è felice ha ragione.

Meraviglioso - Domenico Modugno
E sotto la spinta di un refolo di tramontana, anche gli ultimi barlumi di festa sono stati spazzati via.
Non ho rispettato la tradizione e per la prima volta, dopo quasi 6 anni, non ho trovato il tempo per farvi gli auguri come si deve.
Gli auguri come il perdono, non cadono mai in prescrizione vero?
Ma se sono ancora in tempo per augurarvi un Migliore 2017, forse sono un po' troppo cresciuta per lasciarmi andare ai soliti buoni propositi come facevo da ragazza.
Che, a pensarci bene, qualcuno è cambiato, ma qualcuno è sempre lì, che lampeggia come una lucetta di emergenza sulla consolle di comando.
I buoni propositi con me non hanno mai funzionato perché sono sempre stata un po' allergica alle liste, tranne che a quelle degli ingredienti.
Nell'età della ragione, pur vagheggiando intorno a desideri effimeri e materiali come ogni essere umano che si rispetti, nel profondo so quello che sento e che voglio.
Il desiderio supremo ma così informe, nebuloso e al contempo chiaro, inseguito senza tregua nei secoli dalla storia dell'uomo: l'essere felice, l'essere vivo, l'essere amato.
Ognuno di noi lo sa e lo persegue.
Come diceva il buon vecchio Tolstoy, "chi è felice ha ragione".
Il problema è che la felicità non va cercata, non va inseguita.
La felicità non è la meta ma è l'origine.
E' il modo in cui vogliamo affrontare ogni nuovo giorno, siamo noi a generarla grazie alla leggerezza con cui riusciamo a fronteggiare la vita.
Nella gentilezza con cui gestiamo ogni nostro rapporto, nell'attenzione con cui ascoltiamo gli altri quando si tratta di ascoltare e nella cura con cui scegliamo ogni parola quando si tratta di parlare.
L'attenzione, la cura, la gentilezza, il pensiero silenzioso generano felicità.
La maggiore fiducia nell'altro.
La paura uccide la felicità.
La fiducia l'alimenta.
Per quanto mi riguarda, in questo nuovo anno che termina con un numero infelice, io cercherò di abbassare ogni mia pretesa, cercando di fare bene quello che sto facendo, e non "meglio" (meglio di chi, di cosa?).
Cercherò di ridere ogni giorno, perché ridere disinnesca la rabbia, e poi guarisce l'anima.
Cercherò di fare una cosa gentile per me ma anche una per qualcuno ogni giorno.
E non mi vergognerò di attaccare discorso con gli sconosciuti, specialmente se mi rendo conto che sono in difficoltà.
Vorrò bene alle mie rughe incomberti come faceva Anna Magnani.
Cercherò di scrivere di più, di leggere di più, di uscire di più, di imparare di più.
Sarò più felice ed avrò ragione io.
Anche se l'anno è già iniziato da nove giorni, non si può non cominciare in maniera dolce e spettacolare.
Fare dolci è una delle cose che mi procura maggiore felicità quindi, anche se cercherò di non esagerare (altro proposito difficile da mantenere), il Flan Parisien ha un potere doppio.
Va fatto perché è di una bontà fuori del comune.
Secondo, e non ultimo, perché Parigi è sempre una buona idea, e riportare ricordi e sapori alla mente, è un esercizio che non dovremmo mai trascurare.
Dal libro "Baklava to Tatin"di Bernard Laurence, che abbiamo recensito a Ottobre con Starbooks, ne ero rimasta folgorata fin dal primo sguardo e mi ero riproposta di farla quanto prima possibile.
E' diventata la torta di compleanno per mia cognata, pazza per i dolci con le creme, accompagnata da un coulis di lamponi per dare uno spunto di dolce acidità e freschezza all'insieme.
Provatela, è assolutamente magnifica.

Ingredienti 
(Per una tortiera da 24 cm di diametro - io 26)

Per la brisé 
225 g di burro, tagliato a cubetti freddi di frigorifero
250 g di farina 00
50 g di fecola di patate
3g  di sale
30 g di zucchero
15 g  di tuorlo d'uovo
55 ml  di latte

Per la crema
315 g di zucchero
1 pizzico di vaniglia in polvere (io i semi di una bacca di vaniglia) 
130 g di amido di mais 
160 g di uova sbattute (c.ca 3 uova grandi)
60 g di tuorli (c.ca 3 tuorli di uova grandi)
1300 ml di latte parzialmente scremato 
20 g di burro 

