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mercoledì 29 marzo 2017

Pici con crespino e salsiccia di Cinta Senese: il Recipe-tionist e la creatura selvaggia

Wild One - Iggy Pop 
Primavera!
Il desiderio di erbe di campo è stato prontamente esaudito da una mamma zelante che, a seguito di una telefonata in cui manifestavo nostalgia per borragine e cicoria selvatica, si è presentata alla porta con una borsa gialla Ikea piena di meraviglioso verde.
Che ci vuoi fare con le mamme?
- Pensi che si possa trovare anche un po' di crespino?
- Ma se ce n'è un sacco...nel campo davanti casa ne ho visto da buttar via.  Devi farci una ricetta?
Quando si parla di cucina, lei è sempre lì ad indagare quello che mi gira per la testa ed ogni volta che vado a trovarla, mi mostra orgogliosa tutti i ritagli dei giornali da cui ha rubato le ricette per me.
- Così magari ti viene l'idea!
Ecco, quando fa così, mi crea un serio moto di commozione che cerco di trattenere (a stento), e finisco sempre col buttarla sul gaglioffo spaccone:
- Ma dai che queste sono ricette immangiabili, sai quante volte le fai meglio tu? E lei gongola tutta felice.
Eccomi così di fronte ad una valanga di erbini da pulire, alcuni dei quali con i guanti (avete mai provato a maneggiare la borragine?).
Ma mia madre aveva già fatto il grosso, portandomi cespi di cicoriette senza terra e radici, con le foglie migliori già pronte a finire in vasca (#mamyIloveyou).
L'idea di come utilizzarle ce l'avevo da un po' e me l'ha data lei, una bionda dal volto d'angelo ma selvatica come il crespino in questione.
Cristiana è una strana creatura, di quelle difficili da incasellare.
Una donna pratica, concreta, senza fronzoli. Essenziale anche nel parlare (rara dote oggigiorno) e con uno straordinario talento in cucina.
Come un equilibrista provetto, riesce a tenere in bilico tre figli, una casa enorme e non so più quanti cani, oltre ai suoi impegni in cucina (che sono anche professionali).
Ogni volta che mi capita di trascorrere del tempo insieme, non mi capacito di quanta energia sia compressa in questa creatura selvaggia dall'apparenza quieta come l'acqua di lago.
Però poi osservi le sue mani e la vedi tutta, quella forza incredibile che la rende così speciale.
Cara Cristiana, non cambiare mai.
Raramente ho incontrato persone così trasparenti e con una così chiara visione della vita.
Mi piacerebbe conoscerti meglio e passare più tempo insieme, magari in cucina.
Questi pici con crespino e Cinta sono tutti per te.
La ricetta ovviamente è un omaggio al blog di Cristiana protagonista del Recipe-Tionist di Marzo/Aprile, dalla mente geniale di Flavia.
Una ricetta che non poteva che solleticarmi nel profondo, visto che i pici sono "piezz'e core" in questo blog.
Tra l'altro la ricetta di Cristiana mi ha fatto innamorare per l'estrema essenzialità, che davvero le assomiglia: 3 ingredienti per il condimento e 2 per la pasta. Risultato?
Capolavoro di sapore e godimento.
E non è perché l'ho fatto io, ma credetemi, si potrebbe mangiarne un vagone!
L'unica sostituzione che ho apportato, perché il frigo offriva questo, è stata una salsiccia di cinta sbriciolata al posto del rigatino.
Il resto scopritelo da soli.
Ingredienti per  2 persone
Per i pici
100 g di farina 0
50 g di semola rimacinata
1 cucchiaio di extravergine
acqua (c.ca 1 bicchiere)
1 pizzico di sale.

