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mercoledì 13 dicembre 2023

Terrina con mousse di branzino e salmone

Nel giorno di Santa Lucia, a Siena si tiene un mercatino che dura un giorno e si snoda tra Pian dei Mantellini e S. Marco, nella Contrada della Chiocciola. 
La tradizione vuole che i bambini scelgano la "campanina" della loro contrada e la portino a casa per decorare l'albero o tenerla come buona fortuna per il prossimo Palio. 
Si tratta di campane di terracotta di diverse dimensioni, alcune minuscole, dipinte dagli artigiani locali, davvero bellissime. 
Per i senesi, la campana è un simbolo di giubilo, un auspicio di vittoria per il prossimo Palio. 
Una canzone tradizionale dice proprio "suona suona Campanina, che per me non suoni mai, ma quest'oggi  suonerai, suonerai soltanto per me, Din Don". 
Dove quel Din Don è il suono della campana di contrada a festa, che rintocca ininterrottamente per giorni, dopo una vittoria. 
Ecco che il dono più amato per S. Lucia è proprio questa Campanina, che già preannuncia l'estate e i Pali a venire. 
Adoro passeggiare per Pian De' Mantellini il giorno di S. Lucia: decine di bancarelle, artigiani pasticcieri da Lamporecchio che preparano i loro brigidini con vecchie presse sbuffanti; campanine che rintoccano tra le mani dei bambini, donne di contrada laboriose che servono castagnaccio bollente e piatti di polenta al ragù fumante. 
Non ultimo la bellissima chiesetta dei Santi Niccolò e Lucia, dove vado a farmi benedire gli occhi e lasciare una offerta per i panini benedetti. 
Questa giornata è l'anticamera del Natale e mi piacerebbe portarci qualche amica in visita perché so che si divertirebbe. 
Come promesso, una nuova ricetta che nulla ha a che vedere con questa festa ma che sicuramente porterebbe allegria su una tavola di Natale. 
Una ricetta un po' old fashioned ma di quelle che piacciono a me. 
Ci vuole un po' di pazienza e soprattutto uno stampo adatto, ma il risultato ripaga dell'impegno.

Ingredienti per 4 persone (stampo da terrina da 800 dl)

DIFFICOLTA’: MEDIA

PREPARAZIONE: 30 MINUTI + RIPOSO 

COTTURA: 40 MINUTI 


Per la brisé 

300 g di farina 00

175 g di burro non salato

1 uovo grande 

2 cucchiai di acqua gelata

1 pizzico di sale 


Per il ripieno 

250 g di filetto di branzino

150 g di diletto di salmone

200 ml di panna fresca

2 albumi

Mezzo porro

1 zucchina chiara

1 carota 

1 tuorlo + 1 cucchiaio di latte

Pepe rosa

Sale qb 

  • Preparate la brisé: sulla spianatoia fate la fontana ed al centro aggiungete il burro ben freddo tagliato a dadini. Con la punta delle dita, sabbiatelo, strofinando il burro con la farina per ottenere delle briciole fini ma non troppo. Lavorate velocemente cercando di non scaldare il burro. 
  • Rifate la fontana: al centro rompete l’uovo ed aggiungete l’acqua gelata. Incorporate i liquidi con il composto sbriciolato aiutandovi con una forchetta e quando tutti i liquidi saranno incorporati, impastate velocemente per ottenere un panetto. Mette in frigo non meno di 1 ora. Potete prepararla la sera prima ma per stenderla dovrete tirarla fuori dal frigo almeno 45 minuti prima. 
  • Pulite e lavate le verdure. Tagliatele a julienne e scottatele per 1 minuto, in acqua bollente. Scolatele in una ciotola piena di acqua e ghiaccio e lasciate raffreddare. 
  • Preparate la mousse: tagliate a tocchetti il filetto di branzino, 50 g del salmone. Metteteli nella ciotola di un mixer con lama e frullate. Continuando a frullare aggiungete poi la panna, gli albumi a filo, il sale ed il pepe. Fate riposare al fresco mentre preparate lo stampo.
  • Stendete la brisé ad uno spessore di 2/3 mm. Imburrate bene lo stampo e foderatelo con carta forno che sporga dai due lati lunghi (vi aiuterà a sformare la terrina). Per foderare lo stampo con la brisé consiglio di posizionare prima la base tagliando un rettangolo di impasto della dimensione della terrina, quindi i lati. Bucherellate il fondo con una forchetta. 
  • Scolate le verdure ed asciugatele. Incorporatele nella mousse quindi riempite lo stampo con metà della mousse. Al centro dello stampo sistemate il filetto di salmone che avrete tagliato in due per ottenere dei tronchetti non più larghi di 4 cm. 
  • Completate il riempimento con il resto della mousse fino al bordo e livellate bene con una spatola. 
  • Con il resto della brisé, coprite la mousse, praticando 2 buchi per consentire al vapore di fuoriuscire durante la cottura. Sigillate bene i bordi schiacciandoli con le dita o con una forchetta. 
  • Decorate il coperchio come preferite seguendo la vostra fantasia e spennellate con il tuorlo sbattuto con il latte. 
  • Cuocete in forno preriscaldato a 200° per 40 minuti circa o fino a quando la superficie non sarà bella dorata e lasciate raffreddare completamente prima di sformare. Potete servire a temperatura ambiente e conservare in frigo fino a 5 giorni. Si può congelare. 



