Visualizzazione post con etichetta spezie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta spezie. Mostra tutti i post

lunedì 11 maggio 2020

Hummus di piselli e Crackers allo Za'atar

Evergreen - Barbra Streisand
Allora, siete usciti?
Io si, lunedì scorso, subito di prima mattina, e sono rientrata a casa per l'ora di pranzo, distrutta.
Premetto che non ho fatto nulla.
Sono solo andata in ufficio per una riunione di un paio d'ore, seguita da una piccola spesa e poi subito a casa.
Ma per la maggior parte del tempo, ho provato un senso di disorientamento totale.
Anche al supermercato ogni tanto mi bloccavo fra gli scaffali pensando che ero lì per fare qualcosa ma non sapevo bene cosa.
E poi quella maledetta mascherina.
Ma come cavolo si fa ad indossarla continuativamente? A me dopo un po' viene l'ansia quindi comincio a respirare con l'affanno e sembro una sorta di gorilla in amore. Mi strapperei quella roba di dosso. Se penso che fra poco farà ancora più caldo e dovremo comunque andarcene in giro come degli Zorro con la maschera sbagliata...
Vi dico però una cosa che mi è successa. Non ho più voglia di uscire.
Voglio stare a casa mia, come le lumache.
L'eccezione posso farla per una passeggiata, tanto non ci si può allontanare più di 200 metri quindi ho l'alibi.
Sto praticando l'asocialità ed ho scoperto che mi piace.
Tanto le persone con cui voglio stare, le ho proprio qui, a portata di mano.
La cosa incredibile di essere usciti di casa ai primi di maggio dallo scorso febbraio, è  ritrovarsi alle porte dell'estate e poter ricominciare a cenare in terrazza, di fronte ad un gelsomino quasi in fiore e a tutte le mie rose e erbe aromatiche che la sera profumano più che mai.
Allora si possono anche fare dei piccoli aperitivi fra di noi, considerando che non ho nessuna voglia di uscire per stuzzicare qualcosa in un luogo deserto.
Stagione di pisellini novelli da trasformare un una crema golosa in cui intingere dei super croccanti crackers speziati.
Io ho usato la mia scorta di Za'atar autoprodotto. Potrete leggere di più su questo misto spezie in quest'altro post. Nel caso potrete sostituire lo za'atar con semi di sesamo bianchi e neri ed erbe aromatiche a vostro piacere.

Ingredienti per 4 persone 
Per i Crakers allo Za'atar 

230 g di farina 0
120 g di semola rimacinata
1 cucchiaio di miele di acacia
50 g di Za'atar
3 cucchiai di olio extravergine + per spennellare
Sale Maldon in fiocchi
200 ml di acqua
  • Miscela le farine con lo Za'atar e forma una fontana sulla spianatoia. Al centro versa il miele, un pizzico di sale, l'olio e l'acqua. Comincia ad incorporare la farina con una forchetta quindi comincia ad impastare con energia. Se necessario aggiungi un poco di acqua. La pasta non deve essere molle ma neanche durissima.  Lavorala almeno una decina di minuti quindi avvolgila in una pellicola e lasciala riposare una mezz'ora. 
  • Accendi il forno a 200° statico. 
  • Con un matterello stendi dividi l'impasto e stendilo in una sfoglia di 2 o 3 mm di spessore. massimo. Volendo puoi utilizzare senza problemi la macchina per tirare la pasta.
  • Con una rotella, taglia la pasta in rettangoli irregolari o losanghe e sistemale su delle teglie coperte da carta da forno. 
  • Spennella i crackers con olio extravergine e cospargili con fiocchi di sale Maldon. 
  • Fai cuocere per 15 minuti o fino a che i bordi non saranno dorati. 
  • Lasciali raffreddare su una gratella e conservali in una scatola ermetica. Restano molto croccanti a lungo. 
Per l'Hummus di piselli 

250 g di pisellini novelli
1 cucchiaino di Tahini chiara
Il succo di mezzo limone
Un pizzico di semi di cumino pestati
Qualche fogliolina di menta fresca
Olio extra vergine d'oliva Riviera di Ponente Dop
Un pizzico di sale e pepe
  • Sgrana i piselli e falli scottare in acqua bollente salata per c,ca 7/8 minuti.
  • Non appena saranno pronti, scolali  (non buttare l'acqua) e versali immediatamente in acqua ghiacciata.  Questo impedirà che i piselli perdano il loro colore verde brillante. 
  • In un bicchiere per mixer a immersione, versa i piselli, la Tahini, il succo di limone, la spezia e la menta, un pizzico di sale e pepe. 
  • Versa un paio di cucchiai di acqua di cottura e per ultimo l'olio che dovrà quasi arrivare all'altezza dei piselli. Frulla con minipimer per qualche secondo muovendo il mixer per emulsionare bene l'insieme. Assaggia e verifica che sia giusta di sale e pepe o se vuoi aggiungere una goccia di limone. Se l'impasto fosse troppo sodo, aggiungi dell'acqua o olio a piacere. 
  • Fai riposare in frigo un paio d'ore in modo che i sapori si amalgamino e servi a temperatura ambiente insieme ai crackers. 