Per il condimento
300 g di crespino
2 salsicce fresche di cinta senese (c.ca 70 g l'una)
1 spicchio d'aglio
peperoncino
olio extravergine d'oliva
sale qb
Pecorino Toscano Dop per rifinire
  • Preparate i pici. Vi consiglio vivamente di leggere questo post dove troverete un tutorial dettagliato su come "filarli" correttamente. Molto semplice. 
  • Per il condimento: lavate accuratamente il crespino eliminando le foglie dure o rovinate. 
  • Lessate la verdura per 7/8 minuti in abbondante acqua bollente quindi scolatela con una schiumarola (non buttate l'acqua in cui l'avete lessata), e trasferitela in una ciotola di acqua gelata, che consentirà al crespino di mantenere il suo bel colore verde brillante. 
  • Sbriciolate le salsicce e fatele cuocere in una padella con un filo d'olio aiutandovi con una spatola di legno per sminuzzarle con cura. Quando saranno rosolate, spegnete.  
  • In una larga padella dove potrete saltare la pasta, fate profumare 3 cucchiai generosi di olio extravergine con l'aglio e peperoncino e ripassatevi qualche minuto il crespino ben scolato. Quando si sarà insaporito a dovere, eliminate il peperoncino e l'aglio ed aggiungete la salsiccia e mescolate bene.
  • Fate cuocere i pici nell'acqua di cottura del crespino  (3/4 minuti c.ca) e quando saranno pronti, scolateli e versate il tutto nella padella del crespino e salsiccia. Saltate bene, aggiungendo dell'extravergine a filo se necessario.
  • Impiattate e rifinite con del buon Pecorino Toscano Dop. Servite subito. 

Con questa ricetta festeggio Cristiana ed il suo Recipe-Tionist di Marzo-Aprile 


venerdì 20 gennaio 2017

La perfetta pasta e fagioli ed il mio Recipe-Tionist

Ma che freddo fa - Nada 
Nulla è in grado di pacificarci con un mondo freddo e buio come una scodella di zuppa calda.
E' una medicina per il corpo e per lo spirito, così semplice da prescrivere; un calmante naturale che ha lo stesso effetto di una carezza ed il potere di far riemergere sulla nostra faccia, sorrisi dimenticati.
Ci sono piatti che fanno parte della nostra quotidianità e che quindi non reputiamo importanti, non a sufficienza per essere condivisi.
Eppure la pasta e fagioli, da qualsiasi regione, provincia o famiglia ci arrivi, ha una dignità forte, adulta, coraggiosa, che andrebbe sfoggiata orgogliosamente.
Così oggi, in un post pretesto che invita alla condivisione, vi racconto della mia pasta e fagioli e di come, per tutto il mese di gennaio e fino al 15 febbraio, questo blog sarà protagonista del bellissimo Contest di Flavia - The Recipe-Tionist.
Di questo Contest ne avevo già parlato qui  ma voglio nuovamente raccontarvi di come si possa creare una catena di condivisione sostenuta dall'amicizia, dal rispetto e dalla stima, attraverso un gioco che non ha vincitori, bensì protagonisti.
Con il Recipe-Tionist, si è invitati a introdursi in profondità nel blog dell'amico protagonista del mese, e scoprire le sue ricette, conoscere lati nascosti dell'autore e scegliere quella sua ricetta che ci fa battere il cuore, riproducendola come un omaggio sincero e sentito.
Da 6 anni questo contest prosegue la sua strada e molti amici sono stati celebrati.
Possono partecipare tutti quelli che hanno un blog e tra i partecipanti di questo mese, Flavia sceglierà il prossimo che aprirà le porte ai suoi amici.
Questo mese sono orgogliosa protagonista e spero che molti amici vogliano dedicare qualche minuto del loro tempo per conoscere meglio Andante con gusto.
In questa pagina avrò il piacere di raccogliere le ricette che arriveranno e che saranno comunque pubblicate sul Blog padrone di casa.
Per me resterà comunque un archivio prezioso e importante da ricordare nel tempo. Vi aspetto.