giovedì 2 novembre 2023

Quiche al gorgonzola con radicchio tardivo e noci

E siamo già a Novembre.

Cambio stagione già fatto, mi preparo ad affrontare il prossimo autunno/inverno con animo piuttosto polveroso e rassegnato. 

Nulla di importante se non che sento forte e pressante la stanchezza accumulata e mai sciolta negli ultimi mesi. 

Continuo a parlare con amiche dicendo: dai, facciamo qualcosa a Novembre che sarò meno impegnata. 

Poi controllo la mia agenda ed il piano del lavoro e mi viene il mal di cuore perché sembra che il caos  continui ad imperversare allegramente nella mia vita.

Se non fosse per qualche ricetta d'archivio che non ho mai pubblicato, anche il blog starebbe esalando il suo ultimo respiro. 

Ogni tanto mi interrogo e mi chiedo se è normale. 

C'è un'unica risposta che mi balena nella testa: sono una donna. Una donna con famiglia. 

E faccio 3 lavori con relativi multipli. 

Ci si voglia credere o meno, la situazione è la medesima per la maggior parte delle donne che lavorano tutto il giorno e non smettono mai di avere qualcosa da fare (e non per se stesse) IN OGNI MOMENTO DELLA GIORNATA. 

Scusate lo stampatello ma è il tono definitivo di come stanno le cose. 

Si può cambiare la situazione? No, o forse si, a meno che non si rinunci a qualcosa e per qualcosa intendo spazio e tempo per se stesse, passioni ed interessi. 

Perché certamente dall'altra parte sempre una donna di famiglia, madre e moglie si rimane. 

Questo è lo sfogo di un post festivo, con amiche della figlia che hanno colonizzato casa da giorni fino alla prossima domenica. Forse sopravviverò.

Forse no. 

Le torte salate sono un salvavita quando si ha molta gente intorno. 

Io le preparo con una discreta velocità anche con breve preavviso ed in genere piacciono a tutti (tranne che a mia figlia che ha una repulsione per i composti di uova nei ripieni). 

A me invece, piacciono senza se e senza ma. Mi ricordano la Francia e mi consentono di divertirmi con un po' di creatività ed eleganza. 

Con questa ricetta, metterete alla prova la vostra manualità con la preparazione di una sfoglia rustica assolutamente deliziosa e friabilissima, e valorizzerete un ingrediente versatile come il gorgonzola, che ben si abbina al gusto delle noci e del radicchio di Treviso.

Un piatto perfetto sia come aperitivo o antipasto, oppure come piatto unico da portare al lavoro il giorno dopo e mangiare a temperatura ambiente. Completamente vegetariano molto nutriente. 