venerdì 20 settembre 2019

Crema di porri e sedano rapa con Za'atar

Don't let me down - Across the Universe versione - The Beatles
C'era una volta lo Za'atar: non era un bandito che rapinava grassi signori per donare il bottino a gentil donzelle in pericolo, e neanche un navigatore dei 7 mari sempre pronto al richiamo delle sirene.
Non era per altro, una terra lontana coperta di alberi rigogliosi perennemente in fiore, un profumo dolce nell'aria misto al salmastro, tavole imbandite di frutta tropicale più deliziosa del miele.
Niente di tutto questo.
Lo Za'atar era una spezia magica, sconosciuta agli uomini del nord del mondo.
Ma un giorno, uno chef fantasioso della Città Santa, decise che non poteva più tenere per se questo segreto e cominciò a mettere lo Za'atar su pane, pasta e carne e tutti sentirono che era cosa buona e santa.
Allora molti lo imitarono e lo misero anche sulle minestre e se volete sapere come va a finire la storia, andatevi a leggere la ricetta su Starbooks! 
E buona giornata.


venerdì 26 ottobre 2018

Riso Biryani con gamberi e verdurine arcobaleno: che fatica fare la spesa.

Over the Rainbow - Eva Cassidy
La parte più divertente del cucinare, spesso è andare alla ricerca degli ingredienti.
Fare la spesa è un po' come una caccia al tesoro e la lista che ci portiamo dietro quando entriamo in un negozio della grande distribuzione, finisce con l'allungarsi deragliando verso prodotti di cui non abbiamo bisogno, presi solo dalla frenesia di provare.
Per quanto mi riguarda, andare a fare la spesa è quasi sempre fonte di angoscia.
Spesso sono sola, perdo intere mattinate tra spostarmi in macchina, girare come una pazza tra corridoi e scaffali che sembrano dotati di vita propria (ma perché ogni tanto gli cambiano posizione?) e finendo col dover trasportare con la "potenza dei bracci" tutti i pesi per i tre piani del palazzo in cui vivo, casse d'acqua incluse.
Insomma, capite ammé.
Più di una volta ho pensato a quanto mi piacerebbe vedermi recapitare a casa tutto il necessario per il menù settimanale senza muovere un dito, ed è anche per questa ragione che confesso di avere il congelatore stipato di roba non solo preparata da me, ma già surgelata e pronta da usare.
In particolare verdure e pesce, possibilmente al naturale perché più semplici da trasformare in qualcosa di buono.
In questi giorni mi sono trovata tra le mani il catalogo bofrost* ed ho messo in pratica il desiderio di fare la spesa seduta da casa.
Appena sposata, con mio marito ci divertivamo a farci recapitare a casa da questa azienda ogni tipo di ghiottoneria, dai dolci ai gelati, fino alle pizze, quindi conoscevo già la qualità dei loro prodotti. All'epoca (parlo di almeno 15 anni fa) era praticamente un servizio ancora a porta a porta.
Si sceglieva da catalogo e si lasciava l'ordine al corriere.
Alla consegna dei prodotti, potevi lasciare l'ordine successivo e così via.
Adesso, ho fatto l'ordine direttamente sul loro sito, scegliendo diversi preparati al naturale tra cui delle code di gamberoni ed un wokmix di verdure arcobaleno (taccole, germogli di fagiolo, carote arancioni, gialle e viola), ho indicato il giorno e l'ora della consegna e, tadaaaa....il corriere è arrivato puntuale ed io sono scesa in tuta e ciabatte a prendere il tutto.
Ma la vita, non potrebbe essere sempre così facile?
Dalla spesa consegnata direttamente a casa è nato questo piatto.
Un Riso Biryani con verdure colorate e code di gamberi.
La Biryani è una miscela di spezie indiana composta per lo più da cannella, chiodi di garofano, pepe nero e cardamomo, a cui va aggiunto del Garam Masala, semi di coriandolo e curcuma.
Io ho la fortuna di avere una miscela che arriva da Singapore grazie a quella gran maga delle Spezie di Alessandra, e l'ho voluta provare in questo piatto.
So però che non è difficile da trovare nei negozi di prodotti etnici.
La miscela di spezie viene spesso utilizzata con riso basmati e verdure (le più svariate a vostro piacimento), ma può essere arricchita anche da pesce, in particolare crostacei.
Reperita la spezia, la preparazione è decisamente facile e veloce e qui vi lascio la mia ricetta.
Liberamente interpretata.

Riso Biryani con gamberi e verdure arcobaleno 
Ingredienti per 4 persone
200 g di riso Basmati
600 g di Wokmix arcobaleno
500 g di code di Gamberoni
1 porro
3 cucchiaini di mix spezie Biryani
1 cm di zenzero fresco grattugiato
una manciata di prezzemolo tritato
olio extravergine qb
sale qb
  • Togli le code di gamberone dal freezer 1 ora prima di cominciare a cucinare e lasciale scongelare a temperatura ambiente. 
  • Fai bollire abbondante acqua salata in una casseruola e cuoci il riso Basmati secondo le indicazioni della confezione (in genere una decina di minuti). Scolalo accuratamente e lascialo raffreddare da parte. 
  • Affetta finemente il porro anche nella parte verde e mettilo in un wok con due cucchiai di olio extravergine e lo zenzero grattugiato finemente. Aggiungi il mix di spezie e fai passire il porro a fiamma dolce, magari aggiungendo un cucchiaio d'acqua se necessario. Quando il porro sarà passito, versa le verdure ancora surgelate e alza la fiamma facendole saltare per una decina di minuti. Aggiusta di sale. 
  • Toglie le verdure dal Wok. Priva metà dei gamberi della propria coda (l'altra metà ti servirà a decorare i piatti). Versa due cucchiai d'olio nel Wok e fallo scaldare poi fai saltare velocemente i crostacei. Quando saranno pronti, aggiungi le verdure ed il riso e salta il tutto insieme, rifinendo con il prezzemolo tritato. Assaggia ed aggiusta di sale se necessario. 
  • Servi caldissimo rifinendo con le code di gamberoni e peperoncino fresco se gradito. 