Ecco le ricette che hanno partecipato:
E veniamo alla ricetta: la pasta e fagioli è come la religione, ognuno ha la propria.
Mai entrare nel merito di certe scelte o il rischio della guerra intestina è serio.
A partire dal tipo di pasta: chi rigorosamente tubettini, chi spaghetti spezzati, chi maltagliati o mafaldine. Chi lardo e chi no, chi si lascia legare dalla patata e chi invece non vuole neanche sentire pronunciare la parola pomodoro.
Non parliamo poi della consistenza: se il cucchiaio non sta in piedi, non si mangia, o se non è brodosa non da soddisfazione.
I più saggi la mangiano "rifatta", perché il giorno dopo, con la pasta ormai scotta e rilassata, è millemila volte più buona.
A me piace la via di mezzo: densa ma non massiccia, con rigatino e pomodoro.
Senza patata perché i fagioli sono cremosi di per sé, e con dell'ottima pasta mista, alla napoletana.
Per finire, olio extravergine eccellente e una buona macinata di pepe (sono allergica al peperoncino).
In ogni caso, sarà sempre in quantità maggiore, perché se avanza, il giorno dopo si festeggia!

Ingredienti per 4 persone
350 g di fagioli borlotti secchi
200 g di pasta mista tipo  la nr 74 Rummo
1 carota, 1 gambo di sedano, 1 cipolla
150 g di polpa di pomodoro
80 g di rigatino o lardo a piacere
1 rametto di rosmarino
2 foglie di alloro
olio extravergine Chianti DOP
sale - peperoncino a piacere

  • Per prima cosa mettete a mollo i fagioli con un pizzico di sale e lasciateli riposare tutta la notte. 
  • Preparate un trito grossolano con la carota, la cipolla ed il sedano opportunamente mondati, e fateli passire in 3 cucchiai di olio extravergine in una larga casseruola a bordi alti. Quando cominceranno a passire (se necessario aiutatevi con un paio di cucchiai d'acqua), aggiungete le foglie di alloro ed il rosmarino tritato, il rigatino a fettine sottili e fate insaporire mescolando fino a che il rigatino non sarà trasparente e croccante. 
  • Aggiungete la polpa di pomodoro e fate cuocere mescolando per altri 5 minuti quindi aggiungete i fagioli e mescolate per insaporire con tutti gli ingredienti. 
  • Coprite i fagioli con acqua calda superandoli di almeno 3 dita e fate cuocere a fiamma dolce per c.ca 1 ora, mescolando via via e controllando che l'acqua non si asciughi troppo.  Nel caso aggiungetene.
  • Controllate la cottura dei fagioli, che dovranno essere morbidi ma non sfatti. Aggiustate di sale. 
  • Togliete un terzo dei fagioli e mettetelo da parte quindi eliminate le foglie di alloro e frullate il tutto con un mixer a immersione. 
  • In un'altra casseruola cuocete in abbondante acqua salata la pasta quindi scolatela a c.ca 3 minuti dalla cottura. Portate a ebollizione il brodo di fagioli e versatevi la pasta con un mestolo di acqua di cottura ed il resto dei fagioli, proseguendo fino a che questa non sia pronta. Spegnete la fiamma e lasciate decantare qualche istante prima di servire ben calda, irrorata di ottimo extravergine ed accompagnata da peperoncino a piacere. 



giovedì 8 dicembre 2016

Una perfetta torta di mele: the Recipe-tionist!