Ingredienti per la pasta sfoglia (2 dischi di 23 cm diametro )


DIFFICOLTA’: MEDIA 

PREPARAZIONE: 30 MINUTI + RIPOSO 

COTTURA: 50 MINUTI 


300 g di farina 00

2 g di sale fino 

225 g di burro freddo, non salato, tagliato in cubi da 2 cm di lato

75 g di acqua ghiacciata + extra quanto necessario 


Per il ripieno

300 g di radicchio tardivo 

1 piccola cipolla 

250 ml di panna fresca

2 uova medie 

50 g di parmigiano grattugiato

100 g di gorgonzola

50 g di noci tostate 

Sale - pepe qb

Olio extravergine qb 


Preparate la sfoglia 

  1. In una ciotola media, mescolate la farina con il sale. Aggiungete i cubetti di burro, avvolgendoli nella farina in modo che ogni pezzetto ne sia ben coperto. Tagliate il burro nella farina usando i polpastrelli, appiattendoli in grossi frammenti. Mentre lavorate, continuate a mescolare il burro nella farina per avvolgere i pezzi appiattiti. Lo scopo è di appiattire ogni pezzo di burro toccandolo una sola volta, lasciando i pezzetti molto larghi (i pezzi si ridurranno e disperderanno durante la fase di piegatura) 
  2. Fate una fontana al centro dell'impasto. Aggiungete l'acqua ghiacciata al centro e, usando le mani, mescolate la farina con l'acqua per cominciare ad incorporare le due (questo aiuterà a non sviluppare troppo glutine). Appena la farina comincia ad idratarsi, potete aggiungere maggiore intensità all'azione ma non esagerate o la pasta diventerà dura. Aggiungete ancora acqua ghiacciata, un cucchiaio alla volta (15 g alla volta), fino a che l'impasto sia idratato a sufficienza. Dovrà essere uniforme e stare insieme con facilità, ma non completamente liscio. Dividete l'impasto in due parti e date loro la forma di un disco. Avvolgeteli bene nella pellicola e passate in frigo per almeno 30 minuti. 
  3. Su una spianatoia leggermente infarinata, lavorando un pezzo alla volta, stendete l'impasto allo spessore di 1 cm (la dimensione generale non importa, ma solo lo spessore). Spennellate via ogni eccesso di farina quindi piegate l'impasto in 2. Piegate questa metà di nuovo in quarti. Avvolgete bene nella pellicola e in frigo per 15/30 minuti fino a che non sia fredda.
  4. Ripetete lo step 3 per altre 3 volte: stendere, piegare e raffreddare ogni volta prima di continuare. Se lavorate velocemente, potete fare anche due step uno dietro l'altro, ma se l'impasto risultasse morbido o appiccicoso, non abbiate fretta. 
  5. Una volta che l'ultima piega è stata completata, piegate gli angoli del panetto in sotto, per aiutare ad ottenere una forma rotonda, quindi avvolgete il disco nella pellicola e fate raffreddare 30 minuti prima di usarla. Il disco di sfoglia più essere conservato in frigo fino a 3 giorni. Nel congelatore fino a 3 mesi. Lasciate scongelare in frigo la notte precedente all'uso. 

Preparate il ripieno 

  • Pulite e tritate grossolanamente il radicchio quindi fatelo passire in una larga padella in cui avrete versato olio e la cipolla tritata, per c.ca 5/7 minuti fino a quando il radicchio non sarà morbido. Tenete da parte. 
  • Stendete un panetto di sfoglia nello stampo che preferite, rettangolare o rotondo di diametro 23 cm. Foderato con carta forno. Bucherellate il fondo con una forchetta. Tenete in frigo fino a farcitura. 
  • In una ciotola versate le uova, la panna, il parmigiano e sbattete con una forchetta per ottenere un composto omogeneo. 
  • Aggiungete il radicchio e le noci tostate ed aggiustate di sale e pepe. 
  • Versate il composto nel guscio di sfoglia e sulla superficie mettete il gorgonzola a tocchetti. 
  • Cuocete in forno preriscaldato a 180° per c.ca 50 minuti, quando il ripieno sarà bello gonfio e dorato e la sfoglia avrà i bordi dorati e rigonfi. 
  • Lasciate intiepidire, sformate e servite subito. 




  


giovedì 6 luglio 2023

Pomodori ripieni alla romana con patate novelle.