lunedì 22 gennaio 2018

Carote arrosto glassate: a volte meno è meglio.

More - Riz Ortolani
Questo blog sta subendo un andamento privo di ogni logica.
Un po' come giocatori in mezzo ad un campo che continuano a dare calci ad un pallone senza rendersi conto che prima o poi dovrebbero anche andare a rete.
Quando posso cucino, magari riesco a fare qualche fotografia e poi tutto resta fermo in anticamera, in attesa che qualcosa dall'alto decida di farsi sentire.
Mi sembra quasi di aver finito le parole.
Stamattina mi sono svegliata ed ho avuto la fortissima sensazione di essere mancante di qualcosa.
Vi capita mai di farvi una lista mentale di tutte quelle cose che dovete fare prima di un viaggio e poi quando state chiudendo la porta di casa, siete certi di aver dimenticato una cosa importante?
Quella sensazione terribile che ci sia qualcosa che non torna ma non riuscite ad identificare cosa?
Ecco, per me è così un giorno si e l'altro pure.
Mi rendo conto che la reazione inconscia al senso di vuoto, è riempire ogni momento della vita con cose, azioni, cibo.
Non smetto mai di muovermi.
Poi arriva il momento in cui, prostrata, mi fermo come un blocco di ghiaccio, e resto immobile sperando che intorno a me tutta questa frenesia sparisca ed io riesca ad emergere dal disordine.
E' come uno di quei sogni in cui cammini cammini e sei sempre fermo al solito posto.
Forse dovrei smettere di camminare ed aspettare che qualcosa succeda prima o poi.
Solo che non è da me.
Forse dovrei solo fare meno e meglio.
E dopo questo entusiasmante inizio settimana, facciamoci una "non ricetta", dalla facilità estrema e per gli amanti delle carote.
Ogni tanto meno è meglio.
Ingredienti per 4 persone
1 kg di carote di diverso genere, viola, arancio, possibilmente novelle
50 g di nocciole tostate e tritate grossolanamente
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di melassa di melograno
1 cucchiaino di miele
4 generosi cucchiai di Olio extravergine - io Chianti Dop
mezzo cucchiaino di semi di cumino pestati
una manciata di prezzemolo tritato grossolanamente
sale in fiocchi
pepe nero macinato fresco

  • Accendete il forno a 180°. 
  • Sbucciate e private le carote della parte verde lasciando il picciolo. Lavatele sotto acqua corrente. (nb quelle viola macchiano moltissimo - siete avvisati)
  • In una ciotola versate la melassa, il miele, l'olio, i semi di cumino e sbattete bene con una forchetta fino ad ottenere una vinaigrette.
  • Mettete le carote in una teglia, cospargetele della salsa preparata e con le mani massaggiatele in modo che vengano cosparse completamente. 
  • Adesso salate e pepate generosamente, quindi distribuite i semi di sesamo sulle carote quindi infornate e cuocete per c.ca 30 minuti, o fino a quando le carote non cominceranno ad essere dorate.
  • Una volta cotte, cospargetele di nocciole e prezzemolo e servite immediatamente. 

lunedì 15 gennaio 2018

Passiamole in rivista: Tarte Tatin speziata per Mag about Food

Dawn - Pride and Predjudice soundtrack
Questo lunedì si apre con una bellissima novità targata MTC, per il Magazine che ogni giorno allieterà con articoli e sorprese stimolanti il mese della sfida.
Mag About Food è infatti il magazine di Mtchallenge in cui potrete quotidianamente sfogliare rubriche diverse legate ovviamente a tutto ciò che è FOOD, e quella di oggi è per me particolarmente stimolante: Passimole in rivista! 
Una panoramica su tutte le riviste di cibo più prestigiose pubblicate nell'universo mondo.
Oggi, nell'articolo sul sito ufficiale, vengono presentate due riviste simbolo dell'editoria britannica, Olive e Delicious, scandagliate dalla nostra Alessandra Gennaro, e testate da un manipolo di coraggiose che hanno provato per voi alcune ricette davvero originali.
Ma Passiamole in rivista non è solo un test per scoprire quanto siano affidabili le proposte delle varie pubblicazioni, quanto una finestra su un mondo, quello editoriale straniero, da cui spessissimo traiamo ispirazione e stimoli che difficilmente riusciamo a trovare nel panorama del nostro paese.
Osservare ciò che fanno gli altri, quando è fatto bene, è il primo modo per crescere ed imparare.
E allora...
Per quanto mi riguarda, troverete una ricetta bellissima tutta da provare, per stupire con effetti speciali i vostri ospiti: una Pie di funghi e porri avvolta in croccante pasta fillo.
Ed una seconda ricetta dolce che vi lascio qui, perché le proposte erano così tante ed intriganti che non ho veramente resistito.
Ecco comunque una piccola immagine della ricetta che troverete sul MAG oggi.
Mushroom and leek pie 
Veniamo quindi alla ricetta della Tarte Tatin speziata, la seconda ricetta da me testata da Delicious di gennaio 2018.
Il metodo di preparazione è diverso da quello tradizionale ma richiede l'uso di una padella di ferro tipo Skillet, che possa essere messa in forno. Io ho trovato una padella adatta con facilità in un negozio casalinghi.
L'uso della padella permette di fare due cotture che velocizzeranno tutto il procedimento.
Fate molta attenzione a quando toglierete la padella da forno per capovolgerla perché il manico sarà rovente. Proteggetevi con cautela.
Inoltre la torta andrà capovolta immediatamente e non lasciata riposare qualche minuto come dalla preparazione in tortiera.
Le spezie ovviamente, esaltano le mele alla grande. Io l'ho trovata spettacolare.