Christmas Lights - Coldplay
Mi sono resa conto solo oggi che su questo blog ho ben 16, dico sedici, torte di mele.
Escludendo ovviamente focacce, biscotti, dolcetti ed altre varie amenità.
Controllando il mio archivio ho avuto quasi un mancamento: mioddio...non sarò ripetitiva?
Con l'espressione terrea di chi si rende conto di avere commesso chissà quale peccato, mi sono messa a rileggere le ricette per capire se la mia sia una mania o solo una coincidenza.
Ho deciso per la seconda.
Come si fa a non amare la mela nei dolci?
Come si fa a non lasciarsi incantare dalla semplice e modesta bellezza di questo frutto della vita, il cui profumo, specialmente da cotto, è in grado di inebriarci e trascinarci in un momento di perfezione assoluta come accolti e protetti tra le braccia di nostra madre?
Non si può.
Così continuerò a postare torte di mele, in una sorta di viaggio alla scoperta di quei sapori, che per uno strano caso del destino, abbiamo già dentro di noi e che ricerchiamo senza tregua.
Ognuno di noi ha la propria ricetta speciale, quella che sa di poter replicare senza rischio d'errore, quella che ha una storia, un ricordo o semplicemente, è solo maledettamente buona.
Questa volta la torta che ho preparato ha un significato diverso.
Arriva dal blog di una amica che è una delle persone più solari e positive che mi è capitato di incontrare: la Francy del blog Ricette e Vignette.
Francy è la protagonista di questo mese, del Contest "The Recipe-tionist", ideato da quel vulcano di idee e gioia di vivere che è la Flavia di Cucicuocidici.
Il mio rammarico è quello di non essere in grado di partecipare con maggiore frequenza a The Recipe-tionist, perché non si tratta di un classico contest, ma è un'opportunità intelligente e bellissima di rendere omaggio ai blog dei nostri amici, attraverso un viaggio a ritroso nella storia dei loro ricettari.
In poche parole, il vincitore del mese è il Re della festa, e chi ha voglia di festeggiare con lui, ha l'opportunità di saccheggiare il suo archivio e omaggiarlo interpretando una o più delle sue ricette.
Tutto questo nei termini che troverete nel blog di Flavia.
La cosa che trovo meravigliosa di questa idea, è che non è solo un modo sano e generoso di condividere in rete, ma piuttosto l'opportunità di scoprire in maniera più intima l'autore del blog, capirlo attraverso le sue ricette, andando a ritroso nella sua storia, osservando come cambia e cresce nel tempo, provando tenerezza per i suoi inizi ed orgoglio per la strada che ha fatto.
E' quello che è capitato a me, scorrendo le pagine del blog di Francy, sorprendendomi delle centinaia di bellissime ricette, alcune estremamente complesse e creative, altre fortemente legate alla sua terra ed alla sua città, Bologna, altre che raccontano il suo essere madre premurosa di bimbi golosi e scoppiettante caricaturista.
Sono caduta su questa Torta di mele, perché in realtà la Francy un po' me lo ricorda questo dolce: bella e buona in maniera semplice, senza sovrastrutture o strani orpelli, in un modo che piace proprio a tutti.
Riporto fedelmente la ricetta di Francy.
Ho usato una tortiera da 22 cm perché non avevo quella da 24.
E' risultata leggermente più alta così che ho dovuto allungare il tempo di cottura.
Inoltre ho applicato una aggiunta che anche la Francy consiglia, perché per me "mela chiama cannella" e non posso farne a meno.
Come finitura non ho cosparso zucchero semolato ma ho messo qualche confettino di zucchero per dare un aspetto più festoso. Il resto è inalterato.

Ingredienti per una tortiera da 24 cm di diametro (a cerniera)
200 g farina 00
50 g di farina di farro
50 g di farina integrale
5 mele golden medio piccole (io Pink Ladies)
3 uova a temperatura ambiente
120 g di zucchero
1/2 bicchiere di latte a temperatura ambiente
125 g di yogurt bianco a temperatura ambiente
50 g di burro fuso
1 bustina di lievito per dolci (io mezza)
1/2 limone
1 cucchiaino raso di cannella in polvere + per rifinire
1 pizzico di sale.