Avere i lavori in casa, dai muratori agli imbianchini, è una situazione che utilizzo spesso come maledizione per chi mi vuol male. Non c'è "va a quel paese" che tenga di fronte ad un "te possino un trasloco, anzi due". 
Esco da un 5 giorni di massacro allo scatolone, per svuotare la cucina ed il salotto di tutti gli ammennicoli ostacolo al lavoro degli imbianchini. Oggi hanno terminato ed il lavoro di riordino è cominciato. 
Ma anche una buona operazione di "decluttering", ovvero buttare nella rumenta tutto quello che ormai è lì a prender polvere. 
Pre i prossimi due giorni sarò presa dalla selezione scientifica di cosa finirà nel cassonetto e ciò che potrà ritrovare il suo posto sui pensili. 
Che fatica. Ho bisogno di 2 giorni di sonno intenso. Help. 
Il caldo vero è arrivato finalmente e la voglia di cucinare è sparita. Ancora qualche settimana e chiuderò i battenti fino a settembre. 
Intanto vi lascio questa ricetta che sicuramente conoscere ma che per me ha un significato speciale. 

I pomodori ripieni sono un classico della cucina romanesca estiva molto amato perché versatile e leggero e soprattutto buonissimo servito caldo di forno o a temperatura ambiente nelle bollenti serate del solleone. 

Richiede pero’ la scelta del pomodoro perfetto,  in questo caso il pomodoro “ramato” o quello che noi conosciamo come tondo a grappolo. 

Qualcuno si cimenta anche con i cuori di bue non troppo maturi, che certamente hanno un sapore fantastico ma sono più problematici da svuotare. 

Scegliete pomodori a giusta maturazione ma non molli, grandi e della stessa dimensione affinché cuociano allo stesso modo. 

In questa ricetta sono accompagnati da patate novelle a spicchi con buccia, che cuociono raccogliendo i liquidi rilasciati dalla cottura del pomodoro e quindi si arricchiscono di un sapore delizioso. 

Questo è il piatto che preparava mia nonna nei giorni "della salsa" e che avveniva alla presenza di tutta la famiglia dalla mezzanotte di ferragosto fino al mattino successivo. La cena era un trionfo di pomodori ripieni serviti appena tiepidi, pane e pomodoro e tanto tanto cocomero fresco. 

Ingredienti per 4 persone 

8 pomodori ramati grandi 

8 generosi cucchiai di riso 

6/8 patate novelle di media grandezza 

1 mazzetto di basilico 

1 cucchiaino di origano 

1/2 spicchio d’aglio tritato finemente 

Olio extravergine 

Sale - pepe 

  • Lavate con cura i pomodori. Non privateli del picciolo. Tagliatele la calotta ad un terzo della sfera e con un cucchiaio o uno scavino, raccogliete polpa e semi in una ciotola. Scavate lasciando almeno 5 mm di polpa in modo che il pomodoro non si rompa in cottura. Salate dentro il pomodoro e la calotta e capovolgetelo in modo che perda il liquido di vegetazione. 
  • Adesso aggiungete al composto gli odori tritati, il sale, 2 cucchiai d’olio ed una macinata di pepe e frullate la polpa in un mixer in modo da ottenere una salsa liquida. 
  • Mettete 2/3 del composto in una ciotola ed aggiungete il riso. Mescolate bene e lasciate riposare 1 ora coperto. 
  • Filtrate invece il restante e tenete da parte il liquido. 
  • Lavate molto bene le patate con la buccia, tagliatele a metà sulla lunghezza e ricavate da ogni metà 3/4 spicchi. 
  • Preparate una pirofila o una teglia in cui possano stare tutti i pomodori comodamente e ungetela con un paio di cucchiai d’olio. Cominciate a riempire i pomodori con 2 cucchiai di composto, possibilmente non fino all’orlo perché il riso crescerà e raddoppierà di volume in cottura. Copriteli con la calotta e sistemateli nella teglia. 
  • Sistemate le patate negli spazi intorno ai pomodori, salate bene tutto e con il liquidi filtrato, condite le patate. Finite con un generoso filo d’olio su tutta la teglia. 
  • Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 35/45 minuti, girando la teglia a metà cottura. Valutate la cottura del riso e dei pomodori, che dovranno essere belli dorati sulla superficie. In genere sono pronti quando il riso solleva la calotta ed emerge dal suo guscio. 
  • Lasciateli riposare in teglia per 1 oretta e serviteli tiepidi o freddi. Conservate in frigo fino a 3 giorni. 