Per 6/8 persone
Preparazione: 15 min.
Cottura: 20/25 min + ½ h raffreddamento

PREPARA PRIMA: Prepara e cuoci la torta (vedi punto 5) fino a 24 ore prima. Raffreddala completamente quindi lascia la padella in un posto fresco. Quando sei pronta a servire, scaldala bene in forno caldo per 10/15 minuti.
La tarte può essere raffreddata al punto 3 (prima di cuocerla) per un massimo di 24 ore.
Cuocila come indicato nella ricetta.

CONSIGLI DAL FOOD TEAM
Non ti preoccupare per il metodo poco ortodosso – noi ci siamo sopresi dal dover mettere la pasta sulle mele prima che fossero cotte sul piano di cottura, ma abbiamo provato la ricetta attentamente e questo metodo funziona veramente – mele morbide, caramellate e leggere, pasta croccante. Matt di certo conosce il suo lavoro!

100 g di burro ammorbidito
100 g di zucchero semolato
1 bastoncino di cannella spezzato
1 baccello di vaniglia
1 anice stellato
1 pizzico di nove moscata macinata fresca
un poco di pepe nero macinato fresco
4/5 mele Cox (dipende dalla loro dimensione), sbucciate, private del torsolo e divise a metà (strofinate con del limone per evitare che si scuriscano).
Farina per spolverare
200 g di pasta sfoglia già pronta
Clotted cream per servire

AVRETE BISOGNO:
Una padella di ferro da 20 cm di diametro a fondo spesso, adatta alla cottura in forno.

1.     Spalmate il burro sulla base della padella coprendola completamente. Distribuitevi lo zucchero in uno strato uniforme. Spargetevi i pezzetti di cannella, l’anice stellato, la bacca di cannella , la noce moscata ed una macinata di pepe nero quindi sistematevi sopra le mezze mele, con la parte del taglio verso l’alto.
2.     Stendete la pasta sfoglia su una base infarinata quindi ritagliate un cerchio usando un piatto di 2 cm più grande della circonferenza della padella. Sistemate la pasta sopra le mele, rimboccandola bene lungo i bordi ed facendo attenzione che tutte le mele siano ben avvolte dalla pasta.
3.     Bucate la pasta su tutta la superficie (questo consentirà al vapore di uscire durante la cottura), quindi raffreddate il tutto per 30 minuti (vedi il PREPARA PRIMA).
4.     Scalda il forno a 220°/200°C con forno ventilato. Per cuocere metti la padella su una fiamma medio alta ed ogni tanto scuoti la padella per evitare che le mele brucino. Osserva che lungo i bordi appaia un caramello dorato dopo c.ca 6/8 minuti. Non preoccupatevi se la pasta si alza e si scioglie un poco (vedete CONSIGLI DAL FOOD TEAM)
5.     Trasferite la padella nel forno e cuocete per 20/25 minuti fino a che la pasta è ferma ed di un intenso colore dorato. La Tatin può essere finita a questo punto e riscaldata più tardi (vedete Preparare Prima) o rovesciata su un piatto da servizio, servita tiepida con clotted cream.





martedì 6 dicembre 2016

Riso libanese con lenticchie: Mujaddara. Ma la gente cucina ancora?