Preparate la brisé

  • Sabbiate il burro a cubetti con la farina, la fecola di patate, il sale e lo zucchero. Io ho utilizzato la planetaria con la foglia e fate andare a velocità media fino a che il burro non avrà creato delle briciole sottili con la farina. Se non avete la planetaria, potrete fare tutto a mano avendo cura di usare la punta delle dita, pizzicando burro e farina e bagnandovi le mani con acqua fredda se saranno troppo calde. 
  • Sbattete leggermente latte e tuorlo d'uova e mentre la planetaria è in moto, versatelo sulle briciole e continuate ad impastare fino a che non si formerà la palla. Il composto sarà morbido. Vi consiglio di preparare questo giorno in una giornata non troppo calda perché sarà più complicato gestire la brisé. Copritelo con la pellicola e mettetelo in frigorifero per almeno 30 minuti o più se vi sembrerà particolarmente morbido. 
  • Stendete l'impasto con il matterello su una spianatora leggermente infarinata (non esagerate con la farina). In caso si può stendere la pasta direttamente sulla carta da forno. Dovrete ottenere uno spessore sottile (2 mm) che in cottura crescerà. Se fa molto caldo, lavorate a turni, rimettendo l'impasto in frigo per alcuni minuto se diventa troppo morbido, quindi ricominciando a stenderlo.
  • Se usate un anello da pasticceria, appoggiatelo su una placca per dolci rivestita di carta forno. Va benissimo anche una tortiera col bordo apribile, anche in questo caso rivestite il fondo con carta forno e imburrate accuratamente il cerchio. 
  • Con l'aiuto di un matterello, spostate la pasta sul cerchio/tortiera e con delicatezza fatelo scendere fino a rivestire lo stampo completamente. Con un coltello ritagliate le parti in eccesso e bucherellate la base con una forchetta, poi via in frigorifero fino al momento di usarla.

Preparate la crema
  • Preriscaldate il forno a 180 °C. Mettete 180 g di zucchero e l'amido di mais in una ciotola sufficientemente ampia, in grado poi di accogliere il latte. Aggiungete le uova intere (sbattute) ed i tuorli .
  • In una grossa casseruola mettete il latte, il burro e il rimanente zucchero ed i semi con la bacca di vaniglia e portate a fremere. 
  • Appena accenna a bollire, versatelo nella ciotola contenente il composto di zucchero, amido e uova, mescolando senza interruzione. Mescolate bene il tutto e trasferitelo nuovamente nella pentola. Portate a bollore a fuoco basso e, sempre mescolando, fate cuocere per per 3 o 4 minuti. La consistenza della crema non dovrà essere troppo liquida ma neanche troppo densa.
  • Trasferite la crema nel guscio di pasta e livellate la superficie. Cuocetelo in forno dai 40 ai 50 minuti, tenendolo d'occhio durante la cottura: gonfierà e diventerà ben colorito. Io ho cotto i primi 30 minuti con la griglia del forno nella metà bassa poi ho portato il dolce al centro del forno per la migliore cottura della parte superiore. Per il completamento della cottura e caramellatura della superficie, a me sono stati necessari almeno 12/15 minuti in più. 
  • Fatelo raffreddare completamente su una gratella per dolci prima di toglierlo dalla tortiera, quindi fatelo raffreddare per almeno 3 ore in frigorifero prima di mangiarlo. Toglietelo dal frigo almeno 30 minuti prima di servirlo per far si che il guscio e la crema ritrovino la giusta consistenza e tutti i profumi siano più evidenti. 
  • Per ulteriori consigli ed indicazioni e soprattutto per una versione gluten free, potrete leggere l'esaustivo post di Gaia direttamente su Starbooks. 



lunedì 24 ottobre 2016

Fekkas, irresistibili biscotti marocchini per lo Starbooks di ottobre.

Marrakesh Express - Soundrack
Altro giro, altra corsa su Starbooks.
Stavolta con dei biscotti tradizionali Marocchini, i Fekkas.
Non vi dico nulla, se non che me ne sono fatta fuori una teglia  appena raffreddati.
E se il buongiorno si vede da mattino....
Per la ricetta e le impressioni correte a leggere qui. 
A presto!

martedì 18 ottobre 2016

Cookies cioccolato e noci per Starbooks: il tormento e l'estasi!

Hoplessly devoted to you - Olivia N. John
Se avete deciso di applicarvi in una dieta severa e decisa, allora non proseguite oltre questo post, ed attendete il prossimo, decisamente più light.
Se invece siete come me e non riuscite a resistere alle tentazioni, questi biscotti dovete provarli, perché sono una delle cose più turbative e strepitose mai preparate.
La ricetta ed il segreto per preparare dei perfetti cookies americani con cioccolato e noci è svelata oggi su Starbooks, in questo post: che aspettate...siete ancora qui?