giovedì 6 ottobre 2022

Parmigiana in crosta di pizza: due regine sul trono

Ritorno.
Per la prima volta dopo tanti mesi. 
In genere dopo la pausa estiva, a Settembre sono già sul pezzo ma quest'anno, forse complice maledetto il caldo insopportabile, ho latitato più a lungo.
Il lavoro poi ci si è messo in mezzo e tutt'ora sono in una delle fasi più pesanti del dopo pandemia, riprendendo i miei ritmi sfiancanti a cui non ero più abituata. 
Spero che mi vorrete ancora bene. 
Questo spazio mi è mancato tanto. 
A volte mi chiedo se ci sia ancora qualcuno che ogni tanto ci passa, ma forse non dovrei neanche farmi delle domande, visto che comunque serve più a me che voi. 
La terapia di fermarmi un attimo e fare il punto della situazione "dentrodime" e lasciarla su queste pagine. 
Anyway. 
Cercherò di essere più presente nelle prossime settimane.
Ho molte belle ricette in archivio che desidero condividere ed anche alcune storie che aspettano di essere raccontate. 
Nel frattempo, beccatevi questa sfida alla tradizione!
Questa ricetta è nata da una sfida: mettere due regine della cucina Italiana sopra un unico trono. 
La Pizza, la cui storia storia è legata una regina, Margherita di Savoia ed alla sua visita a Napoli, e  la Parmigiana di Melanzane, piatto simbolo della cucina estiva e inarrivabile delizia della cucina italiana. 
In una delle mie divagazioni creative, ho deciso di inserire la parmigiana in un guscio di pizza e sono certa che i puristi troveranno questa versione creativa una vera eresia. 
Posso garantire che se avrete pazienza e tempo a disposizione, il risultato non vi deluderà.
Il punto cruciale di tutta la preparazione è nell'attendere che il guscio ripieno, una volta cotto, sia raffreddato completamente, prima di toglierlo dallo stampo. Se aprirete lo stampo ancora caldo, il guscio di pizza non reggerà al peso della parmigiana e collasserà.
Quindi, una volta freddo, toglietelo dallo stampo e procedete ad una seconda cottura, di pochi minuti in modalità ventilata, che asciugherà i lati della vostra crosta e la renderà croccante e dorata. 
Poi potrete servire subito, o anche tiepida. 
Per quanto riguarda l’impasto della pizza, provatelo anche da solo perché è speciale e soprattutto semplicissimo, senza dover impastare a lungo, dando come risultato una pizza leggera, alveolata e croccante. Quella che faccio abitualmente per la famiglia e gli amici

INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE 

Impasto per la Pizza


500 g di farina di forza W260 (o con almeno 12% di proteine)

330 ml di acqua 

2 g di lievito di birra disidratato

10 g di sale 

25 ml di olio extravergine 


NOTA Si può preparare la sera prima e farlo maturare in frigo tutta la notte oppure preparare la mattina, con maturazione in frigo di 5/6 ore

 