Please come home for Christmas - Bon Jovi
Ma la gente cucina ancora?
Voi, cari lettori silenziosi, cucinate ancora?
E per cucinare non intendo saper aprire con maestria una busta di minestrone surgelato, versarlo con grazia nella straordinaria pentola antiaderente fighissima, accendere il fuoco secondo istruzioni e cuocere quegli esatti 8 minuti che vi separano dalla ciotola fumante e dal cucchiaio.
Intendo cucinare.
Sedersi al tavolo e pensare a quale menu preparare per la cena della vostra famiglia o quella per gli amici che verranno a trovarvi; stilare una lista di ingredienti, andare a comprarli scegliendoli con cura, leggendo le etichette, non lasciandovi incantare dal richiamo delle sirene dal banco dei precotti, facendovi domande sulla provenienza di quel ceppo di insalata così croccante che vi fa l'occhiolino dal reparto verdure, su quel taglio di carne rosea già arrotolata nel suo bello spago, eccetera eccetera eccetera.
Beh, perché cucinare è anche e soprattutto questo.
E' anche ovviamente farsi uno spaghetto aglio e olio, buono, specialmente se è nuovo ed è Dop, ma è tutto quello che viene prima, perché alla fine cucinare è una cosa semplice se si hanno prodotti buoni, certificati, scelti con cura ogni tanto svicolando il super.
Oppure cucinare è un'azione anacronistica?
E' una storia vecchia e svuotata di morale, un mito acchiappacitrulli per arricchire i già troppo ricchi, una perdita di tempo e di denaro perché sappiamo bene quanto il tempo sia denaro.
Perché si parla così tanto di cibo, di cucina, di ricette se nessuno, diciamoci la verità, cucina più?
Fate come me. Giocate a "Cos'ha nel carrello".
Quando andate a fare la spesa al super, buttate l'occhio nel carrello del vicino, che non è detto sia sempre il più verde. Si imparano tante cose.
In particolare nel carrello delle mamme con bambini piccoli o in quello dei clienti un po' più in carne. Queste due categorie sono le più affezionate al precotto, surgelato e confezionato. Alla faccia della salute per la crescita. Alla faccia di tutte le blogger mamme che si prodigano in messaggi positivi e salutari.
I carrelli più oculati e corretti sono quelli degli anziani, dove c'è poco di tutto, ma esclusivamente prodotti che devono essere per forza trasformati da un'operazione culinaria. Che sono quelli più economici. Nei loro carrelli non troverete mai un'insalata in busta o un pollo a pezzi.
Sono anche quelli più tristi in verità perché mi è capitato spesso di vedere togliere dal mucchio una volta alla cassa, perché superato il budget di spesa.
Ma è proprio lì, nel supermercato che capisci che la gente non cucina più. Cioè lo fa sempre meno, disimparando, perdendo il senso ed il valore di questo gesto che non è soltanto nutrirsi come pensano in molti: da che mondo è mondo, si mangia per nutrirsi!
Quando sento questa frase mi viene una tristezza che rasenta la depressione. Un po' come dire che da che mondo è mondo si fa sesso per riprodursi.
Ok, non perdiamo di vista il concetto base: chi cucina ancora?
Ha senso farlo? Ha senso amare il cibo, preoccuparsi di ciò che mangiamo, dispiacersi della sparizione di prodotti e produttori, arrabbiarsi di fronte a chi cucina prendendo in giro il nostro palato e la nostra intelligenza, dare tutta questa importanza all'argomento?
La risposta sta tutta qui, proprio nel concetto che "si mangia solo per nutrirsi".
Che pare il preferito da chi il cibo lo ha portato in una fabbrica e te lo serve bello che pronto.
Un po' come essere tornati alla preistoria, solo che lì si correva per cacciare e si faticava a seminare.
Oggi basta un microonde.
Per chi come me ha ancora voglia di perdere tempo nutrendosi con la gioia di farlo bene, un piatto meraviglioso, semplice, profumato e sensuale come tante ricette che arrivano dal Medio Oriente e da un libro straordinario come Jerusalem di Yotam Ottolenghi.
Ci vuole poco, qualche spezia facile da reperire e un sano e curioso appetito.
Mi raccomando, non lesinate con quelle cipolle fritte: vi faranno uscire di testa!

Ingredienti per 4 persone
4 cipolle dorate affettate finemente
50 g di farina 00
200 g di lenticchie di Castelluccio
olio extravergine qb
1 cucchiaino di semi di cumino
1 cucchiaino di semi di coriandolo
1/2 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino e mezzo di cannella
250 g di riso Basmati
Un cucchiaino di zucchero di canna
700ml di acqua calda.
Un ciuffetto di coriandolo fresco (a piacere).
  • Cuocete le lenticchie in abbondante acqua leggermente salata, e scolatele quando saranno ancora al dente (2 o 3 minuti meno della cottura prevista dalla confezione). Versatevi uno o due cucchiai di olio extravergine e tenete da parte.
  • Riscaldate 2 dita di olio extravergine in una padella di ferro quindi quando avrà raggiunto i 179/180°, friggetevi le cipolle affettate, che avrete prima passato velocemente nella farina. Friggete in più tempi in modo che le cipolle non siano troppo affollate nell'olio e possano divenire dorate e croccanti. Scolatele su carta assorbente e tenetele in caldo. Se avrete fritto alla giusta temperatura, manterranno la loro croccantezza per lungo tempo. 
  • In una larga padella tipo wok, versate 3 cucchiai di olio ed aggiungete il cumino ed il coriandolo che avrete prima schiacciato leggermente in un piccolo mortaio. Cuocete mescolando a fiamma media fino a che le spezie non emaneranno la loro fragranza. 
  • Aggiungete la cannella e la curcuma, mescolate e cuocete per altri 2 minuti.
  • Aggiungete adesso il riso e lo zucchero e mescolate bene fino a che il riso non sarà ben avvolto dalle spezie, quindi versate le lenticchie e l'acqua e portate a ebollizione. 
  • Abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per c.a 15 minuti fino a che il riso non sarà tenero. 
  • Una volta pronto, spegnete, rimuovete il riso dal calore, coprite la padella con un telo pulito e coprite con un coperchio, lasciando riposare per 10 minuti. 
  • Versate il riso sul piatto di portata e sgranatelo con una forchetta aggiungendo metà della cipolla fritta. Mettete il resto della cipolla sulla cima del piatto, decorate con coriandolo fresco e servite immediatamente, magari accompagnato con una salsa allo yogurt. 



