Attenzione, questo è un post altamente intriso di luoghi comuni!
Sono certa che ognuno di noi abbia pensato, almeno una volta nella vita, di andarsene da questo paese.
Personalmente ci ho pensato e tutt'ora ci penso quasi ogni giorno.
La rabbia, le aspettative deluse, gli ideali infranti, l'osservare il paese che amo diventato un barcone alla deriva, mi fa desiderare di scappare e ricominciare da zero altrove.
Complice di questa pazza idea, è anche il desiderio mai nascosto di vivere l'esperienza da expat praticamente ovunque nel mondo, possibilmente in un luogo dove burocrazia, corruzione, nepotismo e disconoscimento della meritocrazia non siano di casa.
Eppure, nonostante non abbia nessuno scrupolo ad affrontare una simile prova, so già che rimpiangerei ogni giorno il mio paese.
Mi mancherebbe tutto, perché quando si cresce nella bellezza, ed io posso affermare di averlo fatto, non ci si abitua a nient'altro.
Il lavoro che faccio mi fa incontrare ogni giorno persone innamorate dell'Italia a tal punto che sarebbero disposti a tutto pur di venire a vivere qui.
Alcuni ci riescono e non so come, non trovano neanche difficile restarci.
Ma forse la ragione è facile da capire.
L'Italia è una bella donna sconosciuta che arriva ad una festa dove tutti sono annoiati.
Lei è allegra, educata, una gran chiacchierona.
Balla da sola nella musica, si diverte da matti e piano piano tutti si buttano in pista, desiderando di conoscerla, parlare con lei, toccarla.
E' l'anima della festa e tutti sono affascinati dal suo stile, dalla sua vivace eleganza.
Ama il cibo, non lo spizzica ma lo gusta con gioia, ne parla, lo offre ai presenti come si offre qualcosa di prezioso.
Quando se ne va, la sala si svuota. Tutti ripensano a lei, ne parlano, la ricordano. Vogliono rivederla.
Tutti quanti vogliono essere come quella donna, o vogliono possederla.
Chi non ci riesce, ne parla male. Ma la rimpiange ogni giorno.
Così penso che forse resterò qui. Alla bellezza è difficile rinunciare.
La torta di oggi è un classico della cucina anglosassone e nordica rivista in chiave nostrale.
Niente glasse, niente burro, niente spezie ma i profumi della nostra terra.
La ricetta l'ho avuta da quella pasticciera formidabile che è la mia amica Pasqualina del blog Pasqualina in Cucina .
In questo blog ho già replicato alcune delle sue ricette, e posso dire che sono sempre una enorme soddisfazione per risultato e gradimento generale.
Questa in particolare, aspettava da tempo di essere pubblicata.
L'ho preparata praticamente ogni giorno durante la mia esperienza lavorativa in un laboratorio gastronomico nella mia città e spariva nel tempo di metterla al banco.
Siccome è una ricetta praticamente quasi gluten free, io l'ho sglutinata completamente sostituendo la farina 00 con farina di riso ed il risultato è praticamente identico.
Che poi sia assolutamente deliziosa, quella è un'altra storia.
Ingredienti per uno stampo da 24/26 cm di diametro
300 g di farina di mandorle (o mandorle spellate non tostate)
300 g di carote crude, tagliate in pezzi o grattugiate
300 g di zucchero semolato
4 uova intere a temperatura ambiente
80 g di farina di riso
30 g di olio di semi
16 g di lievito in polvere per dolci
la scorza di una arancia non trattata grattugiata
la scorza di un limone non trattato grattugiata
1 semi di un bacca di vaniglia (o estratto naturale di vaniglia)
un pizzico di sale
- Se non avete la farina di mandorle, mettete in un mixer le mandorle con lo zucchero e frullatele con il programma pulse in modo da non surriscaldare la lama. Una volta ottenuta una farina piuttosto sottile, interrompete e mettete da parte in una ampia ciotola.
- Mettete le carote nel mixer e frullatele fino a che non avrete un composto fine ma non una purea. Versate il tutto nella ciotola con le mandorle e zucchero.
- Aggiungete al composto gli aromi e mescolate bene. Per ultimo aggiungete uova ed olio e date una bella mescolata.
- Setacciate la farina con il lievito direttamente sulla ciotola. Aggiungete un pizzico di sale ed incorporate bene il tutto.
- Versate il composto nello stampo che avrete precedentemente imburrato e foderato con carta da forno e cuocete in forno preriscaldato a 190° per i primi 10 minuti. Abbassate quindi la temperatura a 180 e completate la cottura per altri 45/50 minuti.
- Quando la torta sarà gonfia e deorata, fate la prova stecchino che dovrà uscire asciutto.
- Capovolgete la torta su una griglia e lasciatela raffreddare. Servitela se vi piace, spolverata di zucchero a velo ed accompagnata da una pallina di gelato o una salsa di frutti rossi.
Se cercate altre torte di carote su questo blog vi lascio qui i link