  • Accendete il forno a 180°
  • Sbucciate riducendole a pezzetti piccoli, 3 mele, che metterete in una ciotola con il succo del mezzo limone e 10 g di zucchero (dal totale)
  • Sbucciate la quarta mela e tagliatela a pezzi che cuocerete in una casseruola con un po' d'acqua, 10 g di zucchero (dal totale) e la cannella. Cuocete a fiamma dolce fino a che le mele non saranno morbide. Versate il tutto in un bicchiere da mixer a immersione e frullate fino a ridurre in purea che lascerete intiepidire.
  • Versate le uova nella ciotola della planetaria insieme allo zucchero e montatele fino ad ottenere un composto gonfio, chiaro e leggero. Continuando a montare, aggiungete il latte a filo e lo yogurt.
  • Una volta incorporati latte e yogurt, setacciate farine e lievito ed aggiungetele al composto con un pizzico di sale. Impastate con la foglia per incorporare bene e per ultimo aggiungete il burro fuso e intiepidito.
  • A questo punto versate con delicatezza le mele nell'impasto ed incorporatele piano con una spatola di silicone. Per ultimo aggiungete la mela frullata ed incorporate bene.
  • Versate l'impasto nella teglia che avrete foderato con carta da forno.
  • Sbucciate l'ultima mela e con un coltello affilato tagliatela a metà, privatela del torsolo ed appoggiate la parte del taglio su un tagliere e affettatela finemente. Fate così anche per l'altra metò.
  • Decorate la superficie della torta come più preferite. Io ho inserito le fettine in senso concentrico con le fette rivolte verso l'alto, simulando una sorta di rosa con petali che si schiudono. 
  • Cospargete con zucchero o zuccherini ed un velo di cannella. 
  • Fate cuocere per 40/50 minuti (fate la prova stecchino, perchè l'impasto è particolarmente umido e lo stecchino deve uscire pulito). 
  • Aspettate 10/15 minuti prima di togliere il cerchio dalla tortiera e fate raffreddare su una griglia. Servite a temperatura ambiente, accompagnata da un cucchiaino di confettura di albicocche.  

Care Flavia e Francesca, questo post è per voi, con un abbraccio forte e la gioia di avervi potuto conoscere personalmente.









venerdì 17 febbraio 2012

A casa di Loredana: the Recipe-Tionist di Febbraio

Memory - Cats - A. L. Webber
Ci sono ricette che hanno un'intensità ed una forza la cui origine è difficile da spiegare. Sono ricette che parlano e raccontano storie che arrivano da lontano e come sempre, quando la memoria sostiene questi racconti, non te le puoi più staccare dal cuore. 
Dopo questa breve premessa voglio e devo ringraziare Elifla per avere ideato uno dei più bei Contest in circolazione sul web: The Recipe-Tionist. Mi ero ripromessa di partecipare fin dall'inizio ma sapete come funziona no? Ci illudiamo di riuscire a fare tutto quello che la nostra mente riesce a partorire trasformandoci in Octopus con 16 braccia anziché 8, dotate di un telecomando in grado di allungare le giornate da 24 a 48 ore e senza avere la necessità di dormire, no no no, e invece poi ci risvegliamo e la realtà vera è che siamo degli stracci e siamo costrette a fare vigliaccamente marcia indietro, posteggiando le idee per tempi migliori. Dovrei parlare per me, lo so, ma conosco più di una persona con lo stesso problema!
Comunque, se non conoscete The Recipe-Tionist, avete perso qualcosa. La geniale Flavia si è inventata una catena senza soluzione di continuità, in cui il vincitore del mese apre le porte della propria casa a tutti coloro che avranno voglia di sbirciare tra le sue ricette e riproporre a piacere quella che è più congeniale al proprio gusto, esattamente come è scritta o modificando 1 solo ingrediente. Il regolamento lo potete trovare tranquillamente qui. Con questo gioco, il vincitore riceverà un premio bellissimo: l'opportunità di farsi conoscere aprendo a sua volta le porte della propria casa per un mese intero agli amici del web. E via così all'infinito. 
La vincitrice del mese di febbraio è un'amica. Non potevo e non volevo mancare l'opportunità di dimostrarle quanto l'apprezzi realizzando una delle sue ricette. 
Loredana de "La cucina di Mamma", è una ragazza che ha come me una profonda passione ed intenso legame con la memoria. All'interno del suo blog si trovano superbe ricette che raccontano la sua insuperabile verve creativa, ma soprattutto vi sono tante, incredibili e commoventi ricette della memoria. Dopo aver scandagliato a fondo la sua impressionante raccolta di ricette (il blog ha solo un anno di vita!), sono inciampata sulla ricetta di questi pasticcini, che per ironia della sorte, arriva da un altro blog, quello di Stefania, l'Arabafelice che tutti conosciamo. Non avevo realizzato che questa non fosse una ricetta di Loredana, l'ho capito solo in fondo al post ma ormai ero presa, dentro con tutte le scarpe e non ho voluto fare marcia indietro. 
Ho fatto bene, perché questi pasticcini sono talmente incredibili che da oggi faranno parte delle mie ricette del cuore. Quelle che hanno bisogno di tempo e di placida attesa, e che sanno di antico come la storia che raccontano. 
Perdonatemi la lungagnata: quando qualcosa mi conquista non so tagliare le parole. 