mercoledì 25 maggio 2016

CHICKEN AND WILD RICE

Black is back - Amy Winehouse
Ogni giorno si impara qualcosa.
Tipo che il riso Venere è nero.
Ma non è solo nero perché la natura lo vuole così. Se ti piace l'idea di comprarlo integrale, il nero è ancora più intenso, a tal punto che si ottiene un effetto "inchiostro di seppia".
Ergo, il riso Venere macchia.
Quindi se pensate di utilizzarlo per sostituire altri risi di questo colore che in nella realtà risi non sono, sappiate che potreste andare incontro ad una sorpresa.
Ed è quello che vi racconto oggi su Starbooks, dove un meraviglioso pollo che voleva vestirsi di giallo, si ritrova nero come Calimero.
Nigella sarà molto delusa!

domenica 14 febbraio 2016

Declinazioni di Pain d'Epices su tema Miele per l'MTC #54

Sugar sugar - The Archies
Sono molto in imbarazzo nello scrivere questo post. Che sarà ovviamente lunghissimo.
La colpa è naturalmente tutta di Eleonora e Michael che hanno fatto combutta per complicare la vita ad una Community ingenua e di buona volontà, ancora sotto gli effetti dell'innamoramento per una ricetta ed un post che li ha visti vincere ad occhi chiusi, la sfida nr #53.
Non un piatto complesso, non una tecnica impegnativa, non un tema rigoroso. Niente di tutto questo.
Un ingrediente.
E che ingrediente.
Per la seconda sfida del 2016 si gioca con il Miele.
Scoprire l'argomento ed aver visto piombare il nulla sui neuroni è stato tutt'uno.
La realtà è che io amo moltissimo il miele. Fin da piccola.
E' uno di quegli alimenti che collego sempre ad un gesto d'amore, quello di mia madre che non lo ha mai fatto mancare nel latte caldo prima di dormire, o sbattuto con un cucchiaino di limone per farci passare il mal di gola, o sottoforma di caramella se voleva premiarci.
Ma era sempre e solo lui, puro, dorato e fluido.
Proprio come io continuo ad utilizzarlo oggi, collezionandolo dai vari paesi in cui mi capita di viaggiare: Grecia, Croazia, Turchia, senza farmi mancare quello italiano (in particolare quello Sardo) ed ovviamente Toscano (il comune di Montalcino vicino casa mia, dove si tiene anche una Settimana del Miele, è uno dei primi produttori in Italia).
Non manca mai sui formaggi stagionati, nelle vinaigrette e per glassare dei bocconcini di pollo quando mi sembrano un po' noiosi.
Ma inserirlo con premeditazione in una ricetta complessa, non ci ho mai proprio pensato.
Ho lasciato perdere per qualche giorno (e confesso di avere avuto anche la tentazione di passare il turno), poi click, ecco che mi sono ricordata di lui, il Pain d'Epices.
L'ho scoperto a 17 anni, durante il mio primo viaggio in Francia con la scuola e da allora è stato amore a primo assaggio.
Non ho mai provato a farlo in casa, avevo paura di non ritrovare l'aroma di quel ricordo.
Ho voluto documentarmi per l'occasione e vi rimando ad un bellissimo sito in lingua se vorrete saperne di più.
Pare che le origini del pan di spezie che conosciamo, arrivi dalla Cina, con il Mi Kong (letteralmente pan di miele), prodotto e consumato fin già dal X secolo, in farina di frumento, miele e piante aromatiche.
Si trovano citazioni al Mi Kong su testi cinesi del XII secolo, utilizzato come razioni di guerra per i Cavalieri di Gengis Khan, che lo diffusero presso gli arabi.
E' soltanto nel Medioevo, nel periodo delle Crociate, che la ricetta e le spezie utilizzate, arrivarono in occidente. Prima in Germania, dove si parlava di Lebkuchen, prodotto ad Ulm nel 1296 e più avanti nei monasteri del Sacro Romano Impero Germanico: a Monaco, Norimberga, Aquisgrana, Augusta.
Nel 1453 si parla del pan di spezie in un testo che racconta come i monaci cistercensi lo preparassero per le feste di Natale.
Gia nel 1571 il Pain D'Epices è riconosciuto ufficialmente da Enrico IV e nel XVII secolo diviene protagonista di vere e proprie sfide tra mastri "pain d'épicier" a Reims.
Nel XVI i forni che producevano il pan di spezie in Alsazia, erano così numerosi che dettero vita ad una vera e propria corporazione.
Successivamente per produrlo, bisogna essere iscritti al registro dei mestieri.
Un prodotto pieno di storia dunque, dove il miele è stato sempre indiscusso elemento fondamentale.
L'idea che si è accesa nella mia testolina, è stata quella di poter utilizzare questo pane declinandolo in due ricette, una dolce ed una salata, che potessero renderlo protagonista e comprimario.
Confesso che quella dolce è arrivata subito. La salata poco dopo.
L'idea era quella di rendere il pain d'Epices un morbido cubo su cui adagiare una mattonella di mousse di yogurt di pecora da servire con uno spicchio di fico caramellato.
L'acidità dello yogurt di pecora, che ho avuto modo di scoprire da pochissimo, mi è sembrata perfetta per bilanciare la dolcezza del fico e valorizzare il cubo di pan di spezie.
Ho cercato una ricetta estremamente semplice, che non contenesse zucchero e non avesse eccessiva predominanza di spezie.
Nella rete si trova veramente tutto ma molto di quello che ho letto non mi convinceva.
Fino a che non sono capitata sul blog di Marcotte, decisamente una garanzia, ed ho trovato la ricetta nella versione di Thierry Mulhaupt, perfetta al mio scopo. Niente zucchero, una miscela calibrata di spezie, semplicità estrema.
Vi consiglio di provarla, anche solo per avere un pan di spezie meraviglioso da servire con il te (ma anche da mettere in tavola con i vostri migliori formaggi).
Per il Pain d'Epices (2 pani da 450 g)
320 g di miele mille fiori (il mio prodotto da una cara amica che possiede diverse arnie)
55 g di uova
110 g di burro
130 g di latte intero a temperatura ambiente
270 g di farina 0
9 g di bicarbonato di sodio
6 g di cannella in polvere
1 g di chiodo di garofano in polvere
2 g di zenzero in polvere
1 g di cardamomo in polvere
Scaldate il forno a 165°C.
Fondete il burro e lasciate intiepidire.
Scaldate il miele in una casseruola a 50°. Se non avete il termometro da zucchero, potrete capire che ha raggiunto la giusta temperatura, quando la consistenza sarà scorrevole come quella dell'acqua.
Versate il miele nella ciotola della planetaria ed aggiungete le uova. Montate con la frusta il miele e le uova fino ad avere un composto spumoso.
Nel frattempo setacciate farina, spezie e bicarbonato e miscelateli.
Una volta pronto il miele e le uova, versare il burro intiepidito ed il latte a temperatura ambiente e continuate a montare. Quando il composto sarà omogeneo, togliete la frusta e sostituitela con il gancio a foglia ed incorporate la miscela di polveri impastando fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Versate il composto in due stampi da cake 18x7 cm ed alti 6 cm, rivestiti di carta da forno.
Cuocete per c.ca 50 minuti a forno statico e fate la prova stecchino che dovrà uscire pulito ed asciutto.
Sformate e fate raffreddare su una gratella.
Se non volete utilizzarlo per questa ricetta, potete procedere all'uso di bucherellare il pane con uno stecchino ed irrorarlo con mezzo bicchiere di succo di arancia quando ancora caldissimo e nel suo stampo. Lasciare che assorba il liquido, quindi potrete sformarlo e rifinire il pane lucidandolo con confettura di arance amare.