Per la Parmigiana

1,500 g di melanzane 

750 g di scamorza classica o affumicata

800 g di polpa di pomodoro 

Un mazzetto di basilico 

150 g di parmigiano 

1 spicchio d’aglio 

Olio extravergine 

1 l di olio per friggere 

Sale qb 


PER LA PIZZA 

  • Preparate l’impasto della pizza. Versate l’acqua un una larga ciotola con il lievito. Scioglietelo con una spatola di silicone quindi aggiungete la farina. Con la spatola mescolate lentamente in modo da incorporare la farina nell’acqua e quando questa sarà completamente intrisa, aggiungete il sale , l’olio e poca acqua se noterete ancora farina asciutta sui lati. Con la spatola lavorate l’impasto sollevandolo dall’esterno verso l’interno per qualche minuto. Quando avrete raggiunto una consistenza omogenea e si sarà formata una palla, coprite l’impasto con un piatto e lasciate riposare 30 minuti. 
  • Dopo questo tempo, fate le pieghe, afferrando un lembo di impasto dal bordo e portandolo verso il centro. Continuate cosi facendo il giro dell’impasto per 2 volte. Ricoprite e lasciate riposare 15 minuti.
  • Passato il tempo, effettuate di nuovo le pieghe come sopra, un solo giro, quindi rovesciate l’impasto su una spianatoia infarinata, allargatelo per ottenere un rettangolo grossolano con il lato corto verso di voi, e ripiegatelo a portafoglio portando il lato inferiore a metà e ricoprendo questa metà con il lato superiore. 
  • Girate quindi l’impasto sempre con il lato corto verso di voi ed arrotolatelo su se stesso formando una palla. Oleate la ciotola, sistematevi l’impasto coprite bene con pellicola. Mettete In frigo a maturare come indicato sopra. 
  • Trascorso il tempo di maturazione, togliete dal frigo e dalla ciotola, pesatelo e tagliate dalla totale 150 g di impasto (sarà il vostro coperchio) quindi allargatelo, ripetete le piegature a portafoglio (fate la stessa cosa anche per il coperchio) formando due palle e lasciatele  riprendere sulla spianatoia coperte da pellicola e un telo di cotone, per un paio d’ore. 
  • Oleate uno stampo a cerniera rotondo da 23 cm di diametro. Stendete l’impasto più grande nello spessore di 3/4 mm aiutandovi con le mani e con delicatezza sistematelo all’interno dello stampo, lasciando sporgere i bordi. Quindi proseguite come indicato nella preparazione della parmigiana. 

PER LA PARMIGIANA

  • Preparate la salsa di pomodoro, versando 2 o 3 cucchiai di extravergine in una casseruola insieme allo spicchio d’aglio. Fatelo rosolare a fiamma dolce quindi versate la polpa di pomodoro. Aggiungete il basilico quindi cuocete a fiamma dolce fino a che la salsa non si sarà addensata. Aggiustate di sale. Fate raffreddare completamente.
  • Friggete le melanzane: lavatele ed affettatele a 4/5 mm di spessore. Potrete friggetele subito dopo che avrete tirato fuori l’impasto della pizza e comincerà la seconda lievitazione. Versate l’olio per frittura in una padella di ferro a bordi alti e quando l’olio avrà raggiunto 180°, cominciate a friggere le melanzane poche alla volta, 2/3 minuti per lato fino a che non saranno belle dorate. Scolatele su carta assorbente e tamponatele bene. 
  • Una volta fritte, lasciatele freddare e tagliate la scamorza a fettine, grattugiate il parmigiano e cominciate a riempire il guscio di pizza.
  • Mettete sul fondo un paio di cucchiai di salsa e stendetela con il retro del cucchiaio. Coprite il fondo con le fette di melanzane fritte, coprite con uno strato sottile di pomodoro, fettine di scamorza e parmigiano, quindi ricominciate fino a terminare tutti gli ingredienti. 
  • Una volta riempito il guscio, stendete con le mani l’impasto del coperchio e sistematelo sulle melanzane, appoggiandolo all’altro impasto. Tagliate la pasta in eccesso lasciando uno spessore di 2 cm ed arrotolate il tutto su se stesso in modo da sigillare bene la pizza. Spennellate tutto, anche i bordi, con altra passata. Praticate delle piccole incisioni sul “coperchio” quindi mettete in forno a 180° per c.ca 1 h, fino a che tutto non sia ben gonfio e dorato. 

  • Lasciate raffreddare completamente il vostro scrigno quindi toglietelo dallo stampo. 
  • Riaccendete il forno, spolverate il coperchio con parmigiano grattugiato e fate una seconda cottura per dorare i bordi, 170° per 15/20 minuti. A questo punto, siete pronti per servire. 

        E’ buonissima anche tiepida e a temperatura ambiente. 

        Si conserva in frigorifero per 3 giorni. 


NOTA - Si può preparare prima ed effettuare l’ultima cottura prima del servizio. 



venerdì 26 marzo 2021

Crostata salata di primavera e la tristezza della moderazione.