Pasticcini TUTU' al gileppo (non è un nome carino?)
Ingredienti per c.ca 40 dolcetti della grandezza di una noce
1 uovo intero
100 gr di zucchero semolato
1 e 1/2 cucchiai da minestra di olio di semi
1 pizzico di cannella
1 pizzico di sale
pochissimo estratto di vaniglia (NO ALLA VANILLINA - in caso non l'abbiate omettetelo)
1/2 cucchiaio di cacao amaro
4 gr di ammoniaca (bicarbonato d'ammonio) per dolci
63 ml di latte
225/250 gr di farina 00
Per il GILEPPO al cacao (sciroppo di zucchero per la glassatura)
250 gr di zucchero semolato
62 gr di acqua
un cucchiaino raso di cacao amaro
Si monta l'uovo intero con 100 gr di zucchero con un pizzico di sale fino ad un composto bianco e ben gonfio. Unire quindi l'olio, il pizzico di cannella, il cacao. Io ho stemperato l'ammoniaca nel latte tiepido e l'ho versata poi nel composto. 
Aggiungete la farina setacciata a poco a poco, mescolando con una spatola e al termine con le mani. Sicuramente avrete bisogno di usare tutta la farina perché l'impasto deve restare morbido ma non attaccarsi alle mani. 
Una volta preriscaldato il forno a 175°, tagliate l'impasto, ricavate dei rotolini da cui taglierete degli gnocchi che trasformerete in palline non più grandi di una noce. Sistematele su una teglia foderata di carta da forno, ben distanziate perché con l'ammoniaca crescono.
Infornateli e cuoceteli da 8 a 10 minuti. A me sono serviti 10 con il mio forno e la cottura era perfetta. Noterete che rispetto all'imposto crudo, saranno più pallidini e presenteranno delle piccole crepe sulla superficie. La base deve essere colorata ma non scura. Non stracuoceteli altrimenti il loro cuore non resterà morbido. 
E' MOLTO IMPORTANTE che lasciate raffreddare bene i dolcetti. E per raffreddare non intendo sentirli freddi sulle dita. Si devono raffreddare bene anche all'interno e per questo dovrete lasciarli fare per almeno 2 ore prima di glassarli. Questo perché l'odore di ammoniaca se ne va solo con il raffreddamento. Glassare questi biscottini prima che il raffreddamento sia avvenuto a puntino, significa imprigionare l'aroma di ammoniaca è questo E' UN VERO DISASTRO! Perché lo so? Provate ad indovinare. Ecco perché vi dicevo che questa è una ricetta che richiede tempo e placida attesa, ma sarete ben ripagate.
Una volta ben freddi, procedete alla glassatura.
Mettete lo zucchero ed acqua in un pentolino preferibilmente stretto ed alto. Fate cuocere a fuoco medio fino a che non si formerà la schiuma. Dalla formazione della schiuma unite il cacao e fate cuocere un minuto esatto. Togliete dal fuoco e VELOCEMENTE buttate pochi biscotti alla volta nella glassa, facendoli rotolare e coprire ben bene, e togliendoli con un 2 forchette. Fateli sgocciolare su una gratella o sulla carta da forno. Per le più golose è consentito un secondo passaggio nella glassa.
Fate asciugare la glassa una notte all'aria, dopo di che li potete conservare a lungo in una scatola di latta. 
Per questi biscotti è necessario l'uso dell'ammoniaca, che è la ragione per cui i biscotti raggiungono la loro meravigliosa consistenza morbida e fragrante, e durano a lungo. 
Grazie Loredana per avermi fatto conoscere questa splendida ricetta ed il tuo magnifico blog. Un bacio.  
Con questa ricetta partecipo con grande gioia al Contest The Recipe-Tionist di Febbraio