Per il cubo di Pain d'épices
Non potrete utilizzare il pane subito. Dovrete farlo ben raffreddare, quindi avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare tutta la notte.
Il giorno dopo potrete procedere.

Ingredienti per il cubo di Pain d'épices (per 4 cubetti)
Pain d'epices
sciroppo di fichi caramellati

Molto semplicemente, tagliate il pane a fettine sottili 3 mm con un coltello a lama liscia molto affilato.
Prendete un quadrato di acciaio di 6 cm di lato, appoggiatelo su un foglio di carta forno e sistemate le fettine del pane all'interno del quadrato, cercando di riempire la base senza sovrapporle ma aggiustandole con un coltello per farle aderire una all'altra.
Spennellate la base con lo sciroppo dei fichi caramellati e proseguite con un secondo strato.
Dovrete arrivare ad avere uno spessore di 3 cm con gli strati sovrapposti.
Adesso appoggiate un peso sull'ultimo strato. Io ho utilizzato un pestacarne. Premete con delicatezza e lasciate così per 15 minuti, nel frattempo accendete il forno a 100°.
Togliete il peso dallo stampo e passatelo in forno per 15 minuti.
Una volta tolto dal forno, fate raffreddare e mettetelo in congelatore coperto per c.ca 3 ore.
Adesso prepariamo la mousse di yogurt di pecora.
Con la quantità indicata ve ne verrà molta, ma quella che non utilizzerete, potrete sempre servirla con delle composte, della frutta rossa, il vostro miele preferito, o mangiarla semplicemente così, nature.
Per dolcificarlo ho scelto il mio amato miele di cardo.
Sicuramente uno dei miei preferiti, ha un colore ambrato chiaro, che tende ad impallidire durante la cristallizzazione.
Il suo aroma è molto caratteristico e con numerose sfumature che ricordano i fiori di campo ed al palato spesso richiama la cannella, un nulla di noce moscata e quando è giovane si nota un sentore di confetture di frutti rossi. E' uno dei mieli più complessi che va conosciuto e non è così facile da trovare (il mio arriva dalla Sardegna), ma certo è che la sua struttura è per veri appassionati.
Ho pensato che fosse perfetto per questa ricetta.

Ingredienti 
175 g di yogurt di pecora
125 g di panna fresca
2 cucchiaini di miele di cardo
5 g di gelatina (1 foglio)
Mettete la gelatina in acqua per farla ammorbidire.
Fate sciogliere il miele a bagno maria per renderlo fluido (anche direttamente il vasetto visto la quantità piccola di cui avrete bisogno), quindi versatelo nello yogurt e mescolate bene per incorporarlo.
Strizzate la gelatina e fatela sciogliere nel microonde (2 secondi a massima temperatura)
Versate la gelatina nello yogurt e mescolate bene.
Montate la panna a neve ferma.
Delicatamente incorporate la panna mescolando dall'alto in basso e versate la mousse in un contenitore rettangolare foderato con pellicola, che vi consenta di ottenere uno strato di mousse altro 1,5 cm. Chiudete il contenitore ermeticamente e fate riposare la mousse in frigo tutta la notte.

Montare il piatto:
Prima di assemblare il dolce, passate la mousse nel freezer per 1 ora.
Eliminate il quadrato d'acciaio e con un coltello molto affilato, dividete il quadrato a metà, e da ogni metà ricavate due cubi.
Togliete la mousse dal contenitore aiutandovi con la pellicola. Vi basterà sollevarla con delicatezza.
Bagnate il coltello ogni taglio che effettuerete e ricavate delle mattonelle della stessa dimensione dei cubi, che sistemerete con delicatezza sopra il pain d'épices.
Rifinite il dolce con uno spicchio di fico caramellato.
NB - In stagione si possono senza dubbio usare fichi freschi arrostiti in poco miele di cardo per qualche istante.
Sulla ricetta salata, sono rimasta alla dimensione boccone, per una preparazione semplice, che non richiede grandissimi tempi se non quello di riposo del paté per fissarne la forma.
Non è neanche un'idea originale considerando che sul paté ci siamo già divertiti anni fa, ma quando ho pensato all'utilizzo del miele su un piatto salato, la prima cosa che mi è venuta in mente è stato il fegato.
Una frattaglia che amo molto e che ha un sapore metallico, leggermente amaro, ma che è splendido se accompagnato da toni dolci anche un po' fruttati. Qui ho usato il miele di corbezzolo, anche questo Sardo. Non è facile da trovare anche perché si produce solo in un periodo dell'anno, l'inverno che non è propriamente il periodo migliore per le api.
Così durante l'ultimo viaggio fatto, me ne sono portata qualche vasetto: un miele sicuramente inconfondibile perché ancora più del miele di castagno, la parte zuccherina passa in secondo piano, mettendo in evidenza il suo aroma primario, pungente, leggermente erbaceo e tostato, che ricorda in maniera curiosa, l'aroma del caffè appena macinato e che ben si fonde con l'aroma del whisky.
Mi è piaciuta l'idea di utilizzarlo con il fegato, perché non volevo un miele sfacciatamente dolce ed il carattere del corbezzolo mi divertiva abbinato al fegato. La parte dolce l'ho lasciata giocare al pain d'epices che stavolta  ho utilizzato come comprimario, tostato e croccante senza altri fronzoli.
E siccome questo post sta diventando una lagna, passo subito alla ricetta.

Per il paté di fegatini al Whisky ed al miele di corbezzolo (per 4 persone)
300 g di fegatini e cuori di pollo
un porro
1 foglia di alloro
1 bicchierino piccolo di whisky
1 cucchiaino generoso di miele di corbezzolo
80 g di burro
Olio extravergine d'oliva Riviera Ligure Dop
sale
pepe nero macinato fresco
timo fresco e miele di corbezzolo per rifinire
Lavate i fegatini ed i cuori di pollo, privateli delle parti nervose e lasciateli a bagno in una soluzione di acqua e aceto bianco per una mezz'oretta.
Sciacquateli bene, asciugateli e teneteli da parte.
Affettate sottilmente il porro utilizzando anche una parte del verde, quindi fatelo passire a fiamma dolcissima in una larga padella, aggiungendo dell'acqua se necessario. Fate cuocere per 10/12 minuti fino a che non sarà morbido.
Aggiungete i fegatini, la foglia di alloro, alzate la fiamma e fate rosolare mescolando continuamente fino a quando non avranno un bel colore ramato.
Aggiungete il whisky e fate sfumare, salate e pepate.
A questo punto glassate i fegatini con il miele di corbezzolo a fuoco medio, fino a che non saranno belli lucidi.
Trasferiti i fegatini ancora caldi con il loro fondo in un mixer e frullate a lungo fino ad ottenere un paté fine e vellutato.
Versatelo in una ciotola ed aggiungete il burro a dadini.
Mescolate bene con una spatolina fino a che il composto non sia perfettamente amalgamato. Assaggiate ed aggiustate di sale se necessario.
Trasferite il paté su un foglio di carta oleata e dategli una forma allungata quindi arrotolate la carta intorno all'impasto e fate in modo di sagomare una "salsiccia" di un paio di cm di diametro.
Stringete la carta agli estremi come se fosse un caramellone, quindi fate lo stesso con un foglio di alluminio stringendo bene.
Mettete in frigo tutta la notte.
Al momento di servire, affettate il pain d'epice in fette spesse un cm e tostatele bene.
Con un coppapasta rotondo di 4 cm di diametro, ricavate dei dischi.
Bagnate un coltello molto affilato e affettate il paté in dischi dallo spessore di un cm.
Sistemate il paté sul pain d'épices caldo e versate un filo di miele di corbezzolo sul paté, rifinendo con foglioline di timo fresco. Servite subito.

E con queste due proposte, lascio il mio contributo alla sfida #54 dell'MTchallenge sul Miele