Primavera - Marina Rei 

Ultimamente ho dovuto prendere una decisione che mi ha creato un moto di tristezza.
Piegata dalla quantità di spam, riversata sui commenti di qualsiasi post pubblicato in passato o recentemente, ho deciso di mettere la moderazione ed impedire quindi l'imbrattamento di questo spazio con questa pratica avvilente. 
I vostri commenti verranno pubblicati non prima di essere vagliati da me. 
In passato cancellavo quei pochi messaggi spam al momento della ricezione, ma si contavano sulla punta delle dita ed erano per lo più messaggi in lingua straniera creati ovviamente da macchine. 
Negli ultimi due mesi invece, sono stata investita da messaggi provenienti da account fake in cui si inveiva contro una persona in particolare, di cui si faceva nome e cognome, un tale avvocato, accusato di pratiche ignobili. Una sorta di gogna mediatica attraverso pagine ignare. 
Siccome questa cosa è andata avanti per settimane nonostante il mio alacre cancellare, aumentando esponenzialmente giorno dopo giorno, ho dovuto prendere questa decisione, che vivo come una mutilazione della mia e vostra libertà di comunicare senza "censura". 
Ho anche deciso di decidere se rendere pubblici o meno i commenti "anonimi" in cui chi scrive e mi conosce, non si palesi con un nome, perché dietro l'anonimato c'è una forma di vigliaccheria insopportabile che mi fa venire voglia di perdere il mio aplomb capricorniano e lanciarmi in invettive senza moderazione. 
Perché io adoro il confronto se costruttivo, perché non sono perfetta e se c'è una critica e questa viene fatta con educazione, l'accetto di buon grado e la considero fonte di crescita personale. 
Invece, l'anonimato nella rete, è solo una maniera ignobile di offendere e colpire a tradimento persone di cui si è invidiosi, facendosi forti di questa invisibilità che invece ci fa solo piccoli. 
Quindi "cari" anonimi lettori che venite qui per mortificare me ed i miei amici attraverso commenti sgradevoli ed inutili, non troverete pane per i vostri denti su queste pagine, ma solo uno sguardo pietoso sulla vostra  triste e futile  esistenza. 
Scusate amici per l'introduzione necessaria, ma in qualche modo bisogna pur difendersi.
Pensiamo a cose belle come la primavera e prepariamo una ricetta che più facile di così non ce n'è. 
A metà tra una Pasqualina ed una torta salata, la differenza la fa la freschezza degli ingredienti. 
Scegliete i migliori mi raccomando. 

Ingredienti per 6/8 persone 
Stampo da 24 cm diametro 

2 rotoli di pasta sfoglia rotonda 
300 g di ricotta di pecora freschissima
200 g di fave sgusciate 
200 g di bieta erbetta novella
50 g di parmigiano grattugiato 
2 uova medie + 1 tuorlo 
la scorza di un limone grattugiato 
sale - pepe qb 
1 cucchiaio di olio extravergine 
  • prepara il ripieno: fate scolare bene la ricotta su un setaccio e mettetela in una larga ciotola 
  • lavate accuratamente la bieta erbetta. Tenete da parte una manciata di quelle più tenere e belle ed il resto scottatela per 3 minuti in acqua bollente. Scolatela, strizzatela bene e sminuzzatela al coltello. 
  • Scolate le fave 1 minuti in acqua bollente e privatele della pellicina 
  • Versate favette, bietola nella ciotola con le uova, il parmigiano, la scorza di limone e l'olio. Mescolate bene quindi aggiustate di sale e pepe.
  • Coprite lo stampo con carta da forno quindi sistemate il primo rotolo di sfoglia con cura. Bucatelo con i rebbi di una forchetta. Versate il ripieno livellandolo con una spatola. Cospargete la superficie con le foglioline di bieta rimasta. 
  • Dal secondo rotolo, ricavate delle strisce larghe a vostro piacimento e disponetele sul ripieno in maniera creativa o creando una griglia come per una crostata. Spennellate il tutto con il tuorlo rimasto sbattuto con poca acqua. 
  • Fate cuocere a 180° per 35/40 minuti o comunque fino a che tutto non sia ben dorato. 
  • Servite calda o tiepida accompagnata da una bella insalata mista, favette sgusciate o crudité di